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Autore: Katia R    04/04/2011    0 recensioni
DATA PUBBLICAZIONE: 25 maggio 2009. Fiction: Distretto di Polizia Attori: Enrico\Anna
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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If you come back ATTORI di "DISTRETTO DI POLIZIA"
TITOLO:
If you come back
PERSONAGGI: Anna/Enrico
RATING: VM14
SPOILER: No.
TIPOLOGIA: One-Shot, Song-fic [“If you come back”-Blue]
GENERE: Romantico
TRAMA: Ho avuto l’ispirazione grazie al film “Notte prima degli esami oggi”. Parla della fine di un amore. Un amore che però potrebbe rinascere.
AVVERTENZE: Real Person Fanfic/Lime
DATA PUBBLICAZIONE: 25 maggio 2009


If you come back
I'll be there till the end of time.

-Enrico, non possiamo continuare così! Un giorno ci sono io, e tu no, un giorno ci sei tu e non ci sono io. E poi ora inizi anche le nuove riprese! E se non bastasse… c’è anche l’amichetta tua!- esclama Anna passandosi una mano tra i capelli, scompigliandoli.
-Anna è più di 6 mesi che stiamo insieme! Non possiamo buttare tutto all’aria!- esclama Enrico cercando di calmarsi. Si avvicina ad Anna, stringendola per le braccia, da dietro -Oh, Anna! Cerchiamo di ragionare-.
-No, Enrico. Sono giorni che ci penso! È la decisione migliore per entrambi!- dice girandosi. Si guardano negli occhi. Enrico si mette le mani sui fianchi -Mi stai dicendo che è finita!?- dice serrando la bocca. Anna annuisce -Si, è l’unica soluzione.-
-C’è un altro?- chiede.
-No, Enrico. Non c’è nessun altro!- dice sospirando. Lo guarda un’ ultima volta e subito dopo distoglie lo sguardo. È troppo difficile dirgli addio.
-Mi dispiace…- dice lei dandogli un bacio all’estremità della bocca. Enrico la guarda uscire e tira un pugno allo stipite della porta.

Da quel giorno è passato quasi un mese. Enrico continua le sue serate al Rising, mentre Anna sta valutando alcune richieste di lavoro. Una ha attirato la sua attenzione, particolarmente. Un film ambientato in Svizzera. Forse è quello di cui ha bisogno. Stare per un po’ lontana dall’Italia potrebbe solo farle bene. Stare lontana da Roma, soprattutto.
Compone un numero di telefono -Salve! Ah, bene! Si ricorda di me! Senta, la chiamavo per quell’offerta di lavoro. Quel film in Svizzera. Mi chiedevo se era ancora valida- dice per poi aspettare una risposta -Perfetto, grazie! A che ora ha detto?- chiede -Ok, stasera prenderò il treno. A presto, arrivederci!- dice chiudendo la chiamata. Tira un sospiro di sollievo ed esce dal suo camerino.
-Ohi, Anna! Qua stai!?- dice Giulia venendole incontro.
-Perché dove dovrei stare!?- dice incamminandosi.
-Dai, movite che dobbiamo girà!- dice Giulia sorpassandola.
-Giulia!?- la richiama.
-Che c’è?- chiede ritornando indietro.
-Ho deciso di accettare un’offerta di lavoro interessante- dice velocemente.
-Ah! Per cosa?- chiede curiosa.
-Un film in Svizzera!- dice tutto d’un fiato. Giulia la guarda basita -Cosa!? Ho sentito bene!? Svizzera!?- dice scandendo bene la parola. Anna annuisce -Si! Ho pensato che stare via per un po’ mi farà bene!- dice.
-Per un po’, quanto?- chiede.
-Circa 9 mesi!- esclama gesticolando nervosamente. Giulia cerca di riprendersi -9 mesi!? Sarai via per 9 mesi!? Ma sei sicura di questa scelta?- chiede.
-Giulia, ti prego! È stato abbastanza difficile decidere! Ora che ho confermato non torno più indietro!-
-Ma è lontano!-
-Beh dai, non proprio- dice calcolando.
-Anna, fidati! Non è vicina, la Svizzera! Non per me, almeno!- dice pure lei gesticolando.
-Lo so, Giù! Non sarà facile, mi mancherete!- dice abbracciandola. Giulia le strofinò la schiena -Ti voglio bene, Anna! Ci mancherai pure tu!- dice staccandosi.
-Ragazze! In scena!- esclama uno degli autori. Anna e Giulia sorridono e lo seguono.
-Dai! Ultimo giorno di riprese e poi si festeggia!- esclama Giulia.
-Giulia… Io parto stasera!- esclama mordendosi il labbro inferiore.
-Come?- chiede -Anna, vuoi dire che oggi è l’ultima volta che ci vediamo!?-
-Va beh, non è che sto partendo per l’America o per la guerra! Tornerò!-
-Daje, ragazze! Moveteve!-
-Eccoci!- esclamano in coro.

