Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: TheBlazer    05/04/2011    1 recensioni
Prima di diventare un esperto Domadraghi e il Campione della Lega di Johto, Lance deve pur essere stato un ragazzo come tutti gli altri... o forse no? Cosa significa lo strano marchio che gli segna la mano fin dalla nascita? Chi è la misteriosa figura che di quando in quando gli appare in sogno, ammonendolo di stare in guardia da un certo "Disertore"? Un dono senza precedenti scorre nel sangue di Lance, un dono magnifico e terribile allo stesso tempo. E ora che un Male antico come il mondo si prepara a sciogliere le sue millenarie catene, il compito di fermarlo spetta proprio a Lance, ad una giovane e coraggiosa ricercatrice di nome Reason Elm e a N, un enigmatico ragazzo dagli insoliti poteri. Ma tra maschere e verità, confessioni e segreti non detti, per il nostro Domadraghi non sarà facile distinguere gli amici dai nemici... (LanceXOC?, NXWhite)
Genere: Azione, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
forgottentales
http://image.forumcommunity.it/5/3/6/3/6/1/6/1315743822.jpg

-Incubi e visioni-


Galleggiava, di nuovo sospeso in quella strana sfera oscura, ma stavolta c'era qualcosa di diverso... stavolta il sogno sembrava in qualche modo più chiaro, più nitido, come se la nebbia tenebrosa che lo aveva velato si fosse silenziosamente dissipata. Quel buio senza fine non era più così opprimente.
- Bentornato, Custode. -
Il ragazzo alzò lo sguardo. La Sagoma era accanto a lui, più grandiosa e imponente che mai, e così vicina che avrebbe potuto toccarla semplicemente alzando una mano. Scrutandola bene, però, si aveva l'impressione di poter finalmente distinguere qualcosa... un paio di ali immense, un collo slanciato, un paio di occhi di zaffiro incastonati in una testa triangolare.
- Tu sei... una specie di drago. - Una sarcastica voce interiore si complimentò con lui per l'arguzia delle sue osservazioni, ma lui non vi badò. - Ma chi sei, esattamente? -
La Sagoma socchiuse le palpebre. - Io sono lo spirito da te custodito, l'Anima nell'Anima, l'altro Essere che riposa in fondo al tuo subconscio. -
- Ah, ora è tutto chiarissimo, grazie - ironizzò il ragazzo. - Scusa tanto, ma se quello che dici è vero, cosa ci fai nel mio subconscio? -
- Ingenuo... - La Sagoma abbassò la testa fino a quando le sue pupille non furono alla stessa altezza di quelle del ragazzo. - Io sono sempre stato dentro di te, fin dal giorno in cui sei venuto alla luce. E' stato Galahad stesso a rilasciarmi, affinché potessi intrecciare le corde della mia anima al tuo fresco corpo di neonato e risorgere all'interno di una nuova vita. -
- Galahad? Intendi mio nonno? -
- Sì, Galahad, l'ex Custode. Sapeva che il Disertore lo stava braccando e che prima o poi l'avrebbe individuato, e sapeva anche che la propria sconfitta avrebbe definitivamente messo in ginocchio l'ordine già decadente dei Custodi. Ero dentro di lui, all'epoca, e percepivo quanto bruciasse dal desiderio di affrontare il Disertore faccia a faccia, ma non poteva osare nulla di avventato: il Disertore era troppo potente, e Galahad doveva accettare il fatto di essere ormai vecchio e di non possedere più il vigore del giovane guerriero che era stato. Avere un animo saldo e virtuoso non era più sufficiente. - Le iridi scure scintillarono di un'emozione cupa, inesprimibile.- Fu per questo che prese la sua decisione, per quanto difficile e dolorosa: scelse di staccarmi da sé e caricare il proprio destino sulle spalle di colui che amava più di qualsiasi cosa al mondo... le tue spalle, Custode. -
- Me? - Il ragazzo s'indicò, stupito. - Perché? -
- Perché eri l'unico, a parte Galahad stesso, ad avere la giusta predisposizione spirituale. Era come se il resto dell'umanità fosse fanghiglia, e voi due le uniche fonti di acqua pura: eravate voi a chiamarmi, voi e nessun altro. - La voce psichica si addolcì un poco. - Galahad non avrebbe mai voluto che fosse suo nipote ad ospitarmi. Se potesse, probabilmente sacrificherebbe la propria vita pur di salvaguardare la tua. -
Il ragazzo abbassò le palpebre. Tutta quella storia gli suonava assurda, eppure una parte recondita di lui intuiva che era la verità.
- Perché non mi ha mai detto niente? - chiese infine.
- Perché era necessario che fossi io a mostrarmi a te. Ho dovuto attendere sedici anni prima che la tua anima fosse sufficientemente matura, ma ora sei pronto a ricevere me e i miei poteri senza rischiare un collasso mentale. -
- Non ci ho ancora capito niente... perché sei qui? Da dove vieni? Come accidenti hai fatto ad entrare in contatto col nonno? Cosa sono questi tuoi poteri? -
La Sagoma rimase in silenzio, ma al ragazzo parve di percepire un'ombra di sorriso mentre l'oscurità la cancellava poco a poco. Il ragazzo stavolta non cercò nemmeno di fermarla: esasperato e rassegnato, la guardò dissolversi lentamente come un ricciolo di fumo disperso dal vento.
- Me lo dirai, prima o poi... -

