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Autore: RosaBuo    04/04/2011    5 recensioni
...è calato il gelo in aula e Shannon ha detto
-Non ho mai visto una cosa del genere. Non dimenticherò molto facilmente questa ragazza.

E' la storia di una ragazza che non crede tanto in se stessa e nei suoi sogni, ma riesce ad arrivare dall'altra parte del mondo per studiare e trovare lavoro...e troverà anche qualcos'altro!
Genere: Commedia, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccoci qui con un altro capitolo! Che dire?! Ancora grazie a voi che tornate sempre qui a leggere quello che esce dalla mia mente. Grazie davvero! Questo capitolo è l'unico, fin'ora, che non ha un titolo con parole prese dai testi dei 30 Seconds To Mars; le ho prese da un pezzo dei Maroon 5, 'Nothing Lasts Forever'. Bellissimo, ascoltatelo. E' il mio pezzo preferito dei Maroon 5, poi Adam me l'ha pure cantato per telefono quando so venuti a Napoli, un mio amico li ha incontrati e mi ha chiamata e mi so fatta una bella chiacchierata con Adam Levine! Detto questo, vi lascio al capitolo che, vi anticipo, è un pò pesante, ma Santo Tomo vi aiuterà ad arrivare fino in fondo. Confido in lui! Ah, quasi dimenticavo. Per un attimo mi allontanerò dal diario e dalla lettera; è per una telefonata tra Rosa e Jared. Serve!! E scusatemi per quanto è lungo! Scusatemi davvero!

13. it hurts but it may be the only way.

