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Autore: Daphne9O    05/04/2011    2 recensioni
La storia che da due anni a questa parte ha completamente rapito i nostri cuori. I Robsten, dalle origini fino ad oggi, visti secondo me.Composta da qualche parte vera e qualcun altra no. Tutta da leggere :)
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Saaalve a tutte :) 
Stasera mi andava proprio di pubblicare, anche perchè il pomeriggio è stato abbastanza noioso. 
Non ci credo, non ho fatto passare un'eternità dall'ultima pubblicazione. Se continuo così forse riesco a postare in modo più frequente xD
Vabbè, vi lascio al capitolo. Ho un pò di sonno (sicuramente è la noia) 
Un bacio a tutte e mi raccomando, inutile che ve lo dica, COMMENTANTE U_U 




Pov Kris



Mi sentivo un’emerita idiota.
Le lacrime continuavano a scendere senza sosta sul mio viso mentre ascoltavo le parole di mio fratello.
Con l’orecchio appoggiato sulla porta sentivo anche le silenziose parole di Rob che, poverino, non sapeva come svincolarsi da quell’imbarazzante discorso.
Non avrei voluto mai trascinarlo in una cosa del genere.
“Robert, so quanto mia sorella si sia affezionata a te. Nessuno se lo aspettava, credimi. Ha sempre avuto un buon rapporto con i suoi colleghi ma noi pensiamo ci sia qualcosa di più. “
“ Noi chi? Scusa. “
“ Io e il mio amico, nonché il suo ragazzo, Michael. E’ stato lui a chiedermi di accompagnarla.”
“ Avrei dovuto immaginarlo… “
“ Senti Rob, mi stai simpatico ok? E sinceramente credo che tu tenga molto a Kristen, però devi capire che sta con un’altra persona che in questo momento sta soffrendo parecchio per questa situazione. Lei non lo chiama quasi mai e quelle poche volte che si sentono è scostante e sempre nervosa. “
“ Mi dispiace…Ma… “
“ Aspetta, lasciami finire… Lui è disposto a perdonarla. Questo dovrebbe farti capire quanto la ama. “
“ Scusami Taylor, ma nessuno pensa ai suoi sentimenti? E poi, perdonarla di cosa?  “
“ Andiamo Robert…Mia sorella quando vuole una cosa la ottiene sempre. “
“ Non capisco, credimi. Io…Io non l’ho toccata nel modo in cui tu pensi. “
“ Quello forse no...Ma sicuramente qualche bacio…  “
“ Sono cose fra me e lei. “
“ Ecco, non voglio sapere nulla. Ti chiedo solo di non metterti fra lei e Michael. Lui è distrutto. “
 
 
Dopo quel discorso non avevo avuto il coraggio di dirgli niente.
Presi le mie cose e uscii dalla sua stanza, senza far rumore.
Prima di chiudere la porta vidi che si lasciò cadere sul letto con la testa fra le mani.
Sullo stesso letto dove la sera prima scherzavamo ed eravamo semplicemente noi stessi.
Non sapevo bene cosa mi legasse ancora a Michael, ma avevo deciso che lo avrei scoperto presto.
Non potevo assolutamente andare avanti in questo modo.
 
 
 
