Ciao a tutti da NaruXHina,
ancora una volta con una settimana di ritardo! XD
Beh, come si suol dire,
meglio tardi che mai! Ad ogni modo, non dubitate mai che questa fic continui,
eh? U__U
Spero questi rallentamenti
non diventino prassi, non vorrei la storia si trascinasse troppo nel tempo,
anche perché ci sono ancora diversi capitoli da scrivere, spero non venga
eccessivamente lunga…
Nello scorso capitolo lo
scontro tra Natsu e Lionel ha avuto un finale toccante, apprezzato dal
sottoscritto e da voi ^__^
In questo nuovo capitolo
ci attendono altre batoste: sarà tutto azione! Spero di non rendervi indigesta
la fic con tutti questi scontri (non ne descrivo mai, sarà che ora voglio
recuperare? XD), che comunque cercherò sempre di alleggerire!
Buona lettura, commentate!
PS: GAZILLE X LEVI ORA E
SEMPRE!
PPS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
“GRAAAAAAAAAAZIE!”
Lionel si sbatté a terra
con un maxi inchino ai piedi di Natsu ed Happy.
“Grazie! Grazie! Grazie!
Grazie! Grazie!” ripeté ancora, alzando e riabbassando la fronte ogni volta!
“Non c’è di che!” rise
Happy.
“CHE COSA CENTRI TU?!?” sbraitò guardandolo con gli occhi in fuori, facendolo
correre via al riparo dietro le gambe di Natsu.
“Uaaah!”
“Al massimo posso
ringraziarti per avermi impedito di gustare quel panino tonno e maionese,
sbafone!”
Natsu annuì: “Sei stato
molto cattivo Happy.”
“MA TE LO SEI ASSAGGIATO ANCHE TU!” piagnucolò il gattino con due cascate di
lacrime dagli occhi.
“Tu invece…” iniziò il
pingue in giacchetta, alzando gli occhi su Natsu.
Niente più terrore, né
invidia: il suo faccione era tornato a trasmettere felicità, come quello che
ogni cicciottello di buon umore dovrebbe fare.
“Tu mi hai aperto gli
occhi e chiuso lo stomaco! Non ho più bisogno di riempirlo per compensare la
mia inadeguatezza… d’ora in poi lo riempirò solo perché mi piace mangiare! E lo
devo tutto a te!”
“E dei tuoi propositi di
dieta che mi dici?”
“AL DIAVOLO!”
Lionel balzò in piedi:
“Non ho più bisogno di finire una dieta!”
“Anche se ti farebbe bene…” sibilò Happy.
“Approvo...” assentì
Natsu.
L’altro si voltò per
nascondere il rossore, aggiustandosi con nonchalance il cravattino: “Ehm…
quello che cercavo di dire è che non aspetterò di dimagrire qualche chiletto
per sentirmi degno di Evelyn, perché… Perché io la amo!” -ammise sprizzando
cuoricini e sollevandosi sulle punte lieve come una piuma- “E grazie a Natsu mi
sento coraggioso quanto un leone, ma che dico, cento leoni! Abbastanza da
dichiararmi senza remora alcuna!”
“Lei ti piaaaaace!” ghignò
Happy come era solito fare per sfottere Lucy e vederla affannarsi a dire di no.
“Già, proprio così!”
“… Ah, giusto… Che cosa
cariiiiina!”
“Eh eh!”
Dopo quel combattimento il
rosa aveva fatto presto a riconquistare il buon umore, vedendo Lionel sospirare
e sprizzare cuori, fantasticare e saltellare come se la ciccia non lo
appesantisse o si scuotesse tutta sul suo faccione rubicondo.
In tutta quella brutta
storia venuta fuori da un filtro d’amore, il sentimento di Lionel per quella
tipa era un vero toccasana!
Questo doveva fare
l’amore: mettere le ali ai piedi e il carbone della fornace, farti ardere al
punto che non c’è drago che tenga! Erano entrambi vincitori in quello scontro,
e forse lui anche di più!
“Ora che si fa?” domandò
Happy.
Natsu e Lionel si posero
ciascuno quella stessa domanda! Mentre loro perdevano tempo chissà che altro
era successo o stava succedendo nella villa!
“Lionel, come sono i tuoi
compagni? Intendo, c’è qualcuno di molto forte?”
“Oberon è molto forte, è
un alchimista di prim’ordine! Però anche Sybille ed Henry sono parecchio in
gamba. Ah, e poi c’è Evelyn, non dimentichiamola: non vorrei mai essere un suo
nemico, innamorato o meno che io sia.”
Happy lo interruppe: “Quindi l’unico scarso sei tu?”
Il povero Lionel corse a
piangere in un lavandino: “BUAAAAHHH! MA CHE MODI SONO?! Non sono scarso!”
Natsu batté pugno su
palmo: “Allora coraggio Happy! Andiamo a cercare gli altri!”
“Aye!”
“E tu che farai ora? Passi dalla nostra parte?”
“Non posso! Dalla mia
parte c’è la mia amata!”
“Però ora hai detto di non aver più motivo di partecipare alla ricerca delle
pozioni perdute.”
