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Autore: Arwen297    10/04/2011    6 recensioni
Avevamo lasciato le nostre eroine poco dopo la vittoria contro Adrien. "Abenteuer in Wien" è il seguito della mia prima fanfic "Unite per l'Eternità". Vecchie fiamme e nuove liete notizie attendono Michiru e Haruka.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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- Questa storia fa parte della serie 'Unite per l'Eternita''
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Note dell’autrice: Non posso non nominare Wiky91 in cima a questo capitolo visto che alcune scene di questo e del successivo mi sono state ispirate proprio da lei mentre tornava dall'Inghilterra in Italia xD

17^Capitolo: Tempo di preparare le valige

La sera prima si era svolto l’ultimo concerto di Milena a Vienna, sarebbe stato l’ultimo che la violinista avrebbe fatto al meno per l’anno e mezzo seguente. Heles a riguardo aveva solo detto che  la compagna  avrebbe potuto continuare a suonare almeno per un mese ancora, ma Milena non aveva voluto sentire ragioni. Aveva infatti già chiamato il suo manager a Tokyo per disdire i concerti che erano in programma anche per Natale, dando come unica spiegazione per i teatri e le feste a cui avrebbe dovuto partecipare, l’insorgenza di problemi di salute.  Non che non fosse vero, ma definire una gravidanza come un problema di salute quasi fosse una malattia non le sembrava proprio il caso. Anche per questa ragione dopo aver finito di suonare l’ultimo brano del concerto, e aver ricevuto un mazzo di fiori come si usava dare all’ospite solista di un concerto, Milena anche se a stento aveva trattenuto le emozioni e aveva ricacciato indietro la commozione che già sentiva essere arrivata agli occhi, che le pizzicavano nel tentativo di produrre lacrime. Per fortuna che dopo un paio di minuti fu libera di raggiungere il camerino dove aveva lasciato la custodia del violino e alcuni spartiti che non erano stati messi nel programma della serata e dopo aver riposto con cura lo strumento era uscita dal camerino chiudendoselo alle spalle. La chiave infatti l’aveva riconsegnata prima del concerto.

Il giorno seguente, ovvero quel mattino erano andate a ritirare le statuine che avevano ordinato quattro giorni prima dal bottegaio e furono sorprese dalla perfezione che l’uomo aveva impiegato nelle statuine che raffiguravano Sailor Cosmo e le Sailor Season anche se per quanto ne sapeva lui erano solo personaggi di fantasia che derivavano dal fatto che le due volevano trasformare delle loro amiche in guerriere sailor. Dopo gli acquisti che non si erano fermati solo alle statuine ma anche a un giro tra i negozi alla fine del quale Milena aveva acquistato su consiglio di Heles un vestito nero e fucsia ma anche un IPhone 4, in modo che Milena potesse dare alla bionda il suo cellulare, che alla compagna era sempre piaciuto. Dopo lo shopping andarono a pranzare in un ristorante tipico viennese: lo “Steirereck”, presero il menù degustazione per assaporare per l’ultima volta i sapori della terra austriaca, e non trovarono neanche un motivo per essere delusi dalla scelta: ogni portata era come un pezzo, ben presentato, d’arte dove una moltitudine di ingredienti si univano per donare alle pietanze fragranze speziate che trovavano conferma nei sapori complessi che il tutto donava al palato; ben presto giunsero anche i carrelli con lo champagne e il pane che annoverava più di venti scelte. A conclusione del pranzo la casa offrì loro dei cioccolatini fatti in casa.

Finito il pranzo rintracciarono l’autista e si fecero andare a prendere per tornare a casa: avrebbero dovuto finire le valigie entro quella sera perché il giorno dopo infatti il loro volo partiva alle 11 del mattino per atterrare a Tokyo alle ore 14 locali.  Heles ovviamente non era per niente entusiasta di rifare le valige e soprattutto di riprendere l’aereo. La paura del volo anche se l’andata era stata tranquilla non era per niente passata. Arrivate a casa Milena andò a farsi una doccia rilassante durante la quale si lavò anche i suoi bellissimi capelli impiegò più di mezz’ora a uscire dalla doccia, e un’altra trentina di minuti per asciugarsi la moltitudine di capelli che le incorniciava il volto, ignara di ciò che stava avvenendo poche stanze più la tra Heles e le valige. La guerriera di Urano era infatti in preda al panico più totale per l’enorme quantità di vestiti che doveva far stare nella sua valigia e mezza, non riusciva a trovare l’incastro preciso tra le scatole con le statuine e il suo vestiario, e presa dallo sconforto iniziò ben presto a tirare giù il suo arsenale di imprecazioni.

