06/04/2011
7 recensioniSalve a tutti! Con questa nuova storia tenterò un genere che apprezzo tantissimo ma nel quale non mi sono mai cimentata finora, cioè il comico/parodia. A parer mio le circostanze che più si prestano a questo tipo di storia sono quelle dove ci sono organizzazioni costituite da molte persone, con elementi molto diversi, costrette per esigenza di trama a condividere lo stesso spazio... si veda Kingdom Hearts! Ma non è una storia sull'Organizzazione questa, ma un piccolo occhio su quanto accade in un certo periodo durante la guerra magica del mondo di Harry, più precisamente quando Voldemort fa il nido in casa Malfoy. Da quel momento in poi, l'allegra masnada dei Mangiamorte vi pianta le tende e la usa come base. Com'è la vita al Castello dei Malfoy in quell'arco di tempo? Lo scoprirete leggendo...
Disclaimer: Voldemort, Severus, Draco, Narcissa, Lucius e compari, ahimé, non mi appartengono ma sono frutto della mente malata della buona e sadica zia J.K. Row (che tra l'altro vedrete più di una volta come personaggio).
Avvertimenti: Quanto segue non pretende di avere senso! Che Bartimeus Crouch Jr vi accompagni U___U
Personaggi
Lord Voldemort (ce n'è da dire...)
Lucius Malfoy innamorato di sé, gira con specchio e pettinino e non ascolta nessuno.
Narcissa Malfoy disperata padrona di casa perseguitata da Peter, tenta contemporaneamente di curare la malattia mentale del marito e di crescere un figlio più biondo che sveglio.
Draco Malfoy complessato e tendenzialmente bisessuale, si trascina da una parte all'altra del maniero confidandosi con gli elfi domestici o col suo psicologo, il fantasma di Gibbon.
Bellatrix Lestrange ce l'ha coi tacchini del giardino. Non chiedete perché. È convinta che Piton sia un tacchino. Narcissa tenta di spiegarle che sono pavoni, ma lei non ci crede.
Rodolphus Lestrange magro, arrogante e succube della moglie, che lo punzecchia in continuazione.
Rabastan Lestrange grande e grosso ma capro espiatorio di tutti. Non merita una formazione caratteriale.
Augustus Rookwood da quando Rowle gli ha detto che verrà ucciso da una capra è diventato vegetariano e continua a ripetere a tutti di chiamarsi Rockwood.
Walden Mcnair è la buffa parodia de La Regina Rossa di Burton. Qualsiasi cosa gli si chieda, risponderà sempre e solo “tagliatele la testaaa”.
Fenrir Greyback gira qua e là con la coda tra le gambe e di tanto in tanto stacca il pezzo di qualcuno. Se gli tiri un bastoncino (o un elfo domestico) lo riporta.
Antonin Dolohov nervoso e cattivo. Nel tempo libero chiama Minus e gli sbocconcella pezzi di formaggio parlando dei suoi guai.
Nott inutile e vecchio, e per questo incaricato dei lavori più umili. Narcissa se ne dispiace ma gli fa comodo.
Alecto Carrow e Amicus Carrow Sono convinti di essere Jessie e James dei Pokémon. Nessuno può spiegare loro che non è così, perché nessuno sa cosa sia un Pokémon.
Selwyn non esiste. È il frutto dell'immaginazione collettiva, infatti sta simpatico a tutti. Voldemort è convinto che sia la sua balia tornata dall'Aldilà (nonostante non abbia avuto una balia, notare). Selwyn ha continue crisi d'identità.
Thorfinn Rowle tormentato dai sensi di colpa per aver ucciso Gibbon (che segretamente ama) ha sbattuto la testa e continua a fare predizioni a chiunque incontri. E' probabile che semplicemente abbia già letto il settimo libro della saga.
Yaxley non pensa che a Piton, suo rivale. Quando non ha voglia di fare qualcosa, ci manda O'Tusoe.
Travers ci prova con Bellatrix, che non se lo fila per niente.
Avery Voldemort si diverte a torturarlo quando non ha niente da fare o per i motivi più stupidi.