“Si, è vero, ma di certo non combatterò coi miei amici! Mi hai preso per un
voltagabbana?”
“Eh eh, scusa!” fece Natsu
grattandosi la nuca.
“Intanto verrò con te,
così magari troverò Evelyn o qualcuno degli altri.”
Forse anche loro avrebbero
avuto modo di capire che le pozioni che cercavano non erano forse l’unica soluzione.
In questo modo se non altro si sarebbero evitati altri scontri con i Fairy
Tail: non erano mica cattive persone quei ragazzi.
<< Evelyn, non hai bisogno dell’Incanto
Cupidus! Tu hai me! Ti farò ricredere sugli uomini e sul mio conto! Se ho fatto
capire quanto valgo a quel vandalo ci riuscirò anche con te! Aspettami, amore
mio! >>
Anche perché, se con
l’Incanto Cupidus si procurava un partito più attraente di lui allora erano
cavoli amari…
Si era già avviato di tre
passi verso gli scalini in pietra che riportavano di sopra, quando un gorgoglio
lo fermò…
Poi vi fu un secondo
gorgoglio, e poi due insieme!
Si girò e vide Natsu ed
Happy con le mani sulla pancia.
“Fame?”
“Sigh! Per essere una
cucina non c’era nulla di buono!”
“Aye! Che delusione!”
Ridendo, scherzando e
combattendo si era quasi arrivati all’ora di pranzo…
“Un momento! Lionel,
sbaglio o tu hai le tasche piene di roba da mangiare?”
“Beh, si… Dovrei avere
ancora qualcosina…”
Cominciò ad ammonticchiare
a terra quel qualcosina che gli era rimasto: salatini salati, biscotti pepati,
taralli quadrati, brioche farcite, cioccolata per pan-carré e pan-carré alla
cioccolata, carne secca e frutta fresca, formaggio spalmabile e torrone
infrangibile , pesce secco e patate in umido, e anche le patatine al
peperoncino che Natsu aveva già avuto modo di gradire…
La prima reazione di Natsu
ed Happy fu domandarsi se le tasche di Lionel non fossero magiche o lui fosse
semplicemente un genio nello stipare. Poi si fiondarono sul cibo!
“Ma… vi mettete a
mangiare?”
E dire che prima il rosa
sembrava così ansioso di correre di nuovo nella mischia dai suoi compagni!
“Ah, scusa… ne vuoi un
po’?”
“Favorisci pure!” fece Happy.
Lionel lo fulminò con lo sguardo: “Non devi dirmelo, è roba mia! … Beh, dopo
tanta fatica un po’ di energia ci vuole!”
E così, dopo tanti,
tantissimi anni, nella cucina del mago Oliver tornò a sentirsi odore di cibo e
rumore di mandibole in azione!
“Sei nei guai adesso.”
Levi, Lucy, Wendy e Charle
in quel momento si sarebbero aspettate di sentirsi rivolgere una frase del
genere…
Invece la misteriosa nuova
arrivata in stile agente segreto stava minacciando Evelyn anziché loro!
“C-che vorresti dire?” fece Evelyn facendosi un passetto indietro, col la
parola “colpevole” scritta in fronte.
Sybille era più bassa di
lei, con o senza tacchi alti, ma il tono di voce e il portamento trasmettevano
professionalità ed affidabilità; che differenza con la compagna, lei tutta
velata e lei così provocante. L’una fatta per passare inosservata, l’altra per
farsi guardare. Una differenza da pugno in un occhio, nel carattere come
nell’aspetto!
“Lo sai bene.” –fece la
tipa col codino e la maschera incrociando le braccia davanti al petto- “Hai
agito di testa tua un’altra volta e oserei dire hai compromesso tutta
l’operazione per un paio di gattini.”
“Gattini parlanti con le alucce bianche prego!”
“… Non mi sembrano poi
così speciali.”
“Sybille, sai bene che le
tue opinioni sono sempre le stesse e fanno poco testo.”
“Direi di si. Ad ogni modo, quando Oberon lo saprà sarai nei guai. Già gli ha
dato fastidio la prima volta che hai rapito i tre gatti, adesso hai addirittura
attaccato senza il suo permesso.”
“Argh!”
“Chissà, forse ti caccerà dal gruppo.”
“Nooo! Non può cacciarmi dal gruppo! Si fa un figurone ad essere in un gruppo!
Voglio continuare a far parte del gruppo! Non farmi uscire dal gruppo, ti
prego!”
“Dovresti chiedere ad
Oberon, non a me.”
<< Non so quale delle due sia più strana…
>> si disse Charle ascoltandole.
“Cosa ne è di un gruppo
senza una bambola da paura quale la sottoscritta? Quando c’è è molto più figo e
alla moda! Senza di me diventereste proprio quelli là, che devono compensare l’assenza
di una pupa autentica col numero!” disse indicando le Fairy Tail, irritandole
per l’ennesima volta!
“Forse un po’ mi
dispiacerebbe non averti con noi, ma resta il fatto che hai sbagliato.”
Evelyn si strinse al suo
braccio e iniziò a sussurrarle parole dolci all’orecchio: “Andiamo, Sybillina!