“ Heles magari se ti siedi con il tuo sederone sulla valigia riuscirai a chiuderla ah ah ah ah” era Sidia che si godeva tutta la scena dalla webcam del computer portatile di Milena.

“Sidia se non vuoi perdere il tuo bel faccino ti consiglio di stare muta” le rispose innervosita la bionda che però non manco di fare come le era stato consigliato dalla bruna, senza però ottenere un risultato soddisfacente e perdendo quindi ancora di più la pazienza quando alzandosi dalla valigia questa esplose facendo andare fuori posto parte dei suoi vestiti.“Cioè Sidia grazie per il consiglio e! Hai peggiorato la situazione” brontolò seccata dalla risata che la bruna produceva dal computer a vedersi lo spettacolo.

“La prossima volta mettiti a cavalcioni vedrai che funziona!” Le rispose la bruna con tono canzonatorio da presa in giro, godendosi le peripezie della sua compagna di squadra senza poter evitare di ridere per la scena. Heles intanto aveva deciso di cercare di far finta che Sidia non ci fosse, altrimenti il suo nervosismo sarebbe aumentato esponenzialmente mentre infilava per l’ennesima volta i vestiti nella valigia alla ricerca di una combinazione migliore tra loro e le scatole con le statuine.

“Certo che si vede proprio che non hai mai preparato una valigia in vita tua”

Oddio ma non aveva nulla da fare quel pomeriggio Sidia? Mai possibile che la bruna fosse così tanto impegnata sempre e di continuo dal suo frenetico lavoro tranne in quel momento, e che nei suoi pochi momenti di relax non avesse di meglio da fare che prenderla in giro?

“O Sidia, Vaffanculo hai rotto!” sbottò la bionda

“Mi dispiace non so dov’è se mi ci accompagni volentieri”

“Senti Sidia o te ne stai zitta oppure ti giuro che quando arrivo a Tokyo me la pagherai, oppure trasformati e vieni tu a farmela la valigia visto che sei tanto brava” le ringhiò Heles avvicinandosi al computer di proposito per farsi sentire bene dalla destinataria del messaggio.

“Scusami ma non ho il tempo ne la voglia di fare le valige, e poi chiedi a Milena”

“ E’ a farsi la doccia Milena!”

“No sinceramente io sono qui” rispose la violinista lasciandosi scappare una risata cristallina per via del battibecco al quale aveva assistito fino a quel momento.

“Cioè grazie per avermi difeso Michi..sei un tesoro di ragazza!”

“Posso sapere da cosa dovevo difenderti? Da questi mostri cattivi che sono le valige?Manco fossero i mulini di Don Chisciotte della Mancia” la rimbeccò l’altra. “Basta saperle prendere le valige un po’ come una persona se la sai prendere diventa un gattino, vai a riordinare le tue cose del bagno me ne occupo io dei bagagli che forse è meglio Hel” concluse provocando un brontolio di assenso nella bionda che facendo attenzione a non inciampare nei suoi stessi vestiti si diresse verso il bagno per recuperare tutte le sue cose, che sarebbero andate in valigia il mattino dopo una volta pronte per uscire. Non poté però fare a meno di origliare ciò che avveniva nell’altra stanza, ovvero sentì Sidia che faceva il resoconto a Milena delle sue evoluzioni con le valigie. Provocando una risata nella sua compagna che cercava in tutti i modi di difenderla, anche se con scarsa convinzione. Sospirò. Il giorno seguente a quella stessa ora sarebbero state a Tokyo, Heles aveva già in mente di chiamare poi i suoi genitori per vederli nel week and successivo dopo aver parlato con le altre, per dare loro la notizia che sarebbero presto stati nonni, anche se per loro già Ottavia era una nipote. Lo stesso se riuscivano lo avrebbero fatto con i coniugi Kaioh ma questo sarebbe stato molto difficile perché i genitori di Milena non avevano mai accettato la loro relazione, e chissà se avrebbero accettato l’idea che vedeva la loro bambina nei panni di una guerriera Sailor. Già perché Milena per loro era sempre stata una bambola di porcellana da tenere in una teca di vetro per non farla rovinare, ed era stato proprio quel loro essere così menefreghisti che aveva cambiato il carattere della sua amata. Il carattere vero e proprio di Milena veniva apprezzato veramente da poche persone, si potevano contare sulla punta delle dita, e lei per fortuna era tra una di quelle. La guerriera di Nettuno infatti era ancora molto distaccata anche nei confronti delle guerriere del Sistema solare interno,questa volta però non era la missione ad imporlo ma proprio il suo passato che le aveva insegnato che stare nel proprio guscio e sicuramente meglio che rischiare di sporgersi e venire ferita da chi ti circonda. Heles un po’ la capiva, ma nonostante tutto era anche contenta di essere diversa da lei, ciò nonostante non poteva negare che la sua eterna impulsività le aveva provocato più volte del male, e non era stato male fisico. Dopo aver fatto ordine nelle sue cose Heles si diresse con l’astuccio verso la camera dove Milena e Sidia discorrevano tranquillamente via web mentre la musicista faceva con gesti esperti le valigie.

