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Autore: Coccolotti_spray    08/04/2011    1 recensioni
Perché l’hai fatto? »
«Perché l’amic…» tossii «L’amicizia non muore mai realmente Sasuke, nonostante tu volessi sotterrarla»
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Correvo fra gli alberi rapidamente, mentre tutto intorno a me scorreva veloce, sfrecciava con una semplicità che mi faceva invidia; anche io avrei voluto abbandonarmi e lasciare che tutto mi circolasse accanto senza essere toccata. Non volevo che altre pietre venissero scagliate contro questo corpo debole, che altrimenti, sarebbe crollato. L’unica cosa che desideravo era: la pace;
non soltanto attorno a me, ma soprattutto dentro di me, perché stavo iniziando a comprendere che la guerra ti corrode dentro, crea ferite impercettibili, che non sanguinano mai, né provano la loro esistenza, ma ognuno sa di averle e restano lì, ad attendere, attendere e provocare quel dolore di fondo, che annebbia ogni cosa. Un grido sarebbe bastato a spezzare questo incubo?
Mi toccai il cuore e mi scusai con lui, perché non riuscivo a non provocargli quelle ferite, che oramai dolevano solo nella mia mente.
Lo sguardo mi cadde sul paesaggio e mi resi conto di non aver mai guardato davanti a me, correvo in maniera automatica, perché i pensieri avevano preso il sopravvento, immergendomi nel loro mondo.  Vidi davanti a me un’enorme distesa verde e assaporai l’odore della pioggia che vi si era posata sopra; improvvisamente, come sovrastata da un ricordo, scorsi, distesa in quell’oceano smeraldo, una bambina. La guardai attentamente: aveva i capelli corti, raccolti in una piccola treccina di lato, scuri, come le grandi ciglia che le incorniciavano gli occhi color miele. La sentii ridere e quelle risa mi sorpresero, non ne avevo mai udite di così allegre e spensierate! Guardava il cielo senza curarsi di altro,  mentre un raggio di sole, quasi distrattamente, le sfiorava il viso con un’amorevole carezza fugace. Sentii la tensione che avevo accumulato sciogliersi in un mezzo sorriso. Volevo raggiungerla, bramosa di tuffarmi in quella vergine pace. Lei si sedette e i suoi occhi si immersero nei miei, rimanemmo per un lungo istante a guardarci, dopodiché chinò il capo e cancellò con rapidità il suo sorriso, come per scusarsi. Fui costretta a distogliere un secondo lo sguardo per scrutare davanti a me, dato che avevo perso l’equilibrio. Quando mi fui ripresa, mi rivolsi nuovamente verso di lei, ma non c’era più. Era svanita e con lei quella incantevole visione. Mi bloccai.
«Sakura che succede? » domandò Naruto fermandosi a sua volta.
Mi guardai con insistenza intorno, con la speranza di raggiungere nuovamente quel paradiso, ma non accadde nulla, così, scuotendo il capo, ripresi a correre seguita da Naruto, che mi guardò con un’espressione perplessa.
«Sakura va tutto bene? » annuii senza guardarlo, poiché avevo paura di incontrare i suoi occhi, che mi avrebbero mostrato che stavo mentendo. «Se non ti senti bene torna pure al villaggio, io continuerò con il maestro Kakashi» questa volta ci scambiammo un rapido sguardo.
«Tu torneresti indietro? » sentii i suoi occhi arrivare sino a me con un’espressione interrogativa, ma non li raggiunsi.
«No» era sincero, ma percepii qualcosa nel tono nella sua voce, che mi fece provare tutta la tristezza che portava dentro di sé; mi spaventò, poiché vidi nitidamente la sua speranza appassire. Noi o lui.
«Ecco, non lo farò neanche io» lui mi si avvicinò, mentre il maestro ormai si era allontanato.
«Perché dobbiamo ucciderlo?» sbottò improvvisamente Naruto, lasciando trapelare qualcosa che non gli avevo mai visto comparire in viso: la collera.
«Perché ormai la sua possibilità di redimersi è andata perduta, è diventato un pericolo per noi e per gli altri. Hai già dimenticato cos’è successo l’altra sera? » Naruto si sfiorò il braccio; sapevo che al di sotto del suo abito c’erano le ferite che Sasuke gli aveva lasciato come ricordo, cogliendolo impreparato. Aveva nuovamente giocato con la sua vita, come se fosse una marionetta e niente di più, mossa semplicemente dalla volontà sue dita. Un gioco che lo rallegrava nei momenti di noia, come se avesse potere di vita o di morte su di lui e quella sera, probabilmente, l’aveva posseduto realmente; ma non scelse la morte, revocò la sua decisione un attimo prima che uno dei  suoi uccidesse Naruto.