Amichetta mia…”
Sybille roteò gli occhi.
“Non è poi così necessario
che Oberon lo venga a sapere! E in ogni caso ormai la frittata è fatta: ormai
siamo qui con loro, e loro sono nostre nemiche, giusto?”
“Giusto. E allora?”
“E allora dammi una mano a combatterle! Quando le battiamo io dirò ad Oberon
che hai svolto tutto il lavoro da sola e sarà certamente molto contento di te!
In cambio tu mi lasci tenere i miei gattini e chiudi un occhio sul resto! Che
ne dici?”
Sybille si grattò il mento
e poi scrollò le spalle.
“Se faccio bella figura o
meno, Oberon mi aiuterà lo stesso…”
“Ti darò uno dei micetti
(quello nero e cattivo)!”
“Non mi interessano molto…”
“Quella coi capelli biondi
ha detto che sei piatta!”
“……”
Convincerla era cosa
difficile visto che praticamente nulla riusciva a smuoverla: ad Evelyn non
restava che incrociare forte le dita e chiudere gli occhi, preparandosi alla
risposta.
“E va bene, ti aiuto.”
“EVVIVA!”
Lucy restò a bocca aperta: “IO NON HO DETTO NULLA!”
“Non è per quello.” –si
chiarì Sybille- “A me le provocazioni non fanno effetto.”
“Non ti fa effetto proprio nulla sembra…”
“Do una mano ad Evelyn
così la pianta di piagnucolare… e poi perché grazie a lei giusto prima ho
provato un briciolo d’emozione.”
“Wow, magnifico!” –batté le mani Evelyn- “Che cosa hai sentito?”
“Credo si chiamino superiorità e compassione… nei tuoi confronti.”
“SAREBBE A DIRE CHE TI FACCIO PENA?!?!?!” ruggì Evelyn!
<< Ma con chi stiamo combattendo? >>
si domandò Levi con un gocciolone.
Aveva cercato di
sdrammatizzare, lasciandosi scappare un sorrisetto, ma adesso le due le
puntavano, e avevano uno sguardo completamente diverso.
A quanto pareva ora
avrebbero fatto sul serio.
Le quattro Fairy Tail si
misero sull’attenti: Lucy mise mano alla frusta, Charle attivò l’aera e si mise
dietro le spalle di Wendy, Levi prese carta e penna.
<< In questo combattimento dimostrerò quanto
valgo e metterò definitivamente in ombra Lucy! Gazille riconoscerà la mia
bravura! >>
<< Ridi, ridi, piccola sciocca! Ti farai
mettere ko in un istante e in quel momento sarò io a prendere in mano la
situazione! Gazille non mi resisterà più quando saprà che posso anche essere
una brava combattente! >>
Le altre due parimenti si
prepararono allo scontro.
La misteriosa Sybille fece
comparire nelle sue mani una catena, ai cui estremi erano agganciati una falce
e un pesetto di ferro.
“Quella è in grado di
evocare armi come Erza, fate attenzione!” spiegò Wendy.
La fascinosa Evelyn, con
gesto plateale, sollevò il lembo del vestito, scoprendo la gamba che non veniva
normalmente rivelata dallo spacco. Lì, fermato da una fascia, era nascosto un
pugnale tridente.
“Umpf!”
Iniziò a giostare con la sua arma, muovendola rapidamente con un sinuoso gioco
di polso, facendo sibilare i bordi affilati delle tre lame…
<< È brava… >>
“AHIA! MI SONO TAGLIATA! UAAAAH!”
“……”
Passò il pugnale
nell’altra mano e cominciò a succhiare l’indice ferito; tra l’altro si era
anche strappata il guanto.
Sybille scosse il capo e
sospirò: “Senti Evelyn, ci penso io ad attaccare, va bene? Tu vienimi solo in
supporto.”
“Agli ordini… Uh, che dolore, il mio ditino!”
Sybille iniziò a far
roteare il capo della catena con la falce: il suono solo di quel micidiale
strumento da battaglia bastava a confondere e disorientare i nemici,
solitamente basiti da quell’arma insolita e imprevedibile.
“Mi spiace farvi questo,
d’altro canto siete nostri nemici e non dovrei aver pena per voi, e forse non
ce l’ho… Ma abbiamo parlato anche troppo.”
Un secondo dopo, tutte e
quattro la persero di vista.
!?!?!
Come un fulmine a ciel
sereno, Sybille era piombata, abbassata su un ginocchio, a un passo da loro, avendole
a portata utile per la sua micidiale arma. Rialzandosi la fece ruotare sopra la
testa, ma fortunatamente nessuna di loro si lasciò colpire, in particolare
Charle si sollevò in un attimo con un forte colpo d’ali e dall’alto Wendy puntò
subito il nemico.
“Wendy… non riuscirò a
usare l’Aera troppo a lungo…” disse con voce affaticata. Per quel giorno aveva svolazzato
abbastanza.
“Non ti preoccupare
Charle, sganciami!”
Charle lasciò la presa,
trasformando Wendy in un aquila in picchiata.
“SOFFIO DEL DRAGO
DELL’ARIA!”
“Adesso Evelyn!”
