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Autore: Franca    29/01/2006    2 recensioni
-ragazze- esordì una tipa con lunghi capelli d’oro mentre si metteva le scarpe -è arrivato un nuovo ragazzo in classe mia… ed è piuttosto caruccio…- sorrise maliziosamente; Francesca si mise la giacca ed uscì dalla stanza, mentre la ragazza cominciava a descrivere un ragazzo chiamato Giovanni Guardino. P.S.... XFAVORE COMMENTATE!!!! (tutto è ben accetto)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL capitolo

 

IL capitolo

 

A cena non si parlò di Paolo. Giovanni notò che la madre aveva poca voglia di mangiare e stava stranamente in silenzio.

-mamma?- mise fine al silenzio Silvia.

-si?- rispose sorridendo Simona, cercando di non pensare a Paolo e di non far capire ai figli i suoi pensieri.

-ho preso una nota a scuola oggi….- disse sorridendo debolmente, approfittando dello stato d’animo della madre per non farsi sgridare.

-mmmmmm ah- disse la donna torturando con la forchetta un pezzo di carne.

-come “ah” mamma!! Ha preso una nota! Che hai fatto Silvia??- disse Giovanni notando che la sorella gli lanciava occhiate di fuoco.

-nell’ora di ginnastica ho colpito con la palla di basket una mia compagna antipatica…-

-cosa?? E volontariamente??- disse furibondo Giovanni cercando appoggio nella madre, che evidentemente riteneva più importante il pezzo di carne freddo nel suo piatto, che le note di sua figlia.

-bè si… mi aveva detto cose cattive..- disse Silvia

Giovanni aprì la bocca ma non riuscì a dire niente.

-le hai fatto male?- chiese calma Simona, sempre con lo sguardo rivolto sul piatto.

-le sanguinava un po’ il naso….- rispose Silvia facendo spallucce. Dopodiché si alzò e andò in camera sua.

Giovanni rimase a bocca aperta.

-mamma… ha rotto il naso ad una sua compagna e tu.. tu.. tu non le dici niente?- sibilò –devo essere io A SGRIDARLA??- ora Simona alzò lo sguardo verso il figlio che aveva aumentato il tono di voce.

-onestamente Giovanni, ho da pensare a cose più import…-

-COSE PIU’ IMPORTANTI?? MA NON TI RENDI CONTO CHE SILVIA HA AVUTO UNA NOTA?? IN PRIMA ELEMENTARE? NON TI RENDI CONTO CHE QUELLA BAMBINA HA BISOGNO DI CURE?? E’ TRASCURATA CAVOLO!!-

lo sguardo di Simona rimaneva impassibile fisso sul figlio.

-infatti, Giovanni, ho chiesto aiuto a te per farla cresc..-

-NON SONO SUO PADRE!! LO VUOI CAPIRE?!  si alzò di scatto

-HO 16 ANNI E SONO SUO FRATELLO SE FORSE NON TE NE SEI RESA CONTO! SUO PADRE E’ MORTO……- la voce del ragazzo si incrinò e un espressione di dolore passò per il viso della madre

-………..e non posso fare le sue veci.- finì Giovanni

-spero, che almeno ora che arriva Paolo, tu le stia vicino, le spieghi la situazione e la tranquillizzi.- disse il ragazzo. – Paolo la vuole portare via- sussurrò prima di andarsene.

Simona spalancò gli occhi, terrorizzata.

 

-e tu- disse Giovanni spalancando la porta della camera della sorella

-sei in punizione per una settimana: niente tv, niente giornalini, niente telefono-.

Richiuse la porta violentemente lasciando una Silvia corrucciata seduta sul letto a fiori.

 

 

L CAPITOLO     

 

-MAMMA???- -hai sentito Stefano??- Francesca urlava dalla sua camera da letto. Si era appena accorta che non sentiva il fratello dal giorno precedente.

-no Francesca… io e papà non riusciamo a contattarlo da ieri sera…- le rispose la madre alle prese coi fornelli.

Francesca andò velocemente in cucina, prese il telefono e digitò velocemente e nervosamente il numero del fratello.

-biiiiip…….biiiiiiip……..- era libero.

-pronto?- rispose una dolce voce femminile

-Caterina? Dov’è Stefano?- chiese bruscamente Francesca sotto lo sguardo severo della madre.

-bè Stefano.. ehmmmmm- rispose evasiva la fidanzata del fratello

-dov’è STEFANO! E’ DA DUE GIORNI CHE NON LO SENTIAMO!-disse  ancora più bruscamente Francesca

-FRANCESCA!- sbottò a sua volta la madre.

-         dai cavolo vieni…. Non abbiamo ancora finito.. ma chi è Cate…- disse in sottofondo una voce maschile insonnolita con un accento straniero.. sicuramente non di Stefano..

