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Autore: sawakochan    07/04/2011    1 recensioni
Shade si voltò. E fu in quel momento che la vide.
All’ingresso della sala.
Vestito sgualcito. Capelli scompigliati. Occhi lucidi. Disperati,feriti.
Aveva il fiatone come se avesse corso per tutto il castello, cercando di fuggire via dal dolore che ora attanagliava il suo cuore.
Rein/Shade
Capitoli dal 1 al 4 ripostati
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Rein, Shade, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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AMORE AL CHIARO DI LUNA

 

Quando Rein si svegliò, riconobbe immediatamente il letto su cui era  adagiata, quella era la stanza in cui aveva alloggiato per tutto il periodo passato nel Regno della Luna.

Anche se con fatica, la principessa, si tirò su a sedere. Gli doleva ogni parte del corpo e sentiva la sua testa pesante e un forte pulsare, accompagnato da una forte nausea. Un vociare distolse l’attenzione dalle bende, che, le fasciavano i polsi per poi sparire sotto il pezzo di stoffa, che altri non era che la sua camicia da notte. Chiunque stesse parlando, constatò, doveva trovarsi non molto lontano dal suo letto, nascosto dalle tende chiuse del baldacchino. Era una voce femminile, delicata, ma molto stanca.

 

“ …si è ristabilita mio signore. È una ragazza molto forte. Potrebbe svegliarsi tra qualche ora, o anche adesso. Dorme da tre giorni, sire, doveva essere molto stanca, senza contare le ferite da tortura subite…”

 

“B-bene. Potete andare.”  Sentì la porta chiudersi, e un sospiro, poi dei passi. Qualcuno stava aprendo le scure tende del suo baldacchino. Doveva essere un uomo. La sua vista era appannata, la testa le doleva ancor di più, si sentì ricadere all’indietro e prima che si facesse tutto buio, si sentì chiamare il suo nome.

 

***

 

Shade scostò le tende che nascondevano il gran letto su cui giaceva lei, ma rimase spiazzato nel vederla seduta un po’ ondeggiante, quasi priva di coscienza, per poi ricadere sul morbido cuscino poco dopo. La coprì con le caldi coperte del suo colore. Azzurro. Come il cielo.

 

Un senso di colpa lo attanagliò mentre la guardava. Era pallida, e sul suo corpo si potevano ben scorgere, sui pezzi di pelle non fasciati, lividi e tagli. Era stata rinchiusa in una delle prigioni abbandonate ai confini del regno dei gioielli, dove l’avevano rinchiusa in una cella angusta per quattro settimane e torturata per tre. Quando l’avevano trovata era in condizioni pietose di fianco a lei una caraffa d’acqua poco più grande di un bicchiere e un tozzo di pane duro e vecchio. In quelle celle c’era puzzo di piscio e sangue e un qualcosa come carne in putrefazione, ovunque macchie scure e secche di sangue e catene avvolte anche a qualche scheletro, o ciò che ne rimaneva. Quelli che dovevano essere corridoi altro non era che cunicoli dal soffitto alto abbastanza per fa passare un uomo, ai lati una serie di porte di metallo  con qualche foro ed una porticina da dove far  passare l’aria e il cibo.

 

Ormai tutti i regni di Wonder erano a conoscenza della disavventura di Rein e tutti erano sempre più preoccupati. Soprattutto i regnanti, che a quanto pare sapevano dell’esistenza una grave minaccia, ma che in realtà nessuno conosceva. Qualcosa al di là, di tutto ciò che avessero già affrontato. Un potere potente che nessuno poteva contrastare. Un’oscurità distruttrice che portava il nome Dusio.

 

***

Quando Rein  riprese coscienza, si trovò in un posto mai visto o sentito prima. Si trovava su di una balconata in pietra e marmo, guardando di sotto c’era un fiume che placido faceva il suo corso indisturbato, continuò a osservare ciò che la circondava, muovendo qualche passo, altre balconate erano state scavate in quella che doveva essere la parete di un burrone o simile. C’erano piante arrampicanti che avvolgevano le colonne e leggeri veli fluttuanti, che nascondevano alla vista ciò che si trovava oltre le balconate. E andando avanti, trovo splendidi giardini con fiori e piante di vario genere dai più comini a quelli mai visti e sentiti. Non sapeva dove fosse, ma era magico, un luogo di pace ed energia. Un luogo dove il suo dolore non poteva raggiungerla.

 

“Rein ti aspettavo” una voce profonda ma dolce la fece voltare. Dinanzi a lei vi era una donna dai lunghi capelli castagno e gli occhi verdi, un corpo snello ed il seno prosperoso e un lungo vestito verdino. tra i capelli appoggiata sulla sua fronte un tiara di oro bianco.

 

“Chi siete?” quello di Rein era stato poco più di un sussurro, ma la donna lo udì benissimo.

“Se vuoi seguirmi Rein, avrei le tue risposte” e senza attendere risposta si voltò, per guidarla in un piccolo giardino, riparato da una folta vegetazione.

 

Note Autrice

Ehm … … Ciao a tutti? Ooook abbassate quellle asce… bene! Perdoooooonoooooooo

So di non aggiornare da mesi e mi spiace tantissimo, ma non era previsto >.<

Spero solo ci sia ancora qualcuno a seguirmi e per pietà RECENSITEEEEEEE …… solo x farmi sapere se continuare o no! Inoltre voglio ringraziare: i4 che hanno messo nelle preferite i2 nelle ricordate e i 7 nelle seguite. Ma soprattutto chi legge e recensisce (specialmente chi recensisce XD)

 

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Sawako

  
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