“Detto fatto!”
La rossa allungò la mano come in segno di stop e il colpo d’aria si fermò a
poca distanza dal muso di Sybille. Dopodiché poggiò l’indice sul pollice e tirò
una schicchera…
“VAI!”
Il colpo d’aria tornò
indietro investendo Wendy in pieno.
“YAAAAAHHH!”
Charle riuscì ad
intervenire per tempo, afferrandola a mezz’aria prima che si schiantasse contro
il camino, ma, ormai raggiunto il limite, si affrettò ad atterrare.
“Lucy, occupati di lei!”
gridò Levi.
“Taci, rivale in amore! Ho
già capito!”
Lucy corse spedita contro
Evelyn, mentre Levi si adoperava a tenere occupata Sybille.
“Solid Script! FIRE!”
Dal foglio apparirono
delle lingue di fuoco che cercarono di lambire la ninja, ma questa sgusciò tra
di essere come un serpente dopodiché con un colpo del falcetto all’estremo
della catena strappò in due di netto la pergamena su cui Levi aveva scritto
l’incantesimo.
<< Accidenti! Posso usare il Solid Script anche
con le sole dita, ma quando sono inchiostro su carta i miei incantesimi sono più
potenti! >>
Ne aveva altri fogli nella
sacca, ma non era il caso di prenderli subito con un’avversaria tanto veloce e
letale, meglio preoccuparsi delle sue mosse…
“Avanti, fatti sotto,
biondina! Qualunque incantesimo userai te lo ritorcerò contro!” sghignazzò la
rossa sicura di sé.
“Eh eh, allora mi basterà
non usare incantesimi, dico bene?” rispose Lucy, tendendo rumorosamente la
forte frusta.
“… Oh oh!”
Lucy si portò avanti con
un saltello e schioccò la sua arma, facendola attorcigliare intorno al manico
del pugnale-tridente di Evelyn, rubandoglielo poi con uno strattone!
“Che mi dici adesso?”
“Umpf? Che ti dico? … SYBILLE AIUTAMI!”
“Uff…”
Disimpegnatasi da Levi,
Sybille usò la sua catena allo stesso modo della frusta di Lucy, aggrappando il
pugnale della compagna tramite il falcetto, togliendolo così dalle mani di
Lucy.
“Tieni, e non perderlo
più.” disse poi tirandologlielo…
STAB!
Per fortuna non aveva
beccato lei, ma il muro alle sue spalle!
“UAAAAHHH! MA SEI PAZZA?!”
Sybille, cogliendo di
sorpresa Levi, iniziò a correre contro Lucy.
“N-non ho paura! Kya!”
Sybille fece sparire la
catena e lasciò che il colpo di frusta si abbattesse sul suo braccio destro
sollevato. Dopodiché evocò una spada e con un colpo rapidissimo tagliò in due
la frusta.
“Oh, no…” constatò Lucy.
“Oh, si!” festeggiò Evelyn.
“SOLID SCRIPT! FIRE!”
<< Se la colpisco alle spalle non schiverà di
certo. >>
Sybille non si girò
neanche, fece solo un segno a Evelyn.
“CHARME!”
Le lingue di fuoco
balzarono tutte sull’attenti.
<< Non sono stata abbastanza veloce
>>
“Frusta o non frusta io
vi…”
Lucy aveva provato a
muoversi, ma Sybille l’aveva afferrata per un braccio, e portatoglielo verso
l’alto per scoprirla, la colpì con un forte calcio al fianco, scagliandola come
un fuscello fino ai piedi dell’amica dai capelli turchesi.
“Lucy!”
“Adesso?” chiese sadica Evelyn.
“Direi di si.” rispose
atona Sybille.
Le
lingue di fuoco che aveva bloccato, al suo semplice gesto, partirono dritte
come saette ardenti contro le due.
!!!
Il
calore era insopportabile. Neanche arrivava a toccarlo, eppure, ogni volta si
avvicinava, sentiva le sue impenetrabili scaglie sudare dalla paura
ogniqualvolta la spada arroventata dell’avversario rasentava a raggiungerle.
Gazille
si era intelligentemente passato sulla difensiva: il calore sprigionato
dall’arma di Oberon, con la miglioria della pozione dell’incandescenza, era di
sicuro in grado di ferirlo, e la prima cosa da fare era starne alla larga.
Tuttavia gli sarebbe seccato attendere semplicemente che l’effetto sparisse, e
dopotutto, non era detto riuscisse a schivare i suoi fendenti e le sue stoccate
fino a quel momento.
“Eh
eh eh!”
Senza contare che la sua risata gli dava una gran voglia di farlo a pezzi!
Gazille
scardinò una porta senza sforzi e gliela scagliò contro, ma Oberon la tagliò di
netto, e le due metà, coi lembi che avevano preso fuoco, ricaddero a terra alle
sue spalle senza nuocergli.
Gazille
allora trasformò il braccio in un bastone di ferro, ma non lo indirizzò contro
di lui, bensì contro il candelabro in bronzo sulla sua testa, frantumandone la
catena.
“Hop!”
Oberon
scansò, e durante il salto mosse la spada a vuoto; in realtà aveva scagliato
contro Gazille alcune gocce di metallo infuocato, come fossero stati degli
schizzi provenienti da una lama bagnata da ripulire.
<<
Anche questa ora? >>
Mollò
una spallata al muro più vicino, frantumandolo e rifugiandosi così in una nuova
stanza. Oberon lo raggiunse tramite la breccia, l’ennesima, rivolgendole
un’occhiata infastidita…
Puntò
con un braccio teso la punta rovente contro il dragone, fermo al centro della
stanza: “Per quanto ancora vuoi correre via? Non sarebbe più facile
arrenderti?”
“…
Ghihihi! Ghihihihihi!”
Una
risata troppo forte e troppo spaventosa per non iniziare a preoccuparsi: quando
si è in vantaggio è sempre un brutto segno!
“Arrendermi?
Correre via? Tu non sai chi hai di fronte! Io sono un dragon slayer! La mia
magia mi è stata insegnata direttamente da una creatura il cui potere va ben
oltre quello dei maghi più potenti! Semplicemente mi andava di divertirmi e di
non farla finire in fretta, ma visto che insisti, ti butto giù io dal
piedistallo!”
Pose
le mani davanti alla bocca, come stessero reggendo un’immaginaria tromba.
Oberon
cominciò ad indietreggiare con prudenza.
“SOFFIO DEL DRAGO DI METALLO!”
Anziché
uno squillo, dalle mani di Gazille uscì un fragoroso turbine di aria, polveri e
scaglie metalliche aguzze. Un turbine triturante contro cui ogni spada è
inutile.
Almeno
se non debitamente potenziata.
Oberon
aveva già un attimo prima dell’attacco portato la mano alla cartucciera, per
una pozione in grado di offrirgli una qualche difesa. Stappò la fiala con la
bocca e con ancora il tappo di sughero tra i denti cosparse la sua lama,
ponendola poi dinanzi a sé, con la punta orientata verso il basso.
Era
una magia d’aria, che fece sì che dalla lama si producesse un turbine alto fino
al soffitto, una colonna nella quale Oberon attese nascosto l’impatto.
I
due turbini si incontrarono, con una forza tale da strappare con violenza lembi
di carta da parati dai muri circostanti.
“Gn!”
Gazille
allora inspirò e soffiò ancora, dando nuova potenza al suo attacco, rendendolo
tanto devastante da inglobare del tutto al suo interno Oberon!
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAGH!!!”
La
centrifuga metallica allora schizzò verso l’alto, sfondando il soffitto.
“Ghihihi!”
Cos’è un drago senza il suo soffio? Una
bruttissima gatta da pelare, figuriamoci quando lo usa!
“SOFFIO
DEL DRAGO DELL’ARIA!”
Per
fortuna che le fiamme generate da Levi non erano forti come quelle di Natsu,
altrimenti non sarebbe stato così facile fermarle e dissiparle.
Wendy
e Charle raggiunsero di corsa Levi, china ad accertarsi delle condizioni della
dolente maga degli spiriti stellari.
“Non
sono ancora ko.” rassicurò la maghetta.
“Meno
male…”
“Ouch…”
Charle
alzò gli occhi. La fulmineità di Sybille compensava largamente le scarse
abilità offensive di Evelyn, ed Evelyn, col supporto della sua magia,
proteggeva Sybille, consentendole di portare a termine indisturbata i suoi
micidiali attacchi, nonostante fossero in inferiorità numerica.
Wendy
guardò Lucy sorniona: “Ti fa tanto male? Perché non ti riposi?”
“Balle! Io sto benissimo! Io sono di ferro, come il mio amato Gazille!”
“Puoi
guarirla?”
“Beh, potrei… se ammettesse che sono un partito migliore di lei per Gazille,
allora magari…”
“SCORDATELO!”
Evelyn
intanto le stava osservando.
“Mi
chiedo se questo Gazille sia davvero così bello... Potrei farci un pensierino.”
“TI
ABBIAMO SENTITO!”
“Io
no.” le rassicurò Sybille.
“Già
ti detestiamo perché sei antipatica e te la tiri un sacco” –continuò Lucy- “Se
adesso osi concorrere per Gazille ti ridurremo in briciole!”
“Tanto tu non gli piaceresti mai: ti vesti troppo sfrontata, sei scema e
antipatica!”
“Attenta a te, non farmi arrabbiare, sai?!”
“Tsk!
Rabbia, invidia, gelosia, rivalità… Anche se a volte vorrei arrivare a sentirle
anch’io, in una battaglia non c’è posto per le emozioni. Se vuoi vincere devi
restare fredda e concentrata.”
Si
voltò e vide Evelyn da un lato e Lucy e Wendy da un altro che si lanciavano
reciprocamente pernacchie e insulti.
“SVERGOGNATA DI UNA SEXY!”
“INDECENTI
POPPANTI INVIDIOSE!”
“Come
non detto.”
Lucy
e Wendy iniziarono a caricare a viso aperto!
“Fatti
da parte, attacco io! Apriti porta dell’Arciere: SAGGITTARIUS!”
“Fatti
da parte tu! Tornado del Drago dell’Aria!”
Wendy
sbuffò forte sul pavimento e da lì l’aria si innalzò vorticante in un tornado
formato-mini.
“Pronto!”
contemporaneamente, un uomo in costume da cavallo mise mano alla faretra!
Charle
si tirò le orecchie: “CHE COMBINATE?! Evelyn può rivoltarvele contro!”
“Forse
stanno collaborando cercando di metterla in difficoltà scagliando due magie
contemporaneamente?” azzardò Levi.
In
realtà ci aveva azzeccato solo per metà.
<<
Controlla la magia di Lucy! >>
<<
Prendi il controllo della magia di Wendy,
dai! >>
Evelyn,
abbassandosi leggermente una spallina del vestito, bloccò entrambe!
“P-p-p-prontissimo!”
urlò Sagittarius con gli occhi a cuoricino.
“Perché
con me “Pronto” e con lei “Prontissimo”?! Sigh!”
Charle
e Levi si batterono la mano sulla fronte, mentre Lucy e Wendy scappavano via a
gambe levate dal mini-tornado e dalle frecce scagliate da Saggittarius.
“WAAAAAH!
PERCHé HAI AVUTO UN’IDEA COSì CRETINA?”
“SEI TU CHE MI SEI VENUTA DIETRO!”
“DOVEVO!
TU AVRESTI COMBINATO UN CASINO!
“ORA
INFATTI IL CASINO è DOPPIO!”
Mentre
accadeva ciò, anche Levi e Sybille proseguivano lo scontro fra loro.
“Ex-Equip:
Tempesta di Stelle Rotanti!”
Decine
di taglienti lame a forma di stella apparvero, sospese a mezz’aria dinanzi la
ninja; questa girò su sé stessa, ponendo le mani come nell’atto di lanciarle, e
tutte contemporaneamente partirono su Levi e Charle.
Prontamente,
la ragazza estrasse dalla tasca un calamaio e vi intinse la penna.
“Solid
Script: Ink Bullet!”
Dalla
punta della penna, come tante palle da cannone, cominciarono a venire fuori
gocce d’inchiostro dall’apparente consistenza gommosa. Quando le stelle rotanti
si scontravano con quei neri proiettili, questi si rivelavano viscosi e
fermavano la rotazione, sicché le stelle rotanti cadevano immobili a terra con
suono metallico.
Malgrado
non stesse combattendo contro di lei, quello scambio di colpi preoccupò
seriamente Evelyn! Quando shuriken e bolle d’inchiostro si scontravano, alcuni
schizzi finivano troppo vicini a lei!
“Occhio a dove tiri quell’inchiostro! Non voglio macchiarmi il vestito! Tu, con
quel costume idiota, vieni qui e fammi da scudo!”
“Agli ordini!” rispose Sagittarius smettendo di scoccare.
Alle
altre due restava però il problema di quella mini-tromba d’aria con cui stavano
giocando all’acchiapparello…
“Anf…
anf… Ci prenderà! Ci prenderà!”
“Non
ti lagnare, Wendy! Tu puoi mangiare l’aria, no? Perché non te lo rimangi?”
“Non ci ho mai provato…”
La
stanchezza nelle gambe convinse Wendy a rischiare una centrifugata: si fermò e
aprì la bocca, succhiando nuovamente l’aria del piccolo tornado dentro di sé.
“Visto,
ci è andata bene!”
Wendy
però si teneva il pancino con le mani: sembrava appena alzatasi da tavola dopo
un’abbuffata: “Uuuuh… non mi sento tanto bene…”
Dopodiché
fece un ruttino.
“Le
vere signorine non ruttano.” la rimproverò Evelyn.
“Sono
d’accordo.” intercalò Charle.
“Charlina!”
“NON
TI AVVICINARE!”
“Sigh…”
fece Wendy nascondendo il visino.
Sybille
guardò la sua collezione di Shuriken impantanata nell’inchiostro di Levi.
Quest’ultima però, nonostante si fosse opposta validamente, ne era uscita provata:
rispondere a tono a quella scarica di lame aveva richiesto parecchie energie.
Anche
il povero Sagittarius ne era uscito provato: aveva dovuto difendere col corpo
la sua nuova padrona, rimediandosi orripilanti macchie nere sull’adorato
costume da cavallo!
Lucy
tirò fuori la sua chiave, facendolo sparire via: “Vatti a smacchiare su.”
“Perché
non l’hai fatto prima?” l’attaccò Wendy.
“Perché
ero impegnata a fuggire dal tuo stupidissimo ventilatore ambulante!”
“Non
litigate voi due!” –gridò loro Levi, distante alcuni metri insieme a Charle-
“Dobbiamo collaborare se vogliamo batterle!”
Lucy
e Wendy si voltarono in due direzioni opposte: “Collaborare? Con lei? Mai!”
La
futura ragazza di Gazille non aveva bisogno di nessuno, se non di Gazille!
<<
Siamo messe male… >>
<<
Quelle due ochette non sono un pericolo,
e la gatta ha finito la magia, quindi potrei concentrarmi sull’unica di loro
sana di mente. Però non voglio rischiare mi tiri qualche altro tiro mancino
come con le mie stelle rotanti… >>
Sybille
sparì di nuovo sotto gli occhi di Levi, e questa la ritrovò che atterrava con
una capriola all’indietro vicino la rossa.