Enrico si allena in palestra, per scaricare la tensione prima della serata al Rising.
-Ohi, Enrì! Stasera in scena, eh! Mi raccomando! Non te distrarre con tutte quelle donne che te balleranno davanti!- dice un amico.
-Stai tranquillo, non corro questo rischio! La maggior parte sono tutte troppo giovani!-
-Che l’hai mannato l’invito ai tuoi amici su Facebook?- chiede.
-Si. Non ho controllato però! Ora famme stà un po’ in pace!- dice alzando il volume del suo I-pod.
-Daje, Enrì! Quanno te scorderai de quella sarà sempre l’ora!- dice andando via.
-Ch’hai detto?- chiede togliendosi una cuffia.
-Niente, stavo a pensà ad arlta voce!- dice uscendo.

-Cin cin!- esclama tutto il cast di Distretto.
-Dopo mesi di lavoro, ce l’abbiamo fatta, ragazzi!- esclama il regista.
-Che la facciamo la mangiata domani sera!?- dice uno degli autori.
-Ehm… veramente io stasera parto!- esclama Anna.
Tutti si girano verso di lei -Come parti?- chiedono increduli.
-Ecco… ho accettato un’offerta per un film in Svizzera. Starò via circa 9 mesi e partirò proprio stasera con il treno!- dice per poi accennare un sorrisino.
In poco tempo viene abbracciata da tutti e per ultima abbraccia di nuovo Giulia, che quasi si commuove -Mannaggia a te!- esclama.
-Ti farà bene stare fuori per un po’!- esclama Daniela con il suo accento toscano.
-Già! È quello che ho pensato anch’io!- guarda l’orologio -Sarà meglio che vada, anzi! Devo preparare le valigie!-

Enrico continua ad allenarsi. Ora da pugni al punch-ball, accompagnato sempre dal suo I-pod.
Una mano gli si posa sulla spalla -Enrì! Te stai ad ammazzà! Arrivi stasera, tutto spompato!-
-Stai tranquillo! È ottimo per scaricare la tensione!- esclama lui continuando a dare pugni al sacco.
L’amico se ne va mentre inizia a squillare il cellulare. Enrico prende un lungo respiro e risponde
-Pronto!?-
-Enrì, scusa… disturbo?- chiede una voce amica al telefono.
-No, no! Stavo facendo un po’ di palestra! Dimmi…- dice asciugandosi con il suo asciugamano.
-Ecco… Io non so perché te lo dico. Non so neanche se sto facendo la cosa giusta… ma…- si schiarisce la voce -Anna parte! Stasera! Starà via per 9 mesi circa-
-Ah…- riesce solo a dire Enrico.
-Stasera prenderà il treno che la porterà in Svizzera-
-In Svizzera!?- in quel momento il cuore si ferma -Non… Non ho capito…- dice quasi balbettando.
-Enrì, mi dispiace. È che so che stai ancora male per lei e… Non lasciarla andare. O almeno non senza dirle quello che provi.-
-Si. Grazie, Simo!- dice prima di chiudere. Posa il cellulare e deglutisce tirando un pugno più forte al sacco, facendosi male.

Anna apre l’armadio e tira fuori la valigia.
-In Svizzera fa freddo!- esclama Giulia che ha deciso di darle una mano.
-Si, lo so. Dovrò portarmi qualcosa di pesante. Al limite comprerò qualcosa lì- dice Anna iniziando a mettere un paio di maglioni e felpe in valigia.
-Quando lo dirai ad Enrico?- ad Anna cadono gli indumenti dalle mani -Io…- sistema le felpe -Non ho intenzione di dirglielo.-
-Beh, Anna. Lo sai cosa prova per te-
-Giulia, io ed Enrico siamo amici-
-Ah, ah. E io sono la regina d’Inghilterra!- esclama Giulia sarcastica.
-Giù! Non ti ci mettere, eh!-
-Anna… Io voglio solo vederti felice. Va bene, non vuoi dirglielo e, non glielo dire! Prima o poi se ne accorgerà!- dice facendola ridere. Guarda la sveglia sul comodino -Cavolo! È tardissimo! Il treno è alle 22! Devo sbrigare un sacco di cose!-
-Va beh, sono le 19! C’hai tutto il tempo!-
-Eh no! Eh no che non ce l’ho! Devo andare da mia madre! E dirle che starò via per 9 mesi! Consolarla e rassicurarla per circa un’ora e poi devo scappare e dirlo ad Alessandro! Quello come minimo ci rimane secco! Altro che un’ora! Ci sto il doppio per farlo riprendere!- dice continuando a mettere vestiti dentro la valigia. Tra le felpe ne trova una. La guarda e deglutisce, mentre con la mano l’accarezza. Gli occhi iniziano a pizzicare. Si scuote e la ripone nel cassetto.
-Anna!?- la richiama Giulia. Lei si gira e la guarda -Sento che comunque vada, parte del mio cuore rimane qui- dice improvvisamente. Giulia non capisce. Poi guarda bene la felpa che ha posato e tutto le è più chiaro. Anna si schiarisce la voce -Che dici me lo porto questo?- chiede indicando un maglione azzurrino. Giulia annuisce e la guarda -Ne vuoi parlare?- lei si blocca.
-No… Meglio di no. Non c’è nulla da dire- dice continuando a riempire la valigia. Gesti, ormai, diventati meccanici.
-Tu lo ami ancora. Tu non te lo sei mai tolto veramente dalla testa. Anna, non basteranno chilometri di distanza per fartelo dimenticare. Non riesci ancora ad ammetterlo a te stessa, ma tu Enrico non smetterai di amarlo, mai- Anna rimane immobile. Si appoggia con le mani sulla valigia e serra la mascella. Non può piangere. Non deve.
-Devo farcela. Adesso starò via per 9 lunghi mesi. Vedrai che ci riuscirò- dice convinta. Giulia scuote la testa e sospira.

