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Autore: Kurtofsky    09/04/2011    3 recensioni
Azimio Adams teneva a cinque importanti cose nella sua vita: il suo codice d'onore, il rispetto a scuola, la squadra di football, gli amici e la sua famiglia.
Non c'era cosa che non avrebbe fatto per preservare quegli elementi, tant'è che spesso e volentieri si ritrovava a fare i salti mortali per loro o, a seconda dei casi, a ballare con gli sfigati del Glee Club che, strano ma vero, era stata la cosa migliore fatta in quegli anni scolastici.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Dave Karofsky, Kurt Hummel, Mercedes Jones
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Titolo: Double Date
Titolo del Capitolo: Blackmail
Fandom: Glee
Personaggi: Kurt Hummel, Dave Karofsky, Azimio Adams, Mercedes Jones
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Het, Slash, What if? (E se…), Spoiler!
Conteggio Parole: 1775 (FiumiDiParole)
Note: 1. All’amore della mia vita, al mio orsacchiottone coccoloso che amo tanto tanto<3
2. Più Merzimio! è_é THIS IS THE WAY!
3. Le cose iniziano a movimentarsi ù_ù e dal prossimo capitolo ci saranno alcuni “sbalzi temporali” perché io al contrario di RM non faccio avere le illuminazioni celesti ai personaggi ù_ù
4. Non betata<3


{ Double Date ~
- 8. Blackmail -



Una mano si strinse attorno al suo braccio e, senza neanche trovare il tempo di dire mezza parola o di cercare una via di fuga, Kurt si ritrovò nel bagno della mensa in compagnia di Dave Karofsky.
" Dobbiamo parlare.", sbottò il più grande.
" Con questo atteggiamento non mi inviti assolutamente al dialogo.", rispose pacato Kurt.
Aveva pensato a lungo all'atteggiamento assurdo del bullo - gli spintoni, gli insulti, il bacio, le minacce e la scenata di gelosia -, ed era arrivato alla conclusione che quello scimmione avesse una cotta per lui.
Inizialmente quell'idea non riusciva neanche a considerarla eppure dopo la scenata che gli aveva fatto tutto sembrava davvero più chiaro.
Anche se il tempo passato alla Dalton era stato piacevole, davanti a quella scoperta - e alla debolezza di Karofsky - non poté fare a meno di pensare alla vendetta.
Tutto il terrore che aveva provato, il trasferimento e anche il suo primo bacio... poteva finalmente fare un qualcosa per mettere in difficoltà il giocatore di football e non gli dispiaceva.
Non era solito ricorrere a simili mezzi, certo, ma dopo la delusione di Blaine quella vendetta gli sembrava la via migliore per distrarsi.
" Azimio vuole che tu mi dica cosa pensa la Jones di lui."
" Non poteva venire lui a chiedermelo?", ribatté il più piccolo, sorridendo poi sarcastico: " Oppure preferisce mandare il suo amico gay per simili missioni visto che parliamo la stessa lingua?"
Un pugno si abbatté sul muro accanto al viso di Kurt e Dave cercò di mantenere il contatto visivo con gli occhi chiari del più piccolo - anche se voleva abbassarli e scappare.
Aprì bocca, certo che sarebbe arrivato ancora una volta a minacciarlo anche se non voleva, ma l'altro lo anticipò.
" Vuoi minacciarmi? Notizia dell'ultima ora: non credo alle tue minacce. So cosa sei e so che reagisci così per paura. Ma non sai cos'è davvero la vera paura... tu non mi conosci."
Karofsky resto senza parole davanti alla coraggiosa reazione di Kurt - per un attimo pensò addirittura di baciarlo ancora, ma scacciò saggiamente l'idea.
" Che fai? Mi lanci dietro le tue cremine da finocchio?", la sua voce sfortunatamente risultò meno minacciosa e ironica di quanto desiderasse.
" Il tuo segreto potrebbe accidentalmente sfuggirmi. E dimmi... riusciresti ad arrivare prima da me per uccidermi o sarebbero quegli scimmioni senza cervello ad arrivare per primi da te?"
" Tu... non lo faresti.", Dave lo diceva più per convincersi che per altro, temeva che il ragazzo potesse farlo per davvero e sapeva benissimo la fine che avrebbe fatto...
Si sarebbe ritrovato solo, senza amici, deriso da tutta la scuola... e i suoi genitori? Loro l'avrebbero semplicemente buttato fuori di casa.
" Dici? Tu non mi conosci.", sorrise tranquillo Kurt e l'altro sapeva di dovergli dare ragione.
Lo amava.
Amava il ragazzo dolce e sensibile che spesso aveva spiato.
Amava il giovane dalla voce stupenda che celava un carattere forte.
Amava quel Kurt Hummel fiero di essere nato in quel modo.
Ma non lo conosceva per davvero... nonostante tutto però Dave era certo che l'avrebbe amato anche nel conoscere i lati peggiori del suo carattere.
" Che cosa vuoi che faccia per farti tenere la bocca chiusa?", sbottò.
" Ti importa così tanto la popolarità? Non preferiresti essere te stesso?"
" Non sono affari tuoi, Hummel! Dobbiamo parlare della Jones e del mio amico!"
Non gli importava la popolarità in realtà, temeva di non essere abbastanza forte - come Kurt - da sostenere il peso della sua sessualità e, soprattutto, di farlo da solo.
" A Mercedes il tuo amico piace. Tutto qui. Non dirò altro.", tagliò corto il più piccolo. " E ora se permetti vado a mangiare. Potremo continuare a parlare, magari potrei dire qualcos'altro per il tuo amico... ma dubito tu abbia il coraggio di pranzare con me.", e con tutta l'eleganza che possedeva, Kurt uscì dal bagno.
A pranzo mangiò da solo, ma su di sé sentiva l'insistente sguardo di Karofsky seduto a qualche tavolo più lontano.
Si sarebbe vendicato facendolo vivere nel terrore, magari si sarebbe sentito anche meglio nel vedere il giocatore di football soffrire... ma a ben pensarci non ne era poi così convinto.


