Nick
autore: angelikakiki
Titolo:
Il Pesco
Personaggi:
James Potter, Lily Evans, Malandrini
Genere:
Commedia, Romantico,
Sentimentale
Rating:
Verde
Avvertimenti:
One-shot,
Introduzione:
Finalmente è arrivata
la Primavera: uccellini che cantano, sole e polline
nell’aria. James ha tutte
le carte in regola per conquistare la Evans… solo che gli
manca un piccolo
aiuto.
Il Pesco
“
Sir… ammettilo, non è il massimo?”
domandai.
Stavamo lì, sotto il nostro solito albero, in riva al Lago
Nero, sdraiati al
sole a goderci quell’aria primaverile che avvolgeva tutto il
Castello.
“
Già… peccato solo che Luna e Coda
non siano qui…
“ Per
forza, se Coda è negato a
Pozioni!
“
Povero Luna, costretto a ripetere
a Peter cento volte gli usi del Distillato della Morte Vivente! Che
brutto
destino…” disse Sirius. Poi, guardando la mia
faccia, aggiunse: “ Anche tu
Ramoso non è che sei messo benissimo a Pozioni!
“ Ma
chi la vuole imparare quella materia!
Tanto mi suggerisci tu, vero?
“
Ovvio fratello! Ma mi spieghi
perché odio Pozioni? Certo, non è il massimo, ma
è facile…” domandò Sirius.
“ Mi
sentirei tipo Mocciosus…
costretto a pulire le mie provette ogni volta che l’olio dei
miei capelli ci cade
sopra… no, grazie!
“
Ricordati che è la materia in cui
la Evans va meglio!” mi ricordò Sirius mettendosi
a sedere.
“
Giusto! Potrebbe darmi
ripetizioni! Questa sì che è un’ottima
idea!” esclamai felice. Sirius si voltò.
“
Parli del diavolo… Ramoso, Evans
in arrivo!” disse Sirius. Bene, pronto per fare la figura
dell’idiota per la
centesima volta nella mia vita. Sirius si alzò.
“ Dove
vai?” chiesi impaurito.
“ Vado
a fare un salto da Coda e
Luna… chissà se posso approfittarne anche io per
ripassare il Distillato della
Morte Vivente…
“
Sirius non mi mentire!
“ Ok,
visto che sei così convinto a
farti dare ripetizioni dalla Evans, forse riuscirai a chiederglielo
meglio
senza me nei paraggi!” mi spiegò. E questa
affermazione che cosa voleva dire?
“ Ma
cosa dici! Ho sempre parlato
alla Evans in tua presenza…
“
Appunto, mi sembri un cretino
quando parli con lei e ci sono io vicino a te. Vediamo se
così riesci a dire
due parole messe in croce! A dopo!” disse andandosene.
Traditore. Adoravo mio
fratello. Mi girai anche io. Eccola, la testa bassa, china sui suoi
libri. Mi
alzai.
“
Evans!” esclamai. Lei mi guardò.
Sbiancò. Si voltò e cominciò ad
andarsene.
“ No,
dai, Lily, ti devo dire una
cosa!” urlai io. Si girò verso
di me con
un’espressione furiosa negli occhi.
“ Se
è ancora la solita storia del
presunto amore che provi verso di me, sappi Potter che io non ti
sopporto e che
riesco a malapena a vederti! Quindi cerca di non scocciarmi
più per il resto
dell’anno perché sono particolarmente isterica
oggi!” gridò. La guardai
esitante. Perché doveva essere tutto così
maledettamente complicato?
“ Ma
no, stavolta non centra niente
con l’amore che provo per te! Volevo solo chiederti un
favore!” ecco, avevo
detto la parola magica. Lily Evans era troppo buona per negare a
qualcuno un
aiuto. Anche se il qualcuno in questione ero io. Parve rilassare i
muscoli.
Sospirò. Mi si avvicinò.
“ Se
ti aiuterò mi lascerai in
pace?” domandò. Io annuii. Certo, come no. Lei mi
guardò pensierosa.
“
Voglio far finta di crederci.
Allora, cosa vuoi?
“ Che
tu mi dia una mano con
Pozioni” dissi dritto e conciso. Forse un po’
troppo diretto. Lei infatti
sembrò metà offesa e metà sospettosa.
“
Remus è benissimo in grado di
spiegarti tutto ciò che non hai capito, Potter.
“
Sì, ma Luna non è il più bravo
della classe. Tu sei la più brava. Mi servi tu.
“ Ma
si dà il caso che io non abbia
né voglia né tempo di aiutarti!”
esclamò voltandosi e camminando. La rincorsi.
“ E
perché no? Dai, Evans, ti sto
chiedendo un solo, solissimo favore…
“ E io
ti sto dicendo che davvero,
Potter, non ho il tempo materiale per aiutarti!
“
Evans, dai, lo so che sono tutte
scuse per non restare sola con me! ” dissi. Complimenti,
James. Se volevi fare
la figura dello scemo, ci sei riuscito. Lei si fermò, con la
rabbia negli
occhi.
“
Potter, ho ben undici esami!
Pozioni, Incantesimi, Trasfigurazione, Difesa Contro le Arti Oscure,
Erbologia,
Storia della Magia, Astronomia, Aritmanzia, Antiche Rune, Astrologia e
Cura
delle Creature Magiche!” esclamò quasi
sull’orlo delle lacrime.
“
Quindi è per questo che oggi sei
isterica?” domandai.
“
Sì! In parte è per questo! Poi
arrivi tu, e dici di darti una mano con Pozioni, il che vorrebbe dire
sprecare
altre ore per stare dietro a te che non capisci niente! Poi mettici
anche
questa maledetta aria primaverile che mi fa sempre addormentare sul
libro di
Storia della Magia e…
“ Ok.
Afferrato. Ti serve una
pausa. Se sei arrivata anche a disprezzare questa bellissima giornata
primaverile allora stai messa proprio male! Dai, vieni! Ti voglio far
vedere
una cosa! ” dissi convinto. Lei scosse la testa.
“ No,
io devo studiare, Potter!
“ E a
me non importa! Andiamo,
Evans, lo so che per te è difficile lasciarti andare,
ma…
“ IO?
Io che ho difficoltà a
lasciarmi andare? Ma che dici… io mi so lasciare
andare… mi lascio sempre
andare…lo sanno tutti! Solo tu sei così cretino
da non saperlo!” dichiarò.
“
Sì, io e il resto del mondo! Come
no! Allora, ti va di provare questa nuova esperienza?” chiesi
tendendole la
mano. Lei la guardò. Guardò la mia mano con la
stessa espressione con cui
avrebbe potuto guardare un Tentacolo Velenoso.
“ Non
aver paura, non sono un
maniaco o altro” dissi cercando di sdrammatizzare.
“Paura,
Potter? Io? Hai proprio
sbagliato persona… allora, che mi devi far
vedere?” domandò avvicinandosi a me
senza prendermi la mano. Riadagiai il braccio sul mio fianco.
“ Dai,
andiamo” dissi dirigendomi
verso la Foresta Proibita. Erano le cinque del pomeriggio. Nessuno
passava mai
davanti alla Foresta alle cinque del pomeriggio. Erano tutti in riva al
lago
Nero. Arrivammo all’inizio della Foresta. Lei aveva
un’espressione seria sul
volto.
“
Allora, mi segui o no?” domandai.
Lily annuì.
“
Stiamo infrangendo le regole, lo
sai?” mi chiese. Ma no, davvero?
“ Ma
certo.
“ E
non sei nervoso?
“
Nervoso? No, di solito non mi
succede.
“
Neanche ora che stiamo violando una
regola importantissima in pieno giorno?” chiese avvicinandosi
troppo. Potevo
vedere i suoi occhi verdi e intensi come due smeraldi brillanti, le sue
lentiggini sparse sugli zigomi…
“ Ora
sì… ma non ha niente a che
vedere con le regole, Evans!” sussurrai. Lei
indietreggiò. Avanzammo dentro la
Foresta. Si sentivano gli uccelli che cantavano e molti alberi avevano
già le
foglie verdi. C’era un silenzio quasi surreale. La luce fioca
passava
attraverso i rami della Foresta. Di tanto in tanto, qualche animale
passava
accanto a noi. Ma non ci badavo. Ero impegnato a godermi il momento con
la
Evans. Sembrava impaurita. Non riuscii a capire se ciò che
la spaventasse era
il fatto che era entrata lì dentro, oppure che era
così vicina a me.
Improvvisamente passò accanto a noi una rondine. In uno
scatto involontario, mi
afferrò il braccio destro impaurita. Mi guardò.
La guardai. Pensavo che non
sarebbe mai potuta succedere una cosa del genere. Lei mi aveva preso un
braccio. Era qualcosa di surreale. Si staccò subito,
imbarazzata. Diventò
rossa.
