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Autore: Mei91    03/04/2011    1 recensioni
cosa succederebbe se due ragazze vedrebbero schiantarsi a pochi isolati da loro un ufo con abbordo degli alieni che non sono per ninte come se li immaginavano, anzi e se a un tratto loro sono costrette ad aiutarli perchè feriti.. se le due ragazze provano una certa e forta attrazione per quegli essere appena atterrati, e se la loro vita dapprima idilliaca adesso stesse andando a rotoli e l' unico confirto che le due ragazze trovano sono proprio negli alieni.
Cosa decideranno di fare Dejanira e Marisol restare sul terra o...
AVVISO: per chi non lo sapesse questa storia prima era intitolata UN AMORE FUORI DAL COMUNE ....ho cambiato il titolo
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Io e Marisol continuavamo a piangere a dirotto, abbracciati a quegli alieni sconosciuti. Non riuscivo a credere a ciò che avevo visto. Mio padre, il mio adorato padre, stava tradendo mia madre con la madre della mia migliore amica. Perché la vita è così ingiusta. Guardai Marisol che piangeva come non mai abbracciata a Jorel. Lo sguardo dei due alieni sembrava confuso, ma aveva un qualcosa di strano. Era come se volessero vendicarci.

 

“Dejanira, mi potresti spiegare che cosa sta succedendo?” mi chiese Kalel .

 

Io scossi la testa in segno di negazione. Non avevo voglia di parlare ma solo di capire perché mio padre aveva fatto questo a me e a mia madre e inoltre stare abbracciata a quell’ alieno avrebbe dovuto mettermi paura invece mi tranquillizzava e mi regolava il respiro.

 

Purtroppo lo stesso non era per Marisol. Marisol era asmatica e purtroppo le mancò il respiro e svenne tra le braccia di un Jorel alquanto confuso. Preoccupata per la mia amica, mi staccai da Kalel e cercai nella sua borsetta l’ inalatore che portava sempre con se. Lo trovai e mi avvicinai a lei facendole prendere il medicinale. Poco dopo Marisol si riprese e mi guardò con uno sguardo triste.

 

“Ciao..” le dissi con le lacrime agli occhi.

 

Lei non mi rispose. Si mise a sedere e mi abbracciò di scatto. Anche io non stavo bene. Avevo scoperto da poco di avere la leucemia. L’ unica a sapere che fossi malata era appunto Marisol. Non avevo voluto dire niente alla mia famiglia per non farli preoccupare, ma a quanto pare mio padre aveva fatto di peggio. Marisol mi guardò e

 

“Tu, tu come stai? La le..”la zittii subito mettendole una mano davanti la bocca. Non volevo che gli alieni sapessero che io non stavo poi così bene.

 

“Sto bene! Non posso credere a ciò che ho visto però!” dissi triste

 

“Nemmeno io. Come? Come hanno potuto fare una cosa del genere, non sono dei ragazzini.” Mi chiese Marisol.

 

“non lo so.”

 

In quella prateria un leggero venticello si era alzato scompigliandoci i capelli. Non che ci importasse molto.

 

“Marisol?” la chiamò Jorel. Lei con gli occhi lucidi si voltò verso l’ alieno e lo guardò con un leggero sorriso di rassegnazione in volto.

 

“Si?”

 

“che è successo poco fa?” chiese.

 

“Nulla. Non ti preoccupare adesso passa.” Gli disse, ma non era così. Sapevamo che quello che avevamo visto non sarebbe passato tanto velocemente.

 

“Chi erano quelli?” chiese sfrontato Jorel beccandosi un occhiataccia da parte del fratello, ma sapevo che anche Kalel era curioso.

 

Assurdo, quello che avevamo visto era decisamente assurdo perfino ai nostri occhi: come facevamo a spiegare a due alieni un tradimento del genere? E poi loro sapevano cos’era un tradimento?

 

“Oh, Jorel… non potresti capire.” Sussurra Marisol guardandolo con uno sguardo triste.

