Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
Segui la storia  |       
Autore: Lady_blood    06/04/2011    2 recensioni
-Sebastian, quando la pianterai di seguirmi?
-Io non ti seguo.
-Ah no??
-No. Studio a fondo i tuoi movimenti.
-Sei un fottuto paraculo.
-Me ne rendo conto da me, senza il bisogno dei tuoi atteggiamenti scurrili, Veronika.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 7
Veronika.


Notai con sollievo che la porta dell’edificio era aperta. Dentro, poche persone ad allestire quella che sembrava una festa. Sospirai.“Ehm, scusi signorina!” chiamò un ragazzo, e mi voltai a vedere: traballava pericolosamente su una scala, nel tentativo di mettere decentemente una faccia inquietante di strega.
Forse avrei potuto chiedere a Ciel di prestarmi quel quadro.. oh, dovevo smetterla di pensare a lui!
“Mi aiuta?” chiese il ragazzo, ed io andai a tener ferma la scala di ferro. Appena finì, lui scese e mi ringraziò.
“Sa, son un pochino imbranato..”
“Ah, tranquillo! Mi dia del tu! Io sono Veronika, piacere!” Allungai una mano con l’intenzione di fargliela stringere.
“A patto che tu faccia lo stesso! Piacere, Robert.” mi disse, sorridendo.
“Oh, e che state facendo?” chiesi, guardandomi intorno. Lui mi guardò alzando un sopracciglio con aria ironica.
“Dai, non vedi? Creiamo la festa d’Halloween per il liceo Colombo. Domani volantini a gogo!” sospirò.
“La cosa non sembra piacerti più di tanto…” gli risposi, posandogli una mano sulla spalla destra, e sorrisi gentile.
“Odio Halloween, senza contare che poi verranno sia Phantomhive che Michaelis.”
“Non ti sono simpatici?” chiesi e soffocai la risata.
“Per niente. Se la tirano troppo, neanche fossero i Conti di questo cazzo.” Fece lui, e scoppiai a ridere senza volerlo. Che ironia!
“Scusa, eh, è che io sono la ragazza di Ciel e beh.. sentir parlare di lui in questa maniera è molto ironico..”
“Sei.. sei la ragazza di Phantomhive?!”
“Credo. Non lo so più nemmeno io.” Abbassai la testa.
Lui mi toccò la spalla con fare comprensivo.
“Mi dispiace.”
Improvvisamente mi ricordai dove avevo visto quel ragazzo.

°*°*°

La musica era martellante. La folla ballava a ritmo, ognuno inconsapevole della gente intorno a se. Suonava “Seek Bromance” di Tim Berg, una delle mie canzoni preferite, e la ballavo stusciandomi sul mio pseudo ragazzo.
La sua gamba era tra le mie, e le sue mani percorrevano il mio corpo molto delicatamente, incitandomi a ballare senza mai fermarmi.
Indosso avevo un vestitino nero di tulle, col busto di seta e raso nero. Varie strisce di velluto rosso disegnavano concetti astratti che Ciel ammirava di tanto in tanto nella foga della danza frenetica da discoteca.
Dondolavamo, stretti nella calca, ma ad un certo punto decisi di fare di testa mia: mentre la ragazza cantava soave il testo cominciai ad ancheggiare muovendo le braccia sopra la testa. Le persone cominciarono a scostarsi da me per guardare ciò che facevo.
Poco a poco, la cerchia attorno a me si allargò ed io cominciai a scatenarmi senza pudore sorridendo a Ciel che parlottava soddisfatto con Sebastian al suo fianco, che continuava a dargli di gomito.
Chiusi gli occhi, abbandonandomi al ritmo, tirando fuori tutta la mia bravura, buttando giù una coreografia improvvisata.
La canzone finì.
Le persone ricominciarono a ballare mentre la dj mixava un’altra canzone.
“Bene ragazzi! Ora passiamo alla genialità francese.. che ne pensate di Alors On Danse?!”
Le ovazioni del pubblico fecero partire la canzone e tutti iniziarono a cantare come folli. Mi unii a loro e Ciel con me. Sembravamo una coppia reale, eppure lo sapevamo entrambi di essere anomali.

°*°*°

Robert mi illustrò più volte l’idea di quella festa, e ogni volta che la sentivo mi piaceva sempre di più.
Robert parlava, parlava, parlava… era un sollievo stare con lui. Guardai l’orologio.
“Mi dispiace, devo andare… allora, a venerdì!” salutai, per poi dargli un lieve bacio sulla guancia.
“Ciao Vero, a venerdì.. e ricordati: trasgressione allo stato puro!”
Sorrisi, infilandomi le mani in tasca e mi allontanai lentamente canticchiando Seek Bromance. Non ero allegra, ma di certo non ero depressa come prima.

