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Autore: ShinyDarkF    10/04/2011    1 recensioni
Erano solo due ragazzi.
Erano felici.
Non sapevano quello che stava per accadere.
Ora sangue è quello che vedono.
Sangue è quello che sentono.
Sangue è quello che vogliono.
Ma forse non tutto è perduto.
Sono stati nel buio per anni ma ora...
Stanno tornando.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"E ora cosa facciamo?" disse Tom.
Era l’alba e si trovava nella sua stanza, sotto le coperte come ogni giorno, solo che c’era qualcosa di diverso.
"Niente"
Sue era con lui. Il giorno prima si erano baciati e la ragazza lo aveva seguito nella sua camera. Si erano abbracciati e si erano detto tutto, anche cose che non avevano mai detto a nessuno. Entrambi avevano delle cose in comune, entrambi si sentivano soli e incompresi.
Erano così diversi, eppure così uguali.
E alla fine si erano addormentati e la mattina seguente stavano ancora su quel letto, a guardarsi negli occhi.
Alla fine l’amore aveva sconfitto l’odio.
"Niente?" rispose Tom
"Niente, non è successo niente, stiamo passando una situazione difficile e abbiamo avuto un momento di cedimento, niente di più"
Ma poi si girò e guardò la faccia di Tom.
Il vampiro ghignava. Ora Sue aveva capito perché le sue vittime non scappavano.
"E c’è stato un bacio, si, ma nulla di più"
Tom le prese il mento con la mano e la baciò.
"Ti correggo, due baci"
La ragazza fece una smorfia "Come potremo amarci? Siamo così diversi"
"A me non importa"
"Io continuerò ad uccidere i tuoi simili e tu farai la stessa cosa con i miei"
"Vuoi che ti baci per la terza volta pur di farti stare zitta?"
"Mmm…fammi pensare"
Tom rise e si buttò sulla ragazza. Alla fine si ritrovarono uno sull’altra. La baciò con passione.
"Forse non sei così cattivo come pensavo…"
"Forse non sei così senza cuore come pensavo"
"Ah non giurarci" concluse la ragazza.
Risero entrambi.
"Gli altri non dovranno saperlo>> disse Sue.
"Su questo ci puoi contare, non voglio vedere la faccia di Bill che dice: te l’avevo detto"
"E io non voglio neanche immaginarmi cosa direbbe mia cugina"
"Si, una cosa del tipo: mi hai tanto presa in giro e ora anche tu stai con un succhiasangue senza anima"
"Ho davvero detto queste parole?"
"Certo, cacciatrice"
Sue sorrise. Quello che era successo tra di loro non contava.
Contava quello che stava succedendo in quel momento.
"Saremo mai come loro? Stanno così bene insieme"
"Si, è vero. Chissà…"
Risero entrambi.
"Vado a preparare la colazione" disse Tom.
"Mi raccomando non voglio trovare sangue nel cibo"
Tom rise più forte che poteva, scoprendo le zanne e dopo due secondi scomparì.

"Sei sempre il solito, mi fai schifo" urlò Sue.
"Calmati cacciatrice, che dovrei mangiare secondo te? Omelette?" rispose Tom
"Tu hai ucciso e ne vai fiero, sei un mostro"
"Ringrazia che non ho ucciso te"
"Se non avessimo fatto quel patto ora ti sarei saltata addosso e ti avrei conficcato un paletto nel cuore"
"Allora fallo se ci riesci"
"Riusciranno mai a smettere quei due?" replicò Christina.
Bill e Christina erano appena scesi e si trovavano ancora sulle scale. Non avevano neanche fatto pochi passi che subito avevano sentito le grida di Tom e Sue.
"Non penso, si odiano proprio, non riescono neanche a stare insieme per due secondi senza litigare" rispose Bill.
Christina mormorò. Non voleva che sua cugina fosse così arrabbiata per colpa sua, ma non poteva farci niente se Sue aveva quel brutto carattere.
I due andarono in cucina.
"Ma la volete smettere di litigare?" disse Bill.
"Che cosa hai combinato?" disse vedendo il fratello con il viso sporco di sangue.
"Niente, sono uscito e ho ucciso una bella ragazza dopo averla ammaliata e questa qui dice che io faccio schifo" rispose Tom.
"Fai schifo sul serio. Come ti puoi vantare di avere ucciso una persona? Aveva una famiglia che ora chissà come starà piangendo"
"Anche io avevo una famiglia che ha pianto per me e,se non lo sai, anche io sono morto. Non ti dispiace per me?"
"Tu…..>> iniziò la ragazza.
"Ora basta! Fate entrambi schifo, non ve ne rendete conto?"
Christina, così calma, all’improvviso si era arrabbiata e aveva lasciato la stanza.
"Sono d’accordo con lei" disse Bill e la seguì.
Quando i due se ne andarono Tom e Sue si rallegrarono.
"Se la sono bevuta alla grande"  esordì Sue.
Tom sghignazzò.
Venuta la sera i quattro decisero di uscire, magari riuscivano a trovare altre informazioni.
Così il gruppo si ritrovò a camminare per strada.
Non c’era nessuno. Ormai era scesa la notte e tutti erano tornati a casa.
E poi chi mai poteva camminare per una via buia, in decadenza e senza lampioni a tarda notte?
Eppure Tom non sapeva perché, ma si sentiva turbato.
Ad un certo punto i quattro videro una ragazza che camminava.
Era bellissima.
Bill per un secondo di dimenticò di Christina e decise di mangiare quella sconosciuta ma qualcosa gli diceva di fermarsi. Qualcosa gli diceva che non poteva. Cercò di sentire il suo odore ma non ci riuscì.
Strano, l’odore di un umano si sente anche a metri di distanza.
Quella ragazza non era umana, ma non era neanche un demone o una vampira altrimenti se ne sarebbe accorto subito.
Era qualcosa di strano.
Era qualcosa di pericoloso.
Purtroppo non fece in tempo ad accorgersene.
Tom commise l’errore di guardarla negli occhi.
Le sue angosce diventarono più forti.
Sentiva la paura dentro di sé.
All’improvviso tutto diventò più chiaro.
In quel breve arco di tempo il male lo attraversò.
Il suo incubo, quel dubbio che non riusciva ad emergere, tutto diventò più chiaro.
E, cosa impossibile per un vampiro, Tom svenne.
Quando Bill realizzò la natura della donna avvertì qualcosa di strano, si girò e vide suo fratello a terra.
"Toooooooooom" urlò.

   
 
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