Ciao a
tutti!
Eccomi qui per presentarvi un nuovo e avvincente capitolo, che anticipa
una
nuova battaglia. Avviso che questo capitolo è meno lungo dei
precedenti, ma nel
prossimo mi scatenerò in lunghezza e colpi di scena, come se
non ce ne fossero
già abbastanza.
Angolo
dei
commenti.
Lettore01:
La
tua curiosità sta per essere sanata e vedrai che botto ne
uscirò..
Per quanto
riguarda le tue risposte, dico solo: chissà se
sarò così prevedibile (eheh).
Fria:
Vero! Anch’io
che l’ho scritta sono crollato a terra dalle risate mentre
scrivevo la scena. È
questo uno dei segreti per essere scrittori no? Immedesimarsi nella
scena
stessa. Spero che questo capitolo ti piaccia allo stesso modo.
Detto
questo,
con il solito augurio di nuovi lettori e recensioni, vi auguro buona
lettura.
In un piccolo ristorante di Konoha
Nick, in compagnia
di Tsunade, Buffy, Jiraya e Alan, stava
“tranquillamente” cenando.
“Fai pena ragazzina: non riesci neanche a bere un
intero bicchiere di sakè” diceva Tsunade
all’altra bionda.
“Di sicuro ho bevuto più di te lumacona e sono
ancora
sobria a differenza di te” ribatté
l’altra.
“A quanto sembra dovrò dartele di santa ragione
moscerino” disse la ninja leggendaria “CAMERIE UN
ALTRO GIRO”.
“E’ una vergogna!” disse Alan, mentre
ingoiava un
pezzo di carne.
“Dovrai farci l’abitudine amico” fece
Jiraya dopo aver
bevuto un sorso dal suo bicchiere “A proposito, ma
perché mangi? Gli spiriti
non mangiano o sbaglio!”
“Se vogliono, possono” rispose lui “E poi
io sono un
angelo non uno spirito e ho bisogno di una fonte di sostentamento
particolare,
ma preferisco mangiare qualcosa per togliermi il sapore di
sakè dalla bocca”.
“Andiamo, non dirmi che non lo reggi” fece il ninja
leggendario con un sorrisetto.
“La bevuta di oggi mi è bastata per troncare
definitivamente
con l’alcol e dovresti farlo anche tu: un guerriero come te
dovrebbe essere più
serio” gli rispose Alan.
“Un goccio ogni tanto non guasta” rispose il ninja
“E
poi m’ispira per il mio libro”.
“Ho letto romanzi nettamente migliori dei tuoi”
rispose Alan.
“Vorrei vedere te a scrivere un libro” lo
punzecchiò
Jiraya.
“Ne scrissi qualcuno, a suo tempo ed erano molto
più
seri dei tuoi” disse asciutto.
“Chissà perché non ci credo”
disse Jiraya.
“Sei davvero noioso”
“Tu di più!” e i due si guardarono
storto.
“Non pensateci e beveteci su!” disse Buffy
riempiendo
i loro bicchieri “Alla salute” e bevve.
“Non sei stata leale, dovevamo bere insieme”
ribatté
l’Hokage.
“Se sei lenta, non posso farci niente” poi si
rivolse
a Nick”Forza ragazzo bevi in nostra compagnia”.
Nick era immerso nei suoi pensieri e ripensava a
quello che si era detto con Luce quel pomeriggio, ma sentendo la voce
dell’amica tornò con i piedi per terra:
“Preferisco astenermi grazie.
Piuttosto, perché sei tornata qui?”
“Per due motivi: primo farti un po’ di compagnia e
darti qualche dritta; secondo perché avevo una beuta in
sospeso” disse la
ragazza mentre gli riempì il bicchiere “Avanti fai
compagnia a queste due belle
ragazze e unisciti a noi nella bevuta”.
“Dovresti saperlo che non mi piace bere, soprattutto
durante i corsi all’università”
ribatté Nick.
“Ma qui sei in un’altra dimensione, no? E poi hai
bisogno di rilassarti un po’” disse la ragazza con
un sorriso.
“Avanti non fare storia e bevi un bicchierino” lo
invitò l’altra bionda.
“Non cambierete mai” disse il ragazzo e, preso il
suo
bicchiere, diede un sorso e subito dopo cominciò a tossire
“Accidenti: è troppo
forte”.
“Andiamo, non mi dire che non reggi
l’alcol” disse
Jiraya.
“Preferisco la birra o il vino rosso” disse Nick
“Il
sakè non l’ho mai bevuto” e quella era
un’ottima scusa per interrompere la cosa
sul nascere.
