La sera precedente avevo lasciato Damon sulla poltrona nell'angolo della mia camera, ma quando aprii gli occhi trovai il suo volto a pochi centimetri da me. Era stato molto gentile a vestirsi da pompiere e a piombare in camera mia facendomi ridere davvero di gusto quando aveva esclamato :"Vieni qui baby sono tutt'un fuoco!". Ero stata a ridere per più di mezz'ora, anche dopo essermi messa a letto per dormire mentre lui continuava a fare il finto arrabbiato dicendo di sentirsi offeso. Si, era davvero ridicolo conciato in quel modo, ma aveva un non so che di sexy! Quando mi ero voltata a guardarla mi ero soffermata un attimo a guardargli i pettorali scolpiti, pentendomi subito del mio stupido pensiero...
Il suono della sveglia irruppe nei miei pensieri facendomi sobbalzare. La staccai velocemente e guardai Damon. Non si era accorto di nulla e continuava a dormire come un bambino. Poveretto, doveva essere stanchissimo dopo aver passato notti a dormire su un albero a causa mia.
Gli aggiustai la coperta addosso e mi alzai per andare a scuola.
 

Presi i libri che mi servivano per la lezione successiva e richiusi l'armadietto. Fu in quel momento che lo vidi, li fermo in fondo al corridoio che mi fissava col suo sguardo tenero così familiare.  Ero sicurissima che fosse lui e non la mia immaginazione, il frutto di un mio desiderio che si faceva sentire in modo così forte. Chiusi gli occhi e contai fino a tre, ma quando li riaprii l'immagine di prima così vivida del mio Stefan era sparita lasciando posto a un vuoto in fondo al corridoio e nel mio stomaco. Sapevo che era davvero lui, lo sentivo. Cosi senza pensarci due volte fino in fondo al corridoio, ma girando l'angolo andai a sbattere contro qualcuno e caddi a terra sotto una pioggia di foglio rosa.
"No...!" sentii esclamare "Sta più attenta Elena!" la voce dura e pungente come sempre di Tyler Loockwood mi colse di sorpresa.
Lo guardai delusa dalla sua presenza, o meglio dall'assenza di qualcun'altro, alzandomi da terra senza dire una parola.
"Potresti almeno aiutarmi a raccoglierli invece di stare li impalata!" continuò seccato.
Mi guardai intorno cercando i suoi occhi tra migliaia di altre persone senza dare troppa importanza a Tyler chinato ai miei piedi a raccogliere una montagna di fogli.
Era venuto davvero?? Era tornato anche solo per vedermi da lontano o avevo immaginato tutto?? Il mio desiderio di riaverlo con me era così forte da farmi vedere la sua immagine così vivida e reale?? Stefan mi mancava così tanto che stavo diventando pazza...
Le lacrime iniziarono a cadermi sul viso incuranti dei rimproveri di Tyler che ancora cercava di farsi aiutare a raccogliere i fogli.
"Hei Gilbert, la campanella è già suonata. Ti sbrighi e mi dai una mano così non arrivo in ritardo?" esclamò arrabbiato.
Mi chinai e lo aiutai a raccogliere gli ultimi volantini che avvisavano dell'imminente ballo scolastico per l'arrivo dell'autunno.
"Oh grazie mille per essere arriva..." alzò lo sguardo per continuare con le sue battutine, ma si fermò quando vide che piangevo a dirotto.
"Scusa, mi dispiace di esserti venuta addosso." gli dissi tra i singhiozzi porgendogli i volantini.
Rimase impietrito pensando di essere la causa delle mie lacrime. "Io non volevo url... mi dispiace!"
MI portai una mano alla fronte. "No, non è per te." La testa aveva iniziato a girarmi violentemente. Cercai di fare qualche passo per andare in classe, ma le ginocchia sembravano essere diventate di gelatina.
Tyler mi si avvicinò preoccupato. "Elena sei pallida, stai bene?? Hei guardami, che succede??"
RIuscivo a sentire la sua voce, ma la vista mi si era completamente annebbiata. Sentii le gambe crollarmi mentre stavo per cadere, ma Tyler mi prese e non sentii più il pavimento sotto ai piedi.