Anime & Manga > Il mistero della pietra azzurra
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Autore: Lyla    28/01/2006    1 recensioni
I pensieri di Nadia nello stesso frangente di "Quanto tempo è passato", di fronte alla freddezza dell'assassino che la tiene prigioniera.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gargoyle (Nemesis Ra Algoras), Nadia (Nadia Ra Alwar)
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Maschere

Maschere

 

Il suo volto è coperto da una maschera.

Qualche giorno fa, quando eravamo ancora insieme, Jean mi ha detto che gli assassini la portano sempre.

Quest’uomo non è altro che un assassino.

Non mi importa un accidente di chi sia.

Mi basta sentire il tono arrogante con cui si rivolge a me, per capire che sarà disposto a tutto pur di avere la mia pietra.

Lo vedo controluce, davanti alla finestra che inonda la stanza degli ultimi raggi di sole di questa orribile giornata.

Ho i polsi e le caviglie legate da corde fin troppo strette. Come se fuggire fosse il mio primo pensiero.

Non ho intenzione di andarmene da qui, almeno non prima di riavere Marie e King qui con me, sani e salvi.

Non ho intenzione di dirgli dove ho nascosto la pietra.

Spero che Jean si trovi al sicuro, in questo momento.

L’assassino mi rivolge sempre la stessa identica domanda.

Perchè vuole la mia pietra?

Perchè tutti vogliono la mia pietra?

Per me è solo l’unico legame che mi è rimasto con un passato senza nome. L’ho affidata a Jean solo perchè so che la nasconderà anche a costo della vita.

Vorrei che fosse qui, in questo momento.

L’assassino dice che sono testarda come mio padre.

Non so nemmeno se le sue parole siano vere, ma non mi importa di sapere chi sia e come faccia ad affermare con così tanta sicurezza di avermi già visto e di conoscere mio padre.

Non voglio conoscere un assassino.

Voglio fargli credere di non aver paura, di essere superiore alle sue minacce, ma mi chiedo in preda al panico dove si trovano Marie e King.

Mi stupisco della facilità con cui riesco a mentirgli.

Immagino che stia sorridendo beffardo, da sotto la maschera. Ne sono sicura.

Forse ha capito che non getterei mai e poi mai la mia pietra nell’oceano.

Come se mi leggesse nel pensiero, fa schioccare le dita.

Sono felice di vedere che Marie e King sono vivi e che stanno bene, anche se sono stati legati dagli uomini dell’assassino.

Cerco di tranquillizzare Marie, ma non ci riesco, è terrorizzata proprio come lo sono io.

Poi guardo l’assassino e mi rendo conto di una terribile verità.

Non siamo poi così diversi, in questo momento.

Portiamo entrambi una maschera.

Ha ucciso uno dei suoi uomini a sangue freddo proprio davanti a me, come se niente fosse.

La vita umana non ha il minimo valore, per lui.

E’ terribile.

Lo odio, sì…lo odio dal profondo del mio cuore dal primo momento che l’ho visto.

Marie ha visto tutto. Non posso tollerarlo.

Non avrebbe dovuto trovarsi qui, non dopo aver visto morire i suoi genitori.

Nessuno di noi avrebbe dovuto trovarsi qui, in balia di un mostro simile.

Le si sta avvicinando lentamente, la pistola in mano, pronto ad aggredirla.

Sto male.

La pietra in cambio della vita della bambina.

Una mossa crudele e geniale, secondo la mente perversa dell’assassino.

Non riesco a pensare. Sento che sta per farlo, sta per uccidere Marie.

Non posso permetterlo!

La bambina piange disperata.

Non voglio che anche Jean soffra. Non voglio che gli facciano del male.

Ma la pietra non vale niente, paragonata alla vita di una bambina così dolce e innocente a cui mi sono appena affezionata.

Ho deciso.

Riesco a fermare l’assassino proprio quando ormai il destino di Marie era segnato.

Si allontana da lei, per tornare a rivolgermi la stessa domanda di prima.

A malincuore, getto la maschera di determinazione che ho indossato fino a questo momento.

Gli dico di Jean.

L’assassino è finalmente soddisfatto.

Marie e King scompaiono, portati via dai suoi uomini, ma ora so che non sarà fatto loro alcun male.

Almeno per ora.

Spero che Jean possa perdonarmi per quello che ho fatto.

Ma non avevo scelta.

Se avessi assistito freddamente alla morte di Marie, sarei stata tale e quale all’assassino che ci tiene prigionieri.

Non avrei potuto permetterlo.

  
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