“Tranquillo, ti ci abituerai presto” disse Tsunade
con
un sorriso birichino “A partire da stasera berrai sempre con
noi”.
“Preferisco passare, grazie” disse Nick
“E poi non
credo che Alan sia d’accordo vero?”
“Devi essere tu a decidere per te stesso” rispose
l’angelo custode mentre beveva anche lui un goccio.
“Ho capito” disse il giovane “In questo
caso decido di
non bere e, con vostro permesso, vi lascio alla vostra serata
alcolica” e sparì
col teletrasporto.
“EHI!” dissero i due ninja e la cacciatrice.
“Ottima decisione” commentò Alan
continuando a
sorseggiare il suo sakè.
“Tu guarda che
tipi” disse uno sconsolato Nick mentre
camminava per le strade del villaggio “Andiamo a cena e
vogliono farmi
ubriacare: come se non avessi altri pensieri per la testa.
Meglio andare a mangiare un po’ di ramen, almeno
sarò
in buona compagnia”.
Mentre andava verso Ichiraku, ricordò ciò che si
era
detto con Luce, pensando che c’erano ancora molti punti vuoti
nella sua
memoria.
Fu distolto dai suoi pensieri dalla voce di Hinata che
gli corse intorno.
“Buonasera signor Nick” disse la piccola
timidamente.
“Buonasera Hinata, dove stai andando?” chiese
gentilmente, anche se sapeva già la risposta.
“Ecco… io” ma non riuscì a
dire altro.
“Avanti, andiamo insieme” disse Nick
“Quand’è che ti
deciderai a dirglielo?”
“Non lo so” rispose lei “La
verità è che ho paura”.
“No sei semplicemente timida” la corresse Nick
“Devi
scrollarti di dosso quest’inutile timidezza e mostrare le
unghie o perderai
l’occasione. Rayearth non ti ha detto di essere
più coraggiosa?”
“Si, ma non ci riesco” disse lei.
“Allora ti do una dritta” disse lui
“Ricorda ciò che
hai provato quando ti sei messa di mezzo e hai affrontato Malfork da
sola: che
cosa hai provato in quel momento?”
“In quel momento” disse la ragazza, mentre
abbassava
lo sguardo “ho sentito un forte calore che mi veniva dal
cuore, ma non capisco
da cosa derivi”.
“Sciocchezze! Lo sai benissimo, ma non riesci farlo
tuo” rispose Nick “Cerca di capire come fare e non
ci sarà niente che ti potrà
fermare” e le mise una mano sulla testa.
“Grazie” disse facendo un dolce sorriso.
“Di niente” disse Nick con un sorriso
“Forza andiamo,
o non lo troveremo più”.
“Si!” e s’incamminò al suo
fianco.
Nella cabina di Kaeleena la donna e
Itachi erano
teneramente abbracciati sotto le coperte e si guardavano.
“Quanto vorrei che il tempo si fermasse in eterno e
immortalasse questo momento” disse la Sandtimes.
“Lo vorrei anch’io” rispose
l’Uchiha maggiore mentre
le accarezzava i capelli.
“Hai reso questa notte davvero magica”.
“Sei tu che me lo hai permesso. È il primo momento
sereno che vivo dopo tanto tempo”.
“Allora rendiamolo ancora più magico”
fece la donna “Che
ne dici di un bagno di mezzanotte nella piscina sul ponte?”
“Che magnifica idea” disse Itachi sfiorandole le
labbra con un bacio.
Pochi minuti dopo i due innamorati
erano saliti sul
ponte con indosso delle vestaglie nere e, stretti per mano, fissarono
la luna
di quella notte.
“Che notte magnifica” disse l’Uchiha
maggiore.
“Davvero splendida” fece lei.
“Già! Davvero splendida per cacciare”
disse una voce
roca alle loro spalle.
I due si voltarono di scatto e, sulla cabina del
capitano, videro una figura nera che li fissava con sguardo diabolico.
“Da quanto tempo Kaeleena” disse il Dark Prince e
saltò davanti a loro “E così lui
sarebbe la tua nuova fiamma!”
“Dark Dastan!” disse la donna con un filo di voce.
“Esatto!” disse lui con un ghigno diabolico
“Sesto
generale infernale Dark Dastan e sono qui per distruggere la tua vita,
mia
cara”.
La donna cominciò a respirare in maniera agitata e
cadde all’indietro, ma Itachi la prese con una mano e la
mantenne in piedi.
“Che cavalleria!” fece divertito il demone.
“Non so che legame hai avuto con lei” disse
l’Uchiha,
guardandolo con lo Sharingan attivo “ma non ti
permetterò di torcerle nemmeno
un capello” e si frappose tra i due.
