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Autore: Kate_88    07/04/2011    8 recensioni
Serenity ed Endymion appartengono a due mondi completamente diversi, due mondi che perennemente sono in bilico, rischiando di sfociare in una guerra, perchè un abitante della Luna non potrà mai amare un terrestre...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Endymion, Serenity, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Ecco a voi l'ultimo capitolo di questa storia.
Siamo giunti al termine. Spero che vi piaccia il finale che ho ideato.
Buona Lettura!




Capitolo 12 – Era destino?

 

 

 

Non è nella natura di una persona cercare di rompere questa corda e grave sarà la punizione se voi ci proverete o altri s'intrometteranno in questo legame.

Elios, in nome dell'Astro lucente, aveva parlato.

 

È l'Astro che sta compiendo tutto questo. Vivranno sulla Terra, s'incontreranno in quel nuovo mondo e il destino farà di nuovo il suo corso. L'astro lucente li ha uniti, non li potrà mai dividere.

 

 

Erano passati anni, secoli, forse millenni da quel giorno nefasto, quando tutto crollò e la pace fu scandita dall'odore di morte e il silenzio che segnavano la fine di ogni cosa.

I secoli trascorsi avevano visto nascite e morti, guerre e momenti di pace, amore e odio, tutto scandito dai granelli di una clessidra invisibile che, granello dopo granello, permetteva i cambi di stagione, l'alternarsi del giorno e della notte, segnava la vita umana dall'inizio alla fine.

Tutto sulla terra era cambiato.

Si ergevano palazzi e grattacieli, i prati avevano diversi tipi di fiori, il sole splendeva alto nel cielo mentre a volte le nuvole lo coprivano, innaffiando il pianeta con la pioggia.

C'erano state disgrazie e momenti positivi nel tempo che scorrendo aveva visto l'evoluzione dell'essere umano senza mai immischiarsi nelle sue decisione, limitandosi a prelevarlo quando ormai la vita lo stava abbandonando.

A Tokyo, capitale del giappone, il sole aveva deciso di dare un particolare sguardo ad una ragazza: Usagi Tsukino, una liceale di soli sedici anni con gli occhi azzurri e dei buffi codini.

Chi era realmente Usagi Tsukino nessuno lo sapeva tuttavia dalla nascita conviveva con un senso di vuoto nel cuore, qualcosa che a tratti dava fastidio come se qualcosa tentasse d'uscire.

Viveva una vita tranquilla, comune per una ragazza della sua età che doveva impiegare il suo tempo nello studio, nello sport e nei rapporti sociali: Usagi riusciva bene solo nelle amicizie.

La sua vita andava bene così com'era, fatta di allegria, amicizie e sogni.

In aula la sua attenzione era sempre scarsa, fin troppo distratta dalla sua amica Minako che parlava sempre di ragazzi e divertita dalle attenzioni che Seiya, un suo compagno, le dava.

Erano attenzioni che lei prendeva per semplice amicizia perchè nel suo cuore non c'era ancora l'amore.

« Ragazzi fate attenzione per favore? Oggi parleremo di una tragedia famosa, opera dello scrittore William Shakespeare: Romeo e Giulietta. Qualcuno conosce questa storia? » il professore dai capelli chiari e gli occhi particolarmente azzurri, guardava i vari allievi finchè uno studente non alzò la mano.

« È la storia di due ragazzi che per amore trovano la morte. Sinceramente sono stati due sciocchi. »

« Taiki come sempre dai la tua opinione, tuttavia l'opera di Shakespeare non è solo una storia dove due giovani trovano la morte, cos'altro è? »

Usagi si sentì strana.

Non aveva mai sentito parlare di quella storia eppure alzò la mano.

« Tsukino. Farai venire a piovere. Dicci la tua idea. »

« Non è solo amore, ma una serie di sentimenti ed emozioni. Giulietta amava Romeo ma sapeva che non era qualcosa di passeggero bensì era quella persona che la completava. Sognava l'amore vero, l'estasi che si può provare anche solo guardando chi si ama. Romeo doveva lottare contro tutto e tutti perchè il mondo era contro quell'unione eppure era così innamorato e ricambiato da poter rassicurare quella ragazza con un solo gesto, un solo bacio. È sbagliato vedere Romeo e Giulietta come una tragedia perchè è una storia d'amore, è l'unione di due giovani che vedendo tutti contro il loro amore, hanno deciso di continuarlo altrove, probabilmente sperando di rinascere e stare nuovamente insieme. »

Tutti i compagni di classe guardarono Usagi mentre Seiya si domandava se tutti quelle emozioni lei le avesse provate.