11 pm

Manca un mese a Natale, credo. Che giorno è? 22 Novembre? Quant'è che non scrivo ad A.? Mi avrà riempita di messaggi..è che proprio non ho nè il tempo nè la forza di scriverle. Sta andando tutto a puttane, come direbbe il caro Jared Leto. Dovrei essere felice, ho vinto una sorta di borsa di studio per formazione discografica e giornalistica  ho dovuto scegliere fra la Geffen a New York e la Virgin a Los Angeles. Ho scelto la Virgin per ovvi motivi. Mi ha convinta Jared, io volevo andare alla Geffen. New York. E ora aggiungerei, via da qui e da Shannon. Ma non posso fargliene una colpa. Cosa poteva saperne Jared? Io volevo stare qui con Shannon, eravamo appena tornati da Bali e ho trovato la mail di accettazione per il corso di formazione. 
"Ma non puoi scappare. Lo devi fare per me. Non lo pensare...è solo mio fratello", Jared è il migliore quando si tratta di persuadermi e con quei suoi occhi cristallini ci riesce in men che non si dica.  E' che sono passati solo otto giorni. Ho cominciato a lavorare da otto giorni ed è da otto giorni che tutto è andato a farsi benedire. Otto giorni che rimando, devo avvertire A., ma che le dico? Sarà che poi c'è Vicky che non mi lascia un attimo e sta trascurando anche Tomo per questa cosa, a me non và proprio giù, ma gliene sono grata. Ieri si è fermata a dormire qui. "Una volta hai detto che ti saresti fatta mettere sotto da un tir per quell'uomo, Honey! Io resto con te!"
E' che poi mi prende un non so che; non è ansia e nemmeno tristezza, è qualcosa che mi strozza la gola e poi quella vocina nella testa che mi dice 'te l'avevo detto' sembra la voce di mia madre. E la cosa è alquanto fastidiosa. Non riesco a studiare, a pensare e in più, come se non bastasse, mentre lavoro lui è lì che gira intorno e io ho gli occhi perennemente pieni di lacrime. Jared lo sa; lo sa perchè è preoccupato, mi fa' da sveglia e da buonanotte. Mi chiama quando non sono nel suo raggio ottico o quando non mi vede per più di due ore. Anche se io non gli chiedo nulla lui è lì.
Questa tensione, questo senso di nausea quando tutti i giorni, entrando in quell'edificio, vedo Tomo sorridermi e venirmi incontro e poi mentre parliamo arriva un bacio sulla mia testa e una mano amica a cingermi il fianco da dietro. Jared. E' in quel momento che mi sembra di stare bene ovunque e in nessun posto; è in quel momento, quando incontro il sorriso  mattutino di Jared che poi vengo investita da suo profumo, dal suo 'buongiorno' frettoloso, dal suo sguardo che mi evita e poi la sua schiena mentre si allontana verso le sale di incisione. E' tutto quello che da otto giorni ho di Shannon. Starei molto meglio lontano da loro, me ne dovrei andare. I suoi pensieri tornano di continuo e il fatto che io lo veda sempre non mi aiuta per niente. La cosa che pesa di più è la freddezza del rapporto che si è venuto a creare così senza un se e senza un ma. Cosa succederebbe se dessi la colpa al tempo? A qualcun'altro? Alla musica? Alla fantasia? E' solo una delle mie tante imprese finite male? Oh si, è la peggiore di tutte. E' come se avessi preso tutta la sua energia per costruire il mondo in cui vivo, ma questo mondo ora sta perdendo la sua linfa vitale. Magari poter essere come uno di quegli animali, forse i cavalli, che in alcune situazioni si strappano, instintivamente, una vena con i denti per respirare. Lo farei anche io; una vena per un'ora di libertà.
Ma che sto dicendo?! Sto forse impazzendo?! Un pò di puro e sano odio non farebbe male. Ma a chi voglio prendere in giro? Vicky dice che devo affrontarlo, almeno affrontare il suo sguardo e fargli capire che lo odio. Ma come? Come faccio ad affrontare il suo sguardo? Gli urlerei in silenzio quanto lo amo.
Ho questa scena nella mente. Ce l'ho tatuata negli occhi. Il nostro ultimo momento bello. Prima ch arrivassi alla conclusione che il mio sogno si stava infrangendo sulla realtà. Eravamo tornati quello stesso pomeriggio, lunedì. Abbiamo mangiato tanto gelato e lui riempiva il mio cuore con la sua risata, abbiamo fatto l'amore sul pavimento della sua cucina tutti sporchi di gelato e poi ho deciso che la sua barba doveva sparire. La cosa più bella è che lui mi ha assecondata. Era felice "Mai nessuno mi ha chiesto una cosa del genere, e mai nessuno ne avrà l'onore!", mi ha guardata un pò e poi si è sciolto "Dai, forse per una volta si può fare. Toglila tutta". Non dovevo farlo mio caro Shannon Leto. Se non ero sicura di amarti, in quel momento me ne sono convinta. Il modo in cui ti fidavi di me, della mia mano inesperta che ti radave il viso col rischio di tagliarti in modo disumano. I tuoi occhi chiusi e il tuo sorriso scaltro. Ora non servirebbe a niente scrivere e imprimere parole su quanto tu sappia mentire, non sarebbe proficuo, ne tantomeno vero. Io ti credo. Il problema sta proprio nel fatto che ti credo, ma non posso farmi del male e quindi credo sia l'unico modo. Prima o poi passerà, spero. Daltronde ho Vicky, ho Jared, ho pur sempre Josh e al limite me ne torno in Italia. Torno a casa e tu tornerai ad essere solo il batterista dei 30 Seconds To Mars, troppo lontano per essere visto, troppo in alto per essere reale. Ma fin quando c'è Jared, a meno che non scappi da qui, non mi farà muovere.
Non ha senso.

Don't save me, cause I don't care.

**********************

-Pronto?!
-Stellina!
-Ciao!
-Che fai? Sei in giro?
-Ma che...sono a casa. Sono stanca e distrutta, tra un pò vado a letto. Chiami per la buonanotte?
-No, in realtà chiamo per sapere se ti và di mangiare qualcosa...
-Nah!
-Ormai vivi di aria, o cosa?
-Senti chi parla!
-Sono in macchina e sto venendo a casa tua; quindi mettiti un pantalone, qualcosa che non sia solo una culotte e una maglietta, qualcosa che non mi faccia venire in mente strane idee e aprimi la porta, ti sto portando cose buone!
-Jared, ma...
-E non mi piace questa nuova abitudine!
-Cosa?
-Continui a chiamarmi Jared...
-E' il tuo nome, sai?
-Non lo è mai stato per te. Frontman, Capo, Genio, Cantante, Stupido, Tesoro, Ragazzino, Pulce...Leto!
-Non posso chiamarti Leto. E' un affronto alla mia salute mentale e fisica...
-Wo wo, io sono Jared, lui è Shannon. Ok, è mio fratello, ma...
-Ma niente, è tuo fratello. Credo basti e avanzi.
-Piangi?
-No!
-E' perchè ho questa strana sensazione?
-Quale?
-Quella di vederti seduta al centro del letto con solo una felpa addosso, forse quella bianca e viola che piace a me, cappuccio tirato su e dorso della mano che asciuga le lacrime sul tuo viso.
-C'hai preso per la felpa e per il letto. Ma le lacrime davvero non ci sono.
-E allora fammi vedere. Vieni ad aprirmi entro, mmh, 7 secondi!