Entrando, ignara di tutto, nella stanza, lo sentii pronunciare a gran voce: “Ora basta”.
Noncurante del resto corsi verso Naruto, che era stato abbandonato a terra, privo di sensi.
«Naruto…» sussurrai avvicinandomi a lui e assicurandomi che fosse ancora vivo, dopodiché gridai: «Sasuke! » che si voltò con indifferenza «Sei un vigliacco! Perché non ti sporchi le mani? Perché mandi avanti quegli idioti che ti porti dietro? »  lui mi scagliò contro uno sguardo vacuo, lo fissai, mentre tenevo in grembo Naruto, aspettando una risposta, che naturalmente non arrivò.
«S-sasu…ke» la voce debole di Naruto attirò la mia attenzione, ma prima che potesse dire qualche altra cosa, perse nuovamente i sensi. L’abbracciai forte, stava bene o meglio, sarebbe stato bene, poi mi rivolsi a Sasuke, la cui presenza iniziava ad infastidirmi:
«Se lo toccherai di nuovo, ti ucciderò» ammonii, ma lui sorrise.
«Non fare promesse che non puoi mantenere».
«Sei modesto come al solito, vedo» lui fece per andarsene. «Non dimenticare le mie parole Sasuke! Non stavo scherzando» lui si voltò lentamente e quasi sibilando disse:
«Tu ricorda le mie. Questa notte vi ho graziato, ma vi ucciderò, perché questo nodo che mi lega a voi mi ha stancato» aveva deciso di liberarsi di noi, eravamo un limite che lo indeboliva, che lo classificava fra i deboli, almeno così lui pensava. Mi sorprendeva pensare che un tempo eravamo stati amici, un tempo che ormai non rammentavo più, poiché tutte quelle lotte l’avevano sovrastato. Non riuscivo neanche a capire se fosse reale, perché le sue parole, ogni dannata volta, mi facevano credere il contrario.
«L’amicizia intendi? » lui annuì. «Tu che aspiri ad essere tanto forte, stai rinunciando ad un immenso potere»
«Posso vivere anche senza» commentò.
«No che non puoi, ma purtroppo te ne renderai conto quando sarà troppo tardi» gli mostrai la mano che Naruto stringeva nella sua «Questo conforto non te lo darà mai nessuno» lui spostò gli occhi sulle nostre mani, sempre mantenendo alzata la sua barriera distaccata, poi, schiaffeggiandosi il viso con  i capelli, distolse lo sguardo. «Hai dimenticato cosa si prova, eh? » girai il coltello nella piaga e ne fui compiaciuta, sentendomi una persona spregevole. Lui alzò il viso a fissarmi e vidi la rabbia insorgere nei suoi occhi color cremisi, divampò come una fiamma verso di me, senza però nuocermi; dopodiché se ne andò gettandosi con un salto impercettibile nell’oscurità.
«No, non l’ho dimenticato! » esclamò Naruto riportandomi al presente.
«Questo mi rassicura, perché spero che ti faccia ricordare quanto vale la tua vita per lui» lui annuì, cercando di non pensare realmente a ciò che gli avevo detto.
«Ferma! » sussurrò Naruto bloccandosi «Ho sentito un rumore» io mi guardai attentamente attorno; il vento ci sfiorò scuotendo la mia gonna, che ondeggiò con lui, ma fu l’unico rumore che udii, nient’altro. Cercai di concentrarmi ancora di più, chiusi gli occhi e lo sentii!
«Sopra di noi! » mi gettai velocemente contro Naruto, allontanandolo un istante prima che un’enorme lama potesse colpirlo.
«Tecnica della moltiplicazione del corpo! » esclamò Naruto.
Le sue copie immediatamente si gettarono contro il nemico, che faceva parte dei compagni di Sasuke, mentre lui mi si avvicinava a me sussurrando: «Raggiungi il maestro Kakashi» scossi il capo.
«Se restiamo insieme abbiamo più possibilità di eliminarlo» lui mi spinse via.
«Ho dei conti da regolare con lui, quindi corri! » vedendo scomparire dal suo viso il sorriso, iniziai a correre. Mentre procedevo mi imbattei nuovamente in quella bambina, questa volta vestita con un abito da cerimonia: un kimono variopinto, che metteva in risalto i suoi occhi ambrati, mi guardò chinando il capo in segno di scuse; perché si stava scusando?