Il professore prese subito il registro.

« Per una volta che parli ti do una bella sufficienza. Tsukino hai letto questa tragedia? Non me lo sarei mai aspettato. »

« Eh? Io non... bè grazie per la sufficienza. »

Usagi restò per un pò interdetta. Non aveva mai studiato quella storia, non la conosceva, non aveva mai sentito parlare di Romeo e Giulietta eppure tutto uscì dal suo cuore, come se lei stessa avesse provato quei sentimenti.

« Ragazzi, prima di continuare con la tragedia, volevo dirvi che per il festival scolastico, tutta la scuola vorrebbe fare delle sfilate in costume. Che ne pensate? »

« Prof vestiamoci come i personaggi di Romeo e Giulietta! » Minako subito s'alzo in piedi facendo la sua proposta.

« Voi siete d'accordo? Bisognerà poi assegnare i ruoli. »

Ci fu un Si totale da parte della classe e dopo la lezione si passò all'assegnazione dei Ruoli.

« Io e Yaten presiederemo l'assemblea! » Minako subito scrisse i nomi alla lavagna mentre Yaten scrutava le presenti.

« La prima cosa da fare è assegnare i ruoli di Romeo e Giulietta. Chi si propone? »

« Yaten io potrei essere perfetta! » esclamò Minako facendo una giravolta.

« Mina chan sei troppo sguaiata. Per Giulietta ci vuole qualcuno che sia raffinata e sappia chi è Giulietta. »

« Antipatico. Dunque chi si propone? »

Diverse ragazze alzarono la mano ed istintivamente anche Usagi si ritrovò con la mano alzata, perplessa e stralunata.

« Usagi! Ragazzi secondo me è perfetta! Prima ha descritto quel sentimento come se lo avesse provato! » Yaten indicava Usagi mentre Minako scriveva alla lavagna il suo nome, tra gli sguardi poco simpatici delle ragazze scartate.

« E per il ruolo di Romeo? »

« Io! Lo faccio io! Io e Usagi siamo perfetti per fare Romeo! »

Yaten e Minako scoppiarono a ridere.

« Davvero Seiya, a me sembri più Paride che Romeo, ma se gli altri sono d'accordo... »

In classe c'era davvero tanta confusione per l'assegnazione dei ruoli, tuttavia alla fine, con soddisfazione di Seiya e stupore da parte di Usagi furono assegnati anche i tanti ambiti ruoli di Romeo e Giulietta.

Usagi si sentiva strana, non capiva tante cose, tuttavia attribuì quella situazione alla stanchezza e con un'alzata di spalle si limitò ad affrontare quel che veniva.

 

« Ehi proviamo subito la scena del bacio! » esclamò Seiya mentre in palestra le prove proseguivano.

« Seiya e basta! A me quella scena neanche piace. Proviamo la scena della morte. »

« Usa chan sei perfida. In tante vorrebbero baciarmi... »

« Ecco limitati a parlare con le altre. »

Usagi era esasperata dalla pressione di Seiya che non capiva che il cuore di quella ragazza non le sarebbe mai appartenuto.

« Proviamo la scena del balcone! » esclamò Minako mentre Yaten le gironzolava intorno.

« Oppure la scena dell'assassinio di Tebaldo e Mercuzio! » aggiunse Yaten mentre tutta la classe era eccitata per quell'idea.

Era difficile trovare un accordo su tutto, i giorni passavano e quello del festival arrivò in un attimo.

Tutti erano vestiti con degli abiti classici, solo Giulietta indossava un abito bianco con delle rifiniture oro.

« Ancora mi domando perchè non diventa la mia ragazza » borbottò Seiya verso Yaten e Taiki.

« Insisti troppo. Lasciala in pace e cadrà ai tuoi piedi. » affermò Yaten incrociando le braccia al petto, assumendo l'espressione di chi sa tutto.

