Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: Kate_88    04/04/2011    18 recensioni
Il grande errore di Mamoru era stato quello di sottovalutare Usagi, ritrovandosi a pagare le conseguenze di tutti i suoi sbagli.
Poggiato alla ringhiera, da lontano osservava la sua ragazza parlare con un altro ma nei suoi pensieri c'era qualcosa, come un campanello che lo avvertiva che Usagi non era più la sua ragazza.
Aveva fatto uno sbaglio o forse uno più grande di tutti gli altri.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Makoto/Morea, Mamoru/Marzio, Nuovo personaggio, Usagi/Bunny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 4 – Incomprensioni – Cecità

 

 

Un bacio dolce al sapore di sogno non poteva durare in eterno.

Usagi e Mamoru aprirono gli occhi ritrovandosi ad osservare la realtà e l'imbarazzo li colse nel profondo lasciandoli per alcuni minuti interdetti. Usagi aveva le gote arrossate e la mano che stringeva una matita tremava.

Mamoru non sapeva cosa dire, rimase in silenzio per un po', il tempo di un colpo di tosse ed uno sguardo a quel prato verde prima di tornare a guarda quella ragazza che aveva rimesso gli occhi sul libro d'inglese.

Con la matita scriveva qualcosa, disegnava cerchi e tratteneva il fiato senza mai sfiorarsi le labbra che sembravano bollire dopo quel contatto così dolce con il ragazzo che amava.

Lo amava ma lui?
Perchè si comportava così se lui l'aveva tradita?

Nella testa si era di nuovo formata quella nebbia che non accennava a diradarsi, la confusione che invece di sparire tendeva ad aumentare e ad indebolire maggiormente quel cuore così debole ed insicuro.

Mamoru non era sicuro di voler parlare, Usagi taceva del tutto e non accennava a muoversi ma il ragazzo non poteva rimanere in quello stato per sempre perchè in quel bacio aveva visto la speranza di una riconciliazione, della rinascita del loro amore.

« Usako parliamo un attimo... »

« Devo finire i miei esercizi... »

Usagi non riusciva a guardare il ragazzo finchè non fu costretta quando Mamoru le afferrò il braccio tirandola appena per farla girare e notare quel suo sguardo imbarazzo e gli occhi lucidi dalla paura e dall'emozione.

Il petto di Usagi non riusciva a contenere più il suo cuore che voleva uscire e urlare al mondo il suo amore per quel ragazzo.

« Dobbiamo parlare riguardo prima e i giorni passati. »

« Io non... non so che dire. Anche io devo dirti una cosa, importante. »

« Che succede? »

Usagi chiuse gli occhi cercando la forza e il coraggio dentro di se, quanto bastava a rivelare a Mamoru tutta la verità riguardo i suoi sentimenti e il piano che aveva ideato con Makoto e Hiroki.

« La verità è che... »

Nel momento in cui Usagi stava per rivelare tutto, il cellulare di Mamoru squillò e tutto il coraggio di quella ragazza svanì e si limitò a sospirare, iniziando a chiudere i libri.

« Scusa, devo rispondere... »

Usagi scosse il capo ed infilò la matita nell'astuccio prima che il sangue gelasse e il senso d'umiliazione invadesse il corpo.

« Meiko. In verità non è proprio il momento ideale. Si infatti... ci sentiamo... »

Mamoru scambiò poche battute con Meiko, quanto bastava per permettere ad Usagi di raccogliere i libri in fretta e furia e correre verso la casetta.

« Ferma Usa! Posso spiegarti...! »

« Lasciami in pace. Non voglio sentire le tue scuse. »

Usagi si toccava le labbra e mentre avvertiva il sapore salato delle lacrime, poggiò i libri in sala da pranzo e corse nella sua stanza, chiudendo a chiave.

Mamoru rimase fuori casa ad osservare semplicemente la porta mentre in mano stringeva ancora il telefonino con Meiko in linea.