Lance sussultò come se un Pichu gli avesse appena dato la scossa. Per un istante rimase immobile, rigido come un tronco, ma si rilassò non appena vide lo scintillio del cielo oltre l'ingresso della gola in cui si erano accampati. Era una notte limpidissima, quel particolare tipo di notte in cui le stelle sembrano incendiare l'intera volta celeste. Se avesse voluto, non avrebbe avuto alcuna difficoltà a distinguere ogni singola costellazione. L'alba non era che un alone spettrale all'orizzonte, una sottilissima linea madreperlacea ancora troppo fioca per spezzare il buio.
In condizioni normali Lance si sarebbe girato dall'altra parte e avrebbe continuato a dormire, ma non in quel momento. Si sentiva fresco e riposato, sveglissimo, come non gli succedeva da mesi. Conosceva quella benefica lucidità mentale: era quella emanata dal suo marchio quando era eccezionalmente spaventato o nervoso. Si guardò la mano, e vide che la linea argentea brillava di un chiarore tenue, rassicurante.
Qualcosa frusciò dietro di sé.
- Ciao, Dragonair - mormorò piano, mentre il drago bianco e azzurro, lasciato di guardia insieme alla Beautifly di Reason, gli appoggiava il muso sulla spalla in segno di saluto. Il ragazzo dai capelli rossi gli passò affettuosamente un dito sulla guancia, poi sollevò il palmo marchiato davanti a sé in modo che anche il Pokemon lo potesse vedere. - Non capisco cosa stia accadendo... chi sia realmente quella Sagoma, o cosa significhi questo cavolo di Marchio. Sospetto che tra loro ci sia un qualche tipo di connessione, anche se non capisco di quale natura. -
Vorrei aiutarti, ma nemmeno io posso capire.
Lance sollevò la testa di scatto. Gli era parso di sentire come una voce, una voce delicata come il rintocco di campane dorate, ma nelle vicinanze non c'era nessuno... nessuno a parte Reason, che però stava pacificamente dormendo dal lato opposto del loro piccolo bivacco.
Dragonair mugolò sommessamente.
- Devo avere le allucinazioni - bisbigliò il suo allenatore, scostandosi di dosso la coperta del sacco a pelo e alzandosi in piedi per sgranchirsi un po' i muscoli. Faceva piuttosto freddo, ma avevano scelto un buon posto per riposarsi: si trattava di una gola poco profonda, riparata da massicce pareti di roccia, lontana poche centinaia di metri dalla Via Gelata. In verità, Lance aveva pianificato di raggiungere e superare la Via nello stesso giorno, ma lui e Reason avevano tardato a causa di altri tre assalti da parte di Geodude e Graveler, e una volta persino di un Golem. Perlomeno non erano comparsi altri Onyx... Lance ricordava fin troppo vividamente lo scontro di quella mattina, e soprattutto ricordava l'orribile momento in cui aveva davvero creduto che Dragonair fosse spacciato.
Si voltò verso Reason. La ragazza se ne stava a poca distanza da lui, accoccolata nel suo sacco a pelo azzurro, il torace che s'alzava e s'abbassava in un respiro calmo e regolare. I lunghi capelli castani erano sparpagliati sul cuscino come foglie d'autunno, mentre la sua Beautifly, posato accanto a lei, vegliava sul suo sonno con pacata discrezione.
Grazie, pensò Lance. Oltrepassò il loro falò improvvisato (ormai ridotto ad un mucchietto di ceneri fumanti) e si diresse verso l'apertura del temporaneo rifugio. Per fortuna quella notte non c'erano state altre aggressioni, ma l'immagine di tutti quei maligni occhi rossi non accennava ad abbandonarlo. Chissà cos'era successo, a quei Pokemon, cosa avesse iniettato in loro tanta rabbia.
E poi c'era ancora la questione della Sagoma. Lance non aveva ancora compreso chi fosse, perché fosse lì o in cosa consistessero i poteri di cui aveva parlato. Non sapeva ancora nulla nemmeno del Disertore, a parte il fatto che probabilmente era uno psicopatico omicida intenzionato a prendersi il suo scalpo. Un nemico potente, a sentire la Sagoma: se neppure Galahad aveva potuto fronteggiarlo a carte scoperte, significava che Lance avrebbe dovuto stare doppiamente attento. Il ragazzo maledisse tra sé e sé il nonno, per averlo scaraventato in quella situazione senza fornirgli il minimo preavviso; un secondo dopo, pregò che qualunque cosa accadesse lui e Sandra rimanessero al sicuro.

