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Autore: C a y l e y    08/04/2011    0 recensioni
Rochester, capolugo della contea di Monroe, da anni patria fedele di alcune leggende vrykolakas.
Si narra di una pallida creatura stabilitasi nella palude confinante con la città di Falls.
Molti giurerebbero di aver visto una donna; bianca come lo stucco la sua pelle, neri come la pece i suoi capelli e di occhi rossi come il sangue.
Tutte le versioni combaciano, ed in paese si mormora della presenza di più di un essere bianco.
Intanto, da quelle parti, vengono denunciate insolite scomparse da mesi, e tra i cittadini della contea si parla di " caccia al vampiro "
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Mi chiamo Jamy, ho 17 anni  e da quando sono nata vivo a Rochester, capoluogo della contea di Monroe.
Frequento un accademia di Lingue e cultura, e per quanto la gente voglia essere mia amica io preferisco starmene da sola.
In pratica non ho amici, se non qualche conoscente, e questo mi sta bene.
Amo la solitudine, mi permette di dedicare più tempo allo studio delle arti mistiche e magia, di cui sono appassionata sin da piccola.
Ho la pelle molto chiara, i capelli rossi come lava incandescente e gli occhi verde rubino.
Non ho mai conosciuto mia madre, non ho nessun ricordo suo, è morta durante il parto e quello che mi rimane di lei sono solo poche fotografie stropicciate.
Mio padre si chiama Rick e fa parte dell' esercito Americano, di conseguenza, sono rare le volte che riesce a passare del tempo con me. 
Sono sola, completamente esclusa dal mondo, un pò per scelta mia e un pò per colpe altrui di cui io non posso assumermi le responsabilità.-
Un sedentario tronco color caffè regge su di se numerose foglie che ogni anno, in primavera, decidono di lasciarsi morire.
Io, adagiata su di una sedia riposta accanto alla finestra, le osservo andarsene.
Il sole comincia a scurire sulla città e la luna sembra farsi spazio nel cielo.
L' Ipod, fermo sulle mie gambe, fa scorrere sempre la stessa canzone, e per mancanza di voglia lo lascio fare.
Ora mai è calata la sera ed io sono costretta ad alzarmi per andare a mettere qualcosa sotto i denti.
Scendo le antiche scale in legno che dividevano l' ingresso e mi dirissi in cucina.
Di mio padre nemmeno l' ombra, eppure avrebbe dovuto essere in casa da qualche ora ora mai.
Afferro il telecomando riposto su di una menzola accanto alla tv.
Stavo per accenderla quando, il campanello tintennante mi constrinse a ripostarlo.
Andai verso la porta d' ingresso e dalla finestrella riconossi mio padre.
Aprii, lui sfrecciò subito dentro casa per poi guardarmi negl' occhi e chiedermi " Come stai? ".
Aveva un espressione preoccupata, ansioso di sapere come stavo, troppo, fuori dal normale.
Io rimasi a guardarlo stordita senza dire nulla, lui mi afferro i polsi e con un tono di volce più imponente ribadì " Jamy come stai ?"
Mi aveva fatta preoccupare, e scrollandomi l' espressione interrogativa dal volto risposi " B- bene, maaa, perchè? Cosa dovrei avere ? "
Lui riposò tutti i muscoli in tensione che aveva con un respiro di solievo, poi lasciandomi i polsi, si dirisse in cucina senza dire nulla.
Io lo rincorsi sospettosa e a granvoce dissi " Rick, dimmelo, non puoi lasciarmi senza una risposta "
Lui si sedette a tavolo, aveva preso latte e biscotti e si era messo ad ingurgitarli davanti alla tv.
Si blocco dopo qualche secondo, mi guardo e rimase un pò così.
Io strabuzzai gl' occhi e scocciata dissi " Allora?? "
Lui ricomincio ad affogarsi di latte e biscotti, e dopo qualche boccone si limitò a dirmi " No nulla, volevo solo sapere come stavi"
Io, sapendo che mio padre era un tipetto assai complicato lasciai peredere e mi misi a sedere accanto a lui.
In ti tv c' era il tg Rochester, stavano parlando di strane presenze al confine con Falls ed io incominciai a seguire interessata.
" No, non puoi vederlo " Rick cambiò canale con grande velocità.
" Ehh, perchè adesso ?? sentiamo!"
Mi appogiai allo schienale della sedia e incrociai le braccia.
" Perchè no, non ti vedo dare spiegazioni "
Aveva lo sguardo perso nel vuoto, non ne capivo il motivo, mi rassegnai e lo lasciai andare via dalla cucina senza avergli più chiesto nulla.
C' era profumo di terra bagniata in quella stanza, ed un alone di mistero avvolgeva la figura di mio padre ora mai adagiato sul letto in balia del sonno.






 

  
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