Tu non sei Peter Pan
 
 


 
 

Quando Lucy ti aveva raccontato la storia di un magico mondo intrappolato sul fondo dell’armadio guardaroba, tu non le avevi creduto.
Come avresti potuto? Era una favola così assurda!
Certo, le riconoscevi che per inventarsi un bugia così grande, doveva avere un’immaginazione proprio fervida, la piccola Lu.
Ma, in ogni caso, tu non le dovevi credere, non potevi abbandonarti a quelle fantasie da bambini.
Dovevi essere forte, sveglio e protettivo.
Dovevi essere un padre, per i tuoi fratelli, un padre come quello che avevi avuto la fortuna di conoscere meglio.
Tutto ciò di cui ti era convinto, però, era caduto nell’istante in cui avevi messo piede a Narnia per la prima volta.
Lo stupore era tanto grande da sovrastare quasi il senso di colpa per non aver creduto a Lucy, la rabbia verso Edmund per aver mentito, ma soprattutto, quel senso di protezione che ti eri cucito addosso come una maschera, una maschera che ormai ti stava troppo stretta.
In fondo, tu non avevi mai voluto crescere.                                            
Non avevi mai voluto prenderti cura di tutta la tua famiglia da solo, senza poter contare anche tu su una figura paterna a cui rivolgersi ogni volta che non sapevi cosa fare, cosa dire, in situazioni più grandi di te.
Eri ancora un bambino, in fondo. Un bambino intrappolato nel corpo di un giovane uomo, afflitto dalla preoccupazione e la paura di fallire.
Ma a Narnia, a Narnia per te le cose erano diverse, non è vero?
In quei quindici anni avevi avuto la possibilità di tornare bambino almeno un po’.  Di non doverti preoccupare più dei tuoi fratelli, della guerra, della paura, dell’angoscia.
Un vero sorriso era fiorito sulle tue labbra, un sorriso che da tempo i tuoi fratelli non vedevano più, nascosto dalla paura che respiravi ogni giorno a Londra, in quella casa che ti sembrava tanto lontana, lì dal tuo castello scintillante fatto di magia, amore e felicità.
Ecco cosa significava per te Narnia, felicità.
E quando eri stato costretto a lasciarla, l’avevi lasciata lì, insieme al tuo bel sorriso, uno di quei sorrisi che vengono dal cuore, un sorriso che solo un bambino sa fare.
Eri tornato alla tristezza e la paura dell’Inghilterra.
Ma il mondo è crudele e di un uomo dall’animo innocente e puro, non se ne fa di nulla.
Poi dopo un lungo e angoscioso anno finalmente,  Narnia vi aveva accolti per la seconda volta. Ma non era come prima, vero Peter? Era cambiata, era diventata triste e desolata, era come l’Inghilterra.
Ed a quel punto, la vita ti aveva messo davanti a una scelta.
Potevi crescere o lasciare che tutto ciò per cui la tua speranza era vissuta in quel lungo anno a Londra morisse.
E tu avevi scelto la prima.
Perché in fondo lo avevi sempre saputo, vero Peter?
Avevi sempre saputo di non essere Peter Pan, ma Wendy.
La ragazzina che aveva dovuto crescere.
 
 
 
 
  
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Lily’s corner:
Buonasera, Buongiorno e Buon pomeriggio abitanti di Narnia!
Allora, è un po’ che non mi faccio viva, eh? Scuuuusate! Ma la gita scolastica e tutte le verifiche accumulate che ne conseguono mi hanno impegnata parecchio.
Ma passiamo al capitolo, va, che è meglio.
Allora, dando una riguardata agli scorsi aggiornamenti, mi sono accorta con mio enorme sconcerto di non aver ancora scritto nulla sul mio amato Peter! Perciò, dopo essere ritornata dal mio ritiro sotto una roccia per autopunirmi di ciò, mi sono rimboccata le maniche e ho prodotto questa schifezzuola.
Personalmente ho sempre immaginato che Peter fosse rimasto un bambino nell’animo. Insomma, il primo di quattro fratelli, con un padre assente a causa della guerra e la responsabilità di prendersi cura della famiglia al suo posto, beh, penso proprio che non abbia avuto molto tempo a disposizione per vivere un’infanzia e un’adolescenza felice, no? Perciò, ho sempre immaginato che avesse, come dire, conservato un po’ di quell’innocenza caratteristica dei bambini nel suo animo e che a Narnia questo sentimento avesse avuto libero sfogo.
Da qui il paragone con Peter Pan e Wendy, la ragazzina che voleva rimanere per sempre piccola ma che poi aveva scelto di crescere, per il bene dei fratelli.
Comunque, ditemelo se mi sto facendo un viaggione assurdo, ok?
Beh, credo di aver concluso.
La risposta alle recensioni questa volta le trovate nella vostra casella messaggi, dato che ho voluto provare anche io il brivido di rispondere così. U.u

Ovviamente, ringrazio i miei angeli che trovano sempre il tempo di scrivere un piccolo parere sulle stupidaggini che produco. Grazie, di cuore.
Ok, ora ho finito davvero.
Un bacio, al prossimo aggiornamento!
Vostra, Lils_ <3