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Autore: DolceMemole    03/04/2011    3 recensioni
Questa storia parla del mio Manga preferito "Bokura ga ita" (Noi c'eravamo) la mia storia non rispecchia totalmente la realtà del manga, ma spero lo stesso che vi piaccia.
Nana torna in città dopo essere stata via per circa quattro anni, qui dovrà rincontrare vecchi amori e vecchie amicizie...
come andrà questa nuova avventura??
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La vita di Nana'
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III Capitolo

 

Era una settimana che ero tornata a casa, i miei genitori avevano detto di dover rimanere e che mi avrebbero dato una mano con la bambina.

Avevo deciso di cercare un lavoro per non pesare completamente sulle spalle dei miei, ma non era un’impresa molto semplice, con me veniva Mizu-chin, che in questi anni non era cambiata per nulla. Era davvero divertente stare insieme a lei, non ci si annoiava mai.

Io e la mia amica ci eravamo fermate a prendere qualcosa da mangiare in una tavola calda, il locale però era pieno e non vi erano tavoli liberi << Forse è meglio se andiamo da qualche altra parte che ne dici Takahashi?>> cavolo aveva ragione, però qui era il posto dove si mangiava meglio << S…>> << Nana, Mizu venite qui tanto ci sono de posti liberi!!>> purtroppo subito riconobbi quella voce, e mi infastidiva anche parecchi. Era sempre stata una ragazza solitaria e adesso perché tutta questa voglia di stare insieme agli altri? Non era felice di stare sola con il suo ragazzo? Mamma che nervi!! << Ehi Yamamoto, Yano non vi avevamo visto>> mi girai verso di lui che mi fece un cenno di sorriso e improvvisamente sentì il mio cuore accelerare improvvisamente << Allora vi sedete con noi?>> chiese nuovamente Yamamoto  << Certo!>> guardai in modo cagnesco Mizu-chin, perché non si stava mai zitta << Ma non vorremmo disturbare>> << Ma quale disturbo, vero amore?>> un tocco al cuore. A quella parola sentii del dolore nel petto. Sicuro lo aveva fatto apposta, trattenni le lacrime che volevano uscire e mi accomodai di fianco a Yamamoto << Che fate voi, verrete a Mosca?>> chiese Yano che fino ad allora era rimasto in silenzio. Yamamoto e Mizu iniziarono a parlare su questa gita che ci avrebbe fatto rivivere i bellissimi momenti vissuti anche nel passato. Io non intervenni in tutta la discussione perché tanto non avrei partecipato per tanti motivi: 1 non potevo lasciare la responsabilità di Misaki ai miei genitori, 2 in caso avessi trovato un lavoro di certo non mi avrebbe dato un mese di ferie e 3 tanto per cambiare ero al verde!

Dopo circa 20 minuti, nei quali già avevano fatto tutti i programmi su dove andare una volta lì a Mosca, decisero, le due ragazze, che essendo una bella giornata potevamo andare allo zoo. << Mizu-chin io vorrei veramente venire, però vorrei andare ancora in giro e poi non mi sembra giusto venire senza Misaki >> non era del tutto vero è solo che avevo esagerato nel mangiare e non avevo soldi per comprarmi in biglietto per entrare nello zoo << Ma dai Takahashi a Misaki ce la porterai la prossima volta, da quant’è che non stiamo un po’ insieme, per favore?? >> quanto odiavo il fatto che si doveva rendere a tutti i costi simpatica quando non lo era per niente << Se ha detto che non vuole non forzare e poi neanche a me va molto di andare allo zoo…>> intervenne Yano << Però io ci voglio andare!!>> riprese Yamamoto. Il ragazzo si avvicinò a lei e le diede un bel bacio, poi le sussurrò delle parole nell’orecchio e la ragazza decise di andare allo zoo con Mizu-chin.

Trattenere le lacrime tutto questo tempo non era cosa facile e i loro comportamenti non aiutavano per niente.

Yano decise di riaccompagnarmi a casa, anche se io avrei preferito parlare un po’ con lui, ma il coraggio mi mancava.

Il silenzio che c’era, era molto imbarazzante. Nella mia testolina non c’erano molti discorsi con il quale si potesse rompere il ghiaccio, ma pensavo solo che tra me e lui c’erano solo pochi centimetri e che se avessi allungato un po’ la mano potevo sfiorarlo. Arrivammo davanti la fermata dell’autobus, quanti ricordi vicino a quella fermata. Purtroppo sarebbero rimasti solo ricordi, mai più avrei rivissuto quei momenti stupendi con lui. << Nana…>> Yano… << Non sei andata allo zoo per i soldi?>> non cambiava mai, e io che pensavo che mi volesse dire qualcosa di normale. << Ehm…si…>> << Lo immaginavo>> e si girò verso di me facendomi un bellissimo sorriso. 

