Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: albalau    06/04/2011    1 recensioni
cosa potrebbe accadere dopo l'assegnazione della dea
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era dallo spettacolo di prova che non lo vedeva. L'emozione di ritrovarselo davanti la paralizzava. Perché era li. Perché proprio la sera che aveva deciso che avrebbe pensato a lui un ultima volta.
Masumi non riusciva a parlare. Quell'incontro inaspettato l'aveva bloccato. Ancora più bella di quanto la ricordasse.
Fu Maya la prima a scuotersi.
-Buona sera.- lo salutò.
Masumi scrollò leggermente la testa per schiarirsi le idee.
-Buona sera ragazzina. Come mai in giro a quest'ora? E da sola. Credevo che il suo fidanzato non la lasciasse un attimo.- disse con un tono sarcastico.
Strinse la bottiglia tra le mani. Non sopportava l'idea di quel ragazzo vicino a lei.
-Non credo siano affari suoi quello che faccio.- gli rispose piccata.
-Sono affari miei invece. Se le capitasse qualcosa ne andrebbe di mezzo lo spettacolo. Sa o no che ore sono? È sempre la solita sconsiderata.-
Maya s'indispetti.
-So badare a me stessa. E poi sono quasi arrivata. Non si preoccupi non mi accadrà nulla. Ne a me ne al suo prezioso spettacolo.-
Masumi bevve un sorso di whisky prima di tornare a guardarla.
-Lo spero.- disse solo quello.
Maya notò il suo tono di voce e ne rimase sorpresa.
-Ma lei è ubriaco!- si stupì.
Masumi scoppiò a ridere.
-Si ragazzina, ha indovinato. Mi capita spesso ultimamente.-
Spalancò gli occhi. In tutti gli anni che lo conosceva, mai una volta lo aveva visto in quelle condizioni. Cosa poteva essergli successo, per ridursi in quello stato. Avrebbe dovuto essere felice. Aveva i diritti della dea, stava per sposarsi,non capiva. Stava per domandarglielo, quando lo vide alzarsi. Ma a fatica. Barcollava vistosamente e dovette attaccarsi alla catena dell'altalena per non cadere. Senza penarci troppo andò verso di lui e lo aiutò a stare in piedi.
-Spero non abbia la macchina.-
-Per mia fortuna no. Non ha voluto saperne di partire stasera.-
La ragazza lo abbracciò dal fianco e portò la mano di lui sulla sua spalla.
-Venga con me. Non può andare in giro in queste condizioni.-
poi prese la bottiglia che aveva in mano e la gettò via.
-Questa non le serve più. Ha bevuto abbastanza per stasera.-
Masumi era troppo ubriaco e sorpreso per protestare. E poi era molto decisa. Qualunque cosa avesse detto non sarebbe servita.
-Come vuoi ragazzina. Stasera non ho la forza per replicare-
Si fece portare da lei. Maya faceva un po fatica ad andare dritta. L'uomo non riusciva proprio a camminare come si deve.
Fortunatamente arrivarono presto a casa di lei. Entrarono e lo fece sedere sul divano. Preparò un caffè forte. Forse così si sarebbe svegliato. Gli porse la tazza, ma Masumi no volle prenderla.
-Lo beva.- gli ordinò
-Cosa fa. Si mette a comandare adesso?-
Maya lo guardò seria. Non avrebbe accettato obbiezioni. L'uomo si convinse a fare come lei diceva. In caso contrario era sicuro che glielo avrebbe fatto bere a forza. Prese la tazza e lentamente la svuotò sotto il suo controllo.
-Contenta adesso?- le chiese ridandole la tazza.
-Si e molto.- gli rispose.
Il silenzio calò tra loro. Nessuno dei due sapeva cosa dire. Anche perché la situazione era alquanto imbarazzante per entrambi.
Stavolta fu Masumi a rompere il silenzio.