-Alle 23 circa! Ti ricordo che è la festa di quel nobile. Stasera te paga il doppio! Alla grande, no!?- dice euforico Ferdinando. Enrico annuisce soltanto, mentre la sua testa è altrove.
-Che c’hai Enrì?- chiede l’amico. Lui scuote la testa.
-Si, ma dammi qualche segno di vita!- esclama.
-A Ferdinà! Me stai a scassà er c***o!- esclama nervoso.
-Ecco! Mò me l’hai dato er segno!-
-Oh! Senti! È ‘na giornata de m**da, ok!? Quindi non te inc***à!- dice Enrico allontanandosi.
-Lo sai quanto ne trovi meglio de quella lì!? A voja! Quella lasciala fo**ere a qualcun altro!-
Succede tutto in un attimo. Enrico lo prende per il colletto sbattendolo al muro e alzandolo -Ripeti se hai il coraggio! Ripetilo brutto pezzo di m**da!- dice a denti stretti, alterato.
-Dai Enrì! Stavo a scherzà! Me stai a soffocà!- Enrico stringe di più la presa e l’amico inizia a tossire -Me stai uccidendo, Enrì!- lo lascia andare e si allontana -Prova a ridire una cosa del genere e la prossima volta non me fermo!- esclama indicandolo col dito.

Anna esce da casa della madre. Ci ha impiegato un po’ meno di un’ora. È bastato dirle solo un nome e la voglia di dimenticarlo per convincere la madre a farla partire.
Ora sarebbe arrivata la parte più dura. Suona alla porta di Alessandro. Dopo poco lui viene ad aprire, allegro come sempre -Ciao!- esclama. Anna lo abbraccia -Devo dirti una cosa!- Alessandro chiude la porta e si ferma a guardarla, in attesa di qualcosa. Anna gli porge un biglietto, che lui prende e guarda -Vai in Svizzera!?- dice sorridente -Bello! Come mai quest’improvvisa voglia di vacanza?- chiede. Anna scuote la testa. Non ha capito -Starò via per 9 mesi! Parto stasera!- dice tutto d’un fiato. Ad Alessandro scompare il sorriso ed è costretto a sedersi sulla poltroncina -Co..come!? Perché tutto questo tempo!?- dice improvvisamente pallido -Anna, se vuoi partire ti porto dove vuoi! Se vuoi un posto freddo ce ne andiamo in montagna! Ti accendo pure il condizionatore freddo se proprio ci tieni! Ma poi perché non un posto caldo!? Che so… Le Isole Eolie!-
-Ale vado per lavoro!- dice fermandolo. Lui si appoggia allo schienale -Credo di non sentirmi molto bene…-
-Ale! Non svenire che tra un’ora devo essere alla stazione!- Alessandro guarda l’orologio, poi guarda Anna e tira indietro la testa -E’ un incubo, vero!? Si, si. Ora mi risveglio!-
-Ale non è un incubo! È la realtà! Io parto!- esclama esasperata -Dai! Neanche se stessi partendo per la Russia!- esclama sedendosi sul bracciolo del divano.
-Si, ma Anna… 9 mesi!!- urla.
-Ma che te urli!? Ale, stai calmo, ok!? Continueremo a sentirci!-
-Vai in Svizzera…- rimane fermo, immobile per qualche minuto.
-Oh, Ale!? Che c’hai!? Non me fa preoccupà!- esclama Anna alzandosi.
-No, no, tutto bene. Cioè no, non va tutto bene ma si-
-Stai iniziando a dire cose senza senso…- dice Anna.
-No! Cioè si! Però… Aspetta!- rimane un altro po’ fermo.
-Allora!?- dice spazientita.
-Stavo cercando di immagazzinare la notizia!- esclama. Dopo circa un minuto -Ok. Bene. Ci siamo. Cioè stai per partire. Ti posso accompagnare?- chiede.
-Meglio di no. Scoppierei a piangere salutandoti- dice Anna deglutendo.
-Già. Pure io, ed ho una certa reputazione. Non posso piangere- dice facendola sorridere. Alessandro si alza di colpo e l’abbraccia -Mi mancherai!- dice in un sussurro, con la voce tremante. Anna chiude gli occhi e lo stringe -Mi mancherai anche tu!- e passa una mano tra i suoi ricci ribelli.
-Vado…- dice staccandosi. Alessandro annuisce e l’accarezza -Ti voglio bene- dice deglutendo. Anna sorride -Anch’io ti voglio bene-