“Che cosa divertente!” fece Dark Dastan leccandosi
le
labbra “vediamo quanto durerai contro di me”.
“Ti sorprenderai amico” disse Itachi e si
lanciò
all’attacco.
“Ah Ah Ah!” rise il demone e rispose
all’attacco.
Nel frattempo, a Konoha Nick
percepì una potente
energia negativa proveniente da un punto molto lontano.
“Che succede Signor Nick” chiese Hinata.
“Hinata, chiama gli altri e dì loro di muoversi;
io
vado avanti” e senza aggiungere altro prese il volo lasciando
la piccola Hyuga
da sola.
“Che siano loro?” disse la ragazzina.
“Hinata che stai aspettando?” la
richiamò il suo
spirito.
“Andiamo” e corse verso Ichiraku.
A poche centinaia di metri dal
villaggio un gruppo di
demoni si fece e vanti e Imperius una mummia dall’eterno
ghigno diabolico e un
manto grigio sulle spalle disse al suo gruppo:
“Andiamo!”
Sentito l’ordine, i demoni corsero verso le porte del
villaggio pronti a raderlo al suolo.
Nel villaggio di Sumo, Gaara era
seduto sul tetto del
palazzo del Kazekage e fissava il cielo.
“Stanno arrivando” disse.
Fu raggiunto da Temari e Kankuro pronti a dare
battaglia.
“Che vengano, troveranno solo la morte qui” disse
Kankuro con un ghigno.
“Eccoli lì” disse il rosso serio.
Dal cielo notturno apparvero tre creature mostruose,
pronte a distruggere tutto: uno era un gigante con la pelle bianca e
gli occhi
gialli; un altro era una donna vestita di viola con abiti simili a
quelli di un
ninja; l’ultimo era un essere dalle ali di grifone e con un
occhio rosso in
mezzo alla fronte.
“Deduco che voi siate demoni di Abhadon vero?”
disse
Gaara.
“Precisamente” disse l’essere con le ali
di grifone
“Terzo vice della sesta armata infernale Visir Zervan,
piacere di conoscerti,
loro sono dei miei servi e siamo qui per prenderci le vostre
teste”.
“Non sarà così facile come
credi” disse Kankuro “Forza
fratelli, facciamoli a pezzi. Il gigante è roba
mia”.
“La donna è mia” disse Temari.
“Che
gentili”
disse il Visir “Mi avete lasciato proprio quello che volevo
io. A noi due Gaara
Sabaku, Sun’s Knight del demone tasso”.
“Sono a tua disposizione” disse il ragazzo e lo
scontro ebbe inizio.
In un nascondiglio di Orochimaru
l’Uchiha minore era
seduto su un colle e osservava le stelle.
“Pensi alla tua famiglia?” disse lo spirito della
fenice racchiuso nella carta.
“Non sono affari che ti riguardano” disse lui
freddo.
“Non puoi nascondermi niente ragazzo, io so cosa
pensi” disse tranquillamente lo spirito.
“Sta zitto e lasciami in pace!” disse lui.
“Davvero una bella notte” disse una voce cavernosa.
L’Uchiha minore si volto verso chi aveva parlato e si
trovò di fronte Mente Nera: un essere interamente rosso,
vestito con
un’armatura nera e con una strana escrescenza sulla testa.
“E tu chi saresti?” fece Sasuke senza scomporsi.
“Che ragazzino interessante, sei di fronte a un demone
e non ti scomponi minimamente” fece divertito, mentre lo
fissava con i suoi
occhi gialli “Sono il quinto vice della sesta armata
infernale Mente Nera e
sono qui per la tua testa Sasuke Uchiha”.
“Se vuoi la mia testa” disse gelido con lo
Sharingan
attivo “vieni a prenderla”.
“Accetto l’invito” disse il demone e lo
scontro ebbe
inizio.
Nella cittadina in cui abitano la
piccola Kinomoto e,
i suoi amici, accompagnati da Kero-chan e Yuè, erano seduti
nel piccolo parco
giochi a vedere le stelle.
“Che foto magnifiche” disse Tomoyo “I
nostri amici
ninja sono davvero tutti molto carini: credo proprio che
farò dei bei costumi
anche a loro, ci staranno benissimo”.
“Come mai nella maggior parte delle foto vedo
Syrus?”
chiese curioso Kero-chan seduto sulla spalla della ragazzina
“Non è che ti
piace?”
“Ha sempre il musone e mi piacerebbe vederlo
sorridere” disse lei con un sorriso “Sono sicura
che sia perfetto per alcuni
costumi maschili che ho in mente”.
