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Autore: Good Old Charlie Brown    05/04/2011    2 recensioni
Non c'è dolore più grande che rischiare di perdere una persona che si ama.
"Già. “Mendekouse”-Seccatura quante volte l’aveva chiamata con quello stupido nomignolo. Lo divertiva immensamente farla arrabbiare, ne valeva la pena anche se rischiava di passare diversi giorni all’ospedale della foglia.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre le Nuvole'
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Non morire mendkouse


Non morire, Mendekouse….

CAPITOLO  QUARTO

SALVARE UN COMPAGNO
   
 
      «Forza rispondete!» Shikamaru era chiaramente preoccupato e si tormentava nervosamente le mani, una cosa molto insolita per lui, apprezzato come leader proprio per la sua capacità di non perdere mai la calma, in qualunque situazione si trovasse. Sembrava anche molto arrabbiato con i tre Chunin, quasi sul punto di aggredirli. Fu anche per questa ragione che Shino intervenne: «Calma, Shikamaru. Non è gentile aggredire in questo modo le persone».
    I tre Chunin risposero. «Temari-san è rimasta indietro ad affrontare i Ninja avversari».
«Vi avevo ordinato di supportarla, credevo di essere stato chiaro. Dovevate obbedire ai miei ordini.». Rispose Shikamaru, sempre più infuriato.
    «Lo avremmo fatto» rispose uno dei tre «infatti ad un certo punto ci siamo divisi per cercare di separare i nostri inseguitori. Ma sembra che quelli abbiano inseguito solo lei».
    Shikamaru si fece improvvisamente attento «Dici che hanno inseguito solo lei? È strano…». Poi si rivolse a Shino, Neji e gli altri. «Portate questi idioti al villaggio presso la sede della squadra speciale. Loro sapranno come agire. Io vado a cercare Temari.»
    «Shikamaru, non essere sciocco» intervenne Neji mettendogli una mano sulla spalla come per trattenerlo. «Non puoi andare da solo. È troppo pericoloso».
    «No, Neji. Capisco cosa vuoi dire, ma la missione è prioritaria.  Dovete portare questi ribelli a Konoha. Di questa faccenda mi occuperò io., in qualità di caposquadra. Piuttosto cerca di scoprire in che direzione si trovano Temari e i suoi avversari».
    «Va bene» rispose Neji, riattivando il Byakugan e controllando la zona intorno a lui. «Li ho trovati! Almeno credo. Riesco a scorgere poco a questa distanza ma mi pare che a circa tre chilometri in quella direzione ci sia qualcuno che sta combattendo. Direi non più di tre persone. Ce la dovresti fare anche da solo allora».
    «Allora io vado!» esclamò Shikamaru «voi fate ciò che vi ho detto e poi riferite all’Hokage che la missione è finita e che io lo raggiungerò presto per fare rapporto». Gli altri membri del gruppo annuirono e, presi i corpi inerti dei tre Ninja catturati si diressero nuovamente verso Konoha.. Subito Shikamaru partì balzando da un ramo all’alto della fitta foresta, correndo più veloce che poteva per arrivare in tempo: aveva il presentimento che doveva sbrigarsi o sarebbe successo qualcosa di terribile. Ripensò alla sera prima: l’ultima volta che si erano parlati.

