05/04/2011
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Non mi hai mai voluta ascoltare
La battaglia di Hogwarts fu terribile. Anche se i Mangiamorte avevano la possibilità di dare una morte "pulita", molti non riuscivano a trattenersi. Come animali repiravano l'odore di sangue, inebriandosi di quello che pensavano fosse magnificenza. Bellatrix, riempiendosi i polmoni di quanta più aria potesse inspirare, non si limitava a ferire le sue vittime. No, lei doveva infilzarle con le unghie laccate fino a sentire il sangue sulle dita. Fino a sentirne il respiro affievolirsi. E si esaltava. Ne voleva ancora. Voleva ancora quella sensazione di caldo sulle mani. Aveva sete di sangue. E quando vide Colin Canon, che era rimasto pur non essendo maggiorenne, non poté resitere. Sorrise prima di, con un leggero colpo di bacchetta, torturarlo fino alla disperazione. Quando il corpo del bambino si inarcò in una posizione spiacevole, ebbe un colpo di pena. Era quello che desiderava realmente? Torturare? Provai a combattere. A contrastarla. Ma lei mi rifiutò e con una smorfia sul viso riuscì a sussurrare: " Avada Kedrava"
Ero la sua parte buona. Ero quella che aveva i comuni tratti di una bambina. Ero quella che, per un'intera vita, Bellatrix aveva rifiutato. Ero quella che era stata sconfitta.
I miei piedi spostano i ciottoli sulla strada, provocando un tonfo sordo. Gli uccelli cantano, rincorrendosi allegramente vicino agli alberi. E infine il cielo si croggiola negli ultimi raggi del sole che , pian piano, scompare dietro la montagna. Tutti abbiamo una parte buona e una cattiva. Una parte di luce e una di buio. Ma sta a noi scegliere quale seguire e tu, Bellatrix, non mi hai mai voluto ascoltare.