“Perché non li fai indossare al cinesino
allora?”
chiese il guardiano del sole con un sorrisetto.
“Non sono un modello” rispose secco Shaoran
“E poi
credo che Syrus sarà contento di avere un po’ di
attenzioni”.
“Come ti sei fatto tenero cinesino” rise il finto
peluche.
“Adesso ti faccio vedere io” disse il ragazzo
rimboccandosi le maniche, ma poi si fermò di botto e
alzò gli occhi al cielo.
“Che sta succedendo” fece la piccola Kinomoto che
si
alzò in piedi e osservò anche lei il cielo.
“Qualcosa non va?” chiese Tomoyo.
“Avverto delle forti energie negative sparpagliarsi in
varie direzioni” disse Shaoran preoccupato.
“E una molto forte è diretta verso il
villaggio” fece
la piccola Kinomoto “Dobbiamo andare immediatamente ad
avvisarli”.
“Spiacente piccolini, ma non ve lo
permetterò” disse
una voce roca e fece la sua comparsa una creatura interamente grigia,
simile ad
uno scheletro pieno di punte e con un elmetto in testa.
“Un demone di Abhadon” disse Yuè.
“Esatto” disse lui “Mi presento: sono il
quarto vice
della sesta armata infernale e mi chiamo Vito” e mentre si
presentava alzò le
braccia al cielo e, senza nessuna grazia, si annusò le
ascelle.
“Che tipo disgustoso” fece Kero-chan.
“Evita di parlare Kero-chan e porta Tomoyo al
sicuro”
ordinò Yuè “E’ un essere
molto pericoloso”.
“State scherzando?” disse la piccola mora
“Non mi
perderei questo scontro per niente al mondo.” ma fu presa
immediatamente da
Kero-chan e portata via.
“E adesso veniamo a noi” disse Shaoran.
“Sono pronta” fece la piccola Kinomoto.
“Allora piccolini, balliamo” disse Vito e lo
scontro
ebbe inizio.
Nell’accademia del
duellante quasi tutti gli studenti
dormivano beatamente, ma un piccolo gruppetto era ancora sveglio e
guardava
preoccupato il cielo.
“Questa non ci voleva” fece Jaden
“Proprio adesso che
abbiamo lasciato il villaggio”.
“E Zane è rimasto lì a fare
pratica” disse Syrus.
“Ne stanno venendo alcuni verso di noi e temo di
sapere chi siano” disse Chazz stringendo i pugni
“Schiacciamoli alla svelta e
andiamo ad aiutare i nostri amici”.
“Finalmente cominci a preoccuparti per gli altri”
sorrise Aster.
“Sta zitto!” ribatté lui.
Dopo pochi secondi, atterrarono un
gruppetto di
demoni, capitanati da Dark Sartorius: dalle sembianze umane, vestito
interamente di bianco e con capelli neri alzati a mo di ali di
pipistrello.
“Quanto tempo ragazzi” disse divertito il demone.
“Sartorius!” fece Aster digrignando i denti.
“No Aster, io sono Dark Sartorius, il comandante della
sesta armata infernale” disse lui con un sorriso diabolico
“Loro li conoscete
già, vero?” disse indicandoli.
“Sarà un piacere distruggervi come si
deve” disse un
uomo alto con il volto coperto da una maschera “E questa
volta non vi
salverete”.
“Titan!” fece Jaden.
“E di me ti sei dimenticato?” fece un ragazzo con
una
maschera nera che gli copriva il viso.
“Night Shraud” disse Alexis “Come
poteremmo
dimenticarci di te?”.
“Che fine ha fatto Zane?” disse una donna con
lunghi
capelli verdi e un abito rosso molto scollato “Bramo il suo
collo”.
“Non ti permetterò di toccare mio fratello nemmeno
con
un dito Camula” disse il Truesdale minore.
“A questo punto non manca nessuno” disse Dark
Sartorius “Che la festa abbia inizio” e lo scontro
ebbe inizio.
Un forte boato colpì
Konoha e Imperius e i suoi
seguaci attaccarono il villaggio con l’intenzione di
distruggerlo.
“Che accidenti sta succedendo” esplose Tsunade che
corse fuori dal ristorante.
“Dannazione! Siamo sotto attacco” disse Buffy
“I
demoni di Abhadon sono qui”.
“Finalmente potrò sgranchirmi un
po’” disse Jiraya.
“E’ da qualche secolo che non combatto
più, ma direi
che è giunto il momento di rimettersi in moto” e,
preso un ciondolo che aveva
in tasca, l’angelo fece apparire una katana bianca.