Nonostante avesse i polsi strettamente legati ai braccioli della sedia - così stretti che minuscole goccioline di sangue cominciavano a stillare lungo le corde - Galahad rimase perfettamente immobile, a testa alta, un'espressione di gelida dignità sul volto tumefatto. Un lungo taglio rosso gli solcava la guancia rugosa e aveva un occhio così pesto che faticava ad aprirlo, ma ciò non gli impediva di fissare il suo tormentatore con sguardo fiero e carico di disprezzo. E difatti, malgrado Galahad fosse anziano, immobilizzato e alla sua totale mercé, il ragazzo che l'aveva legato doveva fare un grosso sforzo per nascondere il suo disagio.
- Cosa ti hanno promesso? - domandò Galahad all'improvviso. Ogni sua sillaba grondava disgusto. - So chi ti ha mandato e posso ben immaginare per quale motivo, quello che voglio sapere è cosa ti hanno promesso per piegarti alla loro volontà. Quanti anni hai, diciotto, diciannove? I giovani della tua età dovrebbero girare il mondo e divertirsi, non restare invischiati nei conflitti tra vegliardi. -
- Sta' zitto - ribatté il ragazzo in tono mordace. - Cosa mi hanno promesso non sono affari tuoi. -
Calciò via un pezzo di mobilio finitogli tra i piedi e si piantò davanti a Galahad. Il cappuccio gettato all'indietro rivelava capelli argentei lunghi fino alle spalle e penetranti occhi del colore dell'acciaio. Era un ragazzo che probabilmente in altre circostanze avrebbe strappato più di un sospiro femminile.
Lui e la sua compare erano arrivati la notte dopo la partenza di Lance, veloci e silenziosi come folate di un vento oscuro. Avevano sorpreso lui e Sandra nel sonno e avevano fatto scempio della casa. Bastava guardare quella stanza: non c'era un solo oggetto che non fosse sporco o spezzato, e sul pavimento di legno era sparpagliato un vero e proprio cimitero di frammenti di vetro, schegge e imbottiture lacerate.
- Senti, vediamo di mettere le cose in chiaro - disse il ragazzo, impaziente. - Io adesso te lo chiederò cortesemente un'ultima volta, dopodiché il mio Scyther ti mozzerà una gamba e allora vedremo se la tua lingua si scioglierà o no. Dove avete nascosto il Custode? -
Gli rispose solo un silenzio pieno di freddezza.
- Smettila di fissarmi con quell'aria da belva ingabbiata e parla, vecchio idiota! -
Spazientito, il giovane strinse i denti e gli sferrò un violento ceffone col dorso della mano. La testa di Galahad scattò di lato, l'impronta rossa delle nocche stampata a fuoco sullo zigomo,  ma quando si volse di nuovo verso l'aggressore il vecchio aveva recuperato la sua granitica compostezza. 
Ormai giunto al limite dell'esasperazione, il ragazzo ringhiò. - O forse potrei ordinare a Scyther di tenere ferma quella tua nipote mentre le strappo i vestiti di dosso. Non si può certo dire che sia brutta, ed è sempre un piacere dare un morso a certi bocconcini, non trovi? -
- Lascia perdere, Sasha - ordinò una voce sottile ma autoritaria. Nel campo visivo di Galahad apparve una ragazza alta e formosa, molto bella, con una carnagione chiara come la porcellana e una vaporosa nuvola di riccioli azzurri lunghi fino a metà schiena. - Non sai quanto è cocciuta la gente di Ebanopoli? Puoi minacciarli, picchiarli, torturarli o anche ucciderli, ma quando si mettono in testa di custodire un segreto preferiscono portarlo nella tomba anziché svelarlo a degli estranei. I ricatti non funzionano con quelli come loro. -
La ragazza s'avvicinò alla sedia di Galahad a passi aggraziati. Quando si curvò verso l'Anziano, quest'ultimo si sentì le narici invase da un pesante profumo di cinnamomo, che gli ferì i polmoni come una pugnalata di miele. La ragazza rise piano, le labbra piene e rosse accostate all'orecchio dell'uomo.
- Gal, Gal - cantilenò con maligna dolcezza. - Sei carino a proteggere il tuo Custode fino alla fine, sai, è una cosa che rispetto proprio. Ma ho paura che i tuoi sforzi siano inutili, dato che l'abbiamo già localizzato! - Un'altra risatina. - Speravo che Sasha potesse cavarti qualche informazione in più, ma tutto sommato non sarà necessario. Comincia pure a pregare per lui, Gal, e non preoccuparti... ti prometto sul nome del mio signore che non sentirà nulla. Risolveremo questa spiacevole faccenda in modo rapido e indolore. -
Galahad rimase paralizzato. La paura gli affondò i suoi artigli di ghiaccio nel ventre.
- E' una menzogna! - tuonò, mascherando a stento l'angoscia.
- Hai la brutta abitudine di trascurare un po' troppo i poteri del Maestro - lo derise la ragazza, raddrizzandosi e avviandosi verso la porta. - Andiamocene, Sasha, con questo qui abbiamo finito. Non vale nemmeno la pena di ammazzarlo. - Si girò con le dita sulla maniglia e spedì un bacio all'Anziano. - Tanti saluti dal Team Sancta, caro Gal. -