****************

 23 Novembre
 

A. ...scusa!
Non sapevo cosa scriverti. Ne ho di cose da dirti, e si, facevi bene a preoccuparti. Non sto bene per niente. E' così difficile, è così dannatamente difficile scriverlo. E' come se lo ripetessi a me stessa. Ho bisogno di un abbraccio. Non che qui non ne abbia, sai, c'è Tomo che me li regala anche a comando gli abbracci. Facciamo un gioco, io lo guardo, appena metto su il musino lui si avvicina e dice "No, no! Ci sono qua io!" ed è l'unico che mi fa' ridere; ridere di gusto! Ma ho bisogno di un abbraccio amico, di uno di quegli abbracci che ti conoscono. Ho bisogno di te. Credo sia finito tutto. Il sogno di vivere affianco a Shannon è finito. Le notti indimenticabili. Le cazzate e tutta quella roba lì...l'unica cosa che mi trattiene qui è il lavoro alla casa discografica, come ti ho accennato frettolosamente lunedì sera. Ma tre mesi passeranno in fretta e, giuro, salterò sul primo aereo e me ne tornerò dritta dritta a casa. Ti senti spaesata? Benvenuta nel club, amica mia!
Shannon Leto, l'uomo che amo, circa una settimana fa' mi ha detto una cosa che, forse, e dico forse, avrebbe potuto dirmi il 6 Novemre, quando mi ha costretta ad uscire con lui. Ha preferito aspettare un mese. Mercoledì, era il 14.
"Devo dirti una cosa!"
"Dì..."
"No, siediti qui con me!"
"Mi fai paura", era seduto sul tavolino che è posto di fronte al divano. Eravamo a casa mia.
"Fa' paura anche a me, credimi!", mi sono seduta sul divano, di fronte a lui. Si è fatto in avanti per avvicinarsi di più a me. Ha chiuso gli occhi e ha abbassato la testa tirando un bel respiro. Mi ha preso le mani.
"C'è una cosa che non sai. Non era importante che tu lo sapessi, ma ora c'è un dettaglio che cambia le cose", esitava. Io non parlavo. Lui tremava e aveva la voce spezzata, se l'è schiarita e ha continuato "...ti ricordi quando ci siamo conosciuti?"
"Si, al molo!"
"No, all'università! In quel momento, quando hai difeso Jared. Ti avevo già notata, eri con Josh, l'amico di Braxton, lui ha partecipato anche a un nostro video. Ti ho notata e poi hai parlato. Tu hai parlato e mi hai fatto impazzire. Il tuo accento, il modo in cui esprimevi decisa il tuo pensiero consapevole che forse non sarebbe stato accettato. Il modo in cui hai guardato mio fratello. Ho deciso che dovevo averti e quando decido una cosa...", si è morso l'interno della guancia e ha stretto le mie mani "...ti volevo e ti voglio. Ti ho poi vista con Josh quel giorno che hai incontrato Tomo al Cafè, ero con Braxton e gli ho detto di invitare quel tipo a pranzo. Si, ho imbrogliato. Braxton ha pranzato con Josh quando tu eri a fare foto al molo e io ero lì quando tu hai chiamato. Avevo chiesto a Josh dove fossi e poi lui mi ha riferito che gli avevi detto di essere al molo. Non ci siamo incontrati per caso, sapevo che eri lì e sono venuto a cercarti! Ti ho trovata e mi sono intromesso nella tua vita con la forza di un'onda anomala, ti ho costretta a rivedermi e la cosa ha preso una piega diversa da quella che avevo in mente. E' diventata qualcosa di più...importante! Non credo di essere mai stato con altre quello che sono con te..."
"E' una cosa bella..no?!"
"Aspetta, ti prego. Fammi parlare, dopo avrai il tempo di dire, fare, gridare. Certo, è una cosa bella, ma c'è qualcosa, un dettaglio che è venuto a sporcarla! Lo so da un paio di giorni. Ne ho parlato un attimo con Jared perchè non sapevo che fare, volevo correre da te, ma poi Jared mi ha fatto riflettere e ho aspettato un giorno, il tempo di pensare a cosa dire. Quando tutto è cominciato fra noi, io non ero proprio libero. Cioè, non è che avessi qualcuno, questo sia chiaro, ho sempre avuto molte storie da una notte o qualche ora, ma oltre a quelle mi vedevo con una donna. Da Agosto credo. Una canadese, lavora nel mondo della moda. Trent'anni, bho, non saprei, so solo che ci vedevamo per andare a letto molte volte e ci sentivamo svariate volte al telefono", ero sconvolta. Sconvolta è dir poco, non sapevo che dire. Stava 'tradendo' quella tipa con me o cosa? Ero inespressiva; le mie mani, che lui stringeva, erano due pesi morti. Ero diventata una pietra.
"Quando ti ho conosciuta non la vedevo da un pò di giorni e non l'ho più vista. Nel momento in cui ho cominciato a pensarti, a sentire il tuo profumo, la tua voce, ad avere il tuo sorriso nei miei occhi, ho avuto solo te. Anche se lo negavo a me stesso all'inizio...ricordi?", mi sono limitata ad annuire.