Dopo pranzo Azimio non riuscì ad incrociare Dave ma riuscì ad intercettarlo agli allenamenti della squadra di football.
“ Allora come è andata?”, domandò allegramente sedendosi accanto all’amico.
“ Lo odio…”, borbottò Karofsky, non sapeva esattamente cosa avesse in mente Hummel ma quel suo atteggiamento lo metteva in agitazione. Non aveva più alcun potere su di lui – non che prima ne avesse, ma il terrore era una buona arma.
“ Non ti ho chiesto che ne pensi di lui!”
Dave bofonchiò ancora.
“ Ha detto che le piaci. Punto.”
“ Devi insistere! Devo sapere che ne pensa del mio invito al musical!”
“ Az… io con quello non voglio farmi vedere!”
“ Hai paura di una femminuccia?”, buttò lì Azimio, con un ghigno.
“ Assolutamente no!”, si inalberò Karofsky, con tono irritato ed offeso.
Era agitazione, non paura… o meglio: Kurt non gli faceva paura, era il fatto che poteva parlare e dire a tutti del bacio.
“ Allora dopo gli allenamenti andiamo al Glee. Io prendo Mercedes per accompagnarla a casa e tu parti all’attacco e placchi Hummel!”
“ Non è una partita di football, Az.”, gli fece notare Dave, sospirando – si stava lentamente arrendendo.
“ Ma ci vuole ugualmente strategia!”, ribatté con convinzione l’altro, riuscendo a strappare un piccolo sorriso a Karofsky.
“ Ti giuro, amico… mi fai paura.”
Azimio rise e, tirando un pugno sul fianco dell’altro, corse in campo. Dave lo guardò sparire poi, raggiungendolo, si disse che non poteva scappare per tutta la vita: prima o poi avrebbe dovuto affrontare Kurt e fare chiarezza sulla sua sessualità.


