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Autore: Caos    04/04/2011    1 recensioni
Non ho pretese, nè che leggiate nè che recensiate. Ognuno è libero di fare quello che vuole.
Questo è solo uno sfogo, parole tenute troppo tempo dentro di me.
Scusate il disturbo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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03/04/2011

Caro Niky

Oggi è un mese che non ci sei più, un mese che non mi proteggi da me stessa.


Sai, delle volte, quando sono sola in casa, mi capita di sentir riecheggiare ancora tuoi passi per la stanza, mi pare di vederti accucciato sul pavimento. Spesso mi dimentico che sei morto e mi ritrovo ad urlare il tuo nome, in quei momenti la realtà mi soffoca.

 

Mi chiedo ancora cosa sia successo, se tu sia perito nella tua fuga verso la libertà, o se quella megera ti abbia fatto del male; se la tua morte sia stata lenta o sia durata un attimo.

 

Hai sofferto? Provato dolore? Mi hai pensato un attimo prima della fine? E se si, mi hai odiato?

 

Mi dispiace di tutto, è stata solo colpa mia, sarei dovuta morire io.

 

Eri felice quando vivevi con noi? Ci sognavi chiuso nella tu prigione? I tuoi incubi, quelli che facevi a casa, non erano altro che presagi di ciò che ti sarebbe successo?

 

Mi spiace tanto di tutto il male che ti ho fatto, di tutto il dolore che ti ho creato.

 

Dove sei ora? È bello lì? Mi hai perdonato? Anche sapendo che ti abbiamo abbandonato, se ne avessi la possibilità, torneresti da noi?

 

Vorrei che ora fossi qui, vorrei rivedere i tuoi occhi. Non odiarmi ti prego.

 

Quando sono venuta a trovarti avrei voluto che il vento e le piogge avessero scoperto il tuo corpo, avrei voluto vedere il tuo cadavere, i tuoi occhi vuoti fissarmi con muto rimprovero, avrei voluto sognarti per tutte le notti seguenti, in quello stato, per ricordarmi cosa ti ho fatto, per ricordarmi che ti ho amato.

 

Sarebbe stato da illusi pensare che tu potessi rassegnarti alla tua prigione, però l’ho fatto.
Perché non hai aspettato? Perché non sei rimasto?
Non abbiamo mai smesso di pensarti, ma tu hai preferito la morte a quella tortura.

 

Forse dovresti odiarmi, in fondo è tutta colpa mia.

 

Continuo a guardare le tue foto. Sei bellissimo cucciolo mio, come solo tu potevi essere.

 

Ti ho portato dei fiori, li ho adagiati sulla tua tomba. Sono bianchi, puri, com’eri tu.

 

No, dico davvero, devi odiarmi, non riuscirei a sopportare il tuo perdono, non me lo merito.

 

Oh, Niky..
Testardo fino alla fine.

 

Non ti dimenticherò, lo giuro.

Riposa in pace.


 

Roberta.

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Questi sono solo vaneggiamenti dovuti alla mia rabbia ed al mio dolore.
Ho unito l'utile al dilettevole e ho provato a scrivere ciò che pensavo sia per sfogarmi, sia per testare le mie capacità, so bene che non è un gran che, ma sono tanti i pensieri che mi riempiono la testa, e credo che questo sia l'unico modo per esprimerme il tutto.
Grazie per aver letto.

  
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