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Autore: Fog_    06/04/2011    6 recensioni
SOSPESA.
Ho sempre pensato che il mio più grande sogno fosse stare con lui, Lorenzo, il bello e impossibile della mia scuola.
Per quanto i miei sentimenti nei suoi confronti potevano essere sinceri non doveva essere poi una gran cosa fare la sua schiavetta personale, diventare una delle sue ragazze "usa e getta".
Questo, però, l'ho capito solo dopo una settimana a Londra.
Naturalmente non è stata la città in se per se a farmi cambiare idea, ma la gente che ho incontrato.
Quattro ragazzi meravigliosi che si fanno chiamare "16 Underground".
Harry, Ryan, Lenny e Chris, le mie speciali "rock star".
Harry, chitarrista e "bad boy" della situazione; Ryan, batterista dalla battutina sempre pronta; Lenny, il bassista gay e lui, Chris, il cantante dal passato difficile che mi ha rubato il cuore.
Non so dove sarei, ora, senza di loro.
Probabilmente starei ancora leccando il culo al bello e impossibile, che poi, tanto impossibile non era.
Questa è la storia di come la musica ha cambiato la mia vita e la dedico a voi, ragazzi, e sopratutto a te, Chris. Grazie di essere tutto ciò di cui ho bisogno.
WE ROCK!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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So, come here
A little closer
Wanna whisper in your ear
Make it clear
A little question
Wanna know just how you feel

If I said my heart was beating loud

If we could escape the crowd somehow
If I said I want your body now
Would you hold it against me?

Perciò vieni qui
Un po’ più vicino
Voglio sussurrarti nell’orecchio
Chiarire
Una piccola questione
Voglio sapere cosa provi

Se dicessi che il mio cuore sta battendo forte
Se dicessi che potremmo sfuggire alla folla in qualche modo
Se dicessi di volere il tuo corpo subito
Me ne faresti una colpa?

 

[Britney Spears - hold it against me]

Cap. 7 – Come C capì che S non era poi così male

 
                                                                                                                   Londra, London high school
                                                                                                                                                    12. 34
                                                              2° giorno
 
