<< Buongiorno Cappuccetto Rosso! >>
<< Buongiorno >>
Cappuccetto rosso entrò in casa e sbatté la porta.
<< Che succede tesoro? >> le chiese sua madre.
<< Niente! È che in paese tutti continuano ancora a chiamarmi con quello stupido nomignolo! >>
<< Come eri carina con quel cappuccetto rosso! >>
<< Ecco mamma, per colpa tua avrò quel soprannome per sempre! Mamma! Ora sono cresciuta, ho 18 anni! Basta! >>
<< Tutti si ricordano ancora quell’episodio del lupo, che per poco non mangiava te e la nonna! >>
<< Uffa >>
<< Non sbuffare in quel modo! Dai prendi questo e portaglielo! E fa presto che devi andare dal dentista! >>
<< Cosa?!! Devo passare per la foresta? >>
<< Si cara, non avevi detto di essere cresciuta? E poi non ci sono più i lupi, li hanno tolti tutti, era troppo pericoloso per la città >>.
La giovane donna continuò a sbuffare, prese il famoso cestino e uscì.
Iniziò a camminare per il bosco quando sentì dei fruscii provenienti da dietro un cespuglio.
Iniziò a urlare e iniziò a correre ma l’erba era bagnata, scivolò e cadde.
<< Ti sei fatta male? Scusa non ti volevo spaventare >>
Bianca si girò e vide un ragazzo con gli occhi più belli del mondo.
Bianca si ricordò dell’incontro del lupo e disse.
<< Che occhi verdi che hai >>
Bianca era incantata, e il ragazzo le sorrise l’aiuto ad alzarsi e si presentò.
<< Ciao, io sono Riccardo >>
Bianca si era ripresa
<< Non ti ho mai visto nelle vicinanze >>
<< Sono il nipote del cacciatore che viveva in quella capanna >>.
<< Oh >> era presa dai ricordi
<< Come mai da queste parti? >>
<< Andavo da mia nonna, mi sta aspettando. >> Bianca se ne stava per andare, più di una volta aveva imparato di non dare confidenza agli sconosciuti. Aveva già voltato le spalle al bel ragazzo che gli venne in mente una domanda.
<< Non avrai preso il posto di tuo zio? Non dicevano che era sicura adesso la foresta? >>
<< Hanno sentito degli ululati la scorsa notte, ti consiglio di fare attenzione >>.
<< Ok, grazie >> e se ne andò
Cercò di passare dove c’erano pochi cespugli o posti all’ombra, aveva letto che i lupi amavano il buio.
Iniziò a camminare più velocemente, aveva paura che il lupo potesse fiutare l’odore del cibo.
Dopo qualche minuto ne vide uno poco più avanti, non poteva accadere una seconda volta, non a lei.
Sentì dei rumori come quando due legni vengono sbattuti fra loro e un intenso odore di carne volò nell’aria.
Bianca si girò e vide il giovane ragazzo che si sacrificava.
Il lupo iniziò a correre verso l’odore del banchetto quando Bianca lo inseguì, il lupo arrivò prima di lei e iniziò ad aggredire Riccardo. Bianca prese dal suo cestino un coltello, e iniziò a provare a ferire la bestia ma non ci riuscì, frugò in tasca e prese un accendino, il ragazzo era caduto a terra, bruciò della legna e iniziò ad avvicinare il fuoco alla belva. Il lupo sentendo bruciare si allontanò dal ragazzo, Bianca guardò il lupo e riconobbe la paura nei suoi occhi, o lui o noi si disse ma in quell’attimo sentì un grilletto e il lupo cadde al suolo, si girò e vide degli uomini alcuni intorno al ragazzo e altri che si avvicinavano al lupo e lo coprivano.
<< Hey ragazza, tutto bene? Menomale che nessuno dei 3 si sia fatto male- si girò verso il ragazzo fece una smorfia - non si sia fatto male gravemente >>.
Bianca non capiva << nessuno dei 3? >> ripeté
<< La lupa, è incinta >>
Bianca non riusciva ancora a capire
<< E il proiettile? >>
<< E’ un tranquillizzante, era troppo spaventata, potevate farvi del male >>.
Bianca andò verso il ragazzo che lo stavano ancora medicando.
<< Mi dispiace >> gli sussurrò
<< Ti stavo tenendo d’occhio, ti scortavo fino alla casa della tua nonna >>.
Bianca si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia e gli sussurrò all’orecchio.
<< Grazie >>
<< Devi ritenerti fortunato ragazzo >> esclamò un uomo << era molto spaventata per i suoi cuccioli per rischiare di farsi del male se avessi reagito>>.
<< Tutto bene anche per la lupa, ha delle ferite molto superficiali che non capisco come si sia potuta far male quassù ma sta bene >>.
<< Emh, sono stata io, ho cercato di liberarlo, senza grandi risultati >>.
Il ragazzo prese la mano della ragazza e la strinse.
<< Mi hai salvato la vita, cappuccetto rosso. >>
<< Come?! >> Bianca non si era innervosita o arrabbiata, si era incuriosita di come facesse lui a conoscere il suo nomignolo.
Si mise in piedi e lei fece lo stesso.
<< Mio zio, mi raccontò di una bambina di circa 8 anni che ogni venerdì andava da sua nonna, oggi è venerdì e quando ti domandai dove stavi andando te risposi che andavi da tua nonna, e allora ho capito che quella bambina eri tu >>.
Bianca le sorrise, si avvicinò e gli diede un bacio sulle labbra, gli prese le mani e insieme andarono alla casa della nonna.