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Autore: Black Mariah    05/04/2011    7 recensioni
STORIA IN REVISIONE: AL MOMENTO SONO STATI REVISIONATI I PRIMI 5 CAPITOLI
-Sì?- rispose la ragazza.
-Promettimi una cosa...- disse con lo sguardo rivolto verso il cielo celeste.
-Dimmi...- lo esortò lei.
-Non lasciarmi.- disse con una voce magnetica che fece rabbrividire la ragazza. - Non andare via perchè se resti potrei aspettare qui anche per tutta la notte- fece.
La ragazza non colse il vero significato di quelle parole, ma quest'ultime continuavano a rimbombarle nella testa.
“Perchè se resti potrei aspettare qui anche per tutta la notte”.
Anche quella era una frase perfetta per una canzone.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a Dio quella era l'ultima canzone della scaletta. Se ce ne fossero state altre, di sicuro tutto lo show sarebbe stato un disastro. Annie si era praticamente ammutolita e aveva cercato anche di intonare qualche parola ma ogni volta che ci provava, il testo le si bloccava in gola. Ci rinunciò del tutto e scese dal palco. Sarah era intonata, non avrebbe avuto problemi a cantare e a suonare.
Quando scese dal palco, la piccola folla applaudì ma lei non se ne curò e andò nel retro.
-Cosa cazzo ti è venuto in mente?- le urlò contro Cher -Ti si è fritto il cervello per caso?- La batterista era praticamente furiosa. Non riusciva a capire perchè diavolo Annie sembrava essere caduta in uno stato catatonico.
La riccia d’altro canto rimase in silenzio. Sapeva di aver appena fatto una cazzata abnorme, ma proprio non le usciva la voce dalla gola. Come cazzo faceva a cantare quando si era ritrovata di fronte Gerard Way? Proprio quel Gerard Way che la fissava? Iniziò a sudare.
-Ma Annie ti senti bene?- Fece Liz avvicinandosi. Iniziò a preoccuparsi. L'amica era muta, inoltre sudava a freddo ed era sbiancata...Pensò che avesse qualche problema.
La ragazza decise di parlare. Cercò di articolare una frase di senso compiuto.
-Di fronte a me c'era...-
-Sì...- le intimò Christy che si era avvicinata. Tutte e tre l'avrebbero ammazzata se non avesse dato loro un buon motivo e una buona scusa riguardo quello che aveva appena fatto.
-C'era Gerard Way...e credo che ci fossero anche gli altri...- quella frase risultò assurda anche a lei stessa.
Il suo sguardo era completamente perso nel vuoto.
Nello stanzino calò il silenzio. Le tre ragazze stentavano a crederci. Sicuramente se lo era inventato.
-Ah sì. Bella scusa della minchia, Annie!- disse arrabbiata Cher -Non ci casco!-
-Ma ti giuro!- fece Annie.
-Ma dai che cazzo dici, avrai avuto un'allucinazione!- rispose ancora più arrabbiata. -Magari era Luis che ti ha fatto una sorpresa! Lui e quell'altro sono identici!- aggiunse sarcastica, cercando di mantenere la calma.
-Cher...- fece Christy, facendole segno di smetterla e di voltarsi a guardare Annie: aveva le lacrime agli occhi.
-Gerard Way...- ripetè Annie più per auto convincimento che per discolparsi.
-Oh tesoro!- Liz l'abbracciò, capendo che era vero quello che la ragazza stava dicendo -E dov'era? Io non l'ho visto!-
-Era di fronte seduto! E c'erano anche Bob, Mikey, Ray e Frank!- I loro occhi si incontrarono. Come poteva mentire Annie riguardo una cosa del genere?
-Ma cosa cazzo ti è preso? Tu hai ragione che non se ne sono accorti, altrimenti erano cazzi nostri!- urlò Sarah entrando all’improvviso. L'avrebbe voluta strangolare con le sue stesse mani, anzi le avrebbe voluto rompere quella Gibson da mille dollari addosso. Era andata nel panico quando aveva visto la cantante sul palco ammutolirsi di botto e diventare una statua. Per fortuna aveva fatto subito qualcosa per salvare il salvabile…
Annie non fece in tempo a rispondere.