"Non è mai contata nulla e non dovrei neanche perder tempo a parlarti di lei, visto che sei tu quella che significa qualcosa per me. Lei era solo una bella scopata sicura, quando ne avevo voglia. Sto per impazzire perchè so che ti sto perdendo; sono passate solo cinque settimane da quando stiamo insieme! Comunque, lei mi ha chiamato un paio di giorni fa' e..." ha tirato un gran bel respiro, ha guardato le nostre mani intrecciate e l'ha detto tutto d'un fiato ",...è alla nona settimana. E' incinta e sostiene sia mio", mi è crollato il mondo addosso. Non mi aveva tradita, no. Me ne sarei fatta una ragione, sarebbe stato meglio, mille volte meglio di questo. E' successo tutto prima, lui ha concepito un bambino con un'altra donna prima che i nostri sguardi potessero incrociarsi e prima che il mio cuore cominciasse a battere al ritmo della sua risata. Non ho reagito. Sono rimasta a guardarlo impassibile. Lui non sosteneva il mio sguardo. Per una volta ero io quella a vincere e lui ad abbassare quel fottutissimo sguardo. Mi sono liberata dalla sua presa e non ha opposto resistenza, mi sono alzata in piedi e gli davo le spalle. Ho portata le mani alla testa e poi di nuovo le ho abbassate. Mi sono girata e camminavo quasi sul posto. Ho messo una mano sul fianco e con l'altra mi massaggiavo la fronte ad occhi chiusi ripetendomi le sue ultime parole e dicendomi che non poteva essere vero. Ho aperto gli occhi e lui era lì, distrutto con il viso tra le mani. Mi ha poi guardata.
"Dì qualcosa...", era un suono flebile che usciva dalle sue labbra. I suoi occhi mi guardavano imploranti.
"Cosa vuoi che dica? Che avevo ragione? Che se lo dici ad alta voce un sogno non si avvera. Sembrava tutto vero, Shannon. Sembrava tutto perfetto. Perchè, te lo dico un'altra volta, perchè mi stai distruggendo? Perchè hai scelto me con tre miliardi di persone su questo schifo di pianeta?", non rispondeva, si mordeva le labbra, "Parla Shannon!"
"Te l'avevo detto che dovevi dirmi che mi volevi solo per una notte. Sarebbe stato tutto diverso!"
"Ah no. Ora non provare a dare la colpa a me. L'hai detto anche tu, l'hai voluto tu. Mi ci hai messo tu in mezzo, se tu non avessi fatto nulla io ora sarei a fare il mio corso e forse ci conoscevamo solo da una settimana, circa, e avrei avuto il mio ruolo di Echelon con autografo, foto e abbraccio. Stop!"
"Mi stai odiando?"
"Ohh no, Shannon. Il problema è che non ti odierò mai. Mai!"
"Ma non deve per forza finire così..."
"Cosa? Io sono una ragazzina che sta con un uomo più grande di lei di circa 20 anni. Quell'uomo lo amo e lui aspetta un figlio da un'altra che magari sarà un super modella bellissima di 30 anni. E come se non bastasse quest'uomo vanta di una fama mondiale perchè è una fottuta rock star!"
"Tu non sei una ragazzina!", si è alzato ed è venuto verso di me. Continuavo a fare avanti e dietro per la stanza e, quando ha provato a fermarmi prendendomi tra le baccia, ho chiuso gli occhi bloccando la sua presa.
"La colpa è tua, Shannon; mi hai presa, spinta, spronata e torturata e poi hai anche fatto in modo che io scegliessi il lavoro alla Virgin. Eccomi servita ed eccoti servito! E non venirmi a dire che le mie sono idee esasperate, che rovino tutto. Quello con le idee esasperate è tuo fratello, caro il mio Signor Leto, è semplice; lo è sempre stato. Chi perde fra me e te sai chi è?! Lo sai? Sono io. Eccoci; e te lo dico come un fedele critico d'arte visto che lo diventerò -La qui presente è innamorata di te che a quanto pare aspetti un figlio da un'altra e magari te la sposi pure.- Sapevo di non poter avere pretese su di te, sarebbe stato da stupidi, e infatti non ne avevo, non mi aspettavo il -vissero per sempre felici e contenti- no, ma un'uscita di scena così, la fine della nostra storia vista in questo modo, no!", stavo perdendo il controllo e avevo alzato la voce. Lui era tremendamente bello, come non lo è mai stato e io volevo solo tuffarmi fra le sue braccia, piangere tutte le mie lacrime e dirgli che doveva rimanere con me.
"Hey, stai bene?..." mi ero immobilizzata a guardarlo e si stava avvicinando pericolosamente
"Vai via, ti prego!"
"No!"
"Shannon, non voglio parlare con te, nè vederti. Non ci riesco"
"Torno domani..."