***
    Temari era seduta sulla cima della collina e guardava davanti a se con grande attenzione, il suo turno di guardia quella notte stava per terminare e presto qualcuno sarebbe giunto a sostituirla. Benché fosse primavera quella notte era piuttosto umida e fredda: non vedeva l’ora di potersi coricare. Pochi secondi dopo era giunto Shikamaru: «Allora, Medekouse. Fredda la notte nella foresta vero?. Sono venuto a sostituirti».
Temari l’aveva ringraziato, ma ancora non si era mossa mentre lui le si era seduto accanto, iniziando il suo turno. Era restata lì per qualche minuto prima di parlargli: «Shikamaru-kun…come va?».
Shikamaru la guardò sorpreso. «Shikamaru-kun? Da quando mi chiami in questo modo? Comunque tutto bene, a parte questa seccatura di missione».
    «Ma esiste qualcosa che tu non consideri una seccatura? Qualcosa che ti piaccia davvero?» gli disse Temari «A parte lo shogi e guardare le nuvole» aggiunse precedendo la sua possibile risposta.
    «Potrei dire “il Go” ma tu mi uccideresti…Devo dire che non mi dispiace essere in missione con te. Abbiamo sempre collaborato bene. E sei sempre meglio di Kankuro che, per qualche assurdo motivo, sembra mi odi profondamente».
    «Anche a me piace stare con te, Shikamaru-kun». Aveva risposto Temari mentre, alzatasi, si allontanava per andarsi a coricare. Shikamaru era rimasto seduto a lungo a riflettere sul quel mistero straordinario che le donne continuavano a essere per lui.
    «Temari, vorrei poter stare con te più a lungo con te». Disse. Ma era solo un sussurro e il vento portò via le parole, nessuno le avrebbe potute udire.