Erano passati due giorni eppure il tempo che avevamo trascorso a Tokyo sembrava già un vago ricordo.
Mi alzai praticamente col buio. Sarei dovuta partire quasi di notte e dovevo ancora sistemare la valigia per la prossima meta.
Mi sforzai a leggere, con gli occhi ancora mezzi chiusi, il foglio che era poggiato sulla mia scrivania.
30/10/2008 = Roma.
Cavolo, Italia.
Avevo sempre voluto vedere Roma, la città dei desideri.
Scesi giù in cucina per mangiare qualcosa prima di partire e quando chiusi il frigo, dopo aver preso un po’ di latte, il sangue mi si gelò nelle vene.
C’era un post-it giallo attaccato all’anta del freezer.
Non vedo l’ora di venire a Roma con te. M. “
Lo staccai immediatamente e lo strinsi fra le mani.  Incubo.
Mentre il mio sguardo era totalmente perso nel vuoto sentì dei passi leggeri scendere dalle scale.
Hey Kris tesoro, pronta a partire? “
“ Mamma… Mamma, mi spieghi cos’è questo biglietto? “
Ancora mezza addormentata mia madre prese il foglio e lo allontanò dalla faccia per focalizzarlo meglio.
Ah, Michael voleva farti una sorpresa. Visto che Taylor ti ha accompagnato in Giappone, lui voleva accompagnarti a Roma. Carino no? “
Sgranai gli occhi terrorizzata.
“ Cooosa? Carino? A-avrebbe dovuto chiedermelo. Io…Oddio, non può venire. “
“ Sarà qui a momenti. Si era già informato mentre tu eri fuori. Eddai cara, che problema c’è, vuole passare un po’ di tempo con te. Ultimamente non vi vedete più. I tuoi impegni vi stanno allontanando. “
“ Bhè, io non credo che sia un’ottima idea. “
Kristen, c’è qualcosa che non va? “
“ Forse… “
“ Lo sai che a me puoi dire tutto… “
“ Con Michael, le cose…le cose non vanno più bene. “
“ Avete già avuto momenti un po’ così, perché  hai paura questa volta? “
“ Ho paura che sia la fine. Sento che siamo veramente giunti alla fine. “
In quel momento mi sentii bene. Finalmente avevo avuto il coraggio di dirlo ad alta voce.
Mi alzai dal tavolo più libera e prima che lasciassi la cucina mia madre mi pietrificò con una delle sue domande.
C’entra per caso Robert? “
Mi  girai lentamente, cercando di prendere più tempo possibile. Fortunatamente però qualcosa mi salvò, il campanello.
“ Ehm, vado io. Sarà Michael. “
“ Si si vai vai. Noi due abbiamo un discorso da finire, e non si scappa. “
“Uhm certo. “
 
Una macchina ci portò fino all’aeroporto.  Michael prese le sue valigie mentre le mie vennero prese dai miei “assistenti”. Questa parola mi suonava ancora un po’ strana.
Non avevamo ancora parlato di questa sua  “fantastica” sorpresa e una volta saliti sull’aereo parlammo ancora di meno.
Di una’altra cosa però non avevo ancora sentito parlare. Nessuno aveva menzionato Rob nei propri discorsi.
Secondo il programma doveva salire sullo stesso volo e invece…
Invece non c’era…
“ Ruth, che fine ha fatto Rob? “
“ Non ne ho idea…Doveva essere qui ma..non lo vedo. “
Diedi un’altra rapida occhiata a tutte le persone, ma niente… Lui davvero non c’era.
 
Michael dormiva ormai da ore ed io non ce la facevo più a stare seduta.
Lo scavalcai cercando di non svegliarlo e mi diressi verso il bagno.
Forse fu il caso ma qualcosa volle che i miei occhi, improvvisamente, si girassero verso l’economy class.
Non potevo crederci.  
Era li, seduto, con le cuffie nelle orecchie, come se il mondo intorno a lui non esistesse. Lontano da tutti o molto probabilmente da me.
Rimasi immobile per circa 5 minuti a fissarlo quando un’hostess mi venne incontro al quanto agitata.
Signorina si sieda l’aereo è in fase di atterraggio. “
“ S-si. Subito. “
 