I Sun’s Knights di Konoha
si riunirono davanti al
palazzo dell’Hokage e guardarono cosa stava per arrivargli
contro.
“Che accidenti succede” gridò Naruto
“Proprio ora che
volevo mangiare qualcosa”.
“Idiota! Questo non è il momento” gli
gridò contro
Sakura.
“Vediamo di fare a pezzi questi bastardi” disse
Kiba
con un ghigno.
“Che seccatura!” disse il giovane Nara
“Dov’è il
signor Nick quando serve?”
“Il signor Nick ha percepito un’energia negativa ed
è
volato via” disse la piccola Hyuga.
“Allora è compito nostro fermare questi demoni e
salvare
il villaggio” fece Neji.
“Facciamoli a pezzi!” gridò Rock Lee.
“Andiamo!” gridò Naruto.
“Si!” gridarono tutti “DUN’S
KNIGHTS BATTLE ARMOR GO!”
le armature ricoprirono i loro corpi e poi corsero verso il nemico.
Un’orda di demoni corse
verso un gruppetto di bambini
che poco prima stavano giocando, ma furono fermati da un solo fendente
della
spada di Alan.
“Niente male” fece Jiraya poi si rivolse ai bambini
“Svelti piccoli scappate” e loro ubbidirono.
“Sono un po’ arrugginito” disse
l’angelo “E’ da quando
ero a capo della Soul Society che non affrontavo una simile
emergenza”.
“E che sarebbe?” chiese Jiraya.
“Il paradiso in cui hanno sede gli Shinigami”
rispose
Alan “Adesso direi di occuparci di questi tipi e poi
parleremo con calma”.
“Hai ragione” disse il ninja leggendario
“Diamo inizio
alle danze” e i due si lanciarono contro i demoni.
“Che noia!”
fece Imperius “Nessuno di questi umani
riesce a tenermi testa: cadono come mosche” e
lanciò un raggio nero dal suo
ventaglio contro i ninja.
In quel momento, apparve un enorme scudo che deviò il
colpo verso l’alto e salvò la vita dei ninja.
“Finalmente siete arrivati ragazzini. Cominciavo ad
essere annoiato” disse il demone.
“Maledetto!” gli urlò contro Naruto
“che diavolo sei
mummia rinsecchita”.
“Che sbadato! Secondo vice della sesta armata
infernale Imperius, molto lieto” e fece un leggero inchino
“Ora, chi di voi
vuole morire per primo?”
“Quando avremo finito con te, avrai bisogno di bende
nuove amico” disse Kiba facendo schioccare le dita.
“Illusi!” disse una voce femminile e fece la sua
comparsa,
una creatura nera con la testa a forma di pipistrello “Io
Necrolai vi farò
compagnia”.
“Nessuno ha chiesto il tuo intervento Necrolai, regina
dei vampiri” la ammonì Imperius.
“VAMPIRI!” gridarono i ragazzi con i capelli
rizzati.
“Che c’è? Qualche problema?”
disse la vampira.
“Sì il fatto che esisti” disse Buffy in
compagnia di
Tsunade.
“La cacciatrice è qui!” fece la vampira
“Sarà un
piacere schiacciarti insieme alla tua nuova amica”.
“Le donne combattano con le donne, gli uomini contro
gli altri uomini, ma che l’onore rimanga sempre
inalterato” disse una voce a
doppio tono e comparve un guerriero ricoperto da un’armatura
viola e con in
mano uno scodo simile alla testa di un lupo.
“Cavolo! E quello chi è!” fece Tenten.
“Io sono Korag il Lupo e sono pronto a
schiacciarvi”
disse il guerriero.
“Tra tutti i membri dell’armata sei quello
più noioso
Korag” disse Imperius “Spero che ti distruggano il
prima possibile”.
“Lo stesso faccio io” rispose Korag ed estrasse la
sua
spada dallo scudo.
“Tu sembri forte” fece Zane con un sorriso
“Se hai il coraggio,
veditela con, me”.
“Volentieri” disse calmo Korag.
“Forza ragazzi, facciamoci valere” disse Naruto ed
estrasse la spada di luce dando inizio allo scontro.
Sul ponte dello yacht Itachi e Dark
Dastan
continuarono ad attaccarsi a vicenda, intenzionati a chiudere la
partita.
Itachi, servendosi dello Sharingan, aveva
materializzato la spada del suo Susano’o e attaccava
l’avversario senza sosta,
che si serviva di un pugnale nero e di una catena appesa al suo braccio.
Kaeleena, invece non riusciva a muoversi e guardava
impietrita lo scontro.
Le due lame si scontrarono e i due si guardarono negli
occhi.