-chi è Caterina?? Non è Stefano vero?- disse Francesca cercando di calmarsi

-emmm no.. veramente lui, nel senso che.. bè..- tergiversava la ragazza.

-cosa stai facendo Caterina.. chi è quel tipo… oddio no… non dirmi CHE STAI TRADENDO MIO FRATELLO!!- disse sorridendo, certamente senza divertimento Francesca, mentre sua mamma, incuriosita si avvicinava.

-TI STAI FACENDO UN ALTRO MENTRE MIO FRATELLO E’ FUORI??- urlò Francesca. Sua madre sussultò al suo fianco e in quel momento entrava suo padre, incuriosito dallo strano movimento in cucina.

I due coniugi si scambiarono un veloce sguardo interrogativo.

-non so che dirti Francesca… io.. io.. tuo fratello è a fare sub..- disse imbarazzata la ragazza.

-oddio- sussurrò Francesca. –bè quando torna digli che ho chiamato- rispose veloce Francesca, riattaccando.

-         era.. era..  era a letto con un altro?- sibilò la madre

-         -si- -l’avevo detto io che quella li era una pu…-

-         -FRANCESCA!!- sbottarono i genitori.

 

Solo la mattina successiva riuscirono a parlare con Stefano, che, scoperta la tresca della fidanzata con un cubano, che andava ormai avanti dal loro arrivo nell’isola paradisiaca. Stava tornando avvilito a casa, lasciando là una confusa Caterina che mormorava qualcosa come “voglio farmi una vita qui con lui….”

Tornato a casa, Stefano passò due giorni chiuso in camera, senza volere contatti col mondo esterno.

 

Pochi giorni dopo Capodanno, Francesca andò a casa di Giovanni per ultimare i compiti, prima del temuto rientro a scuola.

Legò veloce la bici in cortile come al solito e salì le scale. Dopo aver fatto pochi gradini sentì dei rumori dietro a sé. Si girò di scatto e vide un ragazzo alto e biondo con un pesante valigione in mano che  cercava di salire le scale.

-oh ciao…- le disse ansimando sorridendo. –vai a casa Guardino?- le chiese allegro, indicando la porta dell’appartamento di Giovanni.

-si- disse timidamente Francesca intuendo l’identità del ragazzo.. Paolo

-bene! Io sono Paolo! Il fratello di Giovanni!, te ne avrò parlato!- disse Paolo porgendole la mano.

-oh si si…- rispose preoccupatissima Francesca, temendo che Giovanni non si aspettasse l’arrivo del fratello..

-sei un’amica?- le chiese tirandosi dietro la valigia e raggiungendo il pianerottolo

-si- mormorò Francesca, parecchio ansiosa.

Suonarono il campanello. Giovanni aprì subito: si trovò davanti il fratello che gli sorrideva amorevolmente e al suo fianco, invece, una pallidissima Francesca.

Silvia sbucò dalla sua porta e visto il nuovo arrivato, ritornò in camera, urlante.

-CIAO GIO!!- gli urlò Paolo abbracciandolo, mentre Francesca entrava timidamente in casa, sentendosi un po’ estranea a quella “allegra” rimpatriata.

Quando Giovanni riuscì a staccarsi dall’abbraccio del fratello disse bisbigliando, anche lui molto agitato

-vado a recuperare Silvia che è meglio…- e si allontanò

Paolo appoggiò per terra la borsa e si sedette sul divano, con ancora il sorriso entusiasmato sulle labbra.

-siediti!- disse a Francesca. La ragazza si tolse riluttante la giacca, mentre avrebbe voluto tenerla addosso e correre via… ma no, doveva rimanere ad aiutare Giovanni almeno moralmente…

si sedette sul divano vicino a Paolo, mentre questo osservava entusiasmato la casa.

-proprio bella.. proprio bella…- disse prima di rivolgere lo sguardo a Francesca che sorrise lievemente.

Il ragazzo cominciò ad osservare attentamente ogni centimetro di Francesca. E Francesca in cuor suo, pregava che Giovanni tornasse presto…

-che bei capelli che hai…- disse Paolo impressionato mentre sfiorava con la mano una ciocca ribelle sfuggita allo chignon arrotolato sulla testa della ragazza.

-non toccarla- sibilò Giovanni dietro a loro, mentre teneva in braccio una Silvia in lacrime.

-SILVIA!!- si alzò di scatto Paolo, non curandosi minimamente delle parole del fratello.

Mentre il figlio maggiore si slanciava su Silvia, Giovanni la ritrasse a sé, stringendola ancora di più.

-no- sussurrò.

Paolo lo guardò interrogativo, bloccandosi. La sua bocca però, si aprì di nuovo nel sorriso stereotipato e falso che aveva sempre avuto.

-allora porto di là valigia!- disse allegramente sollevando la borsa da terra.

 

 

  
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