Sasha e la sua compare si erano appostati a poca distanza dall'abitazione di Galahad, che ora tenevano attentamente sotto controllo. Le loro figure scure si confondevano, ombre tra le ombre, mimetizzati com'erano tra i blocchi di granito e le macchie dei cespugli. Solo il loro soffocato litigio tradiva la loro posizione.
- Avevi detto che era lui! - sbottò Sasha.
- Il Maestro era convinto che fosse Galahad - replicò la ragazza in tono piccato. - Che ne sapevo io che quel vecchio bastardo aveva trasferito l'Anima? -
- Avresti dovuto prevederlo! -
- Oh, chiudi il becco. Tanto per cominciare, tu ora non dovresti neppure essere qui, perché non sei a caccia della Custode di Ho-Oh? -
- Perché volevo assicurarmi che riuscissi a mettere le mani sull'altro Custode, e a quanto pare è stata un'ottima idea. Dov'è la ragazza? -
- La nipote? E' nella sua camera, legata pure lei, ma come pianificato mi sono permessa di lasciarle i nodi molto larghi. E ormai anche il Paralizzante avrà smesso di fare effetto, scommetto che s'è già liberata. - Riccioli Azzurri si ravviò casualmente un boccolo a lato della testa, e Sasha sbuffò piano.
- E pensi davvero che il vecchio si lascerà attirare in una trappola così banale? -
Fece appena in tempo a finire la frase che da dietro la casa si levò un imponente drago del colore del miele: la creatura sbatté le ali, piuttosto piccole per un corpo così robusto, e con un guizzo di scaglie splendenti scomparve tra le basse nubi.
- A quanto pare sì - disse la ragazza compiaciuta. - Il vecchio vorrà pure avvertire il suo adorato Custode che non è più al sicuro, vero? E se i miei calcoli sono corretti, quel Dragonite ci porterà dritto dritto da lui. Forza, chiama il tuo Fearow: comincia la festa. -

_________________________________

Ordunque... di questo cap non sono particolarmente sicura, ma ho voluto provare a postarlo lo stesso. Mal che vada mi bombarderete di uova e verdure marce xD
 
Grazie a ElettroShock99 e a nihil no kami =) per rispondere a Shock, Reason è ossessionata dagli Shiny perché è uno dei pochi argomenti a cui nessun professore dei videogame si è ancora interessato xD nihil, a te ho risposto via messaggio privato.


  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: TheBlazer