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Autore: sawadee    10/04/2011    4 recensioni
Ispirata alle "incantatrici" di Teocrito, mio grande amore e rilettura serale. Una povera fanciulla, con pettinatura che ne dimostra l'ambizione e il tentativo di passare per nobile, di sentirsi grande, sa di avere solo la magia per garantirsi un marito. Magna Graecia, 2 a. C.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Antichità greco/romana
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L'incantatrice.

 

La luna è gialla, come una faccia malata di ittero, ed è stranamente gonfia, come il ventre di un morto di fame o di un morto affogato. La notte spira di malato e puzza di cadavere. Sì, quel tanfo di muffa che dà quasi la nausea, ecco, l'odore è proprio quello, putrescente.

Muoviti, o Luna, nel tuo cammino infinito, tu che porti ai morti i vivi e ai vivi i morti.

La ragazza sta camminando per strada, le orbite aperte, un morto con gli occhi aperti. Ha i capelli raccolti alla "Livia"*, nel tentativo di darsi un tono e pettinarsi come le aristocratiche, porta una cesta coperta, da cui si sente un pigolio. Il passo, il modo di fare, è da vecchia mummia; lo sguardo è spento.  Cammina verso il cimitero, scavalca il muro con un gesto da ragazzina e inizia a vagare, in cerca di qualcosa. E' povera e non vuole dover usare quei pochi scampoli di bellezza che ha come prostituta.

Muoviti , o luna, ventre gonfio di cadavere, nel cielo e mostrami la strada.

La ragazza piega la bocca con fare snob.  Cammina.

Ecco, l'ha vista. Sbilenca, un po' piegata a destra, ma da poco coperta.

Raspa leggermente sulla tomba. Accende una piccola fascina e brucia dell'incenso, evocando la Dea.

Inizia a biascicare qualcosa, torce il collo a un uccellino innocente, e recita l'incanto.

Annoda un nastro, per 3 volte, ripete una formula incomprensibile. Per sicurezza, scava una buchetta, inserisce un lamina di piombo arrotolata incisa.

Muoviti, o luna, faccia di ittero, nella terra e fa muovere LUI verso di me.

Si alza e se ne va. Spera proprio di ottenere quello che vuole, un compagno, anche se non l'ama, pur di avere il posto che compete a una donna onesta. Accanto al focolare, filare la lana, partorire dei figli, pallakè o moglie legittima. Tutto pur di non essere una prostituta.

 

* Pettinatura diffusa durante il regno di Augusto e documentata tra le donne di tutte le età. Piuttosto semplice, si tratta di un nodo e da alcune ciocche di capelli fermate intorno al viso.

 

 

   
 
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