Jorel la guardò e il suo sguardo si addolci un po’. Poi lentamente prese Marisol delle mie braccia e la fece alzare sussurrandole in un orecchio.

“Sono un alieno questo si, ma non sono uno stupido, piccola.”

Vidi Marisol scossa da un brivido e sorrisi. Lei si era finalmente ripresa e io ero felice e più tranquilla; adesso potevo svenire tranquillamente. I miei occhi si fecero lucidi e appannati. La testa mi girava e avevo un forte senso di nausea. Mi girai verso Kalel e tentai di avvicinarmi a lui mettendo un piede davanti all’ l’altro e camminando lentissimamente. Avevo bisogno di un’ appoggio e in quel momento Marisol non era disponibile. Sollevai le mani e le appoggiai sulle spalle di Kalel

“Ehi, cos’hai?” mi chiese Kalel. Io non gli risposi ma a quanto pare quella frase da parte di Kalel fece voltare immediatamente Marisol che tentò di avvicinarsi a me, ma era tardi: persi i sensi.

L’ ultima cosa che vidi fu Kalel afferrarmi prima che cadessi a terra.

 

Mi ripresi tre ore dopo, a casa mia. Ero preoccupata e spaventata. Preoccupata per Marisol, Kalel e Jorel e spaventata  o meglio terrorizzata di trovare mio padre e la madre di Marisol ancora insieme e a casa mia.

Mi alzai di scatto dal letto, ma due mani forte e calde mi rispinsero dolcemente nel letto. Di chi erano quelle mani così rassicuranti?

Mi voltai lentamente verso destra e trovai Kalel a vegliarmi. Sul divanetto davanti il mio letto Marisol era addormentata abbracciata a Jorel che sonnecchiava. Quella vista mi fece sorridere.

Marisol non si era mai lasciata andare con nessuno; se non era sola o con me non si addormentava mai, non si lasciava andare e non si fidava di nessuno. Per questo io  e lei eravamo migliori amiche, eravamo uguali in tutto. Diffidavamo da tutto e tutti ma a    quanto pare non di Kalel e Jorel.

“Che è successo?” chiesi

“Sinceramente?” mi rispose Kalel

Lo guardai stranita. Che razza di domanda era quella? Che significava “sinceramente”? Annuii sperando di ricevere una risposta.

“Non lo so! Mi sei svenuta tra le braccia e Marisol mi ha gridato di portata a casa. Ti ho portato qui e lei ti ha messo quella specie di cosa al braccio. Le l’ ha chiamata “Flebo” chiarì Kalel

 

Che tenero! Non mi conosce nemmeno eppure mi sta aiutando. Mi devo ricredere; gli alieni non sono malvagi.  Poi ricordai mio padre… mi alzai di nuovo di scatto

“Devo mandare via…”

Kalel mi riabbassò di nuovo gentilmente sul letto e mi disse

“Se ti riferisci a quei due che sono entrati qui in quelle strane pose, Marisol ha chiesto a me e Jorel di liberarvene e  noi lo abbiamo fatto.”

Terrorizzata osservai Kalel e gli dissi

“Avete ucciso mio padre e la madre di Marisol?

Lui mi guardò confuso e poi disse

“No, non siamo assassini. Abbiamo fatto perdere loro i sensi, li abbiamo messi di nuovo in quella specie di mezzo a quattro cose rotonde sotto tutta quella ferraglia arrugginita, e li abbiamo fatto fermare in una prateria vicino la loro casa. Posto che ovviamente ci ha spiegato Marisol.”

Lo guardai confusa.

“Avete fatto perdere i sensi ai nostri genitori e li avete portati a casa? Ma sapete guidare?” chiesi

“No, a casa li ha portati quella ferraglia ambulante”

“Ma senza pilota?”

“Si.”

“E come hai fatto?”

“Ho usato i miei poteri.” Disse con ovvietà. Che stupida, dovevo immaginarlo.

“Ah, ok . Grazie.” Dissi sorridendo.

Lui annuì, mi sorrise. Che sorriso meraviglioso, bellissimo, caloroso e soprattutto amichevole. Oddio ho la testa che mi scoppia. Mi fa male tutto. Lui, sembrò accorgersene.