“Maledetto!” fece Itachi “Che cosa vuoi
da Kaeleena!”
“Non è ovvio?” disse il demone con un
ghigno diabolico
“Voglio farla soffrire oltre ogni limite e poi ucciderla con
le sue stesse
budella”” e spinse.
“Non te lo lascerò fare” disse
l’Uchiha maggiore
mentre del sangue stava uscendo dal suo occhio destro
“Amaterasu!”.
Le fiamme nere avvolsero la testa del generale
infernale e ricoprirono anche il resto del suo corpo. Il demone
lanciò un urlo
lancinante e si agitò come un folle.
“La fine che ti meriti bastardo!” disse Itachi.
Il Dark Prince, un certo punto smise di agitarsi e
gridare e si mise dritto: “Stavo scherzando!” e,
sotto lo sguardo allibito
dell’Uchiha, le fiamme nere si estinsero completamente
lasciando incolume il
corpo del demone.
“Com’è possibile?” disse
Itachi senza parole.
“Stolto!” disse il demone “Davvero
credevi bastasse
così poco per distruggermi? Io rappresento la morte per
distruzione e non posso
essere distrutto per così poco” e
scoppiò in un’oscura risata.
“Allora vediamo come reagisci se ti trituro con la mia
spada” disse la voce di Kisame alle sue spalle che
calò la sua pelle di squalo.
La spada fu fermata con la punta de pugnale e la
catena colpì lo spadaccino allo stomaco costringendolo ad
arretrare.
“Due contro uno” fece il demone
“Divertente!”.
“Ih ih ih ih!” rise lo spadaccino
“Sarà davvero uno
spasso farti fuori”.
“Lo spasso sarà tutto mio”
ricambiò il demone.
I due ninja attaccarono il demone in coppia, ma i loro
attacchi non sortirono alcun effetto e, alla fine, furono disarmati e
spinti
sul ponte della nave.
Kaeleena corse da Itachi e lo aiutò ad alzarsi, ma
l’Uchiha la spinse via dicendole: “Vattene! Non
voglio vederti soffrire per
me”.
La donna lo guardò con occhi stupiti, ma poi capì
cosa
le aveva detto e corse verso le cabine.
“Dove credi di andare?” disse il Dark Prince
apparsole
davanti “Non devi perderti nemmeno un secondo di questo
massacro, perché dopo
voglio sentire le tue urla” e la colpì con la
catena fiondandola contro il muro
e facendole perdere i sensi.
“Kaeleena” gridò l’Uchiha e si
gettò verso di lei, ma
la catena lo prese alla caviglia e lo lanciò contro
l’albero maestro.
“Ho detto che deve soffrire fino alla fine e così
sarà” ghignò il demone.
“Arte dell’acqua: PROIETTILI MARINI”
disse l’Hoshigake
dopo aver fatto una serie di sigilli e dal mare, uscirono dei
proiettili
acquatici che si fiondarono sul demone, ma furono tutti evitati e la
catena
colpì anche lui gettandolo nella piscina.
“Che scena penosa” fece il demone disgustato
“Allora
chi ammazzo per primo” e, dopo essersi guardato intorno,
scelse la sua vittima.
Il demone si avvicinò all’Uchiha incapace di
muoversi
e alzò il suo pugnale: “Fa buon
viaggio!” e calò.
Il colpo fu fermato all’ultimo momento da una lama che
costrinse il demone ad allontanarsi.
“Chi ha osato?” disse il demone mentre
atterrò sul
ponte, ma quando alzò gli occhi, ghignò divertito
“A quanto sembra sei arrivato
Nick”.
Ebbene sì: Nick era
arrivato appena in tempo e aveva
salvato Itachi da morte certa.
“E così sei tu il sesto generale
infernale” fece il
castano stringendo il pugno “Tu il lato oscuro del mio amico
Dastan: il Dark
Prince”.
“Esatto!” disse Dark Dastan “Ti vedo
sorpreso. Forse
non ti aspettavi che fossi tra i servitori del sommo Abhadon?”
“Un parassita come te non può fare altro per
sopravvivere” disse Nick con tutto il disprezzo che aveva.
“E così sarei un parassita!” disse Dark
Dastan
socchiudendo un occhio “Sbagliato sono io il corpo dominante
e te lo dimostrerò
distruggendo te e questo inutile mondo insieme a tutti i sui
abitanti”.
“Alla fine è solo questo quello che sai fare, sei
disgustoso” disse Nick e gli voltò le spalle
guardando Itachi.
“Come osi voltarmi le spalle” ringhiò il
demone.