“Evelyn,
stai indietro.”
“Ma
così non mi si vedrà!”
Il
suo pubblico l’adorava, non avrebbe resistito!
“…
Uff… Allora non restare dietro di me, basta che ti abbassi.”
“Perché?”
“EX-EQUIP! SFERA
DEMOLITRICE!”
La spada di Evelyn sparì
in una nuvoletta. Il fumo celò per qualche attimo le sue mani, sicché le Fairy
Tail non riuscirono a scorgere che arma avesse evocato… Poi fu proprio questa a
venire da loro! Come nata dal fumo stesso, un palla di ferro nera, agganciata
ad una catena gigantesca quanto lei, iniziò a venire verso di loro, tanto
veloce che non capirono subito l’entità delle sue dimensioni!
Sybille reggeva con le
mani l’altra estremità dell’arma, e malgrado le proporzioni grottesche, riuscì
a farla roteare dietro la testa e a scagliarla con ancora più forza contro le
avversarie.
Evelyn si abbassò come caldamente
consigliato, schivando di un soffio la catena: “WAAAH!”
“GAZILLE SALVACIIIIII!!!”
“Etciù!”
Gazille si ripulì il naso
con una manica.
“Bah…”
Alzò gli occhi sul grosso
foro nel soffitto, e tramite esso salì al piano superiore. Si guardò intorno
finché non trovò Oberon per terra contro un muro, col capo chino, privo di
sensi.
“Allora, signor
versatilità, che ne è delle tue pozioni? Che peccato. Forse hai sopravvalutato
te e i tuoi intru…”
SPLASH
“ARGH!”
Gazille portò d’istinto le
mani al volto zuppo e agli occhi, inzaccherati all’improvviso. Fortunatamente,
qualunque liquido gli avesse tirato, non bruciava.
“Umpf, non credo.”
“Tsk!” –riaprì un occhio
per metà- “Come diavolo hai fatto?”
“Il tuo potere è
straordinario, ho dovuto ricorrere a un azzardo: sono saltato io stesso
all’interno di quel tuo tornado, mentre ero ancora protetto dal mio ovviamente.
Come saprai, nell’occhio d’un ciclone c’è calma piatta: è stato un piacevole
volo.”
Aveva risentito ovviamente
del forte sballottolamento e dell’urto contro il soffitto, ma di certo non
quanto ricevere un soffio di drago senza alcuna difesa.
“Bastardo…” ringhiò aprendo l’altro occhio, notandolo mentre gettava a terra
una fiala di pozione vuota.
“Che termini, si è
trattato solo di un innocente scherzetto. Hai presente tipo quando i clown si
buttano l’acqua in faccia col fiore all’occhiello? Non lo trovi divertente.”
“Mf! Ci mancherebbe… Mpf…
Io i clown li trov… Mf… veramente ridicoli!”
Gazille si coprì la bocca,
mentre le sue guance si sgonfiavano e si rigonfiavano.
“Altro che… Mf! Eh eh!
Divertente! Ghihi!”
“Invece a me sembra tu ti stia divertendo parecchio!”
Gazille serrò le mascelle:
“Che… cavolo… mi hai fatto?” disse a denti stretti.
“Andiamo che ti viene in
mente! Ricordi quel tuo amico senza maglietta?”
!!!
La pozione dello humor!
“Ghihi! Porca miseria!”
“Quella pozione è stata
pensata per i depressi e i seriosi, ma a grandi dosi può essere utile anche in
combattimento.”
“Ah ah ah! Che cretinate!
Ghihihihi! E come?”
Piegato in due dalle
risate, Gazille lo vide sollevare la spada e bagnarla con altra pozione…
“Oh, cazzo! Ghihihi!”
Oberon attaccò, e Gazille
trasformò il suo braccio in spada, ma il riso incontrollabile ostacolava i suoi
riflessi e i suoi movimenti; Oberon invece sembrava stesse giocando, e riuscì a
colpirlo un paio di volte.
“La stai prendendo
piuttosto bene, complimenti!”
“Col cavolo! Ghihihi!”
Si coprì la bocca con le
mani. In quelle condizioni combattere era impossibile: gli era difficoltoso
muoversi, respirare bene, e come non bastasse, con le lacrime agli occhi, ci
vedeva anche sfocato!
Non gli restava che una
sgradevole, per quanto inevitabile, soluzione d’emergenza.
“GUARDA LÀ!”
Oberon si girò, e Gazille
gli mollò un gestaccio, scappando poi via nel corridoio ridendo come un pazzo!
“CI SEI CASCATO! UAHAHAHAHAHAHAH!”
Oberon si fece anche lui una
risatina e prese ad inseguirlo.
“Ghihihihi!” –continuava a
ridere Gazille, mentre correva a gambe levate- “Sono messo male! Ghihihihi!”
Il dragone si disonorava
con la fuga… Almeno lo faceva col sorriso sulle labbra!
Con la tragicomica ritirata
di Gazille si conclude così questo capitolo intenso, ricco di colpi e colpi di
scena! Devo dire che inventare nuovi colpi e farli utilizzare dai personaggi mi
piace!
Riguardo lo scontro delle
ragazze ho il timore sia stato un po’ troppo confusionario, che ne dite? Spero
di averlo descritto bene: il campo di battaglia è vasto, e i personaggi
parecchi… Sybille e Levi intanto, quali uniche “sane di mente” si stanno
proprio dando da fare, eh? XD
Passiamo ora alla scheda,
in cui si parla del normalissimo e coraggiosissimo Lionel!
LE SCHEDE DEGLI OC DI QUESTA FIC!
Nome: Lionel Clyde
Derivato da: Il nome Lionel mi piaceva, il suo suono lo rende adatto ad
un personaggio in qualche modo chic, e il nostro cicciotto ha appunto uno stile
da far invidia. Inoltre può anche essere inteso come un gioco sul fatto che
lui, almeno a prima vista, non è certo qualcuno che definireste cuor di “leone”!
Riguardo il cognome, va in coppia con quello di Evelyn…
Età: 29 (membro più
anziano del gruppo)
Capelli: Neri
Occhi: Castano scuro
Descrizione fisica: Lionel è un uomo tracagnotto, sovrappeso e dalla statura non
certo alta, cosa che rende la sua sagoma ancora più tondeggiante. Ha mani
grandi e tozze e anche una buona misura di piede. Il volto è paffuto, ma per
niente sgradevole, solcato da poche rughe e fornito di due guance morbide e di
un nasone a patata. Porta i capelli impomatati tutti gettati all’indietro, dove
si alzano in una specie di cresta (un po’ come Sasuke, ma non così a punta).
Vestiario: Lo stile di Lionel è invidiato dagli altri membri del
gruppo. Nonostante la corporatura, riesce a non sfigurare in un completo giacca
e pantalone nero, mocassini neri, camicia bianca e cravatta, che anzi, a detta
di Evelyn, lo snellisce parecchio. Dopo aver sentito ciò la prima volta,
Lionel, già appassionato di completi, ha iniziato ad indossarlo praticamente
ovunque andasse, specie quando c’è Evelyn…
Magia: A dispetto di quanto potrebbe sembrare, la magia di Lionel
non richiede necessariamente una corporatura grassoccia. “Rebound” (“Rimbalzo”)
consente all’utilizzatore di avere un corpo capace di assorbire gli urti e
dotato di una maggiore elasticità. Lionel può così trasformarsi in una palla da
cannone umana, rimbalzare su qualunque superficie senza subire danni, piombare
di colpo addosso al nemico, e resistere ai suoi colpi (fintanto si tratti di
semplice forza bruta).
Background: Modesto impiegato in una gilda commerciale, Lionel vive i
suoi anni migliori sottovalutato e inespresso, confinato nel guscio del tipico
“ciccione di turno”, che col tempo l’ha reso pigro e rinunciatario. A causa di
questo suo carattere, non riesce a fare carriera, e ogni suo tentativo di dimagrire
con diete sempre più elaborate, o di fare qualche passo avanti, a lavoro, come
in palestra, come in amore, si risolve in un buco nell’acqua e in un giro al
frigorifero.
Conosce per caso Oberon e gli altri che diventeranno il
gruppetto di cercatori di pozioni di cui entrerà a far parte; in particolare
conoscerà Evelyn, e scatterà subito il colpo di fulmine.
Chiaramente innamorato di lei per gli altri compagni di
squadra (e per i lettori), non si è invece mai dichiarato ad Evelyn per via delle
sue insicurezze, e per il fatto che, come dice lui stesso, una donna così bella
non merita un ciccione codardo… Senza contare tutte le bacchettate e le
frecciate di lei, sempre pronta a criticarlo o sfruttarlo, come si è visto in
occasione del rapimento degli exsheed. Per tali motivi, decise che si sarebbe
fatto avanti solo una volta dimagrito (grazie all’aiuto della pozione della
forza di volontà promessagli da Oberon), cercando nel frattempo, per quanto
possibile di farsi notare e ottenere maggior lustro ai suoi begli occhioni…
Tuttavia, recentemente grazie a Natsu è riuscito ad
acquisire una maggiore considerazione di sé stesso, e ha realizzare che il
grasso in eccesso non pesa poi tanto, specie quando si ha il coraggio di
rischiare la vita per la persona amata.
Chissà che molto presto non si presenti dinanzi ad Evelyn
con qualcosa da dirle…
Staremo a vedere!
Gli piace: I completi giacca e cravatta, il cibo, Evelyn (non
necessariamente in quest’ordine)
Non gli piace: Le t-shirt, quelli che deridono i grassi, scaricare il
proprio nervosismo sul cibo
Curiosità: Nonostante affermi che il suo completo non abbia alcunché di
magico, le sue tasche possono contenere una spropositata quantità di cibo, che
non sembra neppure appesantirlo o intralciarlo quando corre o combatte…
Mistero! Teorie?
Al prossimo capitolo, cari lettori! Commentate! ^__°
PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
PPS: GAZILLE X LEVI ORA E SEMPRE!