-Direi che possiamo anticipare un po’! La sala è piena!- dice Ferdinando. Guarda l’orologio -Sono le 21:30! Si può fare!- esclama -Enrico, sei pronto?- chiede. Lui annuisce e sta per entrare. Improvvisamente si blocca.
-Che te prende?- chiede l’amico. Lui si gira, lo guarda e torna indietro.
-Dove vai!?-
-Io stasera non la farò la serata! Ho qualcosa di più importante!- esclama.
-Cosa!? Enrì, stai a scherzà, vero!?- dice l’amico. Enrico scuote la testa e sorride -No, non scherzo affatto! Stasera te la vedi tu!-
-Enrico… quello te paga er doppio!-
-Non me ne faccio niente dei suoi fo**utissimi soldi!- esclama nervoso.
-Enrì, perdi questa serata e n’altra e sei fuori! Capito!?- dice l’amico, alterato. Enrico sorride e scappa.
-Sarà meglio per te se domani sera torni!!- gli urla dietro. Ma Enrico non lo sente. Il suo cuore batte troppo forte. Esce fuori -Gianfrà!- grida chiamando l’amico.
-Che c’è!?-
-Mi dai uno strappo fino alla stazione?- chiede precipitandosi da lui.
-Dai, monta su!- esclama l’amico.
Diventa una corsa contro il tempo.
-Vai più veloce, più veloce!- dice Enrico.
-Enrì sono a 160! Se me beccano me portano in galera!!-

Anna si guarda intorno. Il vento le scompiglia i capelli mentre sale sul treno. Si gira di nuovo a guardare l’ultima volta Roma. Raggiunge il vagone dove dormirà fino all’arrivo in Svizzera.
Appoggia le sue valigie e si siede sul letto sospirando.
La voce al megafono annuncia che il treno per Ginevra partirà tra 10 minuti. Anna si toglie la giacchetta e si sdraia.
-
-Dai, dai!- urla Enrico. Inizia ad intravedere la stazione -Vai!-
Non gli da neanche il tempo di fermarsi. Apre lo sportello e quasi inciampa. Ma corre il più veloce possibile. Guarda il tabellone e da un’ultima occhiata all’orologio. Ce la può fare. Ce la deve fare. Corre e sbatte con mille persone.
Sale le scale a quattro a quattro e arriva davanti al treno. Sale e controlla nei vagoni aperti, e apre quelli chiusi. Chiede scusa e continua a cercare. Alla fine ne apre un altro. E lei è lì. Anna si alza di scatto -Enrico- dice in un sussurro.
-Anna…- cerca di riprendere fiato -Io… Cioè… Ecco.- prende un respiro più grande ed entra -Io ho mollato una serata importante per venire a salutarti, anche per pochi minuti, perché ho bisogno di dirti quello che sento. Ho bisogno di dirti quanto sto male da quando ci siamo lasciati. Non potevo farti partire senza dirti quello che davvero penso, da sempre. E cioè che io ti amo. Ti ho sempre amato e che se adesso parti, non m’importa, perché ti aspetterò. Fino alla fine dei giorni. Ma ti prego, torna da me. Lo so, sarai distante, ma ti prometto che verrò a trovarti ogni momento disponibile. Ogni singolo istante tu sarai sempre con me- si ferma e torna a respirare. Il battito accelerato del cuore fa trasparire la sua emozione. Anna sorride tra le lacrime e lo abbraccia. Lui la stringe forte. Finalmente sono di nuovo insieme.
-Anch’io ti amo- sussurra Anna. Enrico le da un bacio sulla spalla e poi sul collo -Mi sei mancata, amore mio- dice stringendola più forte. Anna lo guarda e tiene il suo viso tra le mani -Anche tu, da morire- si guardano per un lungo istante. E forse è la magia delle luci di Roma. Forse è per essersi ritrovati. Enrico si avvicina pian piano e la bacia. Un bacio che è mancato ad entrambi. Lui assapora di nuovo quel brivido che provava ogni volta. Con il piede chiude la porta scorrevole e con una mano la chiude a chiave. Anna lo guarda e sorride, poi torna a baciarlo e si lascia andare all’indietro, mentre lui si sdraia su di lei.

“Il treno per Ginevra è in partenza. Allontanarsi dalla linea gialla”.

