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Autore: lotti_    06/04/2011    4 recensioni
Draco ed Hermione finalmente insieme. Ma mai finalmente d'accordo su qualcosa..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Un raggio di sole scarlatto, tenue e delicata luce prima del tramonto attraversava le finestre opache della biblioteca riflettendosi sugli scaffali impolverati.

Lei era seduta al solito posto, da sola. Quella luce la illuminava, creando un gioco di riflessi tra i suoi capelli.
Poteva esistere un colore così caldo in natura? Se ne meravigliava ogni volta, anche solo osservarla in lontananza riusciva a scaldarlo dentro.

Il frusciare leggero del suo mantello mentre percorreva il corridoio libero tra le file di tavolini della biblioteca era un avvertimento chiaro, nessuno bloccava la strada a Draco Malfoy.
Una ragazzina probabilmente del secondo anno, sgomitando la compagna di banco vedendolo arrivare, fece cadere la borsa a tracolla attaccata alla sedia, proprio nel momento in cui lui stava per passare.
Il tonfo, nel silenzio della sala, fece voltare parecchi volti. Eccetto uno.
Draco, fermatosi, osservò l’oggetto riverso ai suoi piedi con il suo solito cipiglio distaccato. Una cascata di pergamene e libri erano fuoriusciti da quella borsa, come se fosse stato un vaso di pandora.
Alzò gli occhi al cielo per evitare di ridere, ritenendo la ragazzina una Granger in erba. Si chiese se in quei lunghi pomeriggi di studio, lei, Regina indiscussa di quel luogo, le istruisse come assennate educande.
“Mi scusi Caposcuola Malfoy.”
La ragazzina si chinò velocemente, impacciata e piena di imbarazzo, cercando di raccogliere l’essenziale per farlo passare ma Draco aveva già ripreso a camminare, senza degnarla ulteriormente di considerazione.

Lei continuava a leggere, apparentemente concentrata, ma un sottile sorriso le aveva velato le labbra.

L’ultimo spiraglio di sole della giornata le illuminò il viso, tagliando di netto il nocciola profondo dei suoi occhi e facendole involontariamente voltare lo sguardo verso il ragazzo adesso davanti a lei.
Lui appoggiò un ginocchio al pavimento, per poterle parlare da vicino, faccia a faccia.
“Ne hai per molto?” chiese gentile inclinando impercettibilmente il viso e appoggiandolo al palmo della mano sostenuta dal ginocchio.
Era bello. Hermione distolse lo sguardo cercando di leggere le pergamene di fronte a lei per distrarsi da quel pensiero ma un sottile rossore le avvolgeva le guance; aveva già finito i compiti di quella settimana, ma si stava avvantaggiando per quelli della settimana successiva.
“Qualche problema? Anthony ci aspetta solo per le sette nella sala dei Caposcuola.” Osservò il sole, ancora visibile in lontananza, certa che non fosse già così tardi.
Draco sorrise e allungò la mano sfiorandole la guancia, per riportare un ricciolo distratto che era sfuggito dalla sua acconciatura, carezzandole il viso ancora impercettibilmente arrossato.
“Avevo voglia di vederti.”
Hermione sorrise alla pergamena, poi alzò lo sguardo incontrando il mercurio liquido in quegli occhi così familiari.
“La cavalleria non è ancora morta, ho notato” esclamò divertita lanciando uno sguardo verso le file poco più avanti.
Il ghigno che si aspettava apparse.
“Tu non hai visto niente. Piuttosto vedi di educarle come si deve,o per lo meno se devono attentare alla vita di qualcuno fa che sia quella di Potter, così fai un favore al mondo.”
Hermione alzò gli occhi al cielo, esattamente allo stesso modo in cui lui aveva fatto poco prima.
“Oppure, puoi ricordarle che ci può pensare qualcun’altro a portare loro i libri.”
Si alzò facendo un impercettibile inchino nella sua innata eleganza, porgendole le mani con chiaro invito, mentre lei, capita l’antifona, raccoglieva le sue cose con calma forzata.
“Malfoy, non mettermi fretta.” Mise con ordine tutti i suoi libri nella borsa ma lui la afferrò prima che lei potesse iniziare a lamentarsi.
“Granger, smettila di lamentarti, o ti porto in quel covo di idioti Grifondoro.”
Le afferrò una mano, sorprendendola per il gesto e lasciandola senza parole come la prima volta.
“Brava, sii sostenuta, fai vedere come ci si comporta in pubblico alle tue educande impertinenti.”
Arrabbiata cercò di liberare la mano, creando solo l’effetto contrario e stringendosi di più a lui. Trattenne a stento il fiume di parole, aspettando di poterle riversare su di lui liberamente al di fuori del suo tempio di pace.
Mentre nel brusio leggero che precede la cena si avviavano verso l’uscita della biblioteca, il sole era tramontato in lontananza.








Ok, il mio cervello altamente compromesso ha avuto un flash romanticoso, sono in evidente astinenza da questi due, del resto come si può fare a meno di Malfoy e delle sue occhiatacce!?
Chiedo venia in anticipo per lo sproloquio, by l'ultimo neurone ormai non più sano della sottoscritta.









  
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