Era stupendo vederlo felice. Forse ero pazza, perché volevo vedere felice la persona che a me mi aveva fatto soffrire moltissimo, ma cosa ci potevo fare, lo amavo troppo e di vederlo triste proprio non mi andava << Verrai a Mosca vero?>> riprese in seguito << Non penso…>> si girò nuovamente verso di me << Devi tornare subito a casa?>> guardai Yano un po’ confusa << No>> risposi senza pensarci << Allora vieni che ti devo dare una cosa>> mi prese la mano e iniziammo a camminare a passo svelto verso la casa che per parecchi anni era stata di Yano << Ma dove mi stai portando?>> << Non ti preoccupare non voglio fare niente, ma ti devo consegnare una cosa che ho lasciato in questa casa >> ricordo ancora quando entrai per la prima volta dentro quella casa e un piccolo sorriso apparve sul mio volto << Vieni Sali>> e mi tirò con sé al piano di sopra, il mio cuore batteva in modo irregolarissimo, lo sentivo quasi alla gola. 

Entrammo nella stanza che per parecchio tempo era stata la sua camera da letto << Yano cosa ci facciamo qui? E se entrassero i padroni di casa?>> Yano mi guardò in modo strano << Guarda che questa è ancora casa mia, non l’abbiamo venduta…>> a me avevano detto il contrario. Yano aprì l’armadio e prese in mano un oggetto che mi fece rimanere senza respiro << Te lo ricordi?>> certo che lo ricordavo, come potevo non ricordarlo glielo aveva dato << Ma è il salvadanaio che ti avevo regalato per mettere i soldi da parte per poter andare da qualche io e te soli…>> Yano mi guardò e sorrise. Le lacrime che fino a qual momento avevo potuto trattenere adesso uscirono fuori, non potevo crederci dopo tutti questi anni aveva ancora conservato questo salvadanaio.

<< Takahashi…perché lo hai fatto?>> colpita al centro del cuore. Yano aveva cambiato espressione del viso era cupo, anche io mio sguardo era cambiato, mi asciugai le lacrime con la mano e mi accomodai a terra << Scusami…>> una parola semplice, forse anche banale, ma l’unica che riuscii a dire << È tardi adesso per scusarsi, io ti avevo chiesto di non abbandonarmi pensando che quello potesse essere la cosa più brutta, invece hai fatto di peggio Takahashi!!>> il suo tono era arrabbiato e io non riuscivo a guardarlo in faccia << Non volevo te lo giuro…non volevo>> le lacrime iniziarono ad uscire senza volerlo << Non voglio che tu pianga, ma voglio che tu mi dia una spiegazione, la merito…>> mi faceva stare male vedere in quello stato Yano << Ero arrabbiata con te, mi avevi lasciata da sola per stare con Yamamoto!!>> io mi ero comportata male, ma lui di certo non si era comportato benissimo con me << Si è vero, ma solo perché la madre si era sentita male. E poi tu non hai neanche avuto il coraggio di dirmelo…>> perché mi doveva ricordare tutto questo? Ero andata via proprio per tutto questo << Hai ragione forse io non  ho avuto il coraggio di dirti nulla, però il mio gesto è stato solo una conseguenza>> Yano tirò un pugno contro il muro e si girò dalla mia parte << Tu hai fatto sesso con Takeuchi per ripicca nei miei confronti? >> Altra pugnalata al cuore. 

Il suo sguardo era cattivo e per certi versi lo potevo anche giustificare, però non mi aiutava per niente tutto questo << Io ho continuato a portare ovunque questo salvadanaio per ricordarmi della nostra promessa e tu, invece, come una bambina hai rovinato tutto!!>> << No Yano mi dispiace ma sei stato tu a rovinare tutto, se solo avessi pensato un po’ di più a me invece che a lei forse non sarebbe accaduto nulla>> sussurrai quasi senza voce. Lui mi riguardò nuovamente con cattiveria << E cosa avrei fatto io di tanto sbagliato, stare vicino a una ragazza che in quel momento aveva bisogno d’affetto?>> << Tu hai preferito stare con Yamamoto invece che con me e sapevi che avendo casa libera avremmo potuto fare qualcosa, invece no hai preferito lei a me…anzi forse hai sempre preferito lei perché ti ricorda troppo la sorella non è vero?>> non potevo credere di aver detto questo << Scusa >> cercai di rimediare in qualche modo, sapevo di aver esagerato << Sono passati anni ma tu sei sempre la stessa pensi sempre a Nana-san e non ti sei mai resa conto di quanto io ti amassi, no tu hai sempre pensato che io amassi più lei che te, facendo questo hai rovinato tutto>> Forse aveva ragione ero più io a pensare a lei che non lui, ma comunque non mi addossavo tutte le colpe della nostra rottura << Comunque prendi i soldi che avevo messo da parte per me e te e vieni con noi a Mosca, tanto tua figlia se i tuoi non possono tenerla ha sempre una nonna e una zia…>>

Ennesima pugnalata al cuore << Tanto mia non può essere quindi il padre deve essere per forza Takeuchi, o sbaglio?>> da i suoi occhi iniziarono ad uscire delle lacrime e cominciai a sentirmi sempre più in colpa << Si il padre è Takeuchi, però per me quello che c’è stato tra di noi non si è significato nulla>> << Nana ormai è troppo tardi, tra me e te non potrà esserci mai più nulla hai rovinato tutto!!>>

Rovinato tutto!! Forse Yano aveva ragione, tutto questo era accaduto per colpa mia. 

 

Angolo autrice: ringrazio a tutti per le visite però ammetto che qualche commentino mi farebbe piacere soprattutto per sapere cosa ne pensate.

Per quanto riguarda il capitolo spero che vi sia piaciuto, anche per il fatto delle novità che ci sono state.

Baci baci Scoutina

  
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