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Autore: kagome123    10/04/2011    5 recensioni
Sono passati 15 lunghi anni da quando Inuyasha, Kagome e i loro figli sono rimasti bloccati nel presente a causa dell'inaspettata chiusura del pozzo mangia ossa; ora Inuki e Kaori, ormai adolescenti, vivono, insieme alla loro famiglia, una vita normale tra i banchi di scuola. Ma le loro giovani vite saranno sconvolte da un avvenimento improvviso... Ed ecco voi il sequel di "Una nuova avventura"!! Nuove avventure e nuovi personaggi vi attendono. Cosa aspettate? Leggete e commentate numerosi!
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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capitolo diciasette

Capitolo diciassette- Un “nuovo” compagno di viaggio



Erano passati ormai una decina di minuti da quando Shiro aveva iniziato a seguire Kaori e, sebbene durante tutto il tragitto l'avesse vista fermarsi più e più volte a riprendere fiato, la ragazza sembrava non avere la minima intenzione di interrompere quella sua passeggiata notturna.

'È sempre la solita testarda! Ma dove diavolo ha intenzione di andare? E in quelle condizioni poi!' Si ritrovò a pensare il ragazzo nascosto dietro ad un grande albero e osservando la figura stremata e ansimante della ragazza a pochi metri da lui.

Ma, quando sembrava che stesse per riprendere il cammino, Kaori prese improvvisamente la parola.

“Per quanto ancora hai intenzione di seguirmi, Shiro?”

Non aspettandosi minimamente di venire scoperto, il giovane monaco sobbalzò, sorpreso e spaventato.

“Ka-Kaori? Co-come diavolo hai fatto ad accorgerti che...?”

“Mezzo demone, ricordi?” Commentò sarcastica e visibilmente irritata, mentre indicava le piccole orecchie dal pelo argentato che si muovevano.

“Oh già ! Che stupido che sono! Hehehe.”

“Sono felice che te ne sia finalmente reso conto, Shiro. E ora spiegami perché diavolo mi stavi seguendo!” Chiese, sempre più irritata.

“Ecco... io... in realtà è successo tutto per caso. Ti ho vista mentre uscivi furtivamente da quella finestra e così... mi sono ritrovato a seguirti senza nemmeno rendermene conto!” Balbettò, imbarazzato e grattandosi nervosamente la nuca.

Kaori si abbandonò ad un sonoro sospiro.

“Ahhh! Dannazione! Ma perché in quest'epoca è così difficile starsene per conto proprio? Va bene sei scusato ma, adesso, saresti così gentile da lasciarmi in pace?!”

“Non posso. Sei ferita e andare in giro in quelle condizioni non credo sia la cosa più saggia che tu possa fare. Anche se ci troviamo all'interno delle terre di tuo zio, non credo dovresti abbassare la guardia così tan...”

“Confini o no, nessun demone sano di mente metterebbe piede nei suoi territori senza che lui se ne accorga prima del tempo. E poi sono in grado di cavarmela benissimo da sola, Shiro! Lasciami in pace!” Disse brusca per poi dare le spalle al ragazzo.

“Kaori. Credi che non abbia notato quante volte durante il tragitto ti sei dovuta fermare per riprendere fiato o ti sei lamentata per il dolore?”

“Io? Lamentarmi per il dolore? Ma quando mai! Ma se era per te che rallentavo o mi fermavo! Credi che mi sia accorta solo adesso delle tua presenza? Sono ferita si, ma i miei sensi funzionano benissimo!”

Shiro sospirò.

“Mi reputi davvero così stupido, Kaori? Lo sappiamo entrambi che non c'è nulla di vero in ciò che hai detto. Quindi smettila di fare storie e torna insieme a me al palazzo!” Disse, afferrandola forte per un braccio e guardandola fisso negli occhi.

A quel tocco Kaori gemette di dolore.

“Lasciami subito, stupido! Mi fai male!”

“S-scusami tanto ma questo conferma la mia tesi! Tu non sei ancora in grado di...”

“Fhè! Quanto sei ostinato! Io sto benissimo, lo vuoi capire o no? Ma perché fra tutti dovevi venirmi a cercare proprio tu, la persona che volevo in tutti i modi evita...”

“E perché mai volevi evitarmi?” Domandò improvvisamente Shiro, interrompendo il discorso della ragazza.

'Dannazione! Ho parlato troppo. Maledetta la mia boccaccia!' Imprecò mentalmente Kaori, portando una mano alla bocca.

“È per quello che è successo durante la tua trasformazione?”

A quelle parole Kaori abbassò il capo imbarazzata, incapace di controbattere.

“Ascoltami Kaori. Tu non hai nessuna colpa per quello che è accaduto. Non eri semplicemente in te.”

“E allora spiegami per quale motivo sei corso verso di me in quel momento!”

“Se vuoi proprio saperlo ho agito d'istinto. Volevo fare qualcosa per aiutarti. Però... è andato tutto bene alla fine, no?”

A quelle parole Kaori colpì forte Shiro alla testa con un pugno.

“Ahia! Kaori! Sei impazzita, per caso? Mi hai fatto male!”

“Stupido! Ma ti sei reso conto che se in quel momento non fosse arrivato zio Sesshomaru a fermarmi, adesso... adesso tu... Dannazione! Te ne sei almeno reso conto?!” Urlò stringendo i pugni.

“Kaori. Non è successo nulla. Io sto bene e...”

Ma prima che potesse terminare la frase, Kaori si avvicinò al ragazzo e sciolse il nodo che bloccava la sua veste monacale, quel tanto che bastava per scoprirgli il petto.

“E allora spiegami cos'è questa cicatrice che hai sul petto!” Urlò isterica, stringendo forte la sua veste tra le mani e indicando la lunga cicatrice sulla parte destra del petto.

Ka-Kaori! Ma... ma... che fai?” Balbettò Shiro, imbarazzato come non mai, non aspettandosi minimamente una reazione del genere e afferrando velocemente i lembi della sua veste per evitare che si aprisse del tutto.

“Dannazione! L'odore delle erbe medicinali è quasi insopportabile ma riesco ancora a sentire il mio odore sulla tua pelle, Shiro...”

“Kaori... io...”

“Lo sai che se avessi usato più forza nei miei artigli tu a quest'ora saresti morto?” Disse, abbassando leggermente il capo e cominciando a tremare.

Shiro rimase in silenzio per alcuni minuti, perso nei suoi pensieri.

“Essendo un seguace di Budda, sono da sempre preparato ad affrontare la morte e se davvero quello fosse stato il momento designato dagli Dei per la mia dipartita, io l'avrei accettata senza rimpianto alcuno.” Disse poi, con un tono quasi solenne, congiungendo le mani in segno di preghiera.

'Wow. A volte dimentico che Shiro è un monaco...' Si ritrovò a pensare Kaori, con un enorme gocciolone sulla fronte. “Comunque tralasciando il fattore religioso, ti rendi conto del rischio che hai corso? Dannazione, Shiro io... io... non riesco minimamente a perdonarmi per quello che ti ho fatto!”

“Kaori, nessuno poteva sapere che le cose avrebbero preso una piega così inaspettata e poi, come hai ferito me, avresti potuto prendertela anche con qualunque altro di noi. In quei momenti la tua mente era dominata dall'odio e dalla rabbia perché pensavi di aver perso tuo fratello a causa di quel demone ragno. Tu non hai nessuna colpa anzi, se ti fa sentire meglio, sappi che io non sono minimamente arrabbiato con te.” Disse posandole una mano sulla testa e sorridendole.

“Neanche dopo che ho sfregiato irrimediabilmente il tuo corpo?” Domandò titubante.

“No. Non potrei mai esserlo. E poi le cicatrici sul corpo di un uomo sono un forte richiamo per le fanciulle desiderose d'amore!” Concluse malizioso.

“Sei sempre il solito, Shiro...” Disse rassegnata, con un enorme gocciolone sulla fronte e ridendo leggermente.

“Oi! Guarda che io sono serissimo!” Ricalcò il povero monaco incompreso, cercando di far prevalere le sue affermazioni.

“Lo so, Shiro. Lo so.” Disse seccata e muovendo la mano su e giù. “Però devo confessarti che mi hai tolto un grosso peso dallo stomaco.” Continuò guardando il ragazzo il quale, ora libero dalla sua presa erculea, cercava velocemente di sistemarsi la veste semiaperta.

“Lieto di esserti stato d'aiuto allora!” Commentò semplicemente il ragazzo, con un sorriso a trentadue denti.

Kaori sospirò e, fatto qualche passo in avanti, prese posto ai piedi di un grande albero secolare.

“Che succede Kaori? Non ti senti bene per caso?” Domandò preoccupato Shiro, andandole vicino.

“No, no. Non preoccuparti. Sono sollevata. Tutto qui.”

“Oh. Meglio così allora. Però, se permetti, c'è una cosa che vorrei chiederti.”

“Dimmi.”

“Dove avevi intenzione di andare se non ti fossi venuto dietro?”

Kaori, non aspettandosi minimamente quella domanda, schizzò in piedi.

“C-chi ti dice che io volessi andare da qualche parte?” Balbettò, cercando di temporeggiare.

“Beh, sarò pur stupido quanto vuoi ma... una persona che esce per una semplice passeggiata non porta con sé la borsa da viaggio.”

A quelle parole Kaori nascose velocemente lo zaino dietro le spalle.

“M-ma cosa stai dicendo?! Io non...”

“Credo sia inutile nascondere l'evidenza, Kaori...”

A quelle parole la ragazza sbuffò, girando il volto dalla parte opposta.

“Allora vuoi dirmi dove andavi o devo usare le maniere forti?”

“C-cosa? Non avrai intenzione di usare i tuoi poteri spirituali su di me per caso?!” Chiese titubante e facendo qualche passo all'indietro, spaventata.

“Mmmh... no. In realtà... ho in mente qualcosa di MOLTO meglio...” Rispose avanzando di qualche passo.

Un sorriso malizioso si disegnò sul volto di Shiro il quale, fattosi leggermente in avanti con il busto e bloccata Kaori con un braccio, prese delicatamente il mento della ragazza tra il pollice e il medio fino a portarla a pochi centimetri dal suo volto. Fu un attimo e Kaori si ritrovò a tremare per l'intensità dello sguardo di lui.

'C-cosa diavolo ha in mente di fare?' Si ritrovò a pensare, agitata e insicura.

I secondi passavano e il viso del ragazzo si faceva sempre più vicino, mettendo in subbuglio la delicata mente della giovane adolescente. Non potendo resistere oltre, Kaori chiuse gli occhi e proprio quando i loro nasi si sfiorarono, il suono di una risata inaspettata attirò l'attenzione della ragazza facendole aprire gli occhi.

Shiro rideva come un pazzo senza un apparente motivo.

“Ma... che...?” Balbettò confusa e ancora stordita, non riuscendo a comprendere appieno la situazione.

“Hahahahaha! Cavolo Kaori! Avresti dovuto vederti! Eri troppo buffa! Hahahahahaha! Non sono riuscito a trattenermi!” Disse il ragazzo tra le risa liberando la ragazza e appoggiandosi al tronco di un albero.

A quelle parole Kaori si inginocchiò a terra con il volto completamente bordeaux.

'Quello stupido... quello stupido ha cercato di... ha cercato di...! Di...! DI...!'

“Mmmh? Cosa c'è Kaori? Sei dispiaciuta per non aver ricevuto il bacio che tanto speravi?” Domandò diretto e con una punta di malizia, facendo sobbalzare la povera ragazza ancora incapace di reggersi in piedi.

“Tu credi v-veramente che io... che io ti avrei permesso di... di spingerti così oltre?! Sei veramente uno stupido se pensi questo!” Balbettò furiosa e imbarazzata, cercando in tutti i modi di non guardarlo negli occhi.

Kaori non aveva nemmeno fino di parlare che Shiro si portò nuovamente faccia a faccia con lei, sorprendendola completamente.

“Non mi è sembrato di aver visto nessuna resistenza da parte tua. Dimmi la verità: tu VOLEVI che ti baciassi, non è così?” Le disse con una voce irriconoscibile e quasi sensuale, sfiorandole leggermente l'orecchio sinistro con la punta delle dita.

Kaori si morse le labbra per trattenere un gemito.

Shiro ghignò.

“Allora?” Domandò impaziente e continuando a fissarla.

Kaori, incapace di controbattere e imbarazzata, schizzò via come un fulmine, cogliendo completamente di sorpresa il giovane monaco accanto a lei.

Shiro, confuso, si mise subito al suo inseguimento.

'Credo di aver esagerato questa volta...' Si ritrovò a pensare mentre correva, con un enorme gocciolone sulla fronte.



“N-non ti avvicinare! Stai lontano da me!” Urlò Kaori imbarazzata più che mai e stretta ad un ramo che si affacciava su un profondo dirupo.

“E dai Kaori scendi giù! Lo so, ho esagerato, ma ti assicuro che stavo solo scherzando!” Disse cercando di rassicurarla.

