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Autore: ChristineJ    05/04/2011    0 recensioni
Angie ama Justin Bieber, e riesce ad andare oltre le prese in giro della gente. Lei è convinta che Justin sia quello giusto, ma lo è davvero?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco il secondo capitolo. u.u Ciao Angie, e ciao Mattew.*-*

 

Ero a casa, girovagando su internet, quando mi chiama Sam.
-Ehi Angie! È sabato, usciamo stasera?- chiese. Stavo per rispondere, quando lancio un urlo che anche mia madre corre a vedere cosa succede.
-Dio! Justin a NY! Sam, a NY! Potrò vederlo, wow!- dissi emozionata. Sognavo da sempre questo momento. Ricominciai a sognare, e Sam mi lasciò fare per un bel po’.

‘ -Angie-  dice lui, quando riusciamo a stare in un angolino appartato lontano dalle fans scatenate –ti ho cercata per tantissimo tempo. Tu sei sempre stata la ragazza dei miei sogni. Finalmente sei arrivata.- mi sorride, e io ricambio il sorriso. Nonostante lo adorassi da sempre, lo avrei immaginato più.. Montato. Invece era semplice come una nuvola e morbido come cioccolato. –Sei bellissima, stasera- dice con gli occhi illuminati d’amore.. PER ME. Abbasso gli occhi e arrossisco, e lui con un dito mi prende per il mento e mi solleva la testa. Mi mordo le labbra, ho paura di essere rossa come un peperone. Avvicina i nostri volti, e..’

 

-Ok, Angie, non dirmi che ti stai immaginando tutto quello che farete insieme e bla bla bla…- disse Sam sul più bello. Riesce sempre a farlo. Ma forse è meglio così. Insomma.. Solo il fatto che noi due abbiamo la stessa età e parliamo la stessa lingua non vuol dire che ci baceremo. Insomma, è un cantante. Meglio che non mi illuda.
-Si, stavo proprio pensando a quello. Secondo te ci rimarrò così male quando non mi guarderà nemmeno?- solo il pensiero mi faceva venir voglia di piangere. Sam aveva paura di dirmi quello che pensava. Ma era quello che pensavo anch’io.
-Quando arriverà?- Mi chiese Sam cambiando argomento. Cercai una data su internet. Diceva ‘9 Aprile’.
-Mhm.. Qui dice che è il 9 Aprile.- dissi. Poi fui improvvisamente presa dal panico.
-Aprile è tra un mese!- urlò lei. Già, eravamo alla fine di Febbraio, quel giorno era giusto il 28. E se non avremmo trovato i biglietti? Mi venne da tremare..
-Ok, vado a spiegare ai miei genitori che per il bene dell’umanità devono comprarmi quel biglietto- dissi. Sam rise, mi fece prometterle di chiamarla appena ci fossero state novità ed attaccò. Anche se odiava Justin Bieber, non riusciva ad essere indifferente. Sapeva che per me era importante. Mi alzai, e ammirai la mia camera. Dappertutto c’erano poster di Justin, poi sulle pareti c’erano anche foto che scattavo io. Ho sempre amato scattare fotografie, e molti dicono che sono brava. Alcune foto sono artistiche: paesaggi, fiori.. Il resto, immortalano me e i miei amici. La mia preferita, che ho fatto ingrandire dal fotografo, è una foto che feci quando io e Sam andammo a farci il piercing al naso, qualche mese fa. Dopo aver ottenuto il permesso delle nostre madri, ovviamente. Nella foto ci guardavamo il naso e sembravamo delle emerite idiote. Adesso avevo il piercing con la J, come Justin. Scesi giù per le scale, ad annunciare ai miei genitori quello che avrei voluto fare. Non ebbi nemmeno il tempo di entrare in cucina, che mamma e papà stanno già sollevando la questione. Non ascoltai nemmeno quello che stanno dicendo, che intervenni subito.
-Mamma, papà- dissi con aria solenne, come se dovessi tenere un discorso davanti milioni di persone  -per me è importante. Seguo da tantissimo quel cantante, e lui arriva proprio qui vicino, nel centro di New York. Dai, non potete non farmi andare!- cercai di convincerli. Ma sembravano già convinti.
-Angie, senti. Tu ci andrai, dobbiamo solo comprare il biglietto. La condizione è che..- disse mamma, ma non finì di parlare che già urlavo di gioia. Mamma mi zittì.
-La condizione è che tu non diventi un’ossessa. Ok?- disse seria. Annuii, aspettando di tornare in camera per fare l’ossessa. Risi di me stessa. Sapevo che per me Justin era un’ossessione. Salii, e cercai di gridare a bassa voce. Ma come si fa a gridare a bassa voce? Chiamai Sam.
-Ok, se mi hai chiamato così presto vuol dire che hanno detto sì.- disse probabilmente senza vedere nemmeno chi la chiamava.
-Uhm.. E perché?- chiesi curiosa.
-Perché se ti dicevano di no tu avresti pianto o tenuto il muso, o entrambe le cose, per almeno due ore. Ma loro avrebbero continuato a dire no, allora tu mi avresti chiamato e grazie a me saremmo riuscite a convincerle- disse. Alzai gli occhi al cielo. La modestia di Sam è pari a zero, ma certo che è geniale.
-Ma ora parliamo di cose serie.- disse lei. Chissà che cazzata avrebbe sparato. –Che cosa metterai?- chiese improvvisamente preoccupata –E come ti vestirai?- stava per piangere. Mi venne da ridere.
Sam è sempre stata una maniaca dell’abbigliamento e del make-up. Anche a me piaceva prepararmi, ma non fino a questo punto. Probabilmente mi avrebbe messo trecentomila trucchi diversi e poi, senza chiedermi nemmeno il suo parere, mi avrebbe messo quello che le piaceva di più. Stessa cosa con i vestiti.
-Corro da te- disse come se fosse una priorità.
Entrò, e guardò mia madre.
-Signora Robert, dovete ascoltarmi- disse seria. Mia madre la guardò preoccupata. –Ci servono dei soldi.- risi. Mia madre mi guardò, e rise anche lei.  


 

Bene, spero vi sia piaciuto!*-* Lo dedico a Angie, la fan numero 1 in A-S-S-O-L-U-T-O di Justin Bieber u.u
 

  
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