“
Scusami…
“ No,
em… ti pare…
Silenzio
imbarazzante. Non che
prima ci fosse un festino, ma almeno era un silenzio piacevole. In quel
momento
invece era carico di tensione.
“
Siamo arrivati?” domandò.
“
Quasi…” riuscii a sussurrare.
Chissà perché ma quel gesto inaspettato aveva
scatenato in me una sorta di
imbarazzo ingiustificato. Insomma, quante ragazze mi avevano toccato il
braccio? Un miliardo. Ma solo con lei mi mancava il fiato. Arrivammo
davanti a
tantissimi cespugli alti e fitti.
“ Ok,
Evans, adesso dobbiamo
attraversare questi cespugli. Se non ti vuoi perdere devi darmi la
mano, ti
avverto. Insomma, puoi anche tentare di trovare la strada da sola,
ma…
“
Vengo con te. Dai, ormai ci
siamo, no?” disse prendendomi la mano. Anche lì,
restai di sasso. Ma cosa
diamine mi stava succedendo? Perché reagivo in quel modo. A
passi incerti
attraversai quel labirinto di cespugli. E arrivammo. Un’ampia
radura verde, con
in mezzo un pesco. Completamente fiorito. I fiori rosa lo ricoprivano
totalmente, dandogli un’aria fiabesca, quasi irreale. Il sole
lo illuminava
completamente. Era l’unico albero in mezzo a quella radura.
Lily lo guardò
colpita.
“
Come…
“ Ah,
non ne ho idea. Questo penso
sia l’unico albero che riesce a fiorire alla fine di
febbraio. Non si sa come
fa!” ammisi. Nonostante gli altri alberi fossero ancora
sommersi da foglie
arancioni e secche, quel pesco era già fiorito completamente. Lei si avvicinò
esitante. Nell’aria c’era un
profumo delizioso, indescrivibile. Era arrivata ai piedi
dell’albero.
“ Ma
è… bellissimo” disse. Mi
avvicinai anche io.
“
Già… è strano pensare che
quest’albero stupendo si trovi nella Foresta
Proibita” sussurrai. Lei si voltò.
“ Beh,
in realtà non è tanto strano
sai, anche se apparentemente un luogo non è bellissimo,
dentro si può
nascondere qualcosa di straordinario!” esclamò
lei. Mi ricordava Remus con
quelle affermazioni filosofiche.
“ Un
po’ come nelle persone…”
dissi. Lei annuì pensierosa.
“
Già… un po’ come nelle
persone…”
ripeté. Guardò l’albero di nuovo.
“ Beh,
James Potter, è stato bello
finché è durato, ma ora devo andare a
studiare” affermò. Oh, già! Alla fine i
momenti belli sono anche quelli più brevi. Ritornammo tra i
cespugli. Stavolta
fu più facile ritrovare la strada. Silenziosamente
ritornammo nel Parco. L’aria
era ancora calda, il cielo azzurrissimo, un clima ideale per stare
all’aperto.
“
Davvero vuoi ritornare a studiare
tra quelle quattro mura? Dai, Lily, è il primo giorno di
Primavera! Rilassati!”
esclamai. Sembrava tentata. E cedette.
“ Va
bene, studierò qui allora!”
disse sedendosi sotto un albero. Io la seguii.
“ E tu
dove hai intenzione di
andare?” domandò. Ma non era ovvio?
“ Con
te, sto vicino a te.
“ E
pensi che te lo lascerò fare?
“
Almeno avrai compagnia. E poi non
saprei dove altro andare. Dai, giuro che non ti
disturberò” promisi. Stavolta
era una vera promessa. Mi guardò sospettosa.
“ Va
bene, giusto perché mi hai
fatto vedere quell’albero lì. Dai,
siediti” disse. Ok, Lily Evans mi stava
invitando a sedermi accanto a lei. Qualcosa non andava. Forse era
proprio il
fatto che era primavera che la metteva di buon umore. Decisi di
giocarmi bene
questa carta. Lei aprì il libro di Aritmanzia, mentre io mi
stesi accanto a
lei. Per qualche momento regnò il silenzio. Poi ovviamente
lo interruppi.
“ Oggi
sei di buon umore. Nervosa,
isterica, però sei più accomodante del solito.
Cosa è successo?” chiesi. Lei
arrossì distogliendo lo sguardo dal suo pesante tomo. Mi
guardò sorridendo.