"Non so quando riuscirò a sostenere questa conversazione e quando saprò affrontarla. Forse mai", mi ha guardata sconfitto e forse anche un pò incazzato. Ho esagerato ed è vero, ma che devo fare? Lo amo e non riesco a pensare che diventerà il padre di un bambino che non è mio. Sto forse delirando, ma è così. E' andato via e io sono andata di corsa da Jared che non era in casa. L'ho aspettato seduta sui gradini di casa sua. Non ho pianto, ero solo distrutta. E' tornato e si è seduto al mio fianco.
"E ora?" gliel'ho detto guardando nel vuoto e stringendomi le gambe al petto. Mi ha stretta a sè.
"Ti ha detto tutto?"
"E ora?"
"Ti ama!"
"Questo non cambia le cose", mi ha portato in casa e non ho pianto, ho solo urlato e rotto due bicchieri. Ieri sera poi è venuto a casa. Dopo la serata a casa sua abbiamo continuato a vederci solo durante il lavoro, vedo Vicky quasi tutti i giorni, lui solo al lavoro e poi ci sentiamo telefonicamente. Si preoccupa per me, così dice.
"Perchè non ne parlate, voi due?"
"Chi? Io e tuo fratello? E cosa dovrei dirgli? Forse direi cose di cui me ne pentirei sicuramente..."
"Sta impazzendo, tesoro. Non ne parla, ma è mio fratello, lo conosco. Sta impazzendo e non è stabile, oggi se l'è presa con Tomo per una cazzata e poi è andato a chiedergli scusa e gesticolava in modo strano!"
"Non è l'unico a impazzire"
"Abbiamo un tour. Quello è un problema. Pensa se sbotta con un fan, sta in ansia per quando andremo in Italia, non ci vuole andare"
"Almeno si sfoga durante il tour...." e non mi riferivo alla musica
"Non essere cattiva ora!"
"Non lo sono infatti"
"Si, invece. Non sai come sta"
"No, non lo so. Non parliamo. E' tuo fratello se sei venuto a prendere le sue difese grazie, ma non mi interessa"
"Ora ce l'hai con me, o cosa?", me la stavo prendendo con lui ed era tremendamente sbagliato
"No, Jared, no! Non potrei..."
"Che c'è?", forse stavano arrivando le lacrime. Quelle che trattenevo da troppi giorni ormai
"Niente!"
"Hai la stessa voce di prima"
"Non piango. Sto male, Jared. Non riesco a piangere, se piango è peggio"
"Non puoi tenerti tutto dentro, cazzo. Non puoi!", si è avvicinato e stava per abbracciarmi
"No", l'ho fermato, "Non abbracciarmi, non farlo", mi tremavano le labbra
"Ma perchè fai così? Perchè? Vieni qui, fatti abbracciare. Urla, piangi, spacca qualcosa, prendimi a pugni. Dopo andrà meglio!"
Ero arrivata al limite. Mi ha presa di forza e mi ha tirata verso di lui. Ho affondato il mio viso nel suo maglioncino nero ed ho pianto. Dio se ho pianto. Ho versato tutte le lacrime che avevo in me. Non ha proferito parola, si limitava a tenermi stretta e a stringere di più quando i singhiozzi aumentavano. Mi accarezzava i capelli e quasi non mi tenevo in piedi. Che scena patetica A., non ho mai pianto in quel modo e così tanto. Mi ha sollevata e mi ha portata sul letto. L'ho guardato asciugandomi il viso con le maniche della mia felpa. Ha sorriso passandomi un pollice sulla guancia.
"Grazie, Leto"
"Tu lo sai che io ci sono"
"Si, ma prima o poi andrai via anche tu."
"NO!...è mio fratello. Fin quando state insieme, ok. Ma ora è diverso, tengo a te non perchè stai con lui, cazzo. Tengo a te perchè tengo a te, a prescindere da lui. Tengo a te anche se ora decidi di rinnegare la nostra musica"
"Quella è una cosa che va' oltre. Non centra con me, Shannon, te e Tomo. Sono parte di quella famiglia a prescindere da voi come persone, come amici o qualcos'altro. Sarei rimasta comunque a far parte di quella famiglia con o senza di voi nella mia vita di tutti i giorni. Quando sei sul palco o alla radio sei Jared Leto dei 30 Seconds To Mars, ma per me ora sei solo una pulce che mi consola. Sei un mio amico.
"Io credo di amarti, Rosa. Il punto sta nel piccolo dettaglio che io amo te e tu ami me. E' un amore diverso da quello che può creare un matrimonio. E' migliore, è quell'amore che non pretende nulla, non pretende il fisico e neanche la passione. E' quell'amore che mio fratello non potrà mai provare nei tuoi confronti, perchè lui ti ama come si ama una moglie, lui ti ama con la passione della voglia fisica, con la gelosia di qualcosa che è suo e solo suo. Ti ama come si ama la persona che ti darà tutta la sua vita. Io e te siamo una cosa diversa e per questo tu non uscirai dalla mia vita. Ho provato ad averti fisicamente e ci gioco spesso torturandoti, ma la verità è che io e te fisicamente non credo andremmo bene. Certo, sarebbe bello, ma poi? Poi si perderebbe tutto questo. E io preferisco averti così più che averti nel mio letto", piangevo di nuovo. L'ho abbracciato.
"Grazie, Leto."
"Love you!"