Non potei pensarci, perché dovetti concentrarmi su ciò che mi stava accadendo attorno: il maestro Kakashi si stava battendo contro altri due avversari, un uomo e una donna, quest’ultima, quando mi vide, cercò di raggiungermi, ma Sasuke la bloccò.
«Mi occupo io di lei» annunciò, mentre io mi preparavo a colpirlo. Sapevo che era molto veloce, molto astuto e possedeva lo sharingan, quindi quasi ogni attacco sarebbe stato bloccato, dovevo cercare di ingannarlo, di pensare più velocemente di lui, ma come potevo riuscirci? «Oggi manterrò la mia promessa Sakura» questa volta fui io a non rispondere, ma rimasi impassibile, concentrata su di lui, poiché se mi fossi distratta ne avrebbe approfittato. Lui impugnò la spada e senza pensarci due volte mi attaccò, però riuscii a schivare il suo colpo.
Sasuke allora sbuffò quasi in maniera impercettibile, voleva concludere la faccenda al più presto, dato che io ero una facile preda. Non si stava impegnando, l’avevo visto diverse volte lottare e in quel momento non lo stava facendo seriamente, un punto a mio favore!
Cercai di sferrargli un colpo, ma naturalmente lo parò, ferendomi. Ci attaccammo altre volte, ma non riuscii mai ad avvicinarmi a lui.
Dovevo pensare, pensare a una strategia, ma non ci riuscivo, i miei pensieri erano inondati dal ricordo di quella bambina. Il suo kimono. I suoi occhi. I suoi segni di scuse. Il prato verde. Mi distrassi un istante, pagando la mia negligenza col sangue, che strisciò lunga la pelle nuda del mio braccio; il dolore non fu immediato, passò qualche secondi prima che iniziò a farmi seriamente male, ma infondo non era una ferita grave, però era dannatamente seccante! Cercando di non perdere tempo tentai di rialzarmi, ma non mi fu possibile, poiché Sasuke era già davanti a me, pronto a strapparmi ciò che avevo di più caro: la vita. Posizionò la spada, ma esitò. Vidi nitidamente nei suoi occhi l’incertezza, il dubbio, allora mi venne un’idea, che speravo funzionasse.
Inaspettatamente Kakashi si intromise nel nostro scontro e per Sasuke scomparsi, i due iniziarono a lottare fra loro come se nient’altro esistesse; allora corsi verso Naruto, il quale non era stato visto ancora dagli altri. Impegnato con Kakashi, Sasuke non tentò neanche di fermarmi, ma mandò la donna dai capelli rossastri contro di me. Lei mi si parò davanti senza incutermi la benché minima paura, non la conoscevo, ma mi sembrava un essere insignificante, priva di qualsiasi valore.
«Ho saputo che facevi parte della squadra del mio Sasuke…» esclamò mettendosi una mano sul fianco.
«Allora? » domandai io, riacquistando la posizione di difesa, mentre lei iniziò a ridere.
«Ti strapperò via la vita con maggiore soddisfazione…eliminando dal capo una rivale» quando le sentii pronunciare quella frase vidi riflessa su quella ragazza una parte di me stessa, la parte gelosa ed estremamente possessiva, che aveva cercato in tutti i modi di attirare Sasuke a sé.
Senza darmi il tempo di scacciare via quella visione esclamò: «Iniziamo! » precipitandosi contro di me, che bloccai il suo colpo facendola barcollare all’indietro.
«Sakura! » esclamò Naruto, che mi fu subito accanto. «Sono arrivati i rinforzi dal villaggio! » annuii, sempre tenendo gli occhi puntati su di lei. «Il maestro Kakashi si sta battendo contro Sasuke, ho un piano Naruto…» informai, mentre lui mi guardava per avere maggiori informazioni «Ti spiegherò ogni cosa non appena ci saremo sbarazzarti di lei! » nel momento in cui pronunciai quella frase vidi comparire Hinata.
«Hinata! » esclamammo all’unisono io e Naruto.
«Gli altri stanno arrivando, mi hanno mandato a darvi una mano» Karin attaccò, ma Hinata con l’utilizzo del byakugan la ferì.
«Grade Hinata! » esclamò Naruto, facendola arrossire lievemente, dopodiché avanzammo e senza farci notare ci nascondemmo dietro un’enorme ammasso di roccia.