“Allora hai dovuto lottare con il tubo della doccia impavido cavaliere senza macchia e senza paura?”  iniziò a sfotterla nuovamente Sidia.

“ O ma che palle Si sei proprio un disco rotto e frantumato in mille pezzetti!” sbottò di tutta risposta Heles.

“Ora che ci penso, mi sembra strano che il tuo culone non sia riuscito a chiudere la valigia visto quanto pesi” rise la bruna.

“SIDIAAAAAA!!!”

“Sidia ci stava dicendo che le altre volevano organizzare una festa per domani sera, ma le ho detto che forse è meglio che io mi riposi, e le ho detto che al massimo dopo domani al pomeriggio vengono a casa da noi così diciamo loro anche dei gemelli che ne dici? Ti va?” le chiese Milena per distrarla dalle prese in giro della guerriera di Plutone.

“Si ok, io poi dopo domani mattina chiamo i miei e gli dico se possiamo andare a pranzo domenica prossima” le rispose Heles.

“SIDIAAAA…C’è IL FORNO CHE STA FACENDO UN FUMO STRANO FORSE è MEGLIO CHE VIENI A DARE UN’OCCHIATA” sentirono gridare entrambe da una voce acuta da un punto imprecisato della loro casa alle spalle di Sidia. Era sicuramente la piccola Ottavia che era davanti al forno o comunque in cucina.

“Oddio! Il pollo arrosto per la cena”urlò Sidia scappando da davanti la visuale della web cam.

“Che tipa…poi dice a me che sono imbranata” commentò Heles

“Spero che non abbia preso fuoco la cucina” disse Milena preoccupata. Poco dopo videro comparire Ottavia nella visuale del camera del pc.

“La cucina è ancora integra?” Chiese immediatamente Milena

“Si anche se bo il pollo credo che era un po’ troppo cotto per i miei gusti…oserei dire che era praticamente carbonizzato”  rispose pensierosa la brunetta. “Ma un regalo me lo portate vero?” chiese curiosa la ragazzina, il suo lato di Bambina ancora non si era assopito del tutto con la crescita a dir poco veloce a cui la guerriera di Saturno era stata sottoposta tre anni prima.

“Si ne portiamo uno per ogni componente del gruppo ed è una sorpresa, non ci arrivi se non te lo diciamo” rispose Heles.

“Ma non potete dirmelo neanche se mantengo il segreto?” rispose l’altra.

“No tesoro, è una sorpresa anche per te, tanto arriva presto domani” le rispose dolcemente Milena, prima di vedere comparire una spettinata Sidia dietro la testa di Ottavia.

“Be il pollo che fine ha fatto? E’andato all’inferno?” le chiese Heles, pregustando già la vendetta della presa in giro per via delle valige.

“Heles è meglio che non sfotti” le rispose severa Sidia “Anche perché è colpa tua che mi ha distratta con le tue evoluzioni da imbranata nel preparare le valige” l’affermazione dell’altra fu accolta da un Heles che si mise a imitare la gallina, con le mani sui fianchi a mimare i movimenti delle ali degli uccelli mentre faceva “Coccode” con la bocca. Questa scena provocò una risata infermabile in Ottavia e fece sgranare i grandi occhi blu di Milena, che non sapeva proprio cosa dire per il comportamento di Heles. Ma che le prendeva alla sua compagna? Sentiva forse il rientro imminente a Tokyo? Non poteva saperlo!

Un’ora più tardi le due avevano finito di preparare le valige che erano già state messe vicino all’ingresso pronte per il mattino dopo, dopo di che ordinarono due pizze per cena per evitare di sporcare più del necessario visto che la cucina era pulita fin dalla sera prima. Le pizze furono mangiate dalle due con una voracità fuori dal comune da parte di entrambe, che per quanto giustificata per la musicista, non era sicuramente giustificata per quanto riguarda la bionda. Dopo aver cenato decisero che era meglio andare a mettersi comode nel letto a vedere la tv in modo da non andare a dormire troppo tardi e essere il più riposate possibili la mattina dopo. E così fecero, anche se i loro casti intenti furono sconfitti ampliamente dall’esigenza di entrambe di sentirsi parte dell’altra e di possedersi a vicenda.

 

   
 
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