Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: Annavi    11/04/2011    5 recensioni
Le luci si spengono.
Gli applausi continuano come un eco perpetuo.
Assoli di chitarra terminano soddisfatti.
E lui lascia il palco.
Si dirige con passo affrettato dietro le quinte.
I suoi occhi chiedono solo una cosa.
Solo una persona.
Solo un nome.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Smettila di masticare rumorosamente. -
E' una splendida mattinata a Los Angeles, il sole splende e il cielo è blu.
O forse no.
- Smettila di masticare rumorosamente. - riafferma Joe, ancora più infastidito.
Kevin non si lascia scoraggiare e continua a mangiare tranquillamente la sua tazza di cereali, come se il fratello non esistesse.
Il rumore delle mandibole in movimento del maggiore risuona nelle orecchie di tutti i fratelli.
- Joe ha ragione, potresti fare un po' più piano? - interviene Nick, a vantaggio del mezzano.
Kevin butta gli occhi al cielo e ammorbidisce la presa dei denti sul cibo.
Tutti si rilassano.
Ginevra continua a bere il suo bicchiere di aranciata: anche oggi non pronuncia parole, non sorride, non piange.
E' tutto come al solito, insomma.
La ragazza si alza dal tavolo e, senza conferire parola, si reca in camera sua.
Una volta chiusa la porta, si posiziona davanti all'armadio.
Una mano passa rapida sui diversi capi di abbigliamento: il preferito di Nick è il vestito bianco, così se lo infila.
Non si sofferma davanti allo specchio, a cosa servirebbe?
Dopo essersi sistemata del tutto, scende nuovamente le scale e torna in cucina, dove i Jonas non hanno mosso un passo.
Nicholas le lancia un'occhiata d'approvazione e lei si sente sollevata; non dovrà tornare al piano di sopra per cambiarsi.
Quante erano le persone che avrebbero potuto immaginare che Nick Jonas,  in regalo per i quindici anni, avesse chiesto niente di meno che una bambola vivente?
Nessuna, probabilmente.
- Me la presti, oggi? -
Il minore alza gli occhi dalla ciotola e incontra lo sguardo di Joe, da cui proveniva la domