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Autore: TokioFastFood    07/04/2011    2 recensioni
Eravamo vicinissimi. Il mio sguardo ingenuo incontrò il suo, così intenso. Le nostre labbra si sfioravano, sentivo il suo respiro farsi più affannato ed il mio cuore perdere qualche battito..
“Non voglio essere una delle tante!” mi strinse a se “Non potresti mai essere una delle tante!”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Georg Listing, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tuttiii, Schrei è tornata a postare l'8 capitolo ^^ Grazie a tutti i lettori e lettrici che mi seguono, anche senza recensire.. Beh, che dire? Vi lascio alla lettura! Spero vi piaccia.. Recensite in tantiiiii ^^



***





Erano le dieci quando mi svegliai e, stranamente, in casa c’era un silenzio assoluto                                                               
“Staranno ancora dormendo” pensai, così andai in bagno a lavare i denti ed andai dritta nella camera di Georg, dove lo trovai ancora addormentato come avevo previsto.
“Georg? Georg?” lo chiamai quasi sussurrando, si svegliò.
“Hey” si stiracchiò “Che ci fai qui?”
“Georg devo dirti una cosa fantastica: Tom mi ha invitata ad uscire stasera!” il viso di Georg si rabbuiò
“Wow, sono contento per te!” lo guardai “Sul serio? Non è che sei incazzato?”
“Assolutamente no! Sono davvero contento che te l’abbia chiesto.” Disse con la voce ancora impastata dal sonno.
“Gè ma io non so cosa mettere! Non ho portato cose particolarmente adatte per uscire, poi non so neanche dove mi porterà.. Oh Dio sono disperata! Cosa mi metto???”
“Beh, per questo non c’è problema! C’è qualcuno che potrebbe aiutarti, andiamo a svegliarlo, ma con calma o si arrabbia e ci terrà il muso tutto il giorno perché lo abbiamo svegliato in malo modo!”
“Giusto! Bill! Non ci avevo pensato. Georg sei un genio!”  lo abbracciai,
“Eh.. me lo dicono in molti.”
Mentre ridevamo la porta si spalancò, Tom entrò disinvolto,
“Hei Georg volevo chiederti…“rimase immobile di fronte a noi
“Voi.. voi.. Che cosa state facendo?”ci guardò per un attimo, arrabbiato “Anzi non scomodatevi, non voglio saperlo!” e corse in camera sua, lo seguii più velocemente possibile ma la sua porta mi si chiuse in faccia.
“Tom! Tom ti prego apri. Voglio spiegarti, non è come sembra! Tra me e Georg non c’è niente.” cominciai ad urlare “Dai Tom apri, per favore fammi spiegare.. Hai frainteso tutto!” parlavo attraverso la porta, sperando che lui mi sentisse.

Dopo svariati tentativi di farmi aprire decisi che c’era un solo modo per entrare in camera sua: il balcone.
Come un fulmine, uscii fuori al balcone (che era comune alle stanze di Tom e Georg) ed entrai nella stanza di Tom.  Lo vidi seduto sul letto, con le cuffie alle orecchie. Glie le strappai con davvero poca delicatezza, ma riuscendo ad ottenere la sua attenzione ed il suo sguardo
“Cosa vuoi? Non voglio parlare con te!”
“Senti Tom non è successo niente tra me e Georg, vuoi capirlo?”
“E allora perché lo stavi abbracciando, in camera sua, di prima mattina e in pigiama?”
“Niente Tom. Gli stavo raccontando una cosa e ci siamo abbracciati dalla felicità! Tutto qui!”
“è inutile non ti credo Simona! Per me non esisti più e vale lo stesso per lui!” urlò più forte in modo da farsi sentire
“Non ho intenzione di vivere in casa con un amico che mi ha pugnalato così alle spalle! E tu.. tu stasera saresti uscita ugualmente con me mentre stavi con lui? Mi fate schifo!”
“Tom adesso non esagerare! Ti dico che non è successo niente tra me e Georg, noi siamo solo buoni amici, niente di più! Gli ero solo andata a parlare di una cosa.”
“Ah si? E cosa sarebbe questa cosa?”
“Tom non posso dirtelo!”
“Vedi? Come faccio a fidarmi di te se mi nascondi le cose?” me lo urlò in faccia, alzandosi dal letto, e mi sentii malissimo. Non volevo nascondergli niente, era solo che.. non avevo il coraggio di parlare, di dirgli ciò che provavo per lui!
“Tom per favore.. Non gridare!” cercai di farlo calmare, avevo le lacrime agli occhi. Non avrei mai desiderato vederlo così arrabbiato.
“Non dirmi di non gridare Simona, non farmi incazzare ancora di più!” improvvisamente mi sentii scoppiare e partii spedita a parlare senza rendermi contop di quello che dicevo
“TOM IO TI AMO E SE NON VUOI CREDERMI PENSA Ciò CHE VUOI! ” Dissi mentre alcune lacrime rigavano il mio viso, Tom si zittì all’istante, mi guardava. Mi guardava e non emetteva suono. Finalmente avevo finito di tenermi tutto dentro, avevo sconfitto la mia timidezza. Lo vidi avvicinarsi con due lunghe falcate
“C-cosa hai detto?” ero arrabbiata
“Che senso ha ridirtelo? Tanto non mi credi!” era ad un paio di centimetri dal mio naso
“Beh.. tu ridimmelo!”
“I- i- io ti amo e se non vuoi credermi pensa ciò che vuoi!” stavolta gliel’avevo sussurrato e lui aveva messo fine alla nostra distanza. Eravamo vicinissimi. Il mio sguardo ingenuo incontrò il suo, così intenso. Le nostre labbra si sfioravano, sentivo il suo respiro farsi più affannato ed il mio cuore perdere qualche battito.
“Non voglio essere una delle tante, Tom!” mi prese i fianchi, stringendomi di più a se “Non potresti mai essere una delle tante!” mi sussurrò e, finalmente, quel fatidico bacio arrivò. Quel bacio aspettato anni interi, sognato milioni di notti, immaginato fino a star male, era arrivato. Ma non era come l’avevo sognato.. era dieci, cento, mille volte meglio. Le nostre lingue si muovevano insieme, come se danzassero.. fu un bacio dolce ed intenso allo stesso momento, fu un bacio che sapeva… d’AMORE!                                                                                                                                                                                Non so per quanto tempo rimanemmo così, uno tra le braccia dell’altro, ma fu una sensazione fantastica
“Tom… Devo dirti una cosa!”
“Certo piccola, dimmi!” il mio cuore fece un balzo, mi aveva chiamata piccola, se avessi avuto un precario autocontrollo mi sarei messa a saltellare per la stanza, ma cercai di rimanere seria e mi limitai ad arrossire vistosamente.
“Cerchiamo di tenerlo nascosto” mi guardò confuso “Dai Tom, solo per un po’. Ti prego!” cercai di persuaderlo con un bacio sul collo, lo sentii sorridere..
“Va bene! Ma potrei almeno sapere perché?”
“Ehm… È per Georg!” mi scostò frettolosamente e mi guardò negli occhi,
“Cosa? Che centra Georg?”
Cominciai a raccontargli della mattina prima e lo vidi irrigidirsi
“Non arrabbiarti! Io non ne potevo sapere niente, mi ha colto di sorpresa. Ma ho chiarito tutto, abbiamo parlato e gli ho spiegato tutta la situazione. È solo che , è diventato un buon amico e non voglio che soffra per me!”
“Ma se lo terremo nascosto, non penserà di avere comunque qualche chance con te?”  nel suo tono c’era un pizzico di gelosia
“Stia tranquillo signor Kaulitz! Non c’è pericolo!” gli dissi maliziosa, toccandogli il piercing con la lingua.
Mi sorrise, palesemente eccitato e ricominciò a baciarmi.
  
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