Ciku era cresciuto aveva 17 anni ed era diventato un ragazzo
muscoloso,forte e bello. Tutte le ragazze del villaggio gli andavano dietro,
era moro e aveva occhi neri come la pece che gli davano espressione in ogni
momento della giornata; lui lavorava insieme a Sango per cacciare gli spettri e
quando tornava vittorioso per lui c’erano tanti festeggiamenti e Sango si
chiudeva in camera con Miroku e nessuno sapeva cosa succedesse loro. Ma io non
avevo bisogno di feste per conquistarlo, avevo gia la sua amicizia e lui
trovava sempre qualche momento nel giorno per stare insieme a me; stavamo sui
rami più alti del Goschinboku dove il mio papà aveva costruito una piccola
casetta che ormai aveva 15 anni, quella era il mio punto di riferimento, alcune
volte passavamo la notte insieme in quella casetta con i nostri sacchi a pelo,
guardavamo la luna e parlavamo sui nostri progetti, sulle nostre preoccupazioni
adolescenziali ma molto di più parlavamo di mio padre e mia madre e del loro
incontro ai piedi di quell’albero casuale e leggendario. Ero accettata lì ma
sentivo spesso dentro di me una strana malinconia e nostalgia di un luogo visto
nei miei sogni o da molto lontano. Finalmente arrivò il giorno del mio 15esimo
compleanno; l’età a cui si diventava adulti e nella quale si riceveva una
missione per la vita. Non avevo mai saputo la missione di Ciku perché non me la
voleva dire. Papà e mamma avevano fatto le cose in grande: tutto il villaggio
era stato invitato, striscioni da tutte le parti, drink e poi mamma era così
felice, chissà se anche io un giorno sarei stata così felice. Ah!!! Quasi
dimenticavo mamma era di nuovo in cinta e papà era al settimo cielo chissà se
il bambino sarebbe stato come me. Avevo i capelli lunghi fino a metà schiena e
di un blu metallico, non si sapeva da chi gli avessi ereditati, le solite
orecchie bianche, appuntite e morbide si notavano nel mezzo ai miei capelli
così morbidi che anche solo una brezza leggera gli scompigliava ed ero stranamente
magra anche se mangiavo come un bufalo, per l’occasione avevo un vestito cucito
da Sango nero con gigli di campo bianchi, stranamente mi sentivo fantastica.
Ciku arrivò vestito come sempre si avvicinò a me mi porse il suo regalo e mi
sussurrò ad un orecchio: -per sempre insieme- e mi diede un bacio sulla guancia
che mi fece da prima sbiancare e poi arrossire violentemente mentre tutte le
altre ragazze del villaggio mi guardavano schifate. A parte questo la festa
andò a meraviglia e alla fine mentre tutti andavano a dormire la vecchia Kaede
mi diede due fogli, uno diceva che come era da sempre quella sera avrei dovuto
dormire da sola nella foresta. Mi avviai verso il luogo stabilito e arrivata mi
misi a sedere, dopo poco mi accorsi che non avevo dietro nemmeno una coperta e
che mi sentivo solissima, avevo paura. Incominciai a piangere da prima piano e
dopo poco sempre più forte e violentemente, l’oscurità mi stava inghiottendo,
fui riportata alla realtà da una mano che mi scosse e mi tirò in piedi, aprii
gli occhi Ciku era lì, il mio volto era rigato di lacrime e tremavo ancora
violentemente, lui mi abbraccio e io mi lasciai andare a quel abbraccio che
sapeva di lui. Dopo più o meno mezz’ora ci steccammo, lui si mise a sedere a io
anche, solo che tra le sue gambe, lui mi abbraccio da dietro e mi morse il lobo
dell’orecchio destro; non c’era mai stata tutta quella intimità ma mi sentivo
tranquilla con lui e non dubitavo di niente. Finalmente parlò, il silenzio si
stava facendo estremamente imbarazzante, mi chiese:- hai letto la missione?- io
risposi di no e aprii il biglietto, c’era scritto:
il mondo ha bisogno di te.
Un nuovo nemico è all’orizzonte
Partirai tra due giorni per Tokyo
Sei una mezza demone e anche una depositaria
I tuoi poteri li scoprirai con il tempo
Avrai con te la Tengheisha fatta da una zanna di tuo padre come lui a suo tempo
Michihico questa è la tua missione
Ciku verrà con te parti e torna vittoriosa.