« Mamoru tutto bene? »

« Più o meno. Credo abbia equivocato tutto. Ci sentiamo dopo dai. Ciao. »

Non sapeva cosa fare.

Usagi era scappata e si era chiusa in camera mentre lui si sentiva vuoto dentro.

Era palese che Usagi non avesse un briciolo di fiducia in lui, tuttavia anche lei non era del tutto sincera perchè aveva una storia con un altro.

Rimase un po' fermo finchè un rumore non attirò la sua attenzione.

Qualcuno stava creando quel rumore come se sbattesse contro qualcosa.

« Mamma ma che combini? »

La Signora Chiba si voltò verso il figlio fulminandolo con lo sguardo mentre dal piano di sopra si affacciava Usagi che aveva asciugato le lacrime.

« Signora Chiba ma il futon? Comunque se serve preparo il pranzo. »

« Ah Usagi cara, tesoro, ti ho detto di chiamarmi Kyoko. Comunque per il pranzo se ti va inizia a pulire le verdure, le ho lasciate nel lavello. Il futon ce l'ho io. Stamane Mamo chan ha fatto la pipì a letto. Guarda che chiazza. Dovrei vergognarmi d'avere un figlio idiota come lui. »

Mamoru sbiancò e osservò il futon che presentava una chiazza dal lato in cui aveva dormito mentre nel secchio si vedeva spuntare una bottigli di plastica vuota.

« Mamma ma che cavolo...? »

« Mamoru dovresti vergognarti alla tua età e per di più in compagnia della tua fidanzata. Sai, credo che Usagi abbia davvero una grande pazienza a stare ancora con te. »

Usagi rientrò in stanza senza rimanere ad ascoltare il discorso della madre con il figlio.

Osservò il proprio telefono e sorrise quando s'accorse che Makoto le aveva scritto.

Usa chan spero vada tutto bene. Nel pomeriggio ti chiamo che voglio sapere come va. Divertiti e se proprio non ti divertiti, abbronzati che il sole t'illumina. Un bacio. Ah, per inglese Hiroki ha rimediato i test”

Si ritrovò a sorridere e mettendo il cellulare in borsa scese in cucina iniziando a preparare il pranzo.

 

« Proprio non ce la fai a non farla piangere eh? Eppure ero stata chiara. Mamoru guarda che te la faccio pagare eh. Se proprio non vuoi stare con lei diglielo ma non puoi continuare così! I genitori anche si preoccupano! »

La madre continuava a rimproverare il figlio che da parte sua non riusciva a replicare verso la donna.

« Se mi facessi parlare... »

« Anche tuo padre è molto arrabbiato con te. L'ho informato. »

« Ma anche a lavoro lo disturbi? »

« Quando sarai sposato, se qualche disgraziata ti si prende, avrai le mie stesse preoccupazioni. »

« Prima di tutto togli quel futon! Sei arrivata a questi trucchetti?! Anche Usagi che cavolo avrà pensato? »

« Non lo so amore di mamma, stava piangendo per te, non per il futon. »

Con un velo di sarcasmo, la madre colpì nuovamente Mamoru nel profondo che tacque qualche istante prima di riprendere la parola.

« Io voglio stare con lei ma non lo capisce. »

« Le donne non piangono mai senza un motivo. Vedi di darti da fare. Hai tempo fino a giovedì. Siamo solo a sabato. »

La madre rientrò in casa lasciando il futon all'aria mentre Mamoru prendeva il cellulare e componeva un numero.

 

In cucina, Usagi tagliava le verdure ed alcune le metteva in padella, finchè non fu raggiunta dalla madre.

« Usa chan grazie. Direi che è il momento di fare anche la carne ed il riso, che ne pensi? »

« Certo. »

Usagi non stava molto bene e gli occhi rossi e gonfi si vedevano sul volto chiaro a causa dei pianti fatti in camera.