Viaggiammo per un po’ dall’aeroporto all’hotel ma ne valse la pena.
Non avevo mai visto niente di così bello. Roma era fantastica di giorno.
Alloggiavamo in una splendida via chiamata “ Via Veneto “  e tutto sembrava avere un sapore diverso.
Michael mi stringeva la mano e mi sorrideva mentre io, con la testa girata verso il finestrino, cercavo di concentrarmi su tutta quella meraviglia.
Ma ci pensi? Siamo a Roma… Non potevamo festeggiare questi 4 anni in modo migliore. “
Mi gelai al suono delle sue parole.
C-cosa?  “
“ Secondo te perché sono venuto ah? Domani dopo la premiere ti porto a cena fuori. Così possiamo finalmente festeggiare per bene. “
“ Michael io…Io non so a che ora finisce non voglio farti aspettare. “
“ Nono sssssh, ho organizzato tutto. Ruth mi ha dato una mano. “
“ Ruth cooosa? “
“ Si, da solo non avrei potuto fare nulla. “
Uccidere Ruth, ecco cosa dovevo fare nelle prossime 24 ore.
Era la mia manager, non la mia organizzatrice di appuntamenti. 
Il sangue mi ribollii in corpo ma cercai di rimanere il più calma possibile ai suoi occhi.
Il cellulare improvvisamente squillò e per un attimo sperai con tutto il  cuore che fosse lui ma ovviamente, era chiedere troppo.
Ciao Ruth dimmi… “
“ Dovete essere pronti per le sei. Una macchina passerà a prendervi. Mi raccomando non fate tardi. “
“ Chi scusa?? “
“ Come chi, tu e Michael. Viene anche lui no? “
“ NO! “   
Urlai così forse che Michael si girò stranito verso di me.
Non so se è il caso, sai…con tutta quella gente. Forse è meglio che rimane in albergo. C’è la tv via cavo…che invidia.  “
“ Oh nono tesoro, vengo anche io. Chissene frega della tv. “
Il colpo di grazia. Sarebbe venuto anche li. Bene. Perfetto. CAZZO.
 
Scendemmo in fretta nella hall e trovammo subito la nostra auto.
Sei bellissima con questo vestito bianco. “  Mi sussurrò  nell’orecchio.
“ Grazie. “
Ormai i suoi complimenti non mi facevano più effetto e per un attimo mi sentii una bugiarda.
Non potevo continuare a fingere in questo modo. Avrei dovuto dirgli la verità.
“ Michael, non saresti dovuto venire. “
“ Cosa?? …Ripeti perché forse non ho sentito bene . “
“ Hai capito benissimo. Non saresti dovuto venire qui a Roma. “
“ E per quale motivo? “
“ Per tanti motivi Michael. “
“ Dimmene uno allora…. Ah nono aspetta, se vuoi te ne dico uno io! Per caso è alto, moro, e ha una faccia che prenderei tanto a schiaffi??? “
“ Cosa stai dicendo? “  Gli occhi mi uscirono quasi dalle orbite.
“ Andiamo Kristen da quando c’è lui non sei più la stessa. Cosa credi AH? Che non abbia capito? Ho costretto me stesso a non chiudere un occhio ma tutti e due. Però cazzo, tu non mi aiuti proprio. “
“ Sono cambiate molte cose Michael, non siamo più quelli di una volta. “
“ Si cresce Kristen, è vero. Ma si cresce insieme e da qualche mese a questa parte io non so più chi sei. “
“ Forse sono cresciuta più in fretta. “
“ Può darsi, ma io voglio ancora stare con te. Sento di poterti dare tanto e mi dispiace che tu proprio non riesca a capirlo. “
Al finire della sua frase quasi non mi accorsi che lentamente si aprì lo sportello dal mio lato.
Migliaia di urla impazzite mi travolsero non appena scesi dall’auto.
Con la coda dell’occhio vidi Michael scendere e correre verso l’interno.
Sentivo che il discorso non era per niente finito, ma non sapevo sul serio come continuarlo.
Cosa gli avrei detto? Come avrebbe reagito?  Ero davvero disposta a buttare così 4 anni per una persona che conoscevo da qualche mese?
Fortunatamente Cath fu li ad aspettarmi ed immediatamente mi gettai fra le sue braccia.
Era come una seconda mamma per me.
“ Kris, tutto bene, non pensavo ci fosse anche Michael….”
“ Eh, neanche io. Ma…Rob? Tu l’hai visto? “
“ Si starà arrivando. “
Starà arrivando. Non potevo ancora crederci.
Il mio cuore batteva come quello di tutte le ragazzine presenti, se non di più.
Mi sentivo  stupida e felice allo stesso tempo. Non vedevo l’ora di vederlo.
Quando alzai gli occhi la sua macchina era li, di fronte a me.
Contai i secondi che ci separavano e finalmente, dopo che l’autista gli aprì la portiera, uscì.
Ci fu una vera e propria ovazione. La folla ormai era persa nell’isteria più totale.
Per un attimo feci fatica a capire cosa stava succedendo.
Tutto mi fu più chiaro però,  quando i miei occhi si scontrarono con i suoi, caldi e rassicuranti.
Venne verso di me con fare sicuro, più sicuro del solito e appoggiò il suo braccio sulla mia vita.
“ Sei bellissima con questo vestito bianco. “
Era la stessa frase che aveva detto Michael ma non fui capace di descrivere la sensazione che avvertii quando fu lui a dirlo.
Grazie, a-anche tu stai molto bene. “
“ Mai quanto te. “
Passeggiammo per un po’ sul red carpet, concedendoci a fotografi e fan.
Le urla erano destabilizzanti ma lui lo era ancora di più.
Non vedevo l’ora di parlargli, chiedere come stava e perché non si fosse fatto sentire dopo Tokyo.
 