-Fuori c'è Gerard Way e con lui i My chemical romance. Gli ha visti e si è emozionata...E' comprensibile!- Fece Liz. Annie in quel momento la stava amando.
Tutte nel gruppo conoscevano la passione e la profonda "ossessione" che Annie nutriva per quel gruppo. Quasi li idolatrava, erano una specie di salvezza per lei.
-Ah- fece Sarah. -Questo cambia un po' di cose-
-Sì ma Gerard Way o no dobbiamo andare a salutare- fece Cher. -Tu mica ce la fai a cantare, vero?- fece poi rivolta ad Annie. La ragazza scosse il capo. Avrebbe voluto evitare figuracce, soprattutto davanti a lui.
-Ok, ma vedi di abituarti all'idea perchè stanno ai Grammy- aggiunse poi Cher quasi per inciso.
Ma com'è che dava certe notizie così a bruciapelo?
Almeno fino ai Grammy ,ovvero dopo due giorni, la cantante si sarebbe preparata psicologicamente.
-Ok, Annie sai che devi fare?- fece Liz prendendola per le braccia. -Sali sul palco e non guardare verso la sua direzione. Pensa che poi scenderemo e se il tuo corpo e il tuo cuore reggono da qua a dieci minuti, lo andrai a salutare e a conoscere-
Per qualche secondo Annie rimase interdetta. Era vero. Gli avrebbe potuto parlare, gli avrebbe stretto la mano...Per dieci minuti avrebbe fatto parte della vita di Gerard.
Si sentiva un po’ frastornata e ormai la sua salivazione l'aveva del tutto abbandonata.
Salì sul palco e come le aveva detto Liz non guardò mai dalla sua parte. Forse se n'era andato e lei non l'avrebbe mai più rivisto.
Guardò con la coda dell'occhio il tavolo di fronte a lei. Era ancora pieno.
-Grazie a tutti per la splendida serata!- riuscì a dire -E...grazie- ripetè -Siete bellissimi!- e allora ci fu un boato generale.
-Le Helenas vi adorano!- aggiunse Christy dal suo microfono.
Le luci calarono e loro ritornarono nel backstage.
Mancava poco. Davvero poco.
Gerard continuava a fissare il palco. Lei lo aveva visto e per qualche ragione aveva smesso di cantare. Aveva continuato a fissarlo e aveva assunto un'espressione strana, come se non credesse ai suoi occhi.
-Chissà come mai la cantante ha abbandonato il palco- fece Mikey.
-Forse si sentiva poco bene. Ad un certo punto ha cambiato colore!- rispose Frank.
-Spaccano queste ragazze! Devo fare i miei complimenti a Scott per averci dato i biglietti!- esclamò Bryan.
-"Dato"- sottolineò Mikey -Io direi "pagato cento dollari!"-
-Suvvia! Cosa mai saranno!- contro ribatté  Bryan.
-Cento dollari o no, la batterista è una figa assurda!- fece Bob ridendo. Era rimasto molto impressionato da quella ragazza dai capelli arancioni e con i tatuaggi.
-Io dico che dovremmo complimentarci di persona!- disse Ray -Dopotutto si chiamano Helenas per noi. Una presentazione è d'obbligo! Tu che dici, Gee?- e diede un colpetto al ragazzo.
-Ah...sì certo...i complimenti- disse Gerard riportato alla realtà.
-Bene, allora facciamo sgomberare il locale e poi andiamo!- Propose Bryan.
Gerard era rimasto davvero impressionato. Si passò una mano fra i capelli. Non voleva pensare cose affrettate ma era quasi sicuro che la reazione di Annie fosse stata causata da lui. Lei aveva smesso di cantare nel momento in cui l'aveva visto. Aveva stampata nella mente l'espressione che la ragazza aveva assunto: trasmetteva incredulità, stupore e forse anche un po' di felicità. Era davvero possibile che lui l'aveva condizionata a tal punto da farle abbandonare il palco, lasciando la sua chitarrista sola sulla scena a rimediare?
Avrebbe proprio voluto vederla da vicino.

