Era una giornata davvero soleggiata e serena al parco di hogwarts, dove regnava una assoluta tranquillità. Tutto era calmo, le lezioni erano appena terminate e uno studente di Corvonero godeva la tiepida brezza delle 4 del pomeriggio all’ombra di un gruppo di faggi.
All’improvviso venne richiamata dalla voce del suo fidanzato che le urlava da una quarantina di metri più lontano:- Vieni, Cho, ti aspettiamo tutti alla Stanza Va e Vieni al settimo piano… c’è qualcosa di importante che Harry ci deve dire a tutti!-.
Colui che l’aveva chiamata era Cedric Diggory, uno dei ragazzi più carini e modelli della scuola.
Mentre obbediva andando al portone dell’entrata al Castello, inciampò su una gelatina e si fratturò un piede. Pensò che non gliene importava molto e corse al luogo dell’appuntamento.
La aspettavano Cedric Diggory, Harry potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Neville Paciock, Ginny Weasley, Luna lovegood. A quanto pareva era una riunione importante.
Cominciò a parlare Hermione Granger, poichè Harry aveva la cicatrice talmente dolorante che si barcamenava per terra come un maiale scannato. Disse con molto garbo: - Ho il piacere di dirvi che Harry ha avuto un’altra visione del suo nemico Voldemort, e che ha visto l’arma che userà per impadronirsi della Terra-.
- Un’altra profezia?- chiese Ginny.
- No – rispose Hermione
- L’avada Kedavra? – chiese Luna, mentre una luce verde fulminante andò a colpire il soffitto disintegrando un grande lampadario a forma di elfo schiattato.
- No – rispose nuovamente Hermione.
- Pugni e mazzate? – chiese Neville.
- No –
- Un’intera armata di scarafaggi zoppi? – ipotizzò Cho.
- No, certo –
- Harry? – chiese Luna.
- No –
- Una carenza di dentifricio? –
- Più tasse? –
- Un’opera generale di calvizie? –
- Estinzione del Ricciocorno Schiattoso dalla fauna mondiale? –
- No, no, no, No, NOOOOOOOOOOOOOOO! Si tratta di qualcosa di meno potente! Ecco, lui ha progettato… - e guardò Harry che sembrava un porco con orecchie da scemo – di buttare una bomba atomica della grandezza della Spagna. –
Ci fu un mormorio sommesso fra i partecipanti alla riunione. Harry smise di dibattersi epr terra e raccolse i soldi che i compagni gli diedero per lo spettacolo.
- Per sopravvivere a questo avvenimento ho inventato un’incantesimo che ci proteggerà dallo schianto – continuò Hermione – e ci permetterà di sopravvivere. Sopravvivendo garantiremo la sopravvivenza della specie umana sopravvissuta al terribile schianto, e noi sopravviveremo sopravvivendo. –
- E qual è la formula dell’incantesimo? – chiese con curiosità Cedric.
- Non esiste. – spiegò Hermione – Dovremo ingozzarci un miscuglio di erbe che ci preparerà la professoressa Sprite…
Immediatamente tutti saltarono in aria. La professoressa Sprite è una persona pericolosa.
Perché? Lo capirete presto.
- La prof. Sprite? – urlò sconcertato Neville. – Mai e poi mai assaggerò qualcosa preparato da quella cretina! –
- Forse – disse Cho – non sai che nell’ultima lezione nelle serre ci ha fatto arrotolare banconote? –
- E l’altro ieri – affermò Cedric – ci ha fatto polverizzare foglie di mandragola, che poi ha messo dentro le banconote e ha cominciato a fumarle come una matta! –
Molti, fra cui anche Harry, che sembrava essersi ripreso del tutto in poco più di mezzo secondo da quando urlava, davano le loro disapprovazioni riguardo al fatto di affidare la loro vita a una drogata come la mitica Pomona Sprite.
I sintomi della malattia che aveva fato venire Hermione si vedevano molto bene dopo circa mezz’ora: Cho era svenuta e Cedric cercava di rianimarla, Ginny era svenuta e Neville cercava di rianimarla, Luna era svenuta e Harry cercava di rianimarla, e Hermione dava ceffoni a Ron che era diventato pazzo come un pazzo.
Dopo un’ora tutti si erano ripresi, e nel discorso che Harry aveva in mente di intraprendere in quel momento aveva intenzione di non riferirsi, nominare o anche minimamente pensare alla professoressa drogata. Cominciò a dire il piano:
- Allora, dopo che avremo bevuto la pozione della Sp…ehm…dopo che avremo bevuto la pozione usciremo dalla scuola e andremo a fanbagno,… ehm scusate, dovremo andare al lago di Loch Ness, che è piuttosto vicino alla scuola, e là sarà un posto perfetto perché Voldemort vuole buttare la bomba proprio lì… -
- Ma non sarebbe meglio non prenderla proprio in faccia una bomba atomica grande quanto la Spagna? – propose deciso Cedric, che probabilmente era l’unico ragionevole in quella riunione di pazzi – Certo, sicuramente distruggerà il mondo, e noi sopravviveremo… ma Hermione sei sicura che la pozione ci manterrà in vita…intatti? Voglio dire, è sicuro che sopravviveremo, ma dopo l’esplosione ci ritroveremo vivi ma tutti insanguinati e con una gamba rotta oppure saremo vegeti come adesso? –
Sinceramente Hermione non aveva pensato a quel particolare,e comunque personalmente non gliene sarebbe importato un cavolo marcio se avesse avuto dopo l’esplosione nient’altro che la testa e il busto, ma la domanda di Cedric dopotutto non era insensata.
Pensava a ciò che doveva fare, mentre guardava Luna mentre diceva “Densaugeo” puntandosi la bacchetta in bocca,e le crescevano smisuratamente i denti incisivi per poi spaccarseli a pugni.
Tutt’a un tratto successe una cosa davvero spaventosa e improvvisa, anche se Hermione non seppe trattenere un sorriso.