Quando entrammo in sala le urla si moltiplicarono e il tutto fu molto imbarazzante.
Ci cercammo ogni tanto con sguardi complici ma niente di più, dopotutto eravamo nel bel mezzo di un’intervista.
Quando il tutto finì, scappai subito dietro le quinte, sperando di incrociarlo.
“ Ciao. “
“ Ciao “
“ N-non ti ho più sentito da…Uhm, tutto bene? “
“ Potrei dire la stessa cosa. E comunque si, tutto bene. Tu, tutto bene? …Ho intravisto Michael prima…finalmente ha avuto le palle di venire lui personalmente. “
Ok, forse non andava tutto bene.
“ Desiderava vedere Roma. “
“ Capisco. Bhè divertitevi allora, godetevi questa splendida città. “
“ Rob io.. aspetta…. “
“ Ragazziii avete sentito che urla?? Tutte per voi. “
Cath questa volta aveva proprio scelto il momento sbagliato.
Allora che fate stasera? Vi andate a fare un giro? Roma di notte è meravigliosa. “
“ Ah no, io rientro in hotel, ma Kristen…Kristen passerà una fantastica serata con il suo ragazzo che desiderava TAAAANTO vedere Roma. “
“ Ah vero cara, c’è anche Michael…Ma che fine ha fatto? Non l’ho più visto. “
Ah vero, che fine aveva fatto Michael?
“ Kristen vedi che Michael è andato in albergo e non aveva proprio una faccia allegra. E’ meglio se lo chiami.”
Ruth quasi in modo provvidenziale corse verso di me per aggiornarmi della novità. Cosa cazzo dovevo fare ora?
 