°*°*°

Ciel mi riportò a casa, come tutte le sere. Giocherellai con le chiavi.
“Ehm.. Ciel…”
“Si?”
“Vuoi.. vorresti salire?” chiesi, esitante, arricciando lievemente le labbra in un’espressione leggermente timida.
Arrossii al suo sorrisetto sghembo.
“Certo.”
Aprii la porta, e lui mi passò una mano sul fianco.
Sorrisi quasi soddisfatta.
“Vai in salotto, io chiudo qui e arrivo.” Lui annuì e si incamminò.
Appena sparì dalla mia vista chiusi la porta a chiave, e mi appoggiai con la schiena su di essa, scivolando in terra. Sorridevo ebete, ansimando d’emozione.
Mi rimisi in piedi a fatica sui tacchi.
Scivolai di soppiatto in salotto, dove Ciel mi aspettava seduto sul divano di pelle nera.
“Hai una bella casa.” Disse, sornione.
Ghignai.
“Io penso che il salotto non ti interessi più di tanto.”
Lui fece un’espressione buffissima e poi una pensierosa.
“Mmh.. no, in effetti no. Mi mostri la tua camera?”
“A patto che tu sia delicato.” Dissi, alludendo a cosa avremmo fatto in camera.
“Assolutamente.”
Catturai le sue labbra con le mie, e lo trascinai via, cercando di essere più dolce possibile.
Lo fu anche lui. Molto, molto dolce, come se si sentisse in colpa per qualcosa…

*°*°*

Bastardo. Un bugiardo infame. Scossi la testa, chiudendo a chiave la porta del mio appartamento. Scivolai in bagno, liberandomi dei vestiti.
Mi feci una doccia veloce, liberando la testa dai troppi pensieri.
Personalmente tutta quella faccenda dei demoni non mi convinceva affatto, eppure mi aveva mostrato i suoi occhi.. i suoi denti, le sue unghie.
Rabbrividii nonostante fossi sotto il getto d’acqua calda.
Chiusi appena in tempo l’acqua per sentire suonare alla porta.
“Un attimo!”
Mi misi qualcosa velocemente, una vestaglia azzurra molto scollata.
Aprii e trovai Sebastian appoggiato al muro nella sua posizione da “figo”. Sorrisi divertita.
“Ciao Sebastian Michaelis.” Dissi, facendo spazio per farlo entrare.
“Ciel è arrabbiato.” Disse solo.
Io feci spallucce.
“Non mi interessa.”
“Dice anche che un angelo dovrebbe capire i sentimenti di un demone.”
“Ma io non sono un angelo.”
“Ed è qui che cadi in errore. Devo ripeterti la storia della famiglia Bodlair? Quella di Ash o Angela?”
“No grazie. È raccapricciante.”
“Lo so bene. Per questo non sono entusiasta nel dovertelo raccontare, no?”
Scossi il capo.
“Dai.. vieni. Ti faccio strada.” Mormorai, guidandolo in cucina.
Mi toccò i capelli bagnati, osservandosi poi le dita con aria perplessa, mentre si ustionava lentamente.
“Acqua santa?” mormorò, esitante.
“Veronica, mi stai dicendo che ti lavi con l’acqua santa?!” mi guardò con occhi sgranati.
“No! È l’acqua della doccia, dalla fonte comune! Ce l’avete anche voi così!”
Lui mi guardò con aria ancor più perplessa e sorpresa.
“Sai, Vero, penso che io e te dovremmo farci quattro chiacchiere…” mi sorrise malizioso poi, ed io rabbrividii: non prometteva nulla di buono.

°*°*°

… “Sebastian, non credo che le interessi il fatto che fra qualche decina d’anni morirò. Credo che ciò che la riguardi..” fece un gesto con le mani “.. Sia il motivo.”
Li guardai senza capire. Lucifero? Giustiziato? E che centravo io?
Strinsi l’anello fra le dita.
“C’entra per caso il mio anello?”
“Non ci può essere cosa più lontana da questa cosa che la Scheggia di Hope, Veronika.”
“Scheggia? E chi è questo Hope?” cominciavo veramente a capirci poco, mi confondevano.
“Lascia stare. Verrò giustiziato perché mi sono innamorato di un angelo.”
Lo guardai freddamente.
“Un angelo? Devo ricordarti che sono atea, per caso, e che non credo a queste cose?”
“E questo è un gran peccato, perché vedi.. noi siamo demoni.” Disse sorridendo sornione Sebastian.
Io rimasi impietrita.

“Quindi… mi stai dicendo che discendo una un pazzo che voleva depurare l’umanità dagli esseri malvagi? Come le “grandi purghe” di Stalin?” domandai. Entrambi annuirono all’unisono.
Scossi la testa.
“Allucinante.”
“Già, lo pensavamo anche noi e credevamo che non fosse possibile ma.. tu non hai guardato con desiderio il diamante blu. Tu l’hai guardato con meraviglia e basta. Tu sei troppo pura per essere umana!” esclamò Ciel, guardandomi con il suo grande occhio blu.
Sorrisi mesta.
“Mi ritrovo a crederti, quindi…” mormorai.
“E ti è così difficile?”
“In realtà si.”
Lui si sporse verso di me.
“Ti capisco. Io ho scoperto queste cose…” guardò Sebastian con un lieve sorriso. “.. nel peggiore dei modi. Sei fortunata, Veronika.”
Lo guardai sbattendo le ciglia più volte, come a mettere a fuoco quella scena.
“Io.. io devo prendere un po’ d’aria. Scusatemi.”
Mi alzai.
“Ah Ciel.. scusami ma.. non penso che riuscirò a parlarti per un po’. Lasciami un po’ di tempo. Ti prego.”
Me ne andai così, con un groppo in gola che riuscii a sciogliere soltanto fuggendo da quel luogo.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler / Vai alla pagina dell'autore: Lady_blood