-Come procedono le prove?- era l'unico argomento che avevano in comune.
-Bene. Siamo quasi pronti.- disse piano.
Di certo non poteva dirgli che troppo spesso era deconcentrata e a causa di lui.
Tornarono a tacere. Dopo qualche minuto l'uomo si alzò, deciso ad andarsene.
-Dove vuole andare? Non è ancora in grado di camminare.- tentò di fermarlo.
-Riuscirò a tornare a casa, non si preoccupi. Non sono mica un bambino.-
Maya non voleva lasciarlo andare e d'istinto lo prese per un braccio. Masumi, sorpreso da quel gesto, si girò. Ma complice la mente non ancora perfettamente lucida, perse l'equilibrio. Caddero insieme sul pavimento. Rimasero li a sentire la sensazione che provocava il contatto dei loro corpi. Masumi lentamente si sollevò incontrando il suo viso, che era a pochi centimetri. Poteva sentire il suo respiro, il suo profumo. Senza accorgersene, Maya portò le braccia sui suoi fianchi. Piano, molto piano, l'uomo si abbassò verso di lei. Le sfiorò le labbra, fissandola sempre negli occhi. Quel lieve contatto procurò un violento brivido ad entrambi. Non ci pensò molto. Continuò a darle piccoli baci sulle labbra fino a che lentamente le dischiuse.
Sentire il suo sapore di uomo e quello che le stava facendo, fece perdere a Maya ogni imbarazzo. Smise di stringerlo e portò le mani al suo petto. Gli sciolse il nodo della cravatta e iniziò a sbottonargli la camicia, scoprendo il suo petto. Posò le mani su di esso, accarezzandolo, sfiorandolo. Sentendo tutto questo, Masumi prese ad accarezzarla a sua volta. La curva del collo, quella dei fianchi, fino ad arrivare alla sua gamba. Sentì la sua morbidezza man mano che avanzava nella sua esplorazione. Maya gli tolse la camicia del tutto e lui fece lo stesso con la maglia di lei. Rimasero a contemplarsi a vicenda. Quasi nello stesso istante si riavvicinarono, volevano continuare ad accarezzarsi, baciarsi, scoprirsi. Le mani, le labbra, non smettevano di toccare e baciare. Stavano conoscendosi lentamente. Masumi, di colpo, la prese in braccio. Non potevano stare di certo sul pavimento. Maya, intuite le sue intenzioni, dopo aver portato le gambe intorno alla sua vita, gli indicò la stanza. Senza smettere di baciarsi, la posò sul letto. Terminarono di spogliarsi tra i loro gemiti e sospiri. Masumi stava scoprendo ogni cosa di lei. Percorreva ogni centimetro di quel corpo sinuoso con le mani e le labbra. Quando raggiunse il suo fiore, Maya credette di impazzire. Non immaginava lontanamente di che cosa fosse capace il suo corpo. Il suo amore glielo stava insegnando. Non riuscendo più a controllarsi, si staccò da lui e lo sdraiò sotto di se. Voleva fare lo stesso, portarlo al limite. Fece quello che aveva fatto lui, ma stavolta, vista la sua inesperienza, fu Masumi a guidarla. Apprese in fretta e lo capì all'istante. Rimase colpito dalla passione della sua ragazzina. Questa volta fu lui a risollevarla. Lentamente si mise sopra al suo corpo. Maya portò le gambe intorno ai suoi fianchi e si inarcò contro il suo bacino. Sempre guardandola, Masumi iniziò ad entrare in lei. La vide sussultare, poi dilatare le pupille in preda all'estasi. Erano una persona sola adesso. Cominciò a muoversi, seguito da lei. Continuarono quella danza fino a che il piacere esplose violento in loro, lasciandoli completamente storditi.
L'uno tra le braccia dell'altra si addormentarono esausti e felici. Non avevano condiviso solo un atto fisico, ma la loro stessa vita.
  
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