“Un secondo e sono subito da te” rispose il
Sun’s
Warrior e si chinò sull’Uchiha maggiore
“Riesci a muoverti?”
“Le mie gambe non rispondono” disse Itachi
digrignando
i denti.
“Prendi questo, ti farà stare meglio” e,
aperto, il
suo porta tutto gli diede una pillola della vita.
“Grazie!” fece lui un momento dopo “Sta
molto attento:
quell’essere è fortissimo”.
“Lo so!” disse Nick e gli diede altre due pillole
della vita “Queste sono per il tuo amico e Kaeleena: dagliele
e trovatevi un
riparo. Fra non molto questa nave salterà in aria”.
“Ti prego: allontanalo da qui. Non voglio che questo
yacht sparisca” disse l’Uchiha.
Nick vide nella mente del’Uchiha, tralasciando i
momenti intimi e poi annuì: “Ci
proverò, ma non prometto niente. Ah mettiti
qualcosa addosso: l’accappatoio non copre le tue parti
intime.” poi si voltò
verso il suo avversario “Andiamo a combattere da
un’altra parte?”
“Un posto vale l’altro” disse il demone
“ma voglio
essere gentile e lasciare un piccolo regalino d’addio a
questi idioti” e
appoggiò la mano sul pavimento “Chiamata
oscura”.
Una densa nube di fumo nero si alzò e, quando si
diradò, apparvero due enormi e terribili creature: una era
un enorme grifone
con la testa coperta da un elmetto e un collare al collo;
l’altra era una
figura nera con le sembianze di un diavolo e due occhi tinti di rosso e
anche
lui aveva un collare al collo.
“Ti presento i miei animaletti: Grifone e Dahaka”
disse il demone con un sorriso diabolico.
“Lurido verme” lo attaccò Kaeleena
appena ripresasi
“Come hai osato asservire i due guardiani della mia
famiglia”.
“In guerra tutto è concesso”
ribatté Dark Dastan
“Morirete per mano delle creature che custodivano la tua casa
e poi sarete
raggiunti da quei mocciosi che Nick ha reso suoi sottoposti”.
“Ti sbagli” ribatté Nick “I
Sun’s Knights non sono sottoposti
ma amici e compagni e non ti permetterò far loro del
male”.
“Davvero?” fece il demone “Allora
perché li hai
lasciati al loro destino, in balia dei miei uomini? La
verità è che sono pedine
sacrificabili”.
“E invece ho piena fiducia in ognuno di loro” fece
Nick “Qualcosa mi dice che saranno i tuoi demoni a prenderle
di santa ragione:
dopo l’allenamento che gli ho impartito, sono diventati molto
più forti di un
normale demone”.
“E di quell’altro moccioso Uchiha che mi
dici?” fece
il demone con un ghigno “A lui non hai pensato?”
Nick e Itachi, nel sentire quelle parole, sbiancarono
e strinsero i pugni.
“Bastardo!” fece Nick.
“Ah ah ah!” rise il demone “Non
m’importa se può
combattere o no: lasciarlo vivere è un rischio che non
vogliamo correre, per
questo morirà come tutti gli altri mocciosi e gli abitanti
delle loro terre” e
scoppiò in una maligna risata.
“Sei un autentico mostro” ringhiò Nick
“Non solo ti
vanti di essere chissà chi, ma osi attentare alla vita di
persone innocenti. Mi
fai schifo”.
“Come ho detto in guerra tutto è
permesso” rise il
Dark Prince, poi si rivolse alle creature che aveva dietro di se
“Adesso, miei
animaletti, fate pia… Che cosa?” fece bloccandosi
di botto.
Nick si era trasformato in super soleano, ma stava
cambiando ancora: i suoi capelli blu si erano rizzati ancora di
più, lasciando
la fronte completamente libera salvo che per un ciuffo; sulla sua
schiena erano
spuntate due paia di ali blu e il suo corpo era stato avvolto da
un’intensa
luce azzurra.
Cosa era successo? Si era trasformato in super soleano
di secondo livello e il processo di trasformazione era stato favorito
da due
elementi fondamentali: in primo luogo l’allenamento cui si
era sottoposto
insieme con gli altri e poi a modo suo; in secondo luogo a un forte
scatto di
rabbia, generato dalle parole del demone.
Una particolarità di
Nick è che non si arrabbia mai,
ma quando accade, è meglio non trovarselo contro,
perché diventa molto
pericoloso, per l’avversario ovviamente.
“Che accidenti
è successo!” pensò il demone
“Come ha
fatto ad aumentare la sua energia in questo modo? Secondo quello che
abbiamo
visto, non aveva raggiunto un simile livello.