-Gente, stanno sgombrando il locale- fece il manager delle ragazze -Fra un po' si può uscire. Ah...e comunque...Annie non azzardarti a rifare una cosa del genere di nuovo. Non me ne fotte un cazzo di chi c'è fuori. Ci può essere anche Elvis o Freddie Mercury per quanto mi riguarda. Non voglio vederti fare di nuovo una cosa del genere...Anche perchè loro suoneranno ai Grammy con voi e se fai una cosa del genere ai Grammy, giuro che ti pesto a sangue!- urlò quasi Cole, rimproverando la cantante.
Ma perchè nessuno a parte Liz sembrava capire lì per lì la sua reazione? Le era quasi venuto un colpo. Sì, aveva sbagliato, aveva agito d'istinto, ma era sicura che se avesse aperto bocca avrebbe fatto schifo come non mai.
-Sì, Cole. Scusami. Non riaccadrà mai più- si scusò Annie. Che gli avrebbe potuto rispondere se non queste parole? Voleva proprio vedere lei, se tutti gli altri nel bel mezzo di un concerto si fossero trovati davanti il loro artista preferito...così tutt'una volta...
-Brava ragazza- mugolò Cole.

Scott stava offrendo dei boccali di birra ai suoi sei conoscenti rimasti nel locale e tutti erano attorno al bancone.
-Beh...queste donzelle quando arrivano?- fece Bob impaziente. Voleva scambiare qualche chiacchiera con la bella batterista.
-Eccole!- disse Scott indicandole con la mano.
I sei ragazzi si voltarono a guardarle. A Ray venne spontaneo fare un gran sorriso. Avanzavano in gruppo e avevano l'aria di essere stanchissime, proprio come loro quando finivano i live.
Gerard alzò la testa, aveva i capelli di Ray davanti. La stava cercando con lo sguardo. Non era in prima fila, era dietro tutte le altre.
-Ragazze vedete un po' chi è rimasto ad aspettarvi!- esclamò Scott bevendo il boccale che lui stesso si era riempito.
-Salve!- fece Ray avanzando verso le ragazze. Ma perchè era così entusiasta?
-Ciao!- fecero in coro le tre della prima fila.
Ad Annie arrivò un pugno allo stomaco sentendo quella voce così dolce del chitarrista , voce che aveva avuto modo di sentire solo nelle interviste.
-Avete visto lo show? Siamo onorate!- fece Liz salutando Ray e poi Frank che si era fatto avanti.
-Onorate?! Addirittura!- disse il ragazzo tatuato ridendo -E' stato un piacere e dobbiamo farvi i complimenti. Spaccate di brutto!-
-Grazie!- risposero a gran voce, tutte profondamente contente.
-Comunque io sono Ray!- fece il ragazzo porgendo la mano.
-Sì, lo sappiamo che sei Ray!- rispose Sarah facendo l'occhiolino -A dire il vero conosciamo ognuno di voi!- e tutti scoppiarono in una fragorosa risata.
Iniziarono le presentazioni.
Una stupida gioia infantile assalì Annie che non resistette alla vista dei capelli di Ray e al buon umore di Frank.
Sembrava un sogno. Il meet and greet mancato. Li abbracciò, li baciò, strinse loro le mani, si complimentò e la cosa bella era che loro sembravano entusiasti e non disdegnavano a complimentarsi riguardo la performance della sera.
-Siete davvero brave!- disse Mikey- Ho saputo che ieri avete fatto il sold out al Globe Theater!-
-Già- rispose Cher a cui diede corda Bob.
Il pezzo migliore era rimasto alla fine. Le altre avevano già salutato Gerard ma Annie non lo aveva ancora fatto. Non lo aveva nemmeno visto. Non era con Ray, era dietro di loro, con l'uomo che non conosceva. Si sporse cercando di vederlo.
Era lì.
Stava parlando e gesticolava. Gesticolava con quelle mani che solo lui sapeva muovere in quel modo.
Okay, l'ansia le aveva dato una tregua. In quel momento la cosa difficile sarebbe stata esordire per salutarlo e soprattutto pronunciare una frase compiuta e non farsi prendere dal panico. Avrebbe dovuto semplicemente coordinare i pensieri e le parole.