Nessuno dei due si sporse a vedere cosa stava accadendo, ma sapevamo che il maestro si stava ancora battendo e questo fu rassicurante.
«Cos’hai in mente Sakura? » io chiusi gli occhi per tranquillizzarmi, siccome il mondo iniziò a girare per un istante, sconvolgendomi. Inspirai ed espirai un paio di volte, dopodiché, non appena tutto ritrovò la sua stabilità li riaprii.
«Dobbiamo sorprendere Sasuke, Naruto, laddove è ancora fragile e incerto; per fare questo invierò delle copie verso di lui…» lui inarcò un sopracciglio.
«Perché non posso usare le mie? »
«Perché quando si batte con me non si impegna» lui mi esortò a continuare: «…Una delle copie risolverà la situazione, ne sono quasi certa…»
«In che modo? » domandò perplesso.
«Non lo so ancora, ma sono certa che funzionerà. Tu avrai un solo istante nel quale potrai colpire Sasuke, uno solo, capisci? » mi poggiò una mano sulla spalla.
«Non mi fermerò davanti a niente! »
«Promettimelo Naruto» lui sorrise e mi abbracciò.
«Te lo prometto! » Naruto mi trasmise la forza necessaria per credere che il mio piano avrebbe funzionato realmente.
Eseguendo la moltiplicazione del corpo inviai una copia a raggiungere Sasuke, che la eliminò in un sol colpo; ne inviai un’altra che fu ugualmente sterminata. Sasuke avanzò nella nostra direzione, ma un’altra copia gli sbarrò il passaggio, questa volta le dedicò la sua intera attenzione, perché il suo compagno impedì a  Kakashi di raggiungerlo.
«Pensi che delle semplici copie possano fermarmi? » lui estrasse la spada e all’improvviso rividi  la bambina comparire davanti ai miei occhi, questa volta scossi il capo per scacciare quella visione e concentrarmi in quella che era più di una lotta, una danza mortale nel quale qualcuno avrebbe perso la vita. Iniziai a contare mentalmente: “Uno…due…tre…uno…due…tre”, sempre con maggiore persistenza, dopodiché attaccai Sasuke. Inizialmente gli feci credere di cercare di combattere, ma quando fu lui ad attaccare lasciai che la sua lama mi attraversasse. Un colpo netto, che mi strappò un lamento. Quando il sangue mi macchiò la giacca, i suoi occhi abbandonarono la maschera che celava ogni emozione e vidi affiorare lo sconcerto. Estrasse l’arma e come inorridito la fece cadere a terra, mentre il mio corpo si afflosciava come un peso morto contro il suo petto.
«Adesso Naruto! » esclamò, un attimo prima che scomparisse, la copia che gli era rimasta accanto.
Lui con l’incredulità dipinta in volto si avventò contro l’amico e con le lacrime agli occhi lo colpì. Un colpo che gli fu fatale.
Il tempo sembrò rallentare, mentre i nostri corpi si abbandonavano al suolo. Naruto si precipitò verso di noi, accogliendoci fra le sue braccia.
«Perché sei andata al posto di una copia Sakura? Perché?» gli occhi cerulei di Naruto mi fecero sorridere.
«La guerra fra noi è terminata» sussurrai quasi a fatica, mentre loro due mi scrutavano.
«Ma non doveva finire così! » sentii le braccia di Naruto avvolgerci entrambi, le sue lacrime mi scorsero sul viso come un rimprovero e si mescolarono alle mie.
«Hai visto che alla fine ho mantenuto la mia promessa? » mi rivolsi a Sasuke, che facendo un evidente sforzo sorrise.
«Perché? » domandò lui «Perché l’hai fatto? »
«Perché l’amic…» tossii «L’amicizia non muore mai realmente Sasuke, nonostante tu volessi sotterrarla» Sasuke abbandonò il capo sul petto di Naruto e contemporaneamente sulla mia spalla.
«Forse…è così» io a tastoni gli presi la mano, mentre affondava il suo viso nei miei capelli.
Cercai di respirare per non abbandonarmi del tutto al pianto, ma fu difficile, poiché tossii nuovamente sputando altro sangue. Chiusi gli occhi. Naruto ci strinse ancora di più a sé con se volesse trattenerci, voleva che non andassimo, ma ormai era tardi; l’ora era giunta.
La mano vellutata della morte mi asciugò le lacrime e attirò a sé; fu allora che un’ultima volta la bambina, che per l’intero giorno mi aveva perseguitata.