Continuava a tagliare le verdure, con lentezza le sistemava sul tagliere e le metteva poi in pentola, mentre la madre si dedicava alla carne.

« Usa chan, oggi pomeriggio hai da fare? »

« Dovrei studiare inglese. »

« Ma non hai studiato stamane? »

Un vago rossore colorò le gote della ragazza prima che lo sguardo triste tornò prepotente sul volto.

« Si ho studiato ma ho tanto da fare. »

« Perchè invece non andiamo in paese a fare compere? Potremo andare tutti e quattro e ai maschietti facciamo portare i pacchi. »

« Non so se... »

« Tranquilla. Mamoru ha già accettato. Dopo pranzo vai a cambiarti, così andiamo. »

Ad Usagi non restò che annuire, incapace di rifiutare un invito della madre, eppure i pensieri si affollavano in quella testa dai biondi capelli, con gli occhi un po' gonfi dai pianti e le mani che un po' tremavano dall'ansia e l'agitazione.

Non riusciva a credere che per la seconda volta Mamoru l'avesse tradita o peggio, questa volta lui stava con Meiko e lei aveva quel ruolo relegato di amante.

Lei, un'amante.

Era umiliante e le labbra da infuocate erano morte e la testa sembrava pesare su quel collo che la sera prima era stato sfiorato.

Per la seconda volta c'aveva rimesso e con quel bacio stava decidendo di crederci in quel ragazzo, scoprendo poi di aver sbagliato.

Era destinata. Sapeva che nella sua vita non avrebbe mai amato nessun altro all'infuori di Mamoru, tuttavia era consapevole che lui era adulto rispetto a lei e che aveva trovato in un'altra donna l'amore vero.

Si sentiva sciocca.

Aveva accettato quella vacanza sperando di trovarsi bene con lui, di parlarci e magari ricominciare tutto da capo senza pensare al passato, ma la verità era che lui giocava con le donne ed anche se lei era perdutamente innamorata, non si poteva fidare.

Il ruolo d'amante non lo voleva e non voleva nemmeno più quel triste ruolo di donna abbandonata.

Sospirò rendendosi conto che in cucina non era sola.

« Usa chan va tutto bene? »

« Si... » mentì prendendo fiato e terminando di tagliare le ultime verdure aggiunse « il problema è che non riuscirò mai a superare l'esame d'inglese, proprio non mi piace. Eppure ultimamente mi stavo impegnando. Dovrò riprendere bene. »

« Vedrai che andrà tutto bene. Continua a farti aiutare da Mamoru. Sono certa che passerai l'esame a pieni voti. »

« Si. Seguirò il suo consiglio... »

« Il tuo. Dai Usagi che sennò mi fai sentire vecchia. »

« Va bene. Prometto che d'ora in avanti la chiamerò Kyoko. »

« È una causa persa... » mormorò la donna, sorridendo verso Usagi, materna in ogni singola parola e gesto.

 

All'arrivo del Signor Chiba tutti sedettero a tavola per mangiare, con la disapprovazione di Mamoru che ritrovò tutti piatti a base di zucchine.

« Zucchine? A me non piacciono, non c'è altro? » si rivolgeva alla madre mentre con le bacchette spostata i pezzi di zucchine dal riso verso il bordo del piatto.

« No amore. Siamo in tempo di crisi e le zucchine costano poco » rispose la madre con il suo solito sarcasmo.

« A me le zucchine piacciono tanto amore. Grazie per avermele preparate »

Il Signori Chiba con quell'affermazione rincarò la dose mentre Mamoru si rassegnò a mangiare riso in bianco mentre Usagi in silenzio mangiava le zucchine con la carne e il riso di contorno.

« Mamoru, oggi pomeriggio andiamo tutti a fare compere. Ricordati che hai detto di venire eh. »

« Mamma ma... »

« Avanti Mamoru, l'hai promesso a tua madre e poi anche Usagi vorrebbe comprare qualche abito carino »

« No Signori Chiba, davvero se Mamoru non può... »

Usagi si sentiva in imbarazzo.

