IL capitolo
A cena non si parlò di Paolo.
Giovanni notò che la madre aveva poca voglia di mangiare e stava stranamente in
silenzio.
-mamma?- mise fine al silenzio
Silvia.
-si?- rispose sorridendo Simona,
cercando di non pensare a Paolo e di non far capire ai figli i suoi pensieri.
-ho preso una nota a scuola
oggi….- disse sorridendo debolmente, approfittando dello stato d’animo della
madre per non farsi sgridare.
-mmmmmm ah- disse la donna
torturando con la forchetta un pezzo di carne.
-come “ah” mamma!! Ha preso una
nota! Che hai fatto Silvia??- disse Giovanni notando che la sorella gli
lanciava occhiate di fuoco.
-nell’ora di ginnastica ho
colpito con la palla di basket una mia compagna antipatica…-
-cosa?? E volontariamente??-
disse furibondo Giovanni cercando appoggio nella madre, che evidentemente
riteneva più importante il pezzo di carne freddo nel suo piatto, che le note di
sua figlia.
-bè si… mi aveva detto cose
cattive..- disse Silvia
Giovanni aprì la bocca ma non
riuscì a dire niente.
-le hai fatto male?- chiese
calma Simona, sempre con lo sguardo rivolto sul piatto.
-le sanguinava un po’ il naso….-
rispose Silvia facendo spallucce. Dopodiché si alzò e andò in camera sua.
Giovanni rimase a bocca aperta.
-mamma… ha rotto il naso ad una
sua compagna e tu.. tu.. tu non le dici niente?- sibilò –devo essere io A
SGRIDARLA??- ora Simona alzò lo sguardo verso il figlio che aveva aumentato il
tono di voce.
-onestamente Giovanni, ho da
pensare a cose più import…-
-COSE PIU’ IMPORTANTI?? MA NON
TI RENDI CONTO CHE SILVIA HA AVUTO UNA NOTA?? IN PRIMA ELEMENTARE? NON TI RENDI
CONTO CHE QUELLA BAMBINA HA BISOGNO DI CURE?? E’ TRASCURATA CAVOLO!!-
lo sguardo di Simona rimaneva
impassibile fisso sul figlio.
-infatti, Giovanni, ho chiesto
aiuto a te per farla cresc..-
-NON SONO SUO PADRE!! LO VUOI
CAPIRE?! si alzò di scatto
-HO 16 ANNI E SONO SUO FRATELLO
SE FORSE NON TE NE SEI RESA CONTO! SUO PADRE E’ MORTO……- la voce del ragazzo si
incrinò e un espressione di dolore passò per il viso della madre
-………..e non posso fare le sue
veci.- finì Giovanni
-spero, che almeno ora che
arriva Paolo, tu le stia vicino, le spieghi la situazione e la tranquillizzi.-
disse il ragazzo. – Paolo la vuole portare via- sussurrò prima di andarsene.
Simona spalancò gli occhi,
terrorizzata.
-e tu- disse Giovanni
spalancando la porta della camera della sorella
-sei in punizione per una
settimana: niente tv, niente giornalini, niente telefono-.
Richiuse la porta violentemente
lasciando una Silvia corrucciata seduta sul letto a fiori.
L CAPITOLO
-MAMMA???- -hai sentito
Stefano??- Francesca urlava dalla sua camera da letto. Si era appena accorta
che non sentiva il fratello dal giorno precedente.
-no Francesca… io e papà non
riusciamo a contattarlo da ieri sera…- le rispose la madre alle prese coi
fornelli.
Francesca andò velocemente in
cucina, prese il telefono e digitò velocemente e nervosamente il numero del
fratello.
-biiiiip…….biiiiiiip……..- era
libero.
-pronto?- rispose una dolce voce
femminile
-Caterina? Dov’è Stefano?-
chiese bruscamente Francesca sotto lo sguardo severo della madre.
-bè Stefano.. ehmmmmm- rispose
evasiva la fidanzata del fratello
-dov’è STEFANO! E’ DA DUE GIORNI
CHE NON LO SENTIAMO!-disse ancora più
bruscamente Francesca
-FRANCESCA!- sbottò a sua volta
la madre.
-
dai cavolo vieni…. Non abbiamo ancora finito.. ma chi è Cate…- disse in
sottofondo una voce maschile insonnolita con un accento straniero.. sicuramente
non di Stefano..
-chi è Caterina?? Non è Stefano
vero?- disse Francesca cercando di calmarsi
-emmm no.. veramente lui, nel
senso che.. bè..- tergiversava la ragazza.
