Nella Sala Comune dei Serpeverde quattro figure dell’ultimo anno erano sedute di fronte al camino, scambiandosi i regali di Natale. Tutti e quattro erano rimasti a Hogwarts per evitare le desolanti festività in famiglia e ora, alle dieci e un quarto della mattina del venticinque dicembre erano riuniti per mostrarsi a vicenda il loro riservato affetto serpeverdesco.
Lucius Malfoy porse il regalo alla sua fidanzata. Narcissa scartò la carta argentata e vi trovò dentro una scatola da gioielliere. La aprì e vi trovò dentro ciò che si aspettava: una meravigliosa collana.
“Grazie ragazzi!” sorrise felice la bionda.
“Cissy, sai qual è la particolarità di questa collana?” indagò la corvina sorella maggiore, intuendo che la ragazza non avesse capito.
“Ehm, no…” ammise la minore, arrossendo
“Bhe, non è un dramma, quindi non arrossire! Questo gioiello cambia colore secondo l’umore. Se è verde evidenziatore (come adesso) sei tranquilla, se diventa rosa shocking sei arrabbiata o nervosa, azzurro radioattivo sei triste o pensierosa… Non è bellissima?”
“Certo!” esclamò, prima di mettersela al collo e far diventare il vestito dello stesso colore della collana per essere coordinata, sorridendo poi soddisfatta della sua opera.
Severus porse l’altro pacco argento a Bellatrix che velocemente lo scartò. Un titolo saltava subito all’occhio, scritto in caratteri gocciolanti sangue: “Mille e una tortura per far urlare i vostri ospiti".
“Ragazzi! Siete fantastici, davvero! Lo cerco da una vita!” Esclamò entusiasta la ragazza, abbracciando gli amici calorosamente –che rabbrividirono leggermente a cosa effettivamente le avevano regalato- prima di consegnare un pacchetto verde a Lucius.
Il biondo lo tastò sospettoso, intuendo il vetro nascosto dalla carta da regalo. Certo, poteva aprire il pacchetto e capire, ma che gusto ci sarebbe stato? stette per qualche minuto fissando il vuoto, cercando di decidere cosa fare.
Infine si risolse di aprire il regalo e quello che vi trovò dentro lo lasciò perplesso: cos’era?! Sembrava quasi una pozione: dentro la boccetta cristallina c’era un liquido opalescente, simile a gel alla vista (no aveva osato toccarla), con piccole bolle d’aria incastrate nella massa.
“Ragazzi, hem… cos’è?!” chiese dubbioso.
“Lulù!” esclamò indignata la sua futura moglie “Ma è il balsamo delle fate! L’unico balsamo che rende i capelli protetti da ogni maledizione, così se tu dovessi subire una Cruciatus (una mano si allungò verso il cavallo dei pantaloni: un po’ di fortuna non faceva mai male!) almeno avresti dei capelli decenti. Lulù, è importante!!” insistette la bionda, seria.
“Sì Cissy, hai ragione! Grazie mille, è il più bel regalo che abbia mai ricevuto!” esagerò, per poi porgere l’ultimo pacchetto a Severus. “Ambasciator non porta pena!” lo avvisò prima di sedersi compostamente sulla sedia, cercando di appiattirsi contro lo schienale e allontanarsi così dall’amico.
“Shampoo per capelli grassi, fare quattro risciacqui a doccia (quotidiana) e pettinare la chioma quando è ancora bagnata per prevenire la sgradevole sensazione di unto che si appropria del vostro cuoio capelluto ?”lesse stupefatto il moro, prima di alzare gli occhi per incenerire gli amici per lo scherzo di pessimo gusto.
Amici che, appena sentita la parola “shampoo” erano corsi via, più veloci di un drago a cui hanno tagliato le unghie e messo le french rosa che trova l’indirizzo dell'autore della malefatta.