Tutti quei pensieri la rendevano silenziosa e non riusciva a parlare o completare delle frasi senza rischiare di mettersi a piangere.

« Tranquilla Usako. Andiamo oggi pomeriggio, mi fa piacere. »

Usagi arrossì e riprese a mangiare con la solita lentezza, masticando e deglutendo a fatica.

I pensieri non l'abbandonavano e le lacrime rischiavano di uscire senza controllo.

Non poteva esserci alcuna farsa a tavola perchè l'umiliazione era così recente da sentirsi un manichino rotto, un accessorio da vetrina che cambiata la moda veniva messo da parte.

Si domandava perchè Mamoru giocasse con lei, cosa ci trovasse di tanto divertente da non smettere neanche a distanza di un anno, eppure lui aveva un'altra, doveva trovarsi bene con lei visto che era la stessa donna con cui l'aveva tradita.

Lui l'aveva baciata. Si domandava se l'avrebbe detto all'altra donna, cosa sarebbe successo ma la domanda che le martellava la testa e faceva piangere il suo cuore era solo una: perchè?

Ogni domanda era preceduta da un perchè, d'altronde l'unica cosa che voleva sapere era il motivo di tutta quella cattiveria da parte di quel ragazzo che inevitabilmente amava.

 

Quando il pranzo giunse al termine, Usagi salì in camera precedendo Mamoru di qualche minuto.

Una volta in camera, s'inginocchiò a terra e sospirò prima di prendere il telefono e comporre un numero.

« Usa chan! Ti stavo per chiamare. Come va? Ti sei ripresa da stamane? »

« Mako chan! No per niente. È successo qualcosa che non avevamo previsto. Mamoru è fidanzato. »

« Ma che dici? Ma è successo qualcosa? »

« È il solito. Non è cambiato. Lui è fidanzato con quella Meiko. Ieri mi ha baciata, oggi anche e poi lei l'ha chiamato. Sta con lei e io mi sento uno schifo. Vorrei tornare a casa. »

« È impossibile. Mi sono informata e Mamoru è single. Non ha nessuna e poi ragiona, perchè dovrebbe baciare se ha un'altra? »

« Bè è semplice. Gli piace tradire. »

« No non ci credo. È troppo strana questa situazione. Comunque, Hiroki è qui con me. Stavamo per uscire che andavamo a comprare il nuovo cd dei Three Lights. Lo ascoltiamo insieme quando torni? »

« Si va bene, basta che non mi fai vedere tutti gli speciali su quel Seiya. Preferisco di gran lunga Yaten. »

« L'ho sempre detto che di ragazzi non ci capisci nulla. Seiya mi ricorda tanto un mio ex... vabbè Usa chan ti passo Hiroki che ha detto che deve farti una ramanzina! »

Usagi sorrise e mentre salutava Makoto non si accorse di Mamoru che arrivava vicino alla camera.

Si fermò origliando quella conversazione.

« Hiroki! Sono così felice di sentirti. »

« Ehi raggio di sole, che mi combini? Mako chan mi ha raccontato tutto! Per me non ci sono problemi se smettiamo con questa sceneggiata, però resti mia amica eh, altrimenti ti tiro gli odango fino a farteli diventare come le orecchie di un coniglio eh. »

Usagi si ritrovò a ridere, spensierata e sollevata dalle parole di Hiroki.