“Scherzo o no, ti consiglio di rimanere lì dove sei, bonzo pervertito che non sei altro! Altrimenti non ci penserò due volte a saltare giù nel dirupo!

“Saltare giù?! M-ma Kaori sei impazzita? Ti farai male in quelle condizioni!”

“Fhè! Non temere. Non mi farò nulla di male e poi così risparmierò un bel po' di strada se mi muovo via fiume!”

“Via fiume? Non mi dirai che vuoi tornare a valle?”

'Maledizione! Perché è così dannatamente perspicace questo ragazzo!?' Pensò Kaori portandosi una mano al volto.

“Ora mi è tutto chiaro! Tu vuoi raggiungere il pozzo mangia ossa per recuperare Tessaiga, non è così?”

“E anche se fosse?!” Rispose brusca, girando il volto dall'altra parte.

Shiro sospirò.

“Senti Kaori. Capisco benissimo che vuoi che ciò che è accaduto pochi giorni fa non si verifichi più, però... non puoi fare di testa tua!”

A quelle parole Kaori fece un balzo fino ad atterrare vicinissima al ragazzo.

“E perché non posso?! Fino a prova contraria viviamo in un mondo libero!” Urlò arrabbiata.

“Io non intendevo questo! È solo che non capisco perché ti ostini a fare una cosa tanto rischiosa da...”

“Shiro tu sei solo un essere umano. Non puoi capire ciò che provo!”

“E cosa non sono in grado di capire?! Perché non me lo spieghi una volta per tutte?” Urlò irritato.

Kaori sospirò per poi fare qualche passo verso un grande albero lì vicino.

“Tanti anni fa, quando io e mio fratello eravamo ancora dei neonati, fummo testimoni di una delle ultime trasformazioni di mio padre e, sebbene siano passati molti anni da quel giorno, non ho mai dimenticato i suoi occhi iniettati di sangue che ci guardavano e la sensazione che provai. Infatti, durante quasi tutta la mia infanzia, quell'immagine così irreale di mio padre era solita apparire nei miei sogni, facendomi svegliare di soprassalto e costringendomi a cercare rifugio nel lettone dei miei. Mio padre, per consolarmi, mi ripeteva più e più volte che avrebbe fatto di tutto affinché una cosa del genere non fosse mai capitata alla sua bambina ma, con il passare degli anni, il mio potere spirituale si è attenuato irrimediabilmente, lasciando sempre più spazio al potere demoniaco. Fino a pochi giorni fa io non comprendevo quale significato avesse una cosa del genere. Ma adesso è tutto molto più chiaro.”

“Kaori...”

“Tu non puoi minimamente immaginare cosa si provi in quei momenti... cosa ho provato, Shiro! Io... io... non voglio più fare del male a nessuno, lo capisci questo?!”

Shiro, incapace di replicare, restò in silenzio per parecchi minuti immerso nei suoi pensieri.

“Permettimi dunque di accompagnarti, Kaori.” Disse improvvisamente, rompendo il silenzio.

“Eh?”

“Credo che ti sia resa conto che non puoi sostenere un viaggio del genere nelle tue condizioni. Permettimi dunque di essere il tuo compagno di viaggio.”

“Il mio... compagno di viaggio? Ma... ma...”

“Ti prometto che non mi lamenterò, seguirò i tuoi ritmi e non ti sarò di disturbo alcuno. E poi, fare un viaggio completamente soli è noioso, non credi?” Disse ridacchiando.

“Già. Su questo hai perfettamente ragione.” Rispose ridacchiando anche lei. “E va bene! Voglio darti fiducia. Però, alla minima lamentela che sentirò o al più piccolo atto perverso, sappi che non ci penserò due volte a spedirti indietro a calci nel sedere!”

“Non temere. Non ti deluderò! Ma adesso come facciamo ad avvisare gli altri?”

“Ci penserò io!”

Una vocina squillante attirò l'attenzione dei due ragazzi, facendoli voltare di scatto.

Davanti ai loro occhi sorpresi vi era un bambino di circa 5 o 6 anni dai grandi occhi ambrati, i capelli color dell'argento, le orecchie a punta e una coda che si muoveva velocemente da una parte all'altra, che li guardava sorridente.

“E tu chi sei?” Domandò Shiro, prendendo la parola per primo.

“Il mio nome è Hiromaru. Piacere di conoscervi.” Disse semplicemente il bambino, continuando a sorridere.

