05/04/2011
1 recensioni
Salve ragazzi/e...vorrei dedicare questa piccola ff alla mia grandissima e unica amica Rowena Ollivander perchè oggi compie gli anni!!!!(stappiamo lo champagne!!)....a parte l'umorismo....lei per me significa molto: è la prima e unica ragazza che condivide con me la passione per le fanfiction, i telefilm, la musica, i libri e soprattutto ma non meno importante la saga di Harry Potter e ancora, quel gran capolavoro di ragazzo che si chiama Rupert Grint....questa è per te Viky!!!
I sopravvissuti della battaglia di Hogwarts si erano riuniti nella Sala Grande per festeggiare la sconfitta di Voldemort. Era fatta, Harry Potter, colui che era stato scelto per sconfiggere il più malvagio mago che la storia magica avrebbe potuto vedere nella storia, aveva finalmente cancellato dalla faccia della terra Voldemort, colui che aveva ucciso, dilaniato anime, rovinato vite e gettato nell'oblio le persone più indistruttibili. Oramai era tutto finito.....
Coloro che avevano avuto la fortuna di scampare alla bacchetta portatrice di morte dovevano ora affrontare una nuova sfida....riuscire ad andare avanti.
Quest'ultima guerra magica aveva lasciato dietro di sé molte vittime, tante erano le persone che ora dovevano risanare le proprie ferite emotive e voltare pagina....Ma il dolore non abbandona mai tanto facilmente il proprio ospite, si nasconde negli angoli più remoti del nostro io e aspetta....aspetta....aspetta fino a quando il povero malcapitato, colto da una attimo di debolezza, abbassa le proprie difese, ed è proprio in quel momento che il dolore si impossessa del nostro cuore e della nostra anima...ed è proprio a quel punto che tu vorresti dare un taglio a tutto e a tutti, chiudere definitivamente la questione........
Harry Potter sedeva al tavolo dei Grifondoro insieme alla famiglia Weasley, Luna, Neville e i suoi migliori amici........davanti a lui giacevano i corpi senza vita di Tonk e Remus, un po' più distante quello di Fred era stretto in un abbraccio pieno di dolore della madre, George, il suo gemello, gli stava accanto contemplandolo con sguardo perso, come se stesse immaginando che da un momento all'altro quel suo amato compagno di vita si svegliasse, Percy aveva stampata sul volto un'espressione di dolore e rammarico pari quasi a quella della madre, Ginny, Arthur e Ron cercavano di dimostrarsi forti per consolare la famiglia, ma nemmeno loro riuscivano ad essere dei così bravi attori.
Ron era un pezzo di marmo, ancora troppo scosso per riuscir a proferir parola, Hermione e Harry si erano distaccati leggermente da loro per lasciarli elaborare il proprio dolore personale.
Guardandosi intorno Hermione notò quello strano misto di gioia e dolore: la caduta di Voldemort aveva donato un effimero momento di gioia, ma era subito sparita, come se una folata di vento l'avesse spinta fuori da quelle mura, impedendole di dare un po' di conforto.
-Posso sedermi accanto a te?- la voce roca e asciutta di Ron la riscosse dai suoi pensieri. Lo guardò per un frazione di secondo e poi si spostò leggermente per fargli spazio; non appena il rosso si fu seduto gli prese la mano e posandogli l'altra delicatamente sulla guancia gli fece appoggiare la testa sulla sua spalla, Ron si incastrò perfettamente nell'incavo del collo della ragazza cercando di non pensare alla causa, o meglio alla responsabile, della cicatrice rosea che interrompeva l'andamento vellutato della pelle del collo di Hermione. Ripensandoci si era pentito di non aver potuto eliminare lui stesso o perlomeno aiutare la madre a uccidere Bellatrix, con lei aveva un conto in sospeso da villa Malfoy, nei suoi pensieri più tenebrosi pensò perfino di sgattaiolare senza farsi vedere nella stanza dove erano stati depositati i cadaveri dei nemici e una volta di fronte a lei, farle ripetutamente la stessa cosa che aveva osato fare alla ragazza che gli aveva fatto tremare il cuore d'amore.