-cosa stai facendo Caterina..
chi è quel tipo… oddio no… non dirmi CHE STAI TRADENDO MIO FRATELLO!!- disse
sorridendo, certamente senza divertimento Francesca, mentre sua mamma,
incuriosita si avvicinava.
-TI STAI FACENDO UN ALTRO MENTRE
MIO FRATELLO E’ FUORI??- urlò Francesca. Sua madre sussultò al suo fianco e in
quel momento entrava suo padre, incuriosito dallo strano movimento in cucina.
I due coniugi si scambiarono un
veloce sguardo interrogativo.
-non so che dirti Francesca…
io.. io.. tuo fratello è a fare sub..- disse imbarazzata la ragazza.
-oddio- sussurrò Francesca. –bè
quando torna digli che ho chiamato- rispose veloce Francesca, riattaccando.
-
era.. era.. era a letto con un
altro?- sibilò la madre
-
-si- -l’avevo detto io che quella li era una pu…-
-
-FRANCESCA!!- sbottarono i genitori.
Solo la mattina successiva riuscirono a parlare
con Stefano, che, scoperta la tresca della fidanzata con un cubano, che andava
ormai avanti dal loro arrivo nell’isola paradisiaca. Stava tornando avvilito a
casa, lasciando là una confusa Caterina che mormorava qualcosa come “voglio
farmi una vita qui con lui….”
Tornato a casa, Stefano passò due giorni chiuso in
camera, senza volere contatti col mondo esterno.
Pochi giorni dopo Capodanno, Francesca andò a casa
di Giovanni per ultimare i compiti, prima del temuto rientro a scuola.
Legò veloce la bici in cortile come al solito e
salì le scale. Dopo aver fatto pochi gradini sentì dei rumori dietro a sé. Si
girò di scatto e vide un ragazzo alto e biondo con un pesante valigione in mano
che cercava di salire le scale.
-oh ciao…- le disse ansimando sorridendo. –vai a
casa Guardino?- le chiese allegro, indicando la porta dell’appartamento di
Giovanni.
-si- disse timidamente Francesca intuendo
l’identità del ragazzo.. Paolo
-bene! Io sono Paolo! Il fratello di Giovanni!, te
ne avrò parlato!- disse Paolo porgendole la mano.
-oh si si…- rispose preoccupatissima Francesca,
temendo che Giovanni non si aspettasse l’arrivo del fratello..
-sei un’amica?- le chiese tirandosi dietro la
valigia e raggiungendo il pianerottolo
-si- mormorò Francesca, parecchio ansiosa.
Suonarono il campanello. Giovanni aprì subito: si
trovò davanti il fratello che gli sorrideva amorevolmente e al suo fianco,
invece, una pallidissima Francesca.
Silvia sbucò dalla sua porta e visto il nuovo
arrivato, ritornò in camera, urlante.
-CIAO GIO!!- gli urlò Paolo abbracciandolo, mentre
Francesca entrava timidamente in casa, sentendosi un po’ estranea a quella “allegra”
rimpatriata.
Quando Giovanni riuscì a staccarsi dall’abbraccio
del fratello disse bisbigliando, anche lui molto agitato
-vado a recuperare Silvia che è meglio…- e si
allontanò
Paolo appoggiò per terra la borsa e si sedette sul
divano, con ancora il sorriso entusiasmato sulle labbra.
-siediti!- disse a Francesca. La ragazza si tolse
riluttante la giacca, mentre avrebbe voluto tenerla addosso e correre via… ma
no, doveva rimanere ad aiutare Giovanni almeno moralmente…
si sedette sul divano vicino a Paolo, mentre
questo osservava entusiasmato la casa.
-proprio bella.. proprio bella…- disse prima di
rivolgere lo sguardo a Francesca che sorrise lievemente.
Il ragazzo cominciò ad osservare attentamente ogni
centimetro di Francesca. E Francesca in cuor suo, pregava che Giovanni tornasse
presto…
-che bei capelli che hai…- disse Paolo
impressionato mentre sfiorava con la mano una ciocca ribelle sfuggita allo
chignon arrotolato sulla testa della ragazza.
-non toccarla- sibilò Giovanni dietro a loro,
mentre teneva in braccio una Silvia in lacrime.
-SILVIA!!- si alzò di scatto Paolo, non curandosi
minimamente delle parole del fratello.
Mentre il figlio maggiore si slanciava su Silvia,
Giovanni la ritrasse a sé, stringendola ancora di più.
-no- sussurrò.
Paolo lo guardò interrogativo, bloccandosi. La sua
bocca però, si aprì di nuovo nel sorriso stereotipato e falso che aveva sempre
avuto.
-allora porto di là valigia!- disse allegramente
sollevando la borsa da terra.