Lei, senza proferire parola, mi si avvicinò e allungò la mano affinché la prendessi. Io esitai un istante, indietreggiando, non mi sentivo pronta, dove mi avrebbe condotto?
Lei ampliò il suo sorriso e disse:
«Tutti hanno paura di me all’inizio» io arretrai ancora un po’, scontrandomi contro qualcosa; mi voltai con cautela, cosa avrei trovato alle mie spalle? Con mia sorpresa vidi Naruto e Sasuke, entrambi avvolti in due kimoni, che mi posarono una mano sulla spalla.
Io rimasi immobili, come inebetita, non immaginavo che mi avrebbero raggiunta, ma forse, era vero che l’amicizia non moriva mai realmente.
Cercando di superare la sorpresa provai ad aprire bocca per esprimere quello che dentro di me ribolliva e voleva emergere, ma invece rimasi muta a fissarli, come se fossero i soggetti di un meraviglioso dipinto; era inevitabile! Non li avevo più visti in quel modo da tanto tempo: uno accanto all’altro con un’espressione felice, forse Naruto sì, ma non Sasuke.
Il mio cuore si liberò di ogni cosa, raggiunse la tanta ambita pace mescolata ad un pizzico abbondante di gioia e allora, con decisione, strinsi la mano della bambina.
Dove mi avrebbe portato? Non lo sapevo.
Cosa ne sarebbe stato di noi? Non sapevo neanche questo, ma avevo una sola certezza: saremmo stati nuovamente insieme a costruirci un nuovo cammino da percorrere.
 
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Commenti dei personaggi:

 
Sakura: “M-ma...cos..? Io? Sas’ke?...NO! No Sas’ke siamo morti? Sas’ke? Sas’Ke rispondi! Non può finire così! S-Sas’ke…non hai confessato di amarmi…Sas’ke!”
 La parte malvagia di Sakura mi lancia uno sguardo rovente.
Sasuke: “…”
Tobi: “Hey Sasuke non ti esprimere troppo, altrimenti rischi di emozionarmi!”
Sasuke annuisce con la solita faccia da: “Io sono fico baby, look at me!”, mentre pensa fra sé: “Di che colore avrò le mutande? ”
Naruto, puntando il dito contro Sakura, grida: “Perché non potevo narrarla io questa storia?!? Sono il protagonista di questo anime, dopotutto!”
Tobi gli si avvicina e, dandogli un “pat pat” sulla spalla, risponde: “Ascoltami tesoro, anche se la serie si chiama Naruto, devi capire che non interessi a nessuno. E’ dura accettarlo, ma anche Rock Lee, che assomiglia alla protagonista si Flashdance, è più gettonato di te! Sei inutile come una donna per Orochimaru, accettalo e vivrai meglio!”
Naruto lo guarda un secondo con gli occhi sbarrati: “Spigami adesso tu che c’entri! Non ci sei nemmeno nella storia! »
Tobi: “Io ci sono sempre, solo che tu non mi hai visto”
Karin si avvicina a Sakura: “Dannata! Tu alla fine ti becchi il mio Sasuke!!! Ti odio!”
Sakura: “Ascolta cocca, tanto è inutile che ci provi, perché non te lo dà, capito?”
Sasuke guarda le due ragazze con un’espressione che potrebbe significare tutto e niente nello stesso momento, mentre balla mentalmente la canzone “dell’Happy Hippo”.
Hinata si intromette con cautela fra le due litiganti e carca di appianare la situazione: “Ragazze calme…”
Sakura e Karin: “Non rompere tu!”
Hinata estrae dal nulla un bazuka e lo punta contro le ragazze: “Oche irriconoscenti! Sono venuta per evitare che litigaste e voi mi ripagate così? Bene…ora assaggerete la mia ira”
Rock Lee: “Vai Hinata! Spacca il c**o a tutti!”
Hinata sfoga la sua rabbia repressa verso Sakura e Karin, che inginocchiate, implorano il suo perdono.
Kakashi: “Più o meno come fa un piccione…”
Naruto e Rock Lee: “Più o meno come fa?”
Improvvisamente tutti si bloccano e si riuniscono intorno a Kakashi, che con stile riproduce il verso di questo stimato animale.
Tobi, approfittando della distrazione degli altri, si avvicina ai lettori e inchinandosi conclude: “Ragazzi grazie per aver letto! Arrivederci a tutti...Ah! Non scordate che…TOBI REGNA!”
 
Note: Un ringraziamento speciale a Masashi Kishimoto, che, grazie alla sua genialità, ha dato vita a questi mitici personaggi.
 
  
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