Quando arrivai nella hall dell’hotel lo vidi scendere con il suo trolley.
Aveva il viso basso e un biglietto aereo in mano.
“ Michael…C-cosa stai facendo? Dove vai? “
“ Ho perso Kristen. Avevo già perso da tempo. Mi sento uno stupido. Non possiamo continuare ad andare avanti così. “
“ Cosa stai dicendo? Cos’è successo, spiegati. “
“ Kristen ma dai cazzo. Si vede lontano un miglio che per te non sono più nulla. Sei stata chiarissima in macchina. Non dovevo venire, hai ragione. “
“ Ma cosa dici…Ero nervosa io..io non dicevo sul serio. “
“ No? E allora perché mentre seguivo l’intervista un addetto stampa è venuto vicino a me e mi ha detto – Com’è fare la parte del terzo incomodo? –  Questa è la tua vita Kristen, non la mia. Le nostre strade si sono divise da molto tempo e io, io non sono sicuro più di voler cercare la tua. “
“ E così te ne vai? AH? Buttiamo 4 anni così, nel cesso? “
“ Sai benissimo che non mi ami più come prima. Sai benissimo che ora la tua mente è occupata da altro. Non voglio più fare la parte dell’idiota. Ci vediamo Kristen. “
Non ebbi il coraggio di dirgli nulla mentre passava accanto a me e usciva velocemente dalla porta girevole.
E così, era questa la fine?
Ero veramente rimasta da sola?
A farmi compagnia c’erano solo i miei dubbi e in quel momento,  l’unica cosa che volevo fare era fumare.
Andai di corsa nella mia stanza e afferrai le sigarette.
Non ce la facevo a rimanere in camera, mi sentivo troppo oppressa.
Così scesi giù e appena vidi il primo fattorino gli urlai contro.
Heeey mi scusi. Avete mica un giardino interno dove è possibile fumare? “
“ Certo signorina. Ma non è coperto e sta piovendo quindi… “
“ Non importa, la ringrazio. “
Chissà se almeno la pioggia avrebbe fatto scivolare via tutti i pensieri che mi giravano in testa in quel momento.
Aprii la porta e uscii fuori accendendomi contemporaneamente la sigaretta.
Dopo il primo tiro già andò molto meglio.
Era arrivato il momento di fare i conti con me stessa.
Dovevo capire cosa volevo dalla vita. Da questa vita che da fuori appariva perfetta mentre dentro era un gran casino.
Cosa mi legava ancora a Michael? Perché era così difficile lasciarlo?
Perché creare qualcosa con Rob mi sembrava così maledettamente difficile?
Il miei pensieri furono interrotti da dei passi leggeri di qualcuno, ma non ci feci caso a chi fosse.
Doveva essere sicuramente una persona disperata quanto me visto che veniva a fumare sotto la pioggia.
Hey signorina mi scusi ha da accen….accendere? “
Mi girai lentamente per poi abbassare subito lo sguardo.
“ Scusa, non ti avevo riconosciuto. Vado via se vuoi, vengo dopo. “
“ Nono figurati. Rimani tanto io ho finito. “
“ Hey Kristen, mi dispiace per quelle cose che ti ho detto prima. “
“ Non fa niente Rob. Alla fine…Bhè, alla fine erano vere. Forse è per questo che ora mi ritrovo da sola mentre il mio ragazzo, a questo punto ex, sta tornando a casa. “
“ COSA? E’ andato via? “
“ Si, ha detto che non riesce a reggere tutto questo. “
“ Tutto questo cosa? “
“ La situazione che si è venuta a creare fra di noi. A lui da fastidio e oggi non ce l’ha fatta più. “
“ Oddio no, ma se vuoi lo chiamo io. Gli dico che è tutta colpa mia. “
“ No.. no, non è assolutamente colpa tua. Le nostre strade, come ha detto lui, si sono divise ed è inutile provare a rincorrerci. “
“ Doveva finire quindi. “
“ Già, doveva proprio finire. Buonanotte Rob…”
“ Buonanotte Kristen… “
Non volevo andarmene. Una parte di me, chissà quale, voleva dirgli tutto quello che provava per lui.
L’altra invece, quella che sicuramente dominava, aveva una paura fottuta.
Kristen…”
Mi girai di scatto.
“ Si? “
Non riuscii a capire bene quello che successe ma dopo due secondi le mie labbra si ritrovarono sulle sue e il cielo, in quel momento, sembrava avere un colore diverso.
Tutto improvvisamente aveva una sua logica, una logica che fino a quel momento non c’era mai stata.
I nostri baci si mischiarono velocemente con gli enormi goccioloni di pioggia.
Era del tutto giusto quello che stavamo facendo. Due persone cercavano di scoprire l’altro attraverso un bacio…Niente di più giusto continuavo a ripetermi.
Le sue mani si muovevano velocissime su di me quasi per paura di perdermi.
Le mie,invece, scivolavano in fretta nei suoi meravigliosi capelli, quelli che tutti avrebbero voluto toccare ma che quella notte, erano soltanto miei.
Era così perfetto...Era tutto così dannatamente perfetto.
Quando…
ROBERT, KRISTEN…MA CHE DIAVOLO??? “
  
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