« Mah... se lo dici tu. Secondo me proprio ti vede solo come un amico. » rispose Taiki facendo spallucce e raggiungendo Ami che indossava l'abito della dipendente di corte.

Usagi era piuttosto agitata per quella rappresentazione, timorosa di non ricordare le proprie battute o che qualcosa andasse tutto storto.

I ragazzi delle altre classi avevano le loro rappresentazioni, i loro costumi, ognuno aveva creato qualcosa e c'era il terrore generale che tutto andasse storto.

« Ragazze c'è un problema! » arrivò Makoto di corsa in palestra « Si sono infiltrati degli universitari! Quelli vogliono le ragazze! »

« Infiltrati? Come Romeo al ballo di Giulietta... » affermò Usagi che non rimase ferma in quella palestra.

Sentiva qualcosa nel petto che la spingeva a raggiungere il cortile, lì dove si sarebbe svolto il ballo e tutta la recita.

Mamoru era lì.

Con i capelli neri, gli occhi come il blu profondo del mare ed il portamento fiero di un principe.

« Ehi chi sei? Non sei di questa scuola, vero? »

Usagi si avvicinava a quel ragazzo, attenta a non rovinare l'abito bianco.

« Uh una conestabile mi viene a fare la ramanzina? Sai che hai proprio dei buffi codini? »

Il ragazzo si avvicinò tanto da smuoverle quei codini che dall'infanzia amava tanto.

« Si dia il caso che io sia Giulietta e non toccarmi i codini. Sei un universitario, vero? Dovresti andartene oppure ti faranno storie. È pericoloso stare qui! »

« Paride poi viene a minacciarmi? Oppure Tebaldo mi sfiderà? »

« Ehi! Sei davvero uno sbruffone! »

« Anche Romeo era un po' sbruffoncello, lo sai? Ed è per questo che ha trovato la morte... »

« Romeo ha trovato l'Amore. Non puoi ridurre questa storia ad una semplice morte. D'altronde un tonto come te non potrà mai capire. »

« Ehi Giulietta attenta. Io ho l'animo da Romeo... »

« O forse da Tebaldo. Ciao ciao! »

Usagi Giulietta Tsukino lasciò il cortile, sfilando via come una principessa mentre Mamoru Romeo Chiba osservava quella fanciulla.

Entrambi erano arrossiti e si nascondevano, non comprendendo come mai in un battibecco il cuore potesse arrivare a battere tanto forte da far male, tanto forte da desiderare che quell'incontro durasse per l'eternità.

 

Usagi tornò in palestra tutta rossa in viso.

In tutta quella confusione non riusciva a pensare a cosa stava succedendo, a cos'era appena successo, al perchè si sentiva così agitata.

Tornò a leggere il copione per ripassare le battute così da rilassarsi un po' e non pensare.


 

ROMEO: Allora non muoverti, intanto che io raccolgo il frutto della mia preghiera. Ecco, le tue labbra hanno purgato le mie del loro peccato. (La bacia)

GIULIETTA: Allora è rimasto sulle mie labbra il peccato che esse hanno tolto alle vostre.

ROMEO: Il peccato dalle mie labbra? O colpa dolcemente rimproverata!

Rendimi dunque il mio peccato.

GIULIETTA: Voi baciate con tutte le regole. *


 

Usagi aveva gli occhi lucidi. Per la prima volta aveva provato intense emozioni rileggendo quella parte.

Quel Romeo non riusciva a toglierselo dalla mente, eppure doveva dar spazio a Seiya perchè in quella rappresentazione Romeo sarebbe stato lui.

Usagi giocava con il suo abito bianco, sorrideva a volte e stropicciava il copione continuando a sentire quella strana sensazione provata alla vista del falso Romeo.

 

Mamoru aveva raggiunto i suoi amici universitari che si divertivano ad importunare la ragazze, eppure lui non aveva interesse nel fare ciò: Giulietta lo aveva colpito.

Era stata determinata nel rispondergli senza eliminare una parte che lui aveva definito dolce e folle.

Che folle Giulietta, vestita di bianco e che folle lui a pensarla ardentemente.

Se davvero fosse stato Romeo, avrebbe dovuto attenderla sotto il balcone, oppure baciarla al ballo di nascosto.

Voleva rivedere Giulietta e soprattutto scoprire chi era quella ragazza.

