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Autore: Lhoahx    06/04/2011    2 recensioni
Premetto che è la mia prima FanFiction, è che quindi sono ancora inesperto.. quindi accetto critiche e commenti, sia positivi che negativi, pareri personali ed opinioni!
Spero vi piaccia!
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Enormi ville dai colori pastello, giardini curatissimi e un viavai di macchine costose. Qui si trovano le boutique d’alta moda e le signore che girano per le strade con il tacco 12 dalle prime ore del mattino; Questa è Notting Hill, forse, la zona più famosa di Londra.
Il sole mi baciava con i suoi reflessi ed io con il miei occhiali Calvin Klein mi sentivo un po’ Kate Moss. E’ stata da sempre una delle mie modelle preferite.. anzi a dirla tutta, penso che nessuna abbia mai raggiunto il suo livello.
 Cas si fermò in una lussuosa gelateria –che più che gelateria somigliava ad una gioielleria-  per prendere un gelato puffo e cioccolato.. due gusti molto contrastanti tra loro, proprio come la sua personalità.
-Sicura che non ne vuoi uno anche tu?- Siamo ancora in tempo mi disse, con la bocca piena di gelato.
-Certo certo, non preoccuparti. Non ne ho voglia, e poi non voglio rovinarmi l’appetito-.
-Come vuoi. Io stamattina non ho fatto colazione-  esclamò Cas, con un tono come se avesse voluto giustificare quella sua scelta. –Non preoccuparti, lo divoro subito-.
Camminammo per ore ed ore tra vari negozi, alcuni carini, altri meno, fino a quando non arrivammo alla 46 Ledbury Road. Capimmo che eravamo arrivate quando vedemmo una grande scritta bianca su uno sfondo nero: Wolf & Badger.
 
Le imponenti vetrine davano già l’idea che quello probabilmente era uno dei negozi più importanti del quartiere. Entrai da sola perché i cani non erano ammessi in quel negozio, e quindi Cas dovette aspettarmi fuori con Magda. Alla prima impressione il negozio sembrava davvero un ospedale. Semplice nel design e nello stile, tutti gli arredi o quasi erano  predominati dal bianco. Mi si avvicinò una commessa con un sorriso a 364 denti stampato sul volto.. molto simile a quelle lunghe risate di Heat Ledger nei panni di Joker nel Cavaliere Oscuro.
-Come posso esserle di aiuto?- mi chiese la commessa con fare elegante.
-Preferirei dare prima un’occhiata in giro. Se sono interessata a qualcosa le faccio sapere.- le risposi ricambiando il sorriso.
Foulard, borse, sciarpe, stivali, cardigan, vestitini e jeans, maglioni e cappelli, fiori, righe, stelle, merletti e quante più fantasie si possano immaginare. Ogni accessorio sempre caratterizzato da perle o diamanti. Richiamai l’attenzione della commessa più e più volte e abbinai tutto quello che si potesse abbinare. Vedevo Cas che fuori dal negozio iniziava a borbottare tra sé e sé e la commessa con la pettinatura tutta scombinata, alchè decisi di prendere un po’ di cose e di pagare.
-Grazie, è stato un piacere. A rivederla.- Tutta contenta mi sorrise la cassiera.
-Arrivederla.- Risposi, pensando tra me e me al perché in quel negozio tutte le commesse erano estremamente felici.
Un po’ di felicità anche a me no? Sento che potrei stare meglio.
-Penso che la prossima volta devrò pensarci due volte su prima di decidere di accompagnarti da qualche parte- convenne Cas con aria molto scocciata e con un broncio stampato sul volto.-
-Perdono, perdono. Però lo sai, sono “malata” di moda e non posso fare a meno di provare qualsiasi indumento mi piaccia. Dopo tutto hai aspettato solo 1 ora e 15 minuti.. non lamentarti troppo. E poi non ho pagato nulla di tutto ciò che ho in queste buste. Audrey mi ha espressamente ordinato di addebitare tutto sul conto dell’azienda.. come potevo chiedere di meglio?-
-Allora vuoi dire che posso usarla anche io? Posso comprare qualsiasi cosa e non pagarla? Ma è fantastico!- .
 
L’espressione facciale di Cas divenne un qualcosa di indescrivibile.. fottutamente bella con i suoi difetti, e con quel sorriso un po’ da bimba un po’ da donna vissuta.
-Ecco, tienimi Magda, io vado in quel negozio laggiù.. mi alletta in una maniera incredibile. Prometto di tornare presto. Ah, dimenticavo, la carta di credito..-
Feci per sfilare la carta di credito dal portafogli. –Vabene, io osserverò un po’ le vetrine di quei negozi.. se non dovessi trovarmi, sono su quella panchina, ok? Fai con comodo- le dissi senza metterle troppa fretta.
 