Ma per loro due niente ha più senso. Esistono solo loro e l’amore. Enrico le alza la maglietta e l’accarezza delicatamente continuando ad intrecciare la sua lingua con quella di Anna. Lei gli alza la canottiera bianca e la lancia sul mobile accanto. Il treno parte, e le luci di Roma iniziano a muoversi, illuminando i loro corpi di mille colori. Lui con un rapido movimento si toglie le scarpe e Anna fa lo stesso. Si adagiano meglio sul letto e riprendono a baciarsi. Lentamente Enrico le solleva di nuovo la maglietta, fino a toglierla e buttarla poco più in là. Inizia a darle piccoli baci per tutto il petto soffermandosi sui suoi morbidi seni, ancora coperti dal reggiseno. Anna inarca la schiena e lui, dopo qualche difficoltà, lo toglie. Con i denti afferra una bretellina e la sfila lentamente. Lei ride, ricordando tutte le volte che l’ha fatto. Quando lo toglie completamente, Enrico si ferma un attimo a guardarla e con l’indice le sfiora il naso, come è solito fare. Si perdono occhi negli occhi. Un miscuglio di occhi verdi. Sorridono e riprendono a baciarsi appassionatamente. Lei inizia a succhiargli il labbro e lui la lascia fare mentre con una mano inizia a sbottonarle i pantaloni. Glieli sfila delicatamente e le accarezza le cosce. Con un dito inizia a giocare con l’elastico dei suoi slip. Con la lingua inizia a stuzzicarle i capezzoli mentre lei si morde il labbro emettendo alcuni gemiti. Si lascia completamente andare e con foga sbottona i pantaloni di Enrico, abbassandogli i boxer e prendendo il suo membro in mano. Inizia con movimenti lenti, mentre Enrico fa scorrere la lingua più veloce. Lei lascia andare un urlo soffocato e aumenta il ritmo. Enrico inizia a respirare affannosamente. Con un gesto veloce le abbassa anche l’ultimo indumento e le blocca la mano. Con un gesto lento ma deciso le entra dentro e tira indietro la testa sospirando. Si abbassa delicatamente su di lei, e intreccia la sua mano con quella di Anna. Mentre con mosse lente si muove dentro di lei, che continua ad ansimare. Enrico le da un bacio. Poi un altro. Con entrambe le mani le tiene il viso mentre lui continua a spingere. Si perdono occhi negli occhi, mentre i loro respiri divengono uno solo. Entrambi sono sudati, avvolti da quelle lenzuola bianche, testimoni, insieme alle luci che passano, di quel momento di amore.
Anna avvolge Enrico per la vita con le sue gambe, accompagnandolo nei gesti.
Quella notte non se la sarebbero mai dimenticata. Sarebbe rimasta ben impressa nella mente, ma soprattutto nei loro cuori. Per la prima volta, da quando stavano insieme, si guardavano negli occhi mentre facevano l’amore.
-Ti amo, Anna…- la bacia -Ti amo più di ogni altra cosa al mondo, amore- lei gli avvolge il collo con le braccia e lo attira a sé, baciandolo appassionatamente.
-Non ci lasceremo più…- dice lei in un sussurro. Lui annuisce e le bacia la punta del naso, poi scende giù, e inizia a darle piccoli baci sul collo -Mai più…- dice lui respirando a pochi centimetri dalla sua bocca. Un altro bacio e continuare a lasciarsi andare ai propri sensi. Intrecciare di nuovo le mani. Sussurrarsi parole dolci. Farsi promesse importati. E ridere come se fossero solo loro su quel treno, che pian piano li stava portando a Ginevra.

And I swear
If you come back
In my life
I'll be there till the end of time

And I swear
I'll keep you right
By my side
'Cause baby
You're the one I want

-
Te lo prometto
se tornerai
nella mia vita
Sarò presente fino alla fine del tempo

E te lo prometto
Ti terrò stretta
vicino a me
Perché tesoro
tu sei l'unica che voglio

Lentamente Enrico esce dal suo corpo e si sdraia accanto, affannato ma felice. Anna respira profondamente e sposta le ciocche di capelli cadute sul viso. Si accoccola a lui appoggiando la testa sul suo petto. Lui la circonda con un braccio e la stringe. Chiudono entrambi gli occhi e pochi minuti dopo, dormono già.

Il treno continua a sfrecciare. È mattina. Enrico apre gli occhi lentamente e cerca di abituarsi alla luce. Si volta e sorride vedendo Anna dormire ancora sul suo petto. Cerca di alzarsi senza svegliarla, con scarso risultato. Lei sbatte le palpebre e si stiracchia, con un ampio sorriso che le illumina il volto. Enrico prende le sue cose e si riveste. Si sporge nuovamente verso di lei e le stampa un bacio -Buongiorno, amore!- esclama dolcemente. Lei sorride e gli mette le braccia intorno al collo approfondendo il bacio. Enrico prende le ultime cose. Si rimette l’orologio -Devo prendere il prossimo treno per Roma! Se stasera non mi presento al Rising mi cacciano!- dice aprendo il portafogli. Qualcosa cade sul letto. Un biglietto. Anna lo prende tra le mani. Un biglietto per la prima di un film. Il suo film. Una data passata. Quella data che non si dimenticherà mai. Lo guarda sorpresa per poi girarsi verso Enrico -L’hai tenuto!?- dice. Enrico glielo sfila dalle mani e sorride -Non ho rimosso niente di te, dalla mia vita- dice dolcemente, quasi in un sussurro. Ripone il biglietto al suo posto -E poi quella sera non la dimenticherò mai…-
Si perdono occhi negli occhi mentre le loro menti ripercorrono lo stesso ricordo.