“ E mi ha invitata a vedere il musical di Sweeney Tood…”, finì Mercedes, guardando l’amico in attesa di commenti.
“ Oh… wow!”, rise Kurt. “ Si sta proprio dando da fare!”
“ Già! È fantastico vero?”, esalò la ragazza.
“ Ti sta piacendo sempre di più.”, commentò malizioso l’altro.
Era felice che l’amica fosse così presa da Azimio e, a ben pensarci, era certo che anche questo fosse decisamente interessato a lei – non solo aveva mandato Karofsky ad indagare, ma sembrava anche deciso a non fare più stupidate contro il Glee Club.
“ Mi trovo bene.”, ammise Mercedes. “ Ma non voglio correre troppo…”, aggiunse guardando Kurt.
“ Fai bene. Mettilo alla prova!”
“ Certo! Non lo farò arrivare nemmeno in seconda base.”, rise lei, strappando una risata anche all’altro.
“ Tu piuttosto? Sei arrivato in ritardo a pranzo.”
“ Mi tenevi d’occhio?”, insinuò Kurt.
“ No… ok. Sì, ma solo perché ho notato che tu e Karofsky siete usciti dallo stesso bagno. Ti ha fatto qualcosa?”
“ No. Non ha osato fare niente.”, rispose sincero il ragazzo. “ Era lì per conto di Azimio.”
“ Come scusa?!”
“ Voleva sapere che ne pensavi dell’amico. La trovo una cosa dolce, è così interessato a te da costringere gli amici ed intervistarmi.”
Mercedes sorrise imbarazzata.
“ In effetti…”, ammise, tornando però seria poco dopo. “ Ma non mi piace che quel tipo ti giri ancora attorno… ti ha fatto trasferire!”
“ Non mi fa più paura Mercedes. So come tenerlo a bada ormai.”, ribatté Kurt con un leggero ghignò.
“ Mi stai incuriosendo, lo sai?”
“ Lo so ma non posso parlare.”, rispose il ragazzo.
“ No. Parla! Devi ancora dirmi perché Karofsky ti ha minacciato!”
A quelle parole un naturale rossore colorò le guance di Kurt e anche se cercò di non darlo a vedere, Mercedes se ne rese ovviamente conto.
“ Kurt… sei rosso.”, gli fece notare, sospettosa.
“ Macché.”
“ Sì invece!”, insistette la ragazza. “ E stavolta parlerai!”
Lo sguardo deciso di Mercedes fece rabbrividire Kurt. La conosceva bene e, quando si impuntava in quel modo sapeva che era impossibile farle cambiare idea.
“ Mercedes… non è il caso.”
“ Non ti fidi di me?”, domandò la ragazza che sapeva perfettamente che tasti premere per far parlare l’amico che, infatti, guardandosi attorno – erano ancora in corridoio e facevano orario per andare al Glee -, prese per mano la ragazza e la trascinò in una delle aule vuote.
“ Mi fido ti te… ma… ti lascerà sconvolta!”, la avvertì.
“ Che ti ha fatto Karofsky?”, domandò ancora.
“ Non parlerai con nessuno di questo vero?”
“ Promesso! Ora parla!”
“ Mi ha… baciato.”
Kurt in quel momento si aspettava un urlo – magari il classico: “ Cosa?!” – ma la ragazza restò in silenzio, fissandolo con gli occhi sgranati.
“ Ti ha…”
“ Baciato. Sì.”, assentì il giovane. “ Il mio primo bacio, negli spogliatoi…”
Mercedes prese un bel respiro poi fece un passo verso la porta.
“ Lo ammazzo!”, sbottò con decisione.
“ Mi ha minacciato proprio per evitare che parlassi…”, la fermò Kurt cercando di calmarla. “ Non farmi pentire di avertelo detto…”
“ Ma è stato un animale!”
“ Sì, lo so… ma…”
“ Ma cosa Kurt?! Quell’idiota ti ha… cioè… è gay?!”
Il ragazzo assentì, ma tenne ugualmente per sé le idee che aveva sulla cotta di Karofsky nei suoi confronti.
“ Lo è ed è per questo che ora lo ho in pugno. Non mi farà niente perché teme che lo dica a tutti… mi voglio solo vendicare e non ho bisogno d’aiuto. Tu pensa a divertirti con Azimio che a lui ci penso io.”
“ Ma sei… sicuro? Tu non… non sei solito fare queste cose. Andresti davvero a spargere la voce? Non volevi neanche dirlo a me che sono la tua migliore amica! Lui potrebbe scoprirlo e…”
“ Lo so benissimo che non sono così! E anche se ho… dei dubbi... voglio solo fargli sentire il terrore che ha fatto sentire a me! Ma non lo dirò ugualmente…”
“ Perché?”
“ Perché ha bisogno d’aiuto. Sì, Karofsky ha bisogno d’aiuto. Ma te lo immagini come lo concerebbero quelli del Club di Football se lo venissero a scoprire? Io sono abituato bene o male… ma lui lo farebbero fuori…”
“ Ti stai preoccupando per quello scimmione che ti ha baciato?!”, esclamò Mercedes, venendo poi zittita dalle mani di Kurt sulla sua bocca.
“ Non urlare!”, sibilò il ragazzo con gli occhi sgranati. “ E non mi sto preoccupando… sono soltanto abbastanza maturo da sapere che non è uno scimmione totalmente senza cervello…”
“ Perché?”
“ Ecco… mi ha fatto una scenata di gelosia.”
“ Come scusa?!”
“ Per Blaine. È geloso di Blaine.”, e a quelle parole tutti i pezzi del puzzle che si era formato nella testa di Mercedes tornarono al loro posto.
“ Ha una cotta per te…”
“ Già…”
Kurt era imbarazzato ma da un certo verso si sentiva anche sollevato dall’essere riuscito a parlare con la sua migliore amica di quella situazione.
“ Wow…”, riuscì solo a mormorare Mercedes. “ No cioè… wow!
“ Devi giurarmi di non dire niente, neanche ad Azimio!”
“ Lo prometto… ma se ti farà qualcosa se la vedrà con me!”
Il ragazzo sorrise e la abbracciò affettuosamente.
“ Cosa farei senza di te?”
“ Ti dovresti rivolgere a Rachel.”
“ Oh santissima Prada! Non voglio neanche pensarci!”, scherzò Kurt, concedendosi poi una risata insieme all’amica.
   
 
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