I due non si dissero nulla, erano arrivati a un tale livello di complicità che oramai le parole erano quasi sempre di troppo. Rimasero li, l'uno accanto all'altra per sostenere ed essere sostenuti.
Dopo poco i gufi iniziarono a portare le prime corrispondenze da chi voleva avere notizie.
I professori avevano tolto il divieto di potersi Smaterializzare all'interno del castello, così da poter facilitare i vari spostamenti delle persone.
Un grande gufo reale atterrò poco distante da Ron e Hermione , teneva tra le zampe un gran numero di giornali, Hermione fece apparire un po' di cibo e di acqua per l'animale e cominciò a sfogliare lentamente i giornali che altro non erano che le edizioni del Times accumulate durante il loro girovagare alla ricerca degli Horcrux.
Ron seguiva distrattamente lo scorrere dei titoli dei vari numeri, ben presto capì che Hermione seguiva uno schema preciso: cronaca estera e poi la sezione dei necrologici, la risposta alla sua muta domanda sul perché lei facesse così gli arrivò lampante: stava cercando eventuali brutte notizie sui suoi genitori.........Voleva aiutarla, così fece per staccarsi da lei per poter sfogliare un giornale ma lei aumentò la stretta sulla sua mano e per la prima volta dopo la fine di tutto parlò
-Ti prego non farlo, sei l'unico che riesce a sostenermi, se te ne vai io vado in pezzi- la voce incrinata fece scattare in Ron il lato protettivo che aveva sviluppato verso di lei, si avvicinò ulteriormente a lei posandole un leggero bacio sul dorso della mano; lei lo ringraziò con un sorriso caloroso.
Un vago senso di sollievo si impadronì della ragazza quando terminò di leggere tutti i quotidiani, non c'erano notizie della morte di due coniugi inglesi in vacanza in Australia e questo significava che i suoi genitori erano ancora in giro per il continente ignari di quello che la figlia aveva passato in quell'anno.
Uno verso acuto fece alzare verso il soffitto lo sguardo di entrambi, un'allocco di Lapponia era appena entrato nella sala grande e si dirigeva verso di loro; atterrò silenziosamente accanto al gufo reale e frullò il piumaggio porgendo alla ragazza la zampa destra nella quale era stretto un sacchetto blu di forma cilindrica......Hermione trattenne il fiato mentre prendeva il pacco che altro non era che il numero del Times di quel giorno, il vago senso di sollievo sparì completamente e lei tornò ad imperversare la paura. Aveva cantato vittoria troppo presto?
Aprendo febbrilmente il giornale controllò la cronaca estera, un grande titolo riempiva la pagina
“Strage sull'autostrada per Sidney, tir si ribalta causando un tamponamento a catena
È successo questa notte sull'autostrada 1 in direzione di Sidney, un tir si è ribaltato scatenando l'inferno, sono state coinvolte sette automobili e ventisei persone di cui quattordici ferite gravemente e due decedute, quest' ultime erano una coppia di origini inglesi giunte in Australia probabilmente per una vacanza, dato che i poliziotti locali non sono riusciti a contattare le famiglie hanno emesso un avviso di riconoscimento che verrà diffuso su tutte le televisioni e giornali.
Le vittime si chiamano Wendell e Monica Wilkins, sposati, senza figli e di professione dentisti....”
Hermione smise di leggere alzando lo sguardo e fissando il vuoto davanti a se: i suoi genitori erano morti e per un incidente d'auto...dopo tutto quello che poteva accadere: essere trovati dai m
Mangiamorte e subire le peggio torture per rivelare i piani della figlia o essere uccisi direttamente solo per il fatto di non essere utili........erano scampati a tutto questo per poi essere privati della vita da un maledetto tir.....Hermione non era a conoscenza dei sentimenti che dentro di lei avevano ingaggiato una lotta all'ultimo colpo per poter prevalere: frustrazione, rabbia, dolore, senso di smarrimento....ognuno cercava di sottomettere gli altri creando alleanze, sferrando colpi bassi.....