Il fantasma di Gibbon infesta il castello e viene insultato da tutti. È il consulente di Draco e Piton.
Severus Piton non ne può più di tutti e si consola insultando Voldemort e mettendo i bastoni fra le ruote a chiunque. Guarda in modo strano Draco.
Peter Minus riesce a fare gli origami con una mano sola. Quella normale. Passa il tempo a disperarsi perché non riesce ad usare l'altra, ma non può dirlo a Voldemort se non vuole ritrovarsi due monconi dal polso in poi. Perseguita Narcissa.
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Prologo
Avery e Travers sogghignavano. Il disagio di Narcissa cresceva con il passare di ogni secondo.
Lucius guardava la sua bacchetta, ormai perduta, tra le mani del suo Signore.
«Ma ho notato che tu la tua famiglia non sembrate felici, ultimamente...» disse Voldemort, con una voce falsamente accorata.
Draco se ne stava immobile, lo sguardo pietrificato sulla professoressa di Hogwarts che roteava sopra di loro. Ne erano successe di cose. Abbastanza da far diventare i suoi capelli una volta color oro bianchi come quelli di un vecchio...
Accanto al proprietario del maniero, sua moglie cercava di controllare il respiro. Era inquieta. Non guardava nessuno e non aveva mai parlato dall'inizio di quella riunione. Il Signore Oscuro la teneva d'occhio solo distrattamente.
La voce che sibilava tornò a levarsi, provocatoria, in direzione del signor Malfoy. «... Cos'è della mia presenza in casa tua che ti reca dispiacere, Lucius?»
Fu allora che Narcissa sbottò. Si alzò così di scatto che la pesante sedia di mogano dove era seduta venne scagliata all'indietro, spalmando sulla parete uno degli sfortunati elfi domestici che passava di lì cercando qualche termite da mangiare. I capelli neri della strega sembravano una massa di serpenti infuriati, e le mani che piantò sul tavolo di marmo avrebbero inciso segni permanenti se durante l'estate non si fosse mangiata tutte le unghie dal nervoso.
«COSA MI RECA DISPIACERE?! TOM RIDDLE, FIGLIO DI UN COBRA, HO LAVATO LE MUTANDE TUE E DEI TUOI FIGLIOCCI PER QUATTRO MESI CONSECUTIVI, VI HO PREPARATO DA MANGIARE QUANDO GLI ELFI DOMESTICI HANNO SCIOPERATO PERCHE' I CARROW CERCAVANO DI INSEGNAR LORO BOLLARAGGIO, MIO MARITO È USCITO DI TESTA, MIO FIGLIO È STATO STUPRATO PIU' O MENO FISICAMENTE DAL SUO PROFESSORE DI POZIONI, ROWLE MI HA CONVINTA CHE MORIRO' INVENSTITA DA UNA LAVATRICE CHE NON SO NEANCHE COSA SIA, QUEL TUO BARBONCINO DA COMPAGNIA, GREYBACK, SI È MANGIATO TUTTI I MIEI POLLI, MIA SORELLA HA DATO FUOCO A META' GIARDINO, HO DORMITO TRE ORE A NOTTE PERCHE' ROCKWOOD - sei un mago, vecchio cretino, non Curt Kobain - INSISTEVA A SUONARE LA CHITARRA, MCNAIR HA DECAPITATO LA MIA GOVERNANTE DOPO CHE LEI LE AVEVA CHIESTO L'ORA E TU! TU» proseguì additando Minus, che fino a quel momento se ne era stato in disparte vicino alla porta «MI HAI PERSEGUITATA OGNI GIORNO, COME SE NON SAPESSI CHE TI FAI DI PARMIGIANO QUANDO NON CHIUDO LA DISPENSA!»
Già... povera Narcissa!
Occhei, e questo è l'input della storia! E' in parte ripreso dal primo capitolo di Harry Potter e i Doni della Morte (almeno per quanto riguarda parte dei dialoghi), il pezzo che mi ha ispirata ad immaginarmi tutta la storia.
Vi prego di lasciare un'impressione se leggete, non mancherò di rispondervi :) Alla prossima!
J.