-Mi piace molto il titolo del film!- esclama Enrico seduto sul muretto, guardando Anna. Lei sorride, gli prende la sigaretta dalla mano e aspira un po’, per poi buttare fuori il fumo -Si!?- dice lei guardandolo -Eh, sentiamo… Per quale motivo!?- chiede sorridente, quasi a prenderlo in giro. Enrico le riprende la sigaretta -Beh, perché… se chiudi gli occhi, potrebbero accaderti tante cose…- dice alzando gli occhi al cielo e facendo fuoriuscire il fumo -Per esempio, chiudi gli occhi…- dice guardandola e buttando a terra la sigaretta. La spegne con il piede mentre Anna sorride e chiude gli occhi. Enrico si avvicina lentamente e le stampa un tenero bacio. Si allontana lentamente mentre Anna riapre gli occhi sorpresa e intontita. Enrico si schiarisce la voce e si volta. Anna sta per dire qualcosa ma degli amici interrompono.
-Ehi! Facciamo una foto?- chiede una ragazza bionda. Si mettono in posa.
-Stringetevi un po’!- esclama il tipo che fa la foto, Enrico stringe Anna -Vieni, qua…- dice dolcemente facendola sedere sulle sue gambe. Si guardano per un attimo, quasi si perdono l’uno nello sguardo dell’altro. Vengono distratti ancora una volta dall’uomo. Dopo qualche scatto gli amici vanno via, mentre Anna ed Enrico rimangono lì. Lei cerca di scendere dalle sue gambe, ma lui la blocca. Si guardano di nuovo. Anna alza una mano, accarezzando il viso di Enrico, e avvicina i loro volti, unendosi di nuovo in un dolce bacio.

Il treno si ferma e con lui il ricordo. Enrico indossa il giubbotto, si avvicina ad Anna e la bacia -Ci sentiamo! Chiama appena arrivi e…- sorride le da un altro bacio -Ti amo! Scappo!- sta per uscire ma si ferma. Torna indietro e si siede sul letto accanto a lei. Velocemente si toglie la collana e gliela mette al collo. Leo lo guarda incredula -Ma questa è la tua collana portafortuna! Non te ne sei mai separato!- esclama. Enrico sorride, le prende il viso tra le mani e la costringe a guardarlo negli occhi -Ora sei tu l’unica cosa veramente importante. Tienila tu, perché verrò a riprendervi entrambe!- le stampa un bacio mentre sul viso di Anna si dipinge un sorriso da ebete. Un sorriso da innamorata. Si riveste velocemente, e prende la collana tra le dita, accarezzandola.
Enrico corre per il corridoio. Intravede un uomo, gli parla e scende dal treno. L’uomo avanza per il corridio con il suo carrellino. Bussa alla porta di Anna che va ad aprire.
-Ecco la colazione! C’è un biglietto!- Anna ringrazia l’uomo e prende il biglietto.
“Scusa se sono dovuto scappare in questo modo! Mi farò perdonare, promesso! Ti amo!”. E dietro un pezzo di una canzone:

Maybe I didn't know
How to show it
And maybe
I didn't know
What to say
This time
I won't, this time
Then we can
Build our lives
Then we can
Be as one

Anna sorride e posa il biglietto sul comodino. Afferra il cornetto e gli da un morso, con un sorrisino compiaciuto sul viso.


Enrico corre, chiede indicazioni per il prossimo treno per Roma.
-No!- esclama passandosi una mano sul viso. Guarda il tabellone che lo informa del prossimo treno per Roma: 18.30. Guarda l’orario per Milano. Tra dieci minuti ce ne sarebbe stato uno. Corre veloce, fa il biglietto e arriva in tempo. Sale e si siede nel primo scompartimento libero. Si appoggia allo schienale e sospira. Anna gli manca già.

Parecchie ore dopo…
Enrico riapre gli occhi. Guarda fuori dal finestrino e si stiracchia. Guarda l’orologio e istintivamente prende il cellulare. 8 chiamate perse. Enrico compone il numero velocemente.
-Pronto!?-
-Ehi! Pensavo ti fossi già dimenticato di me!- esclama Anna dall’altro lato del telefono, sorridente. Enrico sorride -Non potrei mai! Scusa ma prima stavo riposando…- dice lui tornando serio.
-L’avevo immaginato. Sei riuscito a trovare un treno per Roma?- chiede.
-Non esattamente! Ne ho trovato uno per Milano… Arrivato lì, non so come farò… speriamo bene!- poi torna sorridente -Come sono gli svizzeri?- chiede.
-Umh… carini! Uno mi ha guardato dalla testa ai piedi!- esclama. Enrico tira su col naso -Ah, bene!- dice cercando di rimanere calmo. Anna scoppia in una fragorosa risata -Ma che sei geloso!?- dice cercando di trattenersi.
-Chi io!? Figurati!- dice lui. Anna continua a ridere -L’ultima volta che hai detto così ti hanno dovuto tenere in tre!- esclama. Enrico si schiarisce la voce -Va beh, che c’entra… Ci è andato giù pesante!-
-Enrì, mi ha detto che ero troppo bella vestita in quel modo!-
-Si, ma dopo che te ne sei andata i suoi pensieri erano altri!-
-Ho capito, va bene!- torna serie -E comunque non essere geloso perché potranno guardarmi anche tutti gli svizzeri di questo paese, ma comunque rimani sempre tu il numero uno! Dai parla in tedesco…- dice per sfotterlo un po’. Enrico sorride -Ich liebe dich- dice dolcemente. Anna dall’altro capo del telefono assume una faccia da stupida. Si sente come un’adolescente al suo primo amore.
-Anch’io…- dice quasi in un sussurro.
-Devo scendere, amo! Ti mando un messaggio appena arrivo a Roma! Se ci arrivo!- esclama passando per il corridoio. Scende dal treno e guarda i tabelloni -Ecco! Lo sapevo! Il prossimo è alle 17.30! Non arriverò mai in tempo!- esclama.
-Ma non hai qualcuno che ti può venire a prendere?- Enrico inizia a pensare -Forse ho trovato! Ci sentiamo dopo! Ciao, ciao amore!- e chiude la chiamata per comporre un altro numero -Pronto!?-
-Enrì!? Che succede?-
-Ehm… dove sei!?-
-Sono a Roma!- esclama sconcertato Simone.
-Verresti a prendermi a Milano?- chiede tutto d’un fiato.
-A Milano!? Che c***o ci fai a Milano!?- dice incredulo.
-Daje, Sìmo! Te racconto tutto appena ti becco!-
-Sono in moto!-
-E vieni in moto! Vieni come vuoi! Sei l’unica mia salvezza!- esclama esasperato.
-Va bene, va bene! Arrivo!- si ferma -Cioè, arrivo… ‘na parola! Dove te vengo a prendere?-
-Alla stazione centrale!-
-Cerco di arrivare presto! A dopo!-
-Grazie Sì! Sei un grande!-