Solo una pressione sulla sua mano la trascinò via da quello stato di catalessi in cui era caduta....si voltò leggermente di lato e incontrò il viso di Ron, il quale nel frattempo aveva interrotto il contato con la ragazza e ora la guardava con gli occhi sbarrati, incapace di proferire parola e di compiere qualsiasi azione.
Lei riabbassò un'altra volta lo sguardo pregando che ciò che aveva appena letto fosse solo un'allucinazione frutto della sua mente stanca. Ma dopo aver letto di nuovo l'articolo capì che tutto ciò era vero...i suoi genitori non c'erano più, il dolore prevalse su di lei, rialzò lo sguardo e calde lacrime sgorgarono dai suoi occhi, iniziò a tremare e urlò con tutto il fiato che aveva in gola, non le importava più di nulla, voleva solo urlare fino a quando non si fosse sentita vuota, fino a quando non fosse riuscita a cacciare tutte quelle brutte sensazioni dal suo corpo.
Ron la strinse a se nascondendola con il suo corpo dagli sguardi che aveva attirato, vide la sua famiglia e Harry avvicinarsi a loro seguiti dai professori, non appena Harry gli chiese cosa fosse successo lui accennò con la testa al giornale aperto sul tavolo, Harry lesse lo prese in mano consentendo agli altri di poterlo leggere.
Hermione continuava a piangere sul petto di Ron, riusciva a sentire i suoi amici discutere di quell'ultima notizia e nonostante loro lo stessero facendo con la massima discrezione possibile lei riusciva sentirli ugualmente.. Voleva allontanarsi da tutto quello...non era pronta ad accettare il conforto di tutte quelle persone.....al momento aveva bisogno solo del ragazzo che la stringeva protettivo.
-Ron ti prego portami via- riuscì a mormorare contro la maglietta del ragazzo.
Si lasciò trascinare nella Smaterializzazione e si accorse di essere nella stanza di Ron alla Tana:lei si ritrovò appollaiata sul letto di Ron mentre lui atterrò su letto di Harry.
-Sono morti Ron, dopo tutto quello che ho fatto per proteggerli dai pericoli del mondo magico è bastato un tir per portarmeli via – cercò gli occhi del ragazzo e la visione che le si presentò la fece rimanere basita: Ron piangeva in silenzio osservandola.
-
Quando sono tornato da te dopo Natale ho promesso a me stesso che non ti avrei mai più fatto piangere, che ti sarei stato sempre vicino e che ti avrei protetta e ora guardami....sono qui che piango e penso a Fred e penso anche a te e mi rendo conto che non sono riuscito a mantenere la mia promessa, che ho permesso che tu soffrissi e non sono stato in grado di proteggere mio fratello.....non faccio altro che commettere errori su errori e tu e la mia famiglia ne state soffrendo...
Hermione rimase a fissarlo sconcertata: anche lui era caduto nella morsa del dolore e anche lui aveva bisogno di sostegno. Per lei aveva messo da parte la famiglia ......dirigendosi verso di lui
lo abbracciò circondandolo con le sue esili braccia e lasciandogli una scia di baci sulla testa gli disse
-
tu sei il fratello, il figlio che chiunque desidererebbe, sei dolce, premuroso, protettivo e sei anche il fidanzato che ogni ragazza vorrebbe perché con il tuo sguardo sei capace di cancellare tutte le mie paure, quando mi guardi o mi sfiori io sento di potermi abbandonare a te. Me lo hai dimostrato sempre con piccoli gesti; con te sono pronta ad affrontare mille di questi momenti.
Rimasero abbracciati per molte ore a cercare di soffocare il dolore e dopo essersi liberati in parte dei timori e delle paure future tornarono ad Hogwarts mano nella mano, uniti più che mai nel loro amore.