Prima l'avrebbe salutato, poi magari abbracciato. Non avrebbe pianto altrimenti avrebbe fatto una figura di merda assurda. Fece un respiro.
-Ehm...ciao- si azzardò a dire per richiamare la sua attenzione.
-Ehila- fece l'uomo a lei sconosciuto che le sorrise.
-Posso salutarvi?- domandò a fatica. Era decisamente in difficoltà e contemporaneamente sentiva il calore espandersi per tutto il suo viso.
-Certo! Piacere io sono Bryan. Manager dei Chem- e allungò la mano.
Ecco chi era. Le sembrava un viso conosciuto. L'aveva visto in Life on the murder scene!
-Ciao- disse Gerard. Salutò in maniera strana. La guardò negli occhi e pronunciò piano quella piccola parolina. Non sapeva a cosa era dovuto ma il cuore gli iniziò a battere forte e forse arrossì.
Prima l'avrebbe voluta vedere da vicino... bene lo stava facendo. E la sua vista non lo deluse nemmeno un po'. Era terribilmente sexy con il trucco un po' sbavato e quei capelli che se ne andavano a cazzi loro. Per non parlare di quelle calze a rete o di quel vestito aderente. Fu attento a non far trapelare nè in volto nè da nessun altra parte quei pensieri. Cercò anche di non guardarla in volto, nemmeno di far cadere il suo sguardo sul suo seno, altrimenti lei l'avrebbe preso per un maiale schifoso.
Annie si sentì morire quando la voce di Gerard le entrò nelle orecchie. Si stava continuando a domandare se fosse davvero lui quello che aveva davanti.
-Pia...piacere, Annie- cercò di dire. Voleva tendere la mano ma non ci riuscì. Come sarebbe stato toccargliela? Inoltre nemmeno lui al contrario di Bryan l'aveva protesa. Evidentemente non avrebbe gradito.
Gerard non le rispose. Cercò di abbozzare un sorriso.
Come cazzo è che non riusciva a parlare? Eppure si era incontrato con tante persone sconosciute e si era presentato educatamente e anche in maniera decente...
Non riusciva a parlare. Avrebbe tanto voluto chiederle perchè avesse scelto quel fottutissimo nome per la sua band e soprattutto perchè venti minuti prima avesse abbandonato il palco, quando si era accorta della sua presenza. Tutto ciò rimase però solo un pensiero.
Annie stava andando in crisi. Lo stava fissando come un idiota e lui stava facendo lo stesso. Sentiva gli occhi di Bryan passare prima da lui poi da lei. Lei non sapeva cosa dire perchè avrebbe voluto dirgli tante di quelle cose...e lui d'altra parte era immobile lì, a far niente, come se stare lì a salutarla fosse un obbligo che non gli andava a genio.
-Allora che si dice qui?- esordì Ray. Il ragazzo poggiò un braccio sulle spalle larghe di Annie a cui tremarono le gambe. -Posso?- fece lui, facendole segno se avesse potuto tenere il braccio lì.
-Certo!- rispose automaticamente la ragazza ,mostrando il suo più grande dei sorrisi. Non si sarebbe fatta sfuggire due volte quell'occasione.
-Dunque Gee? Ti sei complimentato? Queste donne sono una forza della natura! Tutte e cinque messe insieme mi ricordate noi!- disse rivolgendosi prima all’amico, poi alla ragazza di fronte a lui. Rise di cuore.
Annie non potè che fare un gran sorriso. Quello era il più bel complimento che avrebbe potuto ricevere. Ricordare a Ray dei My chemical romance...i My chemical romance. Era tutto incredibile.
Alla vista del sorriso della ragazza a Gerard venne il mal di stomaco. Benchè lui non si facesse prendere da queste cose...doveva ammettere che lei aveva un sorriso devastante.
-Sì...non male- disse, con un tono quasi altezzoso.
Pensò di essere una grandissima testa di cazzo nel momento esatto in cui pronunciò quelle parole.
Lo sguardo di Annie si era rabbuiato. Cazzo, era rimasta male e quel che era peggio era che lui, Gerard Way, non riusciva a dire più niente.