Un paio di ore dopo…
Enrico è seduto su una panchina e controlla l’orologio. Una moto scorre veloce tra il traffico e si ferma davanti a lui. Simone scende, si toglie il casco mentre Enrico si avvicina e si salutano al solito modo.
-Ma che ce fai qua?- domanda Simone.
-Ho fatto come mi hai detto tu, no!? Sono andata a riprendermi la donna che amo!- dice guardandolo negli occhi, felice. Forse troppo. Simone sale sulla moto di nuovo, mettendosi il casco.
-C’hai due occhiaie!- esclama Simone divertito. Enrico prende il suo casco e lo indossa -Muoviti, va!- dice salendo in moto e dando un colpo a Simone sulla spalla per farlo partire.
-Anna è arrivata? Tutto bene?- chiede l’amico.
-Si, è arrivata e ha già fatto colpo!- esclama con una smorfia. Simone se ne accorge grazie allo specchietto laterale -Geloso!?-
-Se vede così tanto!?- i due si guardano attraverso lo specchietto e iniziano a ridere.

Sono le 21 e qualcosa, e il locale è quasi pieno. Giulia e gli altri attendono nella sala insieme ad altri, l’arrivo di Enrico.
Pochi minuti dopo entra tutto trafelato Simone -Oh, eccomi!- esclama. Giulia si avvicina -Ma dove sei stato!?- Simone le stampa un bacio -Scusami amò! Ma sono dovuto andare a prendere Enrico a Milano!-
-A Milano!?- Giulia lo guarda sorpresa -E che cosa…- si ferma di botto e sorride -Non mi dire che…- Simone sorride e le stampa un altro bacio -Si! Hanno chiarito!-
Enrico è pronto ad andare in scena.
-Ah eccoti! Ti sei salvato il c**o!- esclama Ferdinando. Enrico si volta -Oggi ho capito che razza d’amico sei. A te importano solo i soldi! Sai che ti dico!?- si gira verso Gianfranco -Se non se ne va lui me ne vado io! Non ci lavoro con certa gente!- e lancia uno sguardo carico di odio prima di avviarsi. Sta per entrare e riceve un messaggio.
“Qua c’è un freddo cane! Almeno tu fai riscaldare gli altri in pista! Un bacio, ti amo.”
Enrico sorride, fa scivolare il cellulare in tasca e fa la sua entrata trionfante, tra l’acclamazioni e le urla del pubblico.
Giulia compone il numero di Anna mentre lui inizia a fare ballare la gente. Si tappa l’altro orecchio per sentire meglio.
-Pronto!?- risponde Anna.
-Lo senti?- urla Anna alzando il telefonino in aria. Anna inizia a ridere -Si, lo sento! Tu guardalo attentamente… Che cosa gli manca!?- Giulia lo guarda -Ogni volta che litigavate mi dicevi “il cervello”, ma non credo sia questo il caso!- Anna scoppia a ridere -Ma no, stupida! Guarda il collo!- Giulia lo guarda di nuovo attentamente -La collana!- esclama sorridente -Te l’ha data a te?- chiede euforica.
-Si!-
-Aspetta un attimo!- Giulia avanza tra la folla e sale sulla pedana vicino ad Enrico, mentre Simone ride insieme ai colleghi.
-Te lo passo!- e porge il cellulare ad Enrico.
-Ma no, Giù! Lascialo stare!- esclama lei. Enrico sorride e gli scivola la mano, facendo girare tutti i presenti -Ehm, scusate!- dice quasi impacciato. Anna ride di nuovo -Scusami, sono una distrazione!- esclama lei.
-Sei la distrazione più dolce che conosca… La tua risata è il suono più bello di questo mondo!- dice dolcemente. Giulia e Simone si guardano. Lui fa finta di suonare il violino per prenderlo in giro.
-Amore, meglio che chiudiamo perché qua mi stanno prendendo per il c**o!- esclama sorridente -Ci sentiamo dopo! Ciao! Ich liebe dich!- dice facendola sorridere.
Giulia scende dalla pedana ed Enrico la guarda, mimando un “grazie” sincero.


