Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Dreamerina    28/01/2006    18 recensioni
La guerra magica è finita. Harry Potter è morto con l'Oscuro Signore. Sono passati tre anni da allora. Hermione e Ron stanno insieme ora, la prima è un auror affermata, il secondo anche ed in più gioca ancora a Quidditch. Una sera Lupin, accompagnato da Tonks, si reca alla tana. Qualcuno è tornato...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un nuovo giorno ebbe inizio. Una giovane donna si alzò dal letto, indossò come ogni mattine le sue pantofole e si affacciò alla finestra. Il fresco vento mattutino le scompigliò i capelli, quei capelli castani che erano cresciuti, esattamente come lei. Tre anni erano passati da quando gli aveva detto addio, da quando lo aveva visto per l'ultima volta. Tre anni da quando il male era stato sconfitto portandosi via con sè il suo migliore amico. E non c'era stato un giorno in cui lei non gli avesse rivolto un minimo pensiero, di quelli felici, quando ancora non era accaduto. Una lacrima le solcò il viso.

Una mano le si posò sulla spalla.

-Buongiorno.- la ragazza sorrise al suono di quella voce, che ormai non la lasciava più.

-Buongiorno.- cercò di sembrare tranquilla e rilassata, ma quello che ormai era diventato un uomo la conosceva fin troppo bene per non capire che era triste, ancora.

-Come andiamo?-

-Bene.-finse la giovane donna.

-Non mentirmi, Hermione.-

-Non ti sto mentendo, Ron. Dai andiamo. E' tardi e tua madre ci aspetta giù per la colazione.- la donna gli rivolse un sorriso e si allontanò dall'uomo, dirigendosi verso l'armadio per prendere i suoi vestiti.

-Hermione, lo so che è difficile ma sono passati tre anni. Non possiamo vivere la nostra vita con l'ombra di Harry. Era anche il mio migliore amico. So che cosa è significato per me perderlo e capisco per te. Ma non puoi continuare a vivere la tua vita così. Lui non lo vorrebbe.- Hermione si bloccò immediatamente, la mano ferma sulla maniglia dell'armadio.

-Lo so. Ci sto provando. Non è facile. Ogni cosa mi ricorda lui, perchè ogni cosa è legata a noi tre. Dai libri in questa casa, a tua madre che ha una sua foto giù. Dalla soffitta con tutti i nostri ricordi al lavoro con tutti i suoi elogi e premi. Non posso farci niente, mi dispiace. Ma questo non significa che non sto vivendo la mia vita.- la donna ricacciò dentro le lacrime.

-Tu la stai vivendo, ma da sola. Ti stai isolando da tutto e da tutti.- Ron le si avvicinò, costringendola a guardarlo negli occhi.

-Non è vero, altrimenti non starei con te.-

-Ma tu non stai con me. Non ci sei, almeno mentalmente. Ogni volta che parliamo di una cosa più seria, tu è come se non fossi con me.-

-Non dire così. Lo sai che non è vero. Sei l'unica persona che mi è rimasta, pensi che non provi niente per te? Pensi che mi sei indifferente? Pensi che non sono contenta di vivere con te e con tutta la tua famiglia? Si che lo sono. Ed ora vado a cambiarmi, è veramente tardi.- gli diede un bacio a fior di labbra prima di rinchiudersi in bagno per prepararsi ad una nuova giornata.

-----------------------------------

-Buongiorno, signorina Granger.-

-Buongiorno, Dean. Novità?- la giovane strega si sistemò alla sua scrivania, strapiena come al solito di numerosi fascicoli, libri e pergamene vuote.

-Ecco, veramente il capo dice che vuole vederti. Si tratta di una cosa importante.- il ragazzo, appena uscito da Hogwarts, ogni volta che aveva da dire una cosa ad Hermione, diventava tutto rosso e si impappinava, nonostante fosse uno dei migliori studenti del corso di addestramento auror.

-Va bene. Sai più o meno quando? Ma com'è che il caso sui magiamorte visti a Little Minor non è stato ancora risolto?- domandò la donna, concentratissima sui suoi nuovi biglietti appena comparsi sulla scrivania.

-Ecco, tra un po'. E per il caso, beh dice che...-abbassò il tono di voce avvicinandosi all'orecchio di Hermione. - Janet, non è stata molto abile a schiantarli. Almeno è quello che si dice.-terminò il ragazzo.

-Janet? Quale Janet? Non vorrai mica dire quella che...-il ragazzo annuiva vigorosamente. -Non è possibile! E' una degli aurors più accreditati!- ed entrambi scoppiarono a ridere. Un nuovo pezzo di pergamena comparve sulla scrivania di Hermione.

-E' di Alastor. Devo andare. Avvisami la prossima volta che Janet sbaglia ancora. Sai, così posso un po' prenderla in giro quando mi incontra per i corridoi camminando come un'oca!- e uscì dall'ufficio sorridendo.