"Sai cosa? Oggi il suo sguardo mi ha investita. Aspettavo l'ascensore per andare dal tipo che mi corregge gli articoli al piano della stampa. Si sono aperte le porte e lui era lì, di fronte a me. Quello sguardo mi ha tagliato il cuore e ne ho sentito la lama fredda"
"Ti ha detto qualcosa?"
"Bhe, si..."
"Cosa?"
"-Hey- e ha messo le mani in tasca, -vai a casa?- gli ho detto dove andavo e lui mi ha riferito che veniva da te e Tomo"
"E poi?"
"E poi si è fermato l'ascensore e io sono arrivata a destinazione. L'ho lasciato lì, quando c'è lui mi è difficile anche respirare, annaspo alla ricerca dell'aria e ogni respiro è un colpo doloroso allo stomaco. Gli ho detto -Allora ciao, eh? Buon lavoro!- e lui ha risposto con un sorriso e un cenno della testa."
"Mmh! Ha sorriso però..."
"Jared..."
"No, cioè, bho, pensavo dovrebbe parlarti o almeno dirti di lei..."
"Stai impazzendo?"
"Aspetta. L'ha chiamata, le ha chiesto di venire qui. Lui non ci crede a questa storia, è incazzato. Vuole la verità. Non so cosa abbia in mente. Il DNA si vede alla nascita, bho! La vedrai, credo!"
"Bene" ero ironica.
A., vedrò questa donna. La vedrò?? Dio, che strazio.

Scusate per la lunghezza. Che strazio davvero, che tristezza. E ora? Che succede? Il bambino è vero? E' di Shannon? La tipa litigherà con Rosa? Jared cosa farà? E Josh che fine ha fatto? Mmh!

 

  
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