Epilogo
-Stop! Facciamo una pausa!- grida il regista. Anna si allontana accendendosi una sigaretta. Cerca di coprirsi in qualche modo con uno scialle, ma serve a ben poco. Non è abituata a quelle temperature. Inizia a fumare nervosamente, quando ad un tratto sente qualcuno che le sfila lo scialle e gli poggia un giubbotto sulle spalle. Si gira lentamente e si ritrova Enrico, che le sorride dolcemente -Ciao…- dice inarcando la testa in un lato. Anna lo guarda un altro paio di secondi per poi sorridere e aggrapparsi al suo collo. Enrico la stringe e iniziano a baciarsi. Erano passati 5 mesi. Si chiamavano, si mandavano messaggi, e quando c’era la possibilità riuscivano a vedersi anche in web-cam. Ma rivedersi di nuovo era una delle sensazioni più belle.
-Ma che ci fai qui!?-
-Non mi vuoi?- chiede lui con il solito sorrisino divertito.
-Ma che scherzi!?- e lo bacia di nuovo -Non ti voglio più lasciare andare!-
-Beh, dai… Pensa che per un mese sarò tutto per te!- esclama divertito.
-Che significa?- chiede stranita.
-Significa che ho finito con le serate e che ho deciso di prendermi una vacanza! Ma senza di te che cosa faccio!? Quindi la mia vacanza sarà questa!- esclama. Anna lo guarda incredula, poi fa un sorriso a 32 denti e gli salta addosso baciandolo appassionatamente.
-Sei contenta, vedo!-
-Beh, direi!- esclama euforica.
-Beh, le sorprese non finiscono qui…- dice staccandosi e sorridendo dolcemente. Anna lo guarda interrogativa. Enrico con un fischio chiama un cane, un San Bernardo.
-Vieni qui, Beethoven!- esclama Enrico. Anna ride -Beethoven!? Originale, eh!- dice sarcastica. Enrico la guarda tipo imbronciato. Lei gli prende il viso tra le mani e gli schiocca un bacio.
-Avvicinati a lui…- dice Enrico. Anna lo guarda stranito ma si avvicina comunque al cane. Si accovaccia e nota qualcosa di diverso. Invece del solito barilotto pieno di whisky, c’era una scatolina di velluto. Anna guarda Enrico e lentamente la prende, rialzandosi.
-Entrambi sappiamo che non crediamo tanto nel matrimonio- si ferma mentre Anna apre la scatolina rimanendo incantata. Davanti a sé ha un anello d‘oro bianco con un diamante e intorno altri piccoli diamanti incastonati -Io penso che il matrimonio sia un passaggio da saltare. Perché il matrimonio serve ad unire due persone. Ma l’unica cosa che fanno è scambiarsi due anelli e suggellare il tutto con un bacio e delle promesse. Promesse che fai davanti a Dio- si ferma -Ma io mi dico… non c’è bisogno di tutto questo. Quando due persone si amano, il loro amore deve andare oltre al matrimonio. Oltre quelle promesse. Non è normale che due persone si sposano e dopo poco tempo divorziano. Quello non è amore. E quando lo capisci però è troppo tardi. Magari hai già messo al mondo qualcosa di prezioso.
La frase “Finché morte non ci separi”. Beh, ti assicuro che a noi neanche quella può separarci… Se uno si ama lo fa per sempre. E per sempre per me significa anche dopo la morte…- si ferma di nuovo e sorride -Sto parlando a vanvera, eh!?- dice ridendo insieme a lei.
-Secondo me stai cercando di dire qualcosa di dolce, a parole tue…- dice sorridendo. Enrico si morde il labbro inferiore e si avvicina prendendo l’anello e mettendoglielo all’anulare sinistro -Ti amo. E…- la guarda negli occhi -Io e te staremo insieme per sempre.-
Lei annuisce emozionata. Enrico le prende il viso tra le mani e le stampa un piccolo bacio. Un bacio che diventa sempre più intenso. Dalla tasca del suo jeans estrae l’ipod. Cerca una traccia, mette una cuffia ad Anna, l’altra la prende lui, e  mette play. Le note di una dolce canzone inizia a cullarli. Enrico la stringe forte tra le sue braccia, mentre Anna inizia a piangere -Ti amo anch’io…- dice in un sussurro, mentre Enrico sorride e la stringe più forte.
In un modo o nell’altro, il passato ritorna sempre. E forse, in alcuni casi, quel passato diventa il futuro. Un futuro da vivere e costruire, insieme.
Magari molti lo chiamano “caso“. Ma io preferisco chiamarlo destino.

"Quando fai un errore non pensarci troppo, fattene una ragione nella tua mente e guarda avanti. Gli errori sono lezioni di saggezza. Il passato non può essere cambiato. Il futuro è ancora in tuo potere."
Hugh White (1773-1840), politico americano.

Fine.


   
 
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