“Ehm... ciao, piccolino. Posso chiederti che ci fai in giro a quest'ora e soprattutto completamente solo?” Gli domandò Kaori, inginocchiandosi leggermente.

“Non sono solo. Mio padre è qui intorno. Ho sentito delle voci e così ho deciso di venire a controllare.”

“Tuo padre?”

Ma la ragazza non poté terminare la frase. In quel momento apparve davanti a lei suo zio Sesshomaru che osservava i due ragazzi con il suo solito sguardo gelido.

“Hiromaru. Lo sai che non devi andartene in giro a quest'ora della notte.” Disse il demone con tono severo, rivolgendosi al bambino.

“Ma padre! Non riuscivo a prendere sonno! Mi annoiavo!” Replicò il bambino, correndo vicino al demone e tirandogli la veste in modo giocoso.

A quelle parole Kaori e Shiro sgranarono gli occhi.

'Quello è... il figlio di Sesshomaru? Incredibile!' Si ritrovarono a pensare nello stesso momento i due ragazzi, visibilmente scioccati.

“Quindi tu sei... tu sei...” Balbettò Kaori, rivolgendosi al bambino.

Il bambino annuì e corse subito in direzione della ragazza.

“Tu devi essere Kaori, non è così? Hai delle orecchie davvero buffe, cuginetta!” Disse il bambino sorridendo e saltellando da una parte all'altra.

Kaori rimase lì a fissare il bambino a pochi passi da lei senza spiccicare una parola.

Era così diverso. Non aveva nulla che lo collegasse a quello zio spietato e senza cuore di cui si ricordava appena. Beh... forse la coda e la voglia a forma di mezza luna sulla fronte, ma... da dove era venuto fuori quel carattere così solare e gioioso?

“Vedo che ti sei ripresa Kaori. E più velocemente di quanto mi aspettassi.” Disse improvvisamente il demone, distogliendo la ragazza dai suoi pensieri.

“Eh? Oh... già. Molte ferite non sono ancora guarite del tutto però... mi sento abbastanza bene.” Disse imbarazzata Kaori, non aspettandosi che lo zio potesse rivolgerle la parola.

“Capisco. Sarà meglio rientrare Hiromaru. Hai un messaggio da recapitare.”

Il bambino annuì cominciando a seguire il padre, che nel frattempo aveva già iniziato ad incamminarsi.

“Aspetta un attimo zio Sesshomaru!” Urlò improvvisamente Kaori, bloccando l'avanzata dei due. “Io... io... volevo scusarmi...” Continuò insicura.

“Non hai alcun motivo di scusarti per quello che hai fatto.”

“Ma... ma io...!”

“Erano anni che non mi imbattevo in un avversario di tale valore.” Disse semplicemente il demone, bloccando il discorso della ragazza. “La prossima volta però, mi piacerebbe affrontarti nella tua forma di mezzo demone.”

“Io... ehm.. certamente! Quando vuoi!” Rispose incerta ma anche fiera di sé.

Sesshomaru annuì.

“E ora andiamo Hiromaru.” Disse prima di sparire insieme al bambino così come era venuto.

“Wow. Ricevere un complimento dal grande Sesshomaru! Questa si che è una cosa che non si vede ogni giorno!” Commentò Shiro, ancora scioccato per quello a cui aveva assistito.

“Già... stento anch'io a crederci.” Disse Kaori con voce atona, incapace di riprendersi dallo shock.

“Parlando d'altro, lo sai che hai un cuginetto davvero carino, Kaori? Per non parlare di quella codina... non è che ce l'hai anche tu nascosta da qualche parte?” Chiese malizioso e guardando la ragazza dal basso verso l'alto.

“Ah? Ma cosa diavolo vai blaterando, pervertito di un monaco?! Ti sembra una domanda sensata da fare?” Rispose irritata e portandosi le mani all'altezza del fondo schiena, quasi volesse proteggerlo dallo sguardo indagatore di lui.

“Stavo scherzando! Stavo scherzando! Come sei permalosa, Kaori-chan!”

“Smettila di chiamarmi così!”

Shiro scoppiò a ridere.

'Ahhh... chi me l'ha fatto fare?! Spero proprio che questo nuovo viaggio in compagnia di questo ragazzo non duri troppo a lungo.' Si ritrovò a pensare Kaori sconsolata prima di incamminarsi insieme a Shiro in direzione del fiume.



   
 
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