“ Ti
ho detto una bugia prima. Ho
detto “ maledetta primavera”. Invece io amo la
primavera. Sai, mi piacciono i
fiori. E anche se a lungo andare il loro profumo mi fa
addormentare… sono
sempre belli, no?” concluse. Lily Evans
era una contraddizione vivente. Ecco perché mi piaceva
tanto.
“
Bene, ti piacciono i fiori. Che
tipo di fiori?
“ I
gigli. E i girasoli… le
violette… sai, a casa ho un piccolo giardino e quando ero
piccola mi divertivo
ad annaffiare le piante con mia madre. Lo trovavo divertente. E lo
trovo ancora
divertente. Peccato che non possa farlo qui ad
Hogwarts…” sussurrò.
“
Sì invece che puoi! Puoi sempre
andare nelle Serre della Professoressa Sprite ed annaffiare un innocuo
e carino
Geranio Zannuto!” esclamai. Lei rise. Ok, Lily Evans stava
ridendo a una mia
battuta.
“
Certo, come no… con il rischio di
farmi strappare una mano ogni volta che lo innaffio! I Gerani Zannuti,
come no!
“ Ma
no, dai… sono così socievoli…
carini… delicati… un po’ come la
McGranitt quando interroga!” dichiarai. Lei
rise ancora. Forse non avevo mai visto la Evans ridere. Aveva una
risata
argentina, controllata. Niente di troppo eccessivo come Sirius, o di
troppo
contenuto come Peter. Qualcosa di spontaneo, reale. Sorrisi anche io.
Lei si
fermò.
“
Perché sorridi, Potter?
“
Niente… la tua risata…
“ Che
cos’ha che non va?” chiese.
Ma perché doveva avere qualcosa di sbagliato? Era
bellissima. Ma preferii non
dirglielo.
“
Niente… dai, studia” dissi
cercando di evitare altre domande imbarazzanti. Sirius aveva ragione:
quando
non c’era lui riuscivo a fare la persona un po’
più seria. E questo non
sembrava infastidire la Evans, anzi, mi guardava di nascosto quando
pensava che
non la vedessi, per poi chinarsi immediatamente sui suoi libri.
Passarono forse
ore, forse giorni, forse anni. E la fissavo, mentre studiava. Di tanto
in tanto
con la mano si sistemava i capelli mossi da un inaspettato venticello
primaverile, per poi rimettere la mano sul libro. Era uno spettacolo
straordinario vederla così. D’un tratto
parlò.
“ Tu
non hai sonno?” mi chiese con
una voce quasi impalpabile.
“ Un
po’… e tu?” chiesi. Lei annuì
sdraiandosi accanto a me.
“
Sì… ma non mi va di salire nel
Dormitorio… mi metto a dormire qui… Non ce la
faccio a fare le scale” e si
sdraiò accanto a me. IO AMAVO LA PRIMAVERA E LA SUA ARIA
SOPORIFERA. Chiuse gli
occhi. I nostri volti erano troppo vicini. Ma a lei non importava. Per
la prima
volta lei non parve farci caso. Anche perché aveva gli occhi
chiusi. Vedevo le
sue ciglia folte e nere. La sua pelle candida… ed ebbi
l’infrenabile desiderio
di toccarla. Di toccare il suo volto. Allungai la mano esitante e
deciso allo
stesso tempo, proprio come se avessi dovuto afferrare un Boccino. Per
una
frazione di secondo, con uno scatto impercettibile della mia mano, la
toccai.
Lei aprì gli occhi.
“ Cosa
stai facendo?” domandò. OK,
momento imbarazzante. Mi allontanai subito.
“
NIENTE!” dissi con decisione.
Alzò il busto.
“
Forse dovrei ricominciare a
studiare...
“ Per
un giorno puoi non pensare ai
libri? Pensi sempre ai libri! Stai sempre a studiare!
“ Io
non sto sempre a studiare!”
esclamò offesa.
“ Io
ti vedo sempre con un libro in
mano, dimmi se sbaglio” dichiarai. Girava per i corridoi
sempre con quei libri…
un po’ come Mocciosus, ma non glielo dissi questo. Lei
sorrise.
“ Odio
farmi trovare impreparata.
Infatti non mi è mai successo!
“
Dovresti provare, Evans! Perché
non cimentarsi in nuove esperienze? Poi dici che sei una che si lascia
andare!”
la schernii.
“
Io… non è tanto il problema del
lasciarmi andare… è solo che ho un po’
paura dei cambiamenti. Se non studio più
tutti i professori potrebbero cambiare giudizio su di me…
“ Ma a
volte i cambiamenti sono
positivi! Dovresti guardare il tutto come un nuovo inizio! O
sbaglio?”
domandai. Mi fissò. Riuscivo a specchiarmi nei suoi occhi.