« Ehi tu! Avvicinati! » Mamoru fece segno a Makoto di avvicinarsi.

« Ehi! Non azzardarti ad avere simili confidenze. Sbaglio o sei un universitario? Fuori da qui! »

Makoto, sempre un po' mascolina, incrociò le braccia osservando in malo modo la figura di Mamoru.

« Sono stato invitato quindi non sono un intruso. Senti, ho bisogno di un'informazione. Chi è che interpreta Giulietta? »

« Mh? Ah è Usagi Tsukino del Secondo anno. Non guardarla nemmeno. Seiya c'ha messo gli occhi addosso. »

« E chi è? »

« Quel tipo laggiù... » Makoto indicò Seiya, vestito da Romeo, che proprio in quel momento usciva dalla palestra « Sarà lui Romeo. Chissà magari alla fine gli andrà bene. »

« Ah si? Io dico che farà la fine di Paride... più o meno »

Mamoru ghignò e Makoto non capì, limitandosi ad arricciare le labbra lanciando uno sguardo a Seiya.

« Paride dici? Sai in molti gliel'hanno detto ma non starebbe male con Usagi. Comunque, non ti conosco ma non provarci con Usagi, lei non è per te. »

« E perchè non sarebbe per me? »

« Perchè Usagi è come se stesse perennemente sulla Luna. Non guarda mai i ragazzi. Le piace uscire con le amiche, sognare ed anche a lezione è perennemente con la testa non tra le nuvole, ma sulla luna, ancora più lontana. »

« Mh capisco... »

« A proposito. Dimmi almeno chi sei. Perchè t'interessi ad Usagi? »

« Sono Mamoru Chiba ed ho sempre amato la leggenda del coniglio sulla Luna. »

Makoto non capì e rimase ad osservare Mamoru che s'allontanava salutando la ragazza.

 

Tutta la scuola era riunita in cortile, pronta per la rappresentazione di Romeo e Giulietta.

In molti erano curiosi di vedere Seiya e Usagi, di scoprire se grazie a questa recita sarebbe sbocciato questo grande amore oppure se fosse rimasta piatta e fedele all'originale.

Giulietta entrò in scena.

Era particolarmente bella perchè in realtà Usagi pensava ad un altro Romeo.

Era accompagnata da Makoto e dopo la prima battuta le sussurrò: « A cosa pensi? »

« Ho visto un ragazzo. È stato strano. »

« Parli di Mamoru Chiba? »

« Eh? »

« Universitario, moro che sembra un principe? »

« Si... sarebbe un Romeo migliore... »

« Perchè sapresti come recitare con lui. Vivi da Giulietta ma cambia la sua storia. »

Makoto le sorrise e la recita continuò mentre il pubblico assisteva con vari commenti sulla troppa fedeltà all'opera originale.

Il momento più atteso giunse.

In breve entrò il balcone e Seiya.

Iniziò a recitare ed Usagi s'affacciò al balcone, delusa.

C'era un Romeo che non amava, eppure poteva amare qualcuno di cui conosceva solo il nome?


 

ROMEO: Ride delle cicatrici, chi non ha mai provato una ferita.*


 

Romeo recitava, spiato dalla folla e da un paio d'occhi blu mare che venivano corrosi dalla gelosia.

Era la sua Giulietta e meritava qualcosa di meglio.

La vide al balcone e per un attimo ebbe la sensazione di aver già visto quella scena, in un magico giardino fatto d'incanti.

 

Ma, piano! Quale luce spunta lassù da quella finestra? Quella finestra è l'oriente e Giulietta è il sole!

 

Seiya recitava ma non riusciva ad omaggiare Giulietta che lo osservava dall'alto, in attesa della sua parte. Poi avvenne qualcosa d'inaspettato.

Entrò Romeo, quello vero che salì sul palco, vestito con abiti civili, abbracciando gli occhi la figura di Usagi.

 

Ride delle cicatrici, chi non ha mai provato una ferita.