Afferrai il guinzaglio nero con cui Magda andava a spasso e sprovveduta di una meta aspettai che la cagna mi indirizzasse in qualche direzione trascinandomi con la sua forza.
Ci avvicinammo svariate volte a diversi alberi dove Magda si limitò a marcare il territorio e annusare un po’ l’erba. Poi fui attratta da una bellissima Boutique e decisi di dare uno sguardo ad un bellissimo vestito color prugna che era esposto in vetrina.
Oggettivamente bello, ma non so perché, non fui tentata a comprarlo. Anche perché non avrei potuto, dato che ero in compagnia di Magda e sprovveduta della carta di credito.
 Solo pochi istanti dopo mi accorsi che la cagna mi stava indirizzando verso la direzione opposta a quella della vetrina della Boutique. Verso un Chihuahua. Non potei evitare di alzare lo sguardo e guardare il padrone. Mi accorsi che lui già mi stava osservando, e quando vide i miei occhi incrociarsi con i suoi, alzò gli occhiali da sole per mostrami quegli occhi di un azzurro così intenso, che mai avevo visto in vita mia.
Rimasi un po’ bloccata, non sapevo come agire.. era un uomo notevolmente bello, all’incirca sui 35 credo, non di più.. o almeno io non gliene avrei dati di più. Biondo lui, con occhi azzurissimi e altezza nella media. Maglia a giromaniche che metteva in mostra le sue possenti e muscolose braccia, pantaloni neri e scarpe a stivaletto. Fisico definirei da palestrato, e portamento longilineo.. molto curato esteticamente.
Non mi lasciai stregare troppo dai suoi occhioni azzuri e cercai subito di distogliere l’attenzione trascinando con forza Magda verso un’altra direzione.
 
-Oho! Abbiamo fatto conquiste a quanto pare- Escalmò Cas che era appena dietro le mie spalle.
-Ma non essere ridicola, stavo facendo un giro con Magda e casualmente mi ha trascinata verso quel tizio- le risposi fingendo di non essere interessata. –Cosa hai acquistato?-
-No no no no, non cambiare discorso cara mia! Si vedeva palesemente come quello ti guardava, e non era di certo lo sguardo di un uomo che era interessato al mio dobermann. Io comunque ho preso qualche maglietta, un paio di piercing e un paio di scarpe molto carine.-
 
Era arrivato il primo pomeriggio, erano verso le 4 circa e avevamo saltato anche il pranzo. Decidemmo di usufruire fino alla fine quella carta di credito, così ci fermammo fuori un bar molto chic per prendere qualcosa.
Cas prese un aperitivo analcolico, io un caffè macchiato.
Mi arrivò un calcio da sotto il tavolo da parte di Cas che cercò con successo di attrarre la mia attenzione.
 
-Avresti potuto semplicemente chiamarmi, non c’era mica bisogno di mollarmi un calcio-  le dissi.
-Lo so, non farla lunga-  mi disse -guarda un po’ chi c’è alla tua sinistra- ..
Mi girai con estrema cautela e indifferenza..
Oddio, il tizio di prima con il suo Chihuahua!
 
 Sorseggiava non so cosa in modo molto aggrazziato, con tanto di gambe a cavalcioni. Si accorse della mia presenza e mi sorrise. Ricambiai.
Cas a sua volta gli lanciò un occhiolino ammiccante ed io mi sentii estremamente imbarazzata al punto tale che decisi di chiedere in fretta il conto. Pagammo e ci allontanammo sempre di più dal tizio con gli occhioni color ghiaccio.
Tutto sommato, la giornata è stata bella, piena di risate e con il buon tempo dalla nostra parte. Forse la cosa che mi ha colpita di più è stato lui.. chi lo sa, magari un giorno ci rincontreremo .. sarà, ma mi ha colta davvero alla sprovvista.
Cas dice che non sono mai ottimista, che penso sempre alle cose negative e che sbaglio a non vivermi l’attimo.. mi dice che dovrei godermi il bene quando posso, perché il male un giorno non mancherà mai. Boh, vedremo, non lo so.

Mi lascio cullare dalle note di “Hero” di Enrique Iglesias mentre la metrò mi riporta a Soho.
  
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