« Tranquillo! Si comunque direi che il nostro rapporto non cambierà di certo per questa piccolezza. Immaginavo che Mako chan ti avesse detto tutto e dopo ti racconterà ancora meglio, ma tranquillo, io sto bene. Quando torno voglio ascoltare il cd e farmi una grande coppa di gelato eh! »

« Cioccolato con panna? »

« Anche menta eh! Lo sai che lo adoro! Tu come stai? Senti ma è vero quello che mi ha detto Mako chan riguardo inglese? »

« Si ho i risultati del test! Dopo ti scrivo tutto via mail! »

« Io Sono in alto mare con lo studio. Non ce la farò mai. Vorrei essere impeccabile come Mizuno, lei si che è brava. »

« Eh già! Comunque dovresti vedere la scena in questo momento. Mako chan sta imitando le mosse dei Three Lights! »

Usagi scoppiò a ridere e si alzò in piedi per passeggiare per la stanza mentre parlava tuttavia si fermò ed impallidì: Mamoru era fuori la porta e sul volto era palese la rabbia e la gelosia.

« Hiro chan ti dispiace se ci sentiamo dopo? »

« Tranquilla Usa chan e vedi di stare bene! Dopo ti registriamo una nostra versione di Search for Your Love e ci fai sapere com'è eh! Ciao ciao! »

« A dopo allora. Ciao ciao! »

Usagi chiuse lo sportelletto del telefonino ed osservò Mamoru che entrò e chiuse la porta della stanza.

« Mamo chan... non... »

« Non è come sembra, vero? »

Mamoru era iracondo e chiudeva spesso gli occhi ricercando la calma e la pazienza necessaria per non scoppiare.

« In effetti non è come sembra ma non t'interessa. Non credo che la mia vita debba interessarti. Ancora qualche giorno e poi addio per sempre. »

Usagi tratteneva le lacrime e mormorava a stento quelle parole mentre notava Mamoru avvicinarsi.

« Invece m'interessa, problemi? »

« Si! Ho dei problemi perchè non cambi mai! Una non ti basta mai, vero? Non sarò la tua amante, ne il tuo giocattolo. Io ti odio. Se non mi umili, se non mi fai del male non sei contento, eppure non capisco perchè. »

« Se mi facessi spiegare e mi dessi un briciolo di fiducia... »

« Io non ho fiducia in te. Ora vai fuori. Devo cambiarmi e di certo non siamo ad un livello intimo tanto da cambiarmi con te davanti. »

Con freddezza Usagi mormorò quelle parole senza mai sbilanciarsi.

Mamoru uscì dalla porta e poggiò con le spalle contro questa, simmetrico rispetto ad Usagi che si posizionò nello stesso modo.

Non c'era fiducia.

Lui non sapeva cosa realmente provava Usagi e lei non sapeva cosa voleva Mamoru.

Una sola domanda che generava incomprensioni, pianti e problemi, eppure la madre osservava tutto e non capiva.

I loro sentimenti erano così evidenti che ognuno avrebbe capito che Mamoru voleva Usagi solo per se e si dannava per il male che le aveva fatto ed Usagi voleva solo Mamoru per amarlo e sorridere con lui ogni istante, crescendo con quel ragazzo facendogli vedere come da bambina diventava donna.

Non serviva un occhio allenato per capire quei sentimenti, però erano occhi esterni.

Usagi e Mamoru, chiusi nel loro dolore, erano ciechi e non vedevano quanto di più bello avevano: il loro amore.

Avevano dovuto affrontare delle difficoltà che spesso capitavano a quell'età ed ora dovevano dimostrarsi maturi per superarle.

Non sapevano se ce l'avrebbero fatta ma il pomeriggio incalzava e la madre era pronta per fare del buono e sano Shopping con la famiglia.







Eccoci giunti alla conclusione del 4° capitolo.
Spero che vi sia piaciuto e che vi spinga a leggere il prossimo.
Mamoru e Usagi sono gelosi, ciechi e non si fidano, in più li aspetta un pomeriggio con i genitori alla volta dello Shopping.
Cosa succederà? Entro sera risolveranno le incomprensioni per arrivare felici ad una buona domenica?
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno recensito.
Questa è la prima storia che riscuote così tanto successo e spero continui a piacervi.
Grazie ancora a tutti quanti!
Al prossimo capitolo!

Kate

   
 
Leggi le 18 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: Kate_88