-Non male? Ma sei scemo!- fece Ray dandogli un colpetto sulla testa. Guardò di sbieco l’amico che sembrava davvero non sapere cosa fare.
 -Non lo ascoltare! Siete fenomenali. Gli assoli sono tanta roba e le cover dei Papa Roach e degli Atreyu comandano!- disse il riccio chitarrista per salvare la situazione.
Annie deglutì piano e poi cercò di abbozzare un sorriso.
Non male.
Gerard Way le aveva detto che il suo gruppo “non era male”, on un tono tra l’altro che sarebbe suonato antipatico a chiunque.
Non avrebbe voluto le lodi o chissà che, ma almeno avrebbe potuto dirle che erano "brave", bravine al massimo.
Avrebbe potuto sforzarsi di fingere.
Davanti aveva l'uomo che l'aveva accompagnata per tutto il corso dell'adolescenza, che l'aveva confortata, consolata, le aveva dato una speranza. E proprio quell'uomo, l'uomo per la quale lei era diventata ciò che era in quel momento...Una fottutissima cantante di una fottutissima band, le aveva detto che "non era male".
Che grande stronzo.
Lei sapeva che magari non erano espertissime come potevano esserlo loro, ma non era vero che "non erano male". Anzi, erano abbastanza brave.
Gerard schiuse un po' le labbra come se volesse aggiungere qualcosa, ma le richiuse alla vista degli occhi carichi di un'emozione indefinita di Annie.
Tutto il suo mondo era stato calpestato e gettato nel cesso.
Non male.
Le iniziò a venire una crisi di nervi tanto per il nervosismo di essere stata definita lei con il suo gruppo "non male" da Gerard Way, quando invece tutti e quattro gli altri componenti della sua band erano a dir poco entusiasti di quell'incontro, quanto perchè una strana sensazione, una sensazione che era abituata a sentire e a percepire ormai da tanto tempo, si impossessò del suo corpo: la delusione.
Sarebbe stato meglio se non l'avesse mai incontrato.
Non riusciva più a stare lì, in mezzo a loro, in mezzo al suo sogno, di fronte al suo sogno. Aveva bisogno di allontanarsi.
-Ehm...scusate. Mi sono ricordata di fare un cosa.- fece e cercò di mascherare la delusione e soprattutto di contenere le lacrime.
Sia Ray che Gerard si accorsero del tono quasi lugubre e smorto della ragazza tanto che a Gerard venne una fitta allo stomaco, e Ray lo fulminò con lo sguardo.
-Ma che cazzo ti è preso?- gli sussurrò -Ci è rimasta di merda-
Gerard non riusciva a parlare. Ma che cazzo gli stava prendendo? Non era normale che lui non riuscisse a parlare davanti a qualcuno, e soprattutto che si comportasse così davanti a qualcuno. Quella ragazza gli faceva uno strano effetto.
Tutte e quattro le altre ragazze videro Annie scappare di corsa nel back stage e sbattersi letteralmente la porta alle spalle. Rimasero un po' interdette e guardarono Gerard e Ray.
Annie nel frattempo si era diretta in bagno e aveva iniziato a sfogare la rabbia contro la porta che stava prendendo a calci e a pugni. Almeno il dolore soffocava l'angoscia.
Gerard Way era un figlio di puttana assurdo, era diverso da come lei se l'era immaginato in tutti questi anni.
 Altro che povero depresso un po' obesotto che da brutto anatroccolo diventa cigno. Non era altro che un altro fottutissimo prodotto dell'industria musicale che scriveva di come ci sente male quando il mondo ti fa stare di merda, ma che era il primo a farti stare di merda.
-Che cazzo ti costava stringermi la mano?- diss ad alta voce.
 Diede un pugno alla porta.
-O a dire qualcosa?-
Diede un calcio.
-Ci sono mille aggettivi nella lingua inglese, mille locuzioni. E tu che hai usato per definire il mio gruppo? Non male! Bastardo che non sei altro!- disse alla fne, sentendo le lacrime rigarle il volto.
Fanculo Gerard Way.

 
   
 
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