***
    Poco più lontano, nella foresta, Temari combatteva da sola contro diversi nemici. Sembrava proprio che quelli volessero lei, visto che nessuno di loro si era preso la briga di inseguire i suoi compagni e che nessuno di loro era tornato indietro alla base. Ma l’avevano decisamente sottovalutata: anche in dieci contro uno si poteva notare la superiore abilità combattiva della Kunoichi di Suna. Già sette nemici che avevano tentato di attaccarla erano caduti sotto i suoi colpi spietati e precisi. Ma la stanchezza cominciava a farsi sentire e Temari era già stata colpita diverse volte: ferite ancora piuttosto lievi, a volte poco più che graffi, ma dolorose e piuttosto fastidiose quando dovevano compiere movimenti improvvisi e rapidi. All’improvviso uno dei Nukenin dai cui attacchi si stava difendendo riuscì a infliggerle un colpo di Katana e a ferirla in modo piuttosto grave nei pressi della spalla. La Jonin cadde al suolo stremata, gridando di dolore, mentre uno dei Ninja nemici si avvicinava trionfante, forse sperando di poterle infliggerle il colpo di grazia. Ma aveva fatto male i suoi conti perché Temari non era una combattente che si potesse arrendere ad una simile difficoltà. Impugnò il suo Ventaglio il nemico subì in pieno la sua tecnica più devastante. La tecnica della Grandi lame di Vento.
    Un altro Ninja era stato sconfitto ma ne mancavano ancora due e la ferita sanguinante l’avrebbe presto indebolita; cercò di utilizzare di nuovo il ventaglio, ma questa volta un colpo piuttosto forte glielo strappò di mano.
    «Sei finita ragazza…» urlò quello, «non hai più la tua arma…» ma il grido gli morì in gola. Temari era riuscita, con la forza della disperazione, a trafiggerlo al cuore con un Kunai. Ne era rimasto soltanto uno. Un solo nemico da sconfiggere. Ma era debole troppo debole, anche se lo avesse ucciso non avrebbe mai trovato la forza di tornare dai suoi compagni o a Konoha. Temari si sentì perduta. Poteva solo sperare che qualcuno venisse a salvarla perché, anche se avesse vinto, niente le assicurava la sopravvivenza. A questo punto non poteva che limitarsi a cercare di evitare gli attacchi del suo nemico e, nel contempo cercare di scovare un punto debole e finirlo. La lotta durò a lungo tra gli alberi della foresta, e Temari era sempre più sfinita, era stata ferita altre volte anche in modo grave e aveva perso troppo sangue. Aveva anche perso il copri fronte.  Fu colpita da un forte pugno in pieno viso e ricadde nuovamente a terra, stremata, in attesa della fine. Il Nukenin le si avvicinò lentamente, sorrideva spietato pregustando la sua vittoria. Brandiva una lunga Katana ma mentre si apprestava a vibrare il colpo fatale, un corto pugnale vibrato da una mano misteriosa bloccò il colpo. Il Nukenin si allontanò con un salto dal corpo di Temari mentre questa, quasi sul punto di perdere conoscenza sentiva una voce nota esclamare. «Ti sembra il modo di combattere contro una donna indifesa, non è affatto gentile, sai?». «Shikamaru…sei venuto a salvarmi» mormorò prima di perdere conoscenza.
****
    Shikamaru era giunto al luogo del combattimento appena in tempo. Proprio quando Temari, ormai sopraffatta stava per ricevere il colpo mortale ed era riuscita a fermarlo.
    «Ma guarda! Un altro Ninja che muore dalla voglia di essere ucciso!»
    «Che cosa volevi fare a Temari, maledetto?!»
    «Che ti importa? È forse la tua fidanzata? Beh non ti devi preoccupare allora. Tra poco ti ammazzo, così ti potrai riunire a lei, sei contento?» rispose il Ninja nemico, beffardo.
    «Lo vedremo» ribatté Shikamaru, sorridendo. «Non dovete essere poi eccezionali visto che ne ha ammazzati nove su dieci prima di cadere».
    «Ammetto che ci sapeva davvero fare, la ragazza. Ma tu con me non hai alcuna possibilità. Sei un Nara, vero? Conosco le vostre ridicole tecniche, non ce la farai mai?»
    «Sei sicuro di te, Nukenin, attento non è intelligente dare l’avversario per battuto prima del tempo. Comunque, prima di ammazzarmi, dimmi perché volevate catturarla? A cosa vi sarebbe servito?»
    «Noi siamo Ninja traditori. Abbiamo vissuto come dei volgari banditi, ma non abbiamo dimenticato il nostro passato. Siamo dei combattenti. Vogliamo e dobbiamo combattere è la nostra natura. La guerra è il nostro ambiente naturale»
    «Capisco, rapendo la sorella del Kazekage speravate di indurlo a dichiarare guerra al Villaggio della Roccia, o di rompere l’alleanza tra Suna e Konoha. Un piano audace, ma molto pericoloso.»
    «L’una o l’altra, sì. I ninja sono strumenti per combattere, la pace non è adatta al nostro mondo. Ma dalla Quarta Guerra Mondiale i nostri stupidi Kage hanno voluto evitare altri conflitti; ma ora basta parlare, pivello, adesso ti ammazzo».
    Shikamaru sorrise. «Mi dispiace, amico, troppo tardi sei già caduto vittima della mia tecnica. Hai perso tempo a parlare con me e ti sei distratto come uno stupido.»
    «Cosa?! Ma la tua ombra. Dov’è la tua ombra?»
    «Ma non vedi? Sei in una foresta, idiota! E comincia ad essere tardi. Qui è pieno di ombre ed io le posso usare per allungare la mia! Ora scusami, vorrei tanto divertirmi con te, ma ti devo ammazzare in fretta. Ho un compagno da portare in salvo!»
    Immediatamente un gran numero di lunghi fili di ombra sorsero dal terreno, come evocati, alcuni colpirono crudelmente il nemico in vari punti del suo corpo bloccandolo totalmente mentre altri raccoglievano vari Kunai e Shuriken che erano stati lanciati durante il combattimento tra Temari e i suoi avversari. I Kunai, lanciati con precisione trafissero più e più volte il nemico al cuore. «Dovresti stare più attento quando combatti» disse Shikamaru, mentre il Ninja nemico cadeva al suolo, morto.



        E con questo ne manca solo uno. Scusate se è un po' più breve (in compenso l'altro era più lungo) ma dovevo circoscrivere l'episodio. Ci siamo ricollegati al prologo e con il prossimo concluderemo.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Grazie a tutti quelli che mi leggono
Atanvarno


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