Ma, piano! Quale luce spunta lassù da quella finestra? Quella finestra è l'oriente e Giulietta è il sole! Sorgi, o bell'astro, e spengi la invidiosa luna, che già langue pallida di dolore, perché tu, sua ancella, sei molto più vaga di lei. Non esser più sua ancella, giacché essa ha invidia di te. La sua assisa di vestale non è che pallida e verde e non la indossano che i matti; gettala. E' la mia signora; oh! è l'amor mio!

oh! se lo sapesse che è l'amor mio! Ella parla, e pure non proferisce accento: come avviene questo? E' l'occhio suo che parla; ed io risponderò a lui. Ma è troppo ardire il mio, essa non parla con me:

due fra le più belle stelle di tutto il cielo, avendo da fare altrove, supplicano gli occhi suoi di voler brillare nella loro sfera, finché esse abbian fatto ritorno. E se gli occhi suoi, in questo momento, fossero lassù, e le stelle fossero nella fronte di Giulietta? Lo splendore del suo viso farebbe impallidire di vergogna quelle due stelle, come la luce del giorno fa impallidire la fiamma di un lume; e gli occhi suoi in cielo irradierebbero l'etere di un tale splendore che gli uccelli comincerebbero a cantare, credendo finita la notte.

Guarda come appoggia la guancia su quella mano! Oh! foss'io un guanto sopra la sua mano, per poter toccare quella guancia!

 

Seiya osservava stupito mentre Makoto gli ordinava di rientrare ed il pubblico rinsavì osservando quel colpo di scena.

« Ma chi è quel tipo? »

« Sta zitto e guarda! Dai Usagi! Dai Mamoru! Abbiamo Romeo e Giulietta del ventunesimo Secolo! » Makoto strinse i pugni, piena di gioia.

« Vuoi dire che...? »

« Te l'avevo detto, eri più Paride che Romeo » intervenne Minako osservando i due.

 

Usagi guardava Mamoru e non potè non sorridere, realizzando che in quel giardino immaginario c'era Romeo e non Seiya.

« Giulietta, devo rivelarti una cosa. Sai ho letto una storia e te la voglio raccontare! Si narra che sulla Luna due giovani si amarono profondamente ma le famiglie erano avversarie, la guerra incombeva e il loro amore fu caratterizzato dai sotterfugi... »

« Romeo, una storia sulla Luna? E cosa successe a quei due giovani? »

« Oh si, era sulla Luna. Successe che la guerra li portò a combattere, insieme, uniti in quei momenti solo che qualcuno voleva distruggere il loro legame e così il Sole punì tutti quanti tranne i due giovani. »

« Perchè non li punì? »

« Perchè si amavano. Avevano sancito il loro legame subito, senza esitare, volendo scoprire tutto insieme, perchè Lui vedeva in Giulietta il Sole e lei vedeva in Romeo la vita. Sai cosa fece il sole? Li legò per sempre, dicendo che un giorno si sarebbero rincontrati e avrebbero continuamente ricevuto la sua benedizione. »

« Erano Romeo e Giulietta? »

« No, era la storia di Serenity ed Endymion. »

« Sei Romeo? »

« Dipende. Se tu resti lì da Giulietta ed attendi la fine, sarò Romeo e morirò con te, oppure hai un'altra scelta. Saluta il pubblico, inchinati a loro e fuggi con me. Non saremo né Romeo né Giulietta e potremo iniziare a vivere un sogno chiamato vita. »

Usagi arrossì alle parole di Mamoru.

Era così bello ed il pubblico era estasiato da quella situazione.

Makoto, Minako e Yaten tenevano buono Seiya mentre Usagi scendeva le scalette del balcone velocemente.

« Spero che la rappresentazione vi sia piaciuta. A noi, la storia di Romeo e Giulietta sarebbe piaciuta di più così, con il bel finale! »

Usagi s'inchinò e afferrò la mano di Mamoru che le sorrise.

« Andiamo Usagi, il futuro ci aspetta. »

« Saremo come Serenity ed Endymion? »

« Vuoi essere come lei? »

« No, voglio essere me stessa. »

« Allora saremo noi stessi e nessun altro. »

Usagi e Mamoru lasciarono con un'uscita trionfale il festival scolastico, alla volta di quella lunga strada chiamata vita.

 

10 anni dopo

 

Una piccola bambina, dai capelli rosa, correva per la casa indossando un abito da Principessa.

« Mamma guardami! Sono una principessa. »

Una piccola bambina di quattro anni, frutto di un amore che sapeva di vita.