Poco dopo si ritrovò davanti alla porta dell'ufficio del capo. Aprì la porta ed entrò. Era un uomo abbastanza anziano, che ricordava molto Moody sia per il nome che per l'apetto fisico. Aveva folti capelli bianchi e la sua sedia era abbastanza sollevata per permettergli di guardare oltre la sua scrivania, a causa della sua bassa statura.

-Buongiorno, signorina Granger. Prego, si accomodi. Ho una cosa importante da dirle.- Hermione fece come ordinato.

-Bene. Allora, ha visto nel suo ufficio? Stanno inserendo una nuova scrivania. Non so se l'ha notato.- l'uomo parlava fissando intensamente, con i piccoli occhi, attraverso i suoi occhiali minuti, i fogli presenti sulla sua scrivania.

-Ehm..ecco, non l'ho notato.- Hermione abbassò il capo.

-Non importa. Tanto glielo dico io. Ecco...è successo due settimane fa, ma ne abbiamo avuto la conferma solo ieri.- le avvicinò un fascicolo.

-M-mi scusi, di che si tratta?- domandò la donna aprendolo.

-Beh, Hogwarts. Nel senso che sono stati intravisti dei mangiamorte nei pressi della scuola. Con i tempi che corrono, bisogna stare molto attenti. Non si sa mai quanti credono ancora nel ritorno di Tu-Sai-Chi. Ma noi abbiamo avuto il nostro salvatore.- Hermione abbassò il capo sconsolata. -Comunque, bisogna controllata perchè par che possiedano un certo calice capace di ridare vita a chi vi beve. E sembra che loro abbiano intenzione di utilizzare del sangue e di farlo bere ad uno di loro per far tornare in vita il loro signore.- spiegò l'uomo fissandola.

-E io cosa dovrei fare?-Hermione chiuse il fascicolo, fermandosi a guardare anche lei l'uomo.

-Nulla, o almeno non da sola. Dovrete cercare questo calice e consegnarlo al Ministero.-

-Ha detto "dovrete"?-

-Si. La scrivania verrà ben presto occupata da una sua conoscenza di lunga data. Non le anticipo niente ma mi auguro che sia un bel lavoro di squadra. Adesso se non le dispiace. Dovrei andare giù al primo livello. Sa, la dirigente dell'Ufficio per l'Uso Improprio di Manufatti Babbani mi chiama. Ah, è un uomo.- e si smateriaizzò, lasciando Hermione a bocca aperta.

La giornata trascorse tranquilla più o meno come gli altri giorni, anche se Hermione era continuamente disturbata dai maghi che entravano continuamente nel suo ufficio per prenderne le misure per la scrivania.

Alle cinque stava per andarsene dall'ufficio quando incontrò nuovamente Dean.

-Ehi, Hermione, aspetta.- la donna si fermò e si voltò.

-Guarda. E' meglio che lo fai sparire da questo livello, prima che Janet e le sue amiche lo facciano vedere ad Alastor, e sai com'è fatto lui.- Hermione prese in mano il giornale che gli porgeva l'amico. Era un giornale sportivo che ritraeva in prima pagina lei e Ron sorridenti. La donna sfogliò il giornale.

Ed ecco che il signor Weasley, capitano della nazionale inglese e auror del secondo livello del Ministero della Magia, conferma le voci diffuse su tutti i giornali in questi giorni secondo le quali sarebbe in procinto di sposarsi con l'auror Hermione Granger...

Hermione chiuse il giornale stizzita.

-Quando smetteranno di scrivere queste fandonie non sarà mai troppo tardi. Grazie mille, Dean. Ora mi sente anche Ron. A domani. - e se ne andò, smaterializzandosi poco dopo per le strade grigie di Londra, in direzione di Diagon Alley.

Fantastico, pensò, non solo adesso ho da sopportare un nuovo collega come quello dello scorso anno che mi voleva saltare addosso, ma per di più Ron va a dire che abbiamo intenzione di sposarci. Ma mi sentirà. Non posso rischiare il lavoro per Janet e le sue amiche e per la stupidità di un ragazzo come Ron. Non crescerà mai. Gli voglio bene, però...- la sua attenzione fu catturata da una strega che mormorava entusiasta all'amica qualcosa vicino al locale di Madama Rosmerta. Hermione si avvicinò per sentire meglio, con un po' di curiosità.

-Si...si...dicono che è tornato. Ma non so se sono voci attendibili.- mormorava la prima strega.

-Magari...Non sai come saremmo tutti felici....lo abbiamo creduto morto per tanto tempo...- la voce della seconda catturò maggiormente la voce di Hermione, che intanto aveva preso posto ad un tavolo vicino a quello occupato dalle due.