Anche se non vorrei farlo, devo ricorrere alla
diablomanzia e sperare che non usi l’occhio di Odino o non
riuscirò a tenergli
testa”.
“Hai paura?” disse Nick freddo “Fai bene
ad averne,
perché non avrò pietà!”
Nel
prossimo
capitolo.
Nick, trasformatosi
in super soleano di secondo livello, si scatenerà contro il
suo avversario
costringendolo ad usare la sua diablomanzia.
Nei vari
luoghi, gli scontri continuano e i Sun’s Knights mostrano i
risultati
dell’allenamento fatto con Nick.
Sullo yacht
clessidra Kaeleena, Itachi e Kisame si troveranno in seria
difficoltà contro le
due creature evocate dal Dark Prince, ma interverrà un
guerriero che salverà la
situazione.
Questo e
altro al prossimo capitolo.
Angolo
dell’autore:
Enciclopedia del Fantasy.
Eric(inchino): “Ciao
ragazzi, da quanto tempo.
Oggi parliamo della sesta
armata infernale.
A detta dell’autore, è una
delle più numerose ed eterogenee che ci sia tra le file di
Abhadon.
il sesto generale
infernale è il Dark Prince, il demone interiore del nostro
amico Dastan: è
dotato di tutte le capacità del nostro amico a cui si
aggiungono anche i poteri
della diablomanzia, anche se non si capisce perché sembri
restio a mostrarla”.
Dark Dastan (entra nello
studio): “Semplice è vergognoso doverla usare. La
mia poi ha un piccolo
problema”.
Eric (gli si avvicina e
gli parla con una mano che copre la bocca): “Zitto! Non devi
spoiler are o
rischiamo di essere cestinati: abbiamo già ricevuto un paio
di richiami per
eccessivi spoiler” e mostra una serie di carte.
Dark Dastan: “Non
prendermi in giro! Riceveremmo un messaggio e-mail o un richiamo dai
programmatori di questo schifo di sito di fan fiction e poi io parlo
quanto mi
pare”.
Nick (è trasformato): “Non
osare offendere il sito di EFP con la tua lurida lingua. Tanto al
prossimo
capitolo ti disintegro come si deve, ma prima ti forzerò a
chiedere perdono in
ginocchio a tutti quelli che seguono la fic”.
Dark Dastan (ghigno
bastardo): “Voglio proprio vedere come farai!”.
Nick: “Non mi tentare!”
Eric (si frappone tra i
due): “Ragazzi basta. Calmatevi e tornate nei vostri camerini
è quasi ora di
cena e non voglio sentire scuse. Forza, via di qui!”
Nick (fissa il Dark Prince
glaciale): “Ci rivedremo presto!” e va via.
Dark Dastan: “Non vedo
l’ora!” e anche lui va via.
Eric
(sospiro): “Uff! Meno
male che non è successo niente. Beh ragazzi, direi che per
oggi abbiamo finito.
Speriamo di rivederci presto”.
Itachi (entra prima che
Eric faccia il saluto): “Ehi Eric! Hai per caso visto
Kaeleena? Non la trovo da
nessuna parte e nessuno mi risponde”.
Eric lo guarda col tic
nervoso.
Itachi: “Che c’è?”
Eric: “Quelli a cui lo hai
chiesto erano donne” l’Uchiha annuisce
“Allora è naturale che nessuna te lo sia
riuscito a dire. Se non fosse per l’accappatoio saresti
completamente nudo e
guarda che la bestia là sotto è
visibile”.
Itachi (si guarda in basso
e poi guarda Eric): “Ecco la “sfortuna”
di essere un Uchiha, non puoi mai
indossare roba troppo aderente”.
Eric (capelli
completamente rizzati): “CHEEEEEEEEEEE!”
Itachi: “Ci vediamo al
prossimo capitolo”.
Un gruppo di ragazze che
passano di lì lo vedono e svengono.
Eric
(rimasto solo): “Hai
capito Kaeleena, si è trovata un maschio coi fiocchi. Mi
sento minorato.
Va bene! Ragazzi è stato
un piacere. Alla prossima. Ciao!”
Per le
lettrici: ci siete ancora o siete svenute anche voi?
Comunque
tranquilli il prossimo capitolo sarà bello lungo e potrete
leggere le peripezie
di Itachi che combatte con solo la vestaglia da notte addosso.
Ovviamente io
adoro questo sito, quindi farò in modo che Dark Dastan la
paghi molto cara.
Detto questo,
vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo.
la
Suol society è un omaggio all'anime di Bleach. Gli
appassionati
sappiano che anche i personaggi di quest'anime faranno parte del gruppo.