“
No… non sbagli. Dai, ora dobbiamo
andare” si alzò e io la imitai. Inaspettatamente,
alzandomi, notai una
pratolina per terra. La raccolsi.
“
Ecco… non è né un giglio,
né un
girasole, né tantomeno un Geranio Zannuto… ma
spero che ti piacerà lo stesso”
dissi porgendogliela. Lei la accettò. Era la prima volta che
Lily Evans
accettava un mio dono. La cosa sorprese anche lei. Decisi che per
quella
giornata avevo avuto abbastanza miracoli grazie alla primavera. Mi
voltai
andandomene.
“
Potter!” esclamò lei chiamandomi.
Mi voltai.
“
Senti… per Pozioni… se vuoi un
po’ di tempo lo trovo…” disse.
Cioè, Lily Evans stava… mi stava offrendo il suo
aiuto? Possibile che i miracoli non fossero ancora finiti? Decisi di
non
abusare dell’opportunità che il fato mi aveva
concesso.
“
Grazie, davvero, ma hai ragione,
sei troppo occupata per seguire un idiota come me… davvero,
grazie!” risposi.
Lei abbassò gli occhi.
“
Ok… allora… Allora ci vediamo!”
disse. Sorrisi.
“ Ma
certo! Tranquilla non scappo!”
dichiarai. Solita battuta da deficiente. Sorrise nervosa alzando
stavolta gli
occhi su di me.
“
Sì… ci possiamo anche vedere
domani a Hogsmeade… che ne dici davanti ai Tre Manici di
Scopa alle undici?”
domandò. Ok, qui stiamo esagerando. Ma che cosa stava
girando nell’aria insieme
al polline? Polvere di fata? Mi stava forse…
“
Evans, tu mi stai dicendo di…
“ Non
ti montare la testa, Potter. Anzi,
porta gli appunti di Pozioni. Studieremo lì” disse
arrossendo. Stava
mentendo!!! Voleva vedere me!!! Salii nella Torre di Grifondoro con
l’aria di
chi ha vinto la Coppa del Mondo di Quiddich. Trovai Luna, Coda e
Felpato in
Sala Comune, sulle poltrone.
“ Ti
avevamo dato per disperso,
amico!” gridò Sirius. Io non risposi. La mia mente
stava viaggiando a velocità
supersonica. Già progettavo il matrimonio.
“
Em… James… ci sei?” domandò
Remus
preoccupato.
“
Secondo me qualcuno l’ha colpito
in testa… se è stato
Mocciosus…” mormorò Sirius.
“
Tutto bene?” chiese Peter
alzandosi. Lo abbracciai. Lui sobbalzò vedendomi
così euforico.
“
Domani mi vedo con Lily Evans,
domani mi vedo con Lily Evans!!!!!!!” gridai cantando. Sirius
si alzò. Mi mise
una mano sulla fronte.
“ Hai
la febbre?
“ MAI
SENTITO MEGLIO! CI VEDIAMO
DOMANI ALLE UNDICI!!!! SIIII!!!” esclamai. Remus anche si
alzò dandomi una
pacca sulla schiena.
“ E
bravo James! Vedi che alla
fine…
“ No,
adesso mi spieghi chi ti ha
aiutato! Non ci credo che hai fatto tutto da solo! Non riesci a cucirti
un
bottone da solo, figuriamoci se sei riuscito a procurarti un
appuntamento con
la Evans senza aiuti!” disse Sirius. Lo abbracciai.
“
Infatti qualcuno mi ha aiutato:
IO AMO LA PRIMAVERA!
Il Pesco
Grammatica: 7
Lessico: 9.5
Originalità: 10
Gradimento Personale: 18.5
TOT: 45
La tua storia mi è piaciuto davvero tantissimo. È divertente e spumeggiante. Ho riso davvero tanto.
Descrivi molto bene quello che prova James e hai caratterizzato davvero bene il personaggio. Il tema della primavera riecheggia in ogni frase e associato all'amore e alla dolcezza di James, è davvero eccezionale. L'unica cosa che non mi è piaciuta molto sono i tre puntini, utilizzati a mio modo di vedere davvero troppo. Ho tolto meno di quello che avrei voluto, perché ognuno ha il proprio modo di scrivere, ma se accetti un consiglio, in futuro li eviterei.