 
«vediamo un po’…» iniziò il professore
L’aria già rarefatta della classe si fece ancora più pesante.
Chris poggiò i suoi occhi prima su una foto, poi su un’altra ancora, sapeva che il professor Austin avrebbe chiamato lui per esporre la sua ricerca.
Aveva tutto il necessario per prendere un buon voto, ma era nervoso, decisamente nervoso.
Le interrogazione gli facevano sempre quest’effetto.
«Samuels, vado a prendermi un caffè, poi vuoi venire a esporci la tua ricerca?» disse il professore ticchettando la penna sulla cattedra, poi si avviò verso la porta.
Figuriamoci
Chris entrò nel panico più totale.
Si girò verso le ultime file, frequentava storia con i suoi vecchi amici, avevano fatto di tutto per capitare insieme nello stesso corso e ora avrebbe fatto di tutto per allontanarsi il più possibile da loro.
Una di loro notò i suoi sguardi, gli sorrise e lo salutò con una mano.
«ciao» mimò con le labbra, Chris rispose con un cenno della testa.
Lei era l’unica che avrebbe salvato da quel gruppo, l’unica a cui, un tempo, aveva tenuto davvero.
«ehi» Georgia gli si avvicinò
«ciao Ge» rispose lui spallandosi sulla sedia
«allora, secondo te come andremo al concorso di giovedì?» sussurrò per non farsi sentire, la cosa urtò un po’ i nervi di Chris, ma si lasciò scivolare tutto
«Alla grande, spacchiamo!» 
Si, Georgia e Chris avevano una band, insieme a Ryan e altri tre amici, ma degli amici di lei, non lo sapeva nessuno.
«fatta la ricerca?»
«Si, ma sono comunque sulle spine» Georgia spostò i suoi occhi celesti sulle foto
«mi piace lei» disse indicando una finlandese
«bella»
«E… lei, bella anche lei» prese in mano la foto di Serena
Si stava per rispondere lui, ma si trattenne.
Sperava che se non avesse detto l’evidenza ad alta voce, le cose non sarebbero cambiate.
Serena era egocentrica, testarda e fredda, non voleva avere niente a che fare con lei.
Non c’era altro da aggiungere.
Niente ripensamenti.
«Eh Ge, non stare con gli sfigati, torna qui» gridò un ragazzo del gruppo in fondo , Georgia lanciò un ultimo sguardo verso Chris, poi tornò dai suoi amici.
Nello stesso istante il professore rientrò in classe con la sua tazza di caffè bollente in mano
«Allora Samuels, vuoi venire qui alla lavagna e illustrarci il tuo progetto» disse sorridente, era uno dei pochi professori che aveva un buon rapporto con gli alunni e viceversa.
Chris si alzò pigramente dalla sedia e allungò una mano verso le foto
«Prima di tutto, anziché portare pagine e pagine di storia e ricerche, ho portato delle foto.
Qui ci sono delle ragazze, ognuna di queste proviene da una parte diversa del mondo, ognuna di queste porta la storia del proprio paese sulle spalle» il ragazzo, stranamente, catturò l’attenzione della classe. Mostrò le foto che aveva scattato, le differenze che aveva notato, le caratteristiche di ogni popolo.
Sorrisi, tratti, occhi, lineamenti, colori, tutto diverso.
Chris parlava con entusiasmo, forse perché aveva impiegato mesi a trovare le ragazze giuste, forse perché si era impegnato così tanto che voleva condividere ciò che aveva appreso.
Non era come mettersi con la testa sul libro e studiare come un disperato per poi farsi interrogare e vere un bel voto, era molto di più.
Era un’esperienza di vita, che lo aveva portato a vedere cose nuove…
E a conoscere Serena sussurrò la sua vocina interiore, Chris cercò di scacciarla.
Aveva passato una mattinata con quella ragazza, niente di più
Eppure… 
Magari Serena non era come pensava lui, in fondo cos’è una mattina per giudicare una persona?
No, no, NO, NO, NO! Chris questa è una pazzia!
Concluse così il suo conflitto interiore, insieme al suo progetto.
Il professore e un quarto della classe applaudirono, il resto restò fermo, tranne Georgia che gli sorrise dolcemente
«solo una domanda Chris» disse un ragazzo dalle prime file, Dylan
«dimmi »
«Tu … chi preferisci?» chiese scatenando le risate di tutti i compagni
In quel millisecondo che Dylan impiegò a formulare la frase il cellulare di Chris iniziò a vibrare.
Il problema non si sarebbe posto se Chris non fosse stato sicuro di aver impostato il silenzioso (quello senza vibrazione).
Ora, le opzioni erano due, in quanto aveva una suoneria personalizzata solo per due persone.
La prima era Georgia, ma l’aveva tenuta sott’occhio per tutta la sua esposizione e non aveva mai staccato gli occhi da lui, neanche un attimo.
Quindi restava…
La risposta lo fece rabbrividire (o forse è stata la vibrazione del cellulare? Bha… .-.) e così ebbe subito la risposta alla domanda del suo compagno di classe
«Le italiane» disse con un sorriso smagliante, tanto da sorprendere anche la sua amica G.
«Bene Chris, davvero bravo, A!» annunciò il professore, il ragazzo tornò velocemente al suo posto.
Estrasse il suo I-phone dalla tasca dei jeans e controllò i messaggi.
No, non si era sbagliato e la cosa lo rese stranamente felice
 
Da: Serena
E se ci vedessimo ancora? 
Qui è una palla senza di te …. .-.
So che sei a scuola, fammi sapere appena puoi
S.
 
Da: Chris
Accetto, ma solo perché con la tua foto ho fatto un figurone
Ho preso A :P
Ti mando un messaggio quando esco
A dopo montata!

 

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Hola lettori! :D
questa volta ho aggiornato proprio presto :3 mi complimento con me stessa! ahahahahaha no va be', lasciamo sare
Allora, che ne pensate?
Chris ha... cambiato idea! è un piccolo passo... e Serena ? cosìè questo improvviso cambiamento :O
Ne vedrete della belle....
questi ultimi capitoli sono un po' corti.. ma mi servivano per spiegare un po' i loro punti di vista
che altro aggiungere? grazie a tutti per aver recensito o solo letto

un bacio enorme :*

If_you_belive
   
 
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