« Chibiusa stai attenta, lo strappi. Quello lo dovrai mettere per il tuo compleanno. »

« E va bene... »

La bimba mise un piccolo broncio che subito sparì quando il padre la vide.

« Ehi piccola principessa, dovresti andare a dormire è tardi. »

« No, prima raccontatemi la storia di Serenity ed Endymion. All'asilo la maestra dice che esiste Romeo e Giulietta e che finisce triste. »

Chibiusa salì sul letto e s'infilò sotto le coperte mentre Mamoru prendeva la mano di Usagi.

« La maestra ti ha detto una bugia, ma non dirglielo. Romeo e Giulietta è una storia per grandi ed è inventata, invece dicono che Serenity ed Endymion siano esistiti davvero, è una leggenda. » mormorò Mamoru osservando la moglie e la figlia.

« Leggenda? »

« Serenity amava Endymion ed Endymion amava Serenity. Il loro amore era così forte da mettere a tacere tutti e mettere fine ad ogni guerra » aggiunse Usagi con un dolce sorriso.

« Oh... me la raccontate tutta? »

« Non oggi mia piccola Principessa. Adesso dormi e fai sogni d'oro, poi domani ti narrerò di questa grande storia d'amore. »

« Mamma, papà, voi vi amate come Serenity ed Endymion? »

« Si, ci amiamo tanto » esclamò Mamoru con dolcezza, carezzando la testolina della piccola bimba, nata dal loro amore.

I due coniugi lasciarono la stanza, senza ascoltare le ultime parole di Chibiusa, sussurrate a Morfeo prima di abbandonarsi a lui.

« Secondo me loro sono Serenity ed Endymion. »

 

 

« Hai finito di spiarli? Sono ventisei anni che spii tua figlia. Hai atteso millenni, ora però devi lasciarla andare. »

« Helios non posso non commuovermi. Visto mia nipote quant'è bella? A proposito, ma li hai fatti rincontrare tu dieci anni fa? »

« Regina Selene, credevo foste stata voi a manovrare la recita. »

« Io non ho fatto nulla. Credevo fossi stato tu in nome dell'Astro Lucente. »

« Oh no, giuro di non aver fatto nulla. È incredibile. Senza sapere chi siano stati realmente, si sono incontrati ed innamorati al primo sguardo. »

« Sono stata una sciocca a tentare al tempo di dividerli. Ora però è felice e io posso lasciarle vivere la sua vita, vegliando per sempre su di lei come un angelo. »

« Abbiamo vegliato per tutti questi anni, attenendo la loro rinascita. Ora possiamo volare via anche noi e attendere di rinascere un giorno, chissà dove, chissà quando, dimenticando le ingiustizie di un tempo. »

« Conosceranno mai la magia del Regno Argentato? »

« I cristalli sono nel loro cuore e Chibiusa è l'unione perfetta. Non ne avranno bisogno ma sono sempre con loro. Andiamo Regina. »

Dopo millenni passati ad osservare dal Sole, Helios indicò alla regina Selene la giusta strada.

Morirono anche loro, definitivamente con la possibilità di rinascere in un futuro forse lontano, forse no.

Avevano vegliato su quei due ragazzi che non sapevano chi erano stati in una vita passata, ignorando d'aver combattuto l'uno affianco all'altro per la salvezza dell'umanità.

Si erano incontrati perchè il destino aveva deciso che quei due cuori dovevano appartenersi l'uno all'altro, sorridendo anche nei giorni di pioggia, senza la paura di doversi dividere, perchè loro ora erano Mamoru Chiba e Usagi Tsukino, non più Endymion e Serenity.





* Tutte le parti in corsivo con gli asterisci sono parti della reale opera di Romeo e Giulietta, scritta da William Shakespeare.



La fine è giunta.
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno seguito la mia storia, che si sono appassionati a questa coppia.
Il finale l'ho voluto rendere un pò diverso anche per cambiare dalla storia dell'Anime. Spesso nell'Anime sembra che Mamoru e Usagi stiano insieme solo perchè nel passato erano stati Serenity ed Endymion. In realtà loro sono Usagi e Mamoru ed è giusto che il loro sia un amore, quello del passato resti al passato.
Grazie a tutti coloro che hanno recensito! Vi ringrazio davvero tanto!

Kate_88



 

   
 
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