-Si... e poi con questa storia dei mangiamorte ad Hogwarts sarebbe proprio ottimo averlo dalla nostra parte...-

-E poi era così affascinante che adesso non può che essere migliorato...Non vedo l'ora di rivederle John- ridacchiarono mentre Hermione sorseggiava la sua burrobirra. Si considerò una stupida. Era stata attratta da una conversazione che le ricordava molto....no, era impossibile in fondo. Doveva saperlo. Quanto era stata sciocca. Lui non sarebbe mai tornato con loro. Come aveva anche minimamente potuto pensare che quelle due streghe si riferissero ad Harry?

-Hermione!- una Ginny sorridente si avvicinò al suo tavolo, sedendosi con lei.

-Una burrobirra anche per me, grazie.- disse rivolta ad una cameriera. -Beh, che mi dici di nuovo? Come va con mio fratello?- Hermione sorrise al vedere l'amica. Non cambiava mai. Sempre con il sorriso sulle labbra, spensierata come una ragazzina.

-Bene, grazie. A parte il fatto che ha dichiarato alla stampa che stiamo per sposarci, per il resto...- e scosse il capo sconsolata.

-Non cambierà mai, vero?- domandò Ginny divertita mentre riceveva la sua burrobirra.

-Mai. E neanche tu. che mi racconti di nuovo?-

-Io? Niente.- rispose vaga la rossa.

-Niente, eh? E come mai si parla di te e di un certo Nelson al Ministero?- domandò divertita Hermione. A Ginny per poco non andò di traverso la su bibita.

-E-e tu come fai a sa-saperlo?-

-Ne parlano tutti. Non è poi molto difficile.- Ginny scosse il capo sconsolata.

-Lo sapevo, lo sapevo. Lo ha detto a tutti. vabbè che ci vuoi fare. L'importante è che è un uomo splendido.-e sorrise.

-Vabbè, messaggio ricevuto. Ora vado che è tardi. Ci si vede stasera.- Hermione salutò l'amica e se ne andò.

--------------------------------------------------

-Mamma, smettila. Deve venire solo Lupin con Tonks. Non puoi essere così agitata!- Ron si stava spazientendo a vedere la madre così indaffarata.

-Buonasera.- Hermione era appena entrata in cucina, di ritorno da lavoro. Ron la salutò con un bacio mentre la signora Weasley la abbracciò calorosamente.

-Buonasera a te, Hermione cara. Come è andata?- domandò.

-B-bene, grazie.- Hermione guardò interrogativamente Ron, che rispose con un'alzata di spalle. Poco dopo la signora Weasley stava accogliendo in casa Lupin e Tonks, mentre tutta la famiglia Weasley era seduta a tavola e Ron ed Hermione parlavano in disparte.

-Ma che ha tua madre? E' tutta la sera che è agitata!-

-Non ho idea.-

-Comunque, ho letto l'articolo. Ma da dove ti è uscita la storia del matrimonio?!- domandò divertita Hermione. Ron arrossì.

-Beh ecco....io.... non so...è la prima cosa che ho pensato per far tacere il giornalista.-

-Ah ok...Però...-Hermione non potè terminare di parlare, perchè la signora Weasley richiamò l'attenzione di tutta la stanza.

-Si, grazie Molly. Ecco, è difficile da dire però... Oggi il mondo della magia ha di nuovo bisogno di lui. Sappiamo tutti che abbiamo sbagliato a tenerlo nascosto, specialmente a Ron ed Hermione. Però è stato necessario farlo credere morto, perchè altrimenti nessuno lo avrebbe più lasciato libero di vivere la sua vita. E' stata colpa sia mia che della Mc Granitt. Ma adesso è ora che affronti il suo mondo, quello al quale appartiene. Vieni, Harry.- Lupin terminò voltandosi verso la porta. Harry Potter, nel pieno dei suoi anni, entrò in casa, togliendosi di dosso il mantello che lo avvolgeva. Era cresciuto, poco più basso di Ron. Sembrava lo stesso, però. Tutti si alzarono immediatamente andando ad abbracciarlo. La signora Weasley scoppiò a piangere. Lo stesso fece Ginny e Ron, dopo un primo momento di sbalordimento, si avvicinò anche lui all'amico imitando gli altri.

L'unica che rimase in disparte, impassibile al suo posto era Hermione. Aveva voglia di piangere ma era arrabbiata. Lei lo aveva pianto per tanto tempo, e adesso veniva a sapere che era vivo da sempre, chissà dove. Improvvisamente Harry la guardò, cercando di decifrare il suo sguardo. Lei dal canto suo se ne andò in camera sua, lasciando tutti a bocca aperta, mentre le lacrime cominciavano a rigarle il viso.

-Hermione!-

Allora, sono tornata. Questa sarà una storia molto particolare, ve lo dico già da adesso. Ho finito questo primo capitolo e vorrei sapere cosa ne pensate, che sia bello o orribile (non preoccupatevi, al massimo scoppio a piangere!).Mi piacerebbe leggere i commenti dei miei più fedeli lettori ma anche i qualcuno nuovo. Ringrazio sin da ora chi lo farà e a presto se mi dite che questa storia vale la pena continuarla!

Un bacio!

  
Leggi le 18 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Dreamerina