“Riposa adesso, io starò qui a vegliare voi tre dato che quello scansafatiche di mio fratello dorme sempre.”

“Ehi!” protestò Jorel, ma Kalel lo ignorò.

Non riesco a prendere sonno, i ricordi, i pensieri, gli incubi. I mie genitori, quelli di Marisol… sbuffai e mi misi a sedere gemendo.

“Ho un mal di testa supersonico, accidenti!”

“Dejanira, risposa.”

“Kalel, ho mal di testa e non riesco a prendere sonno. Non potresti sdraiarti un po qui con me?”

 Lui mi guardò confuso. Mamma che sfacciataggine che sto dimostrando, ma ho bisogno di lui. Di un amico. Lo vidi alzarsi dalla sedia e mettersi steso vicino a me. Io lo abbracciai e lui abbracciò me. Era così bello così rilassante, così caldo. Altro che omino verde, questo era un dio greco, ma ancora niente , il mal di testa non passava e il sonno non arrivava anche se erano le quattro di notte. Mi strinsi di più a lui ma sbuffai.

“Che c’è?” mi chiese.

“Niente, il mal di testa non passa.” Dico

Lui sospira e mi metter una mano in fronte. La sua mano si circonda di una luce bianca e appena stacca la mano il mal di testa… puff … è sparito. Ehi, ma è fenomenale!

“Eh? Cosa? Ma è mitico! Il mal di testa  è sparito!”

“lo so.” Mi disse tranquillo. Ma allora era veramente stato lui.

“Sei stato tu?”

“Si.”

“Come hai fatto?”

“eh?” mi chiese confuso

“Come hai fatto a farmi sparire il mal di testa?”

“Ehm, Dejanira, ricordi…alieno” disse indicandosi con l’ indice della mano destra, mentre con il braccio sinistro mi teneva stretta a se.

“Già. Mi racconti qualcosa di te e del tuo pianeta?”

“Domani piccola umana, domani. Adesso dormi.”

“Ma non ho sonno.”

Lui sbuffò di nuovo, lo vedevo che era stanco ma volevo sapere. Non feci in tempo perché lui mi passò una mano calda sul volto, una mano circondata da una luce verde e io stavo per piombare in un sonno profondo, ma prima di addormentarmi dissi…

“Volevo solo saper qualcosa di te. Non è giusto, hai usato i tuoi poteri.”

Con le palpebre pesanti lo vidi sorridere e poi mi sussurrò in uno orecchio.

“Domani, Io e Jorel non andiamo da nessuna parte , dobbiamo riparare l’ astronave prima. Poi anche noi alieni abbiamo bisogno di riposare. Buona notte piccola umana.”

 Con quella frase mi addormentai un po triste perché adesso avevo la certezza che prima o poi Kalel e Jorel se ne sarebbero andati. Prima di addormentarmi però per fortuna mi ero tolta la flebo vuota.

L’ indomani mattina mi svegliai per prima e mi trovai girata sul fianco destro e Kalel che ancora dormiva mi abbracciava da dietro. Era proprio una bella sensazione. Era ancora prestissimo. Mi sentivo al caldo sicura e protetta. Mi strinsi a lui poggiando le mie mani sulle sue depositate sul mio stomaco e mi riaddormentai. Quella mattina a scuola si entrava a terza ora quindi avevamo tutto il tempo anche di iscrivere Kalel e Jorel con noi a scuola. Volevo Kalel vicino. Sempre. Non sapevo proprio cosa mi stesse succedendo. Stavo bene con quell’ alieno, veramente bene. Che mi stessi innamorando di lui? Vidi Marisol e Jorel che avevano aperto il divano letto ed erano in una posizione simile a quella assunta da me e Kalel. Che anche Marisol si stesse innamorando?

 

 

 

DEJANIRA,KALEL

MARISOL,JOREL

 

To be Continued

Allora come vi sembra? Secondo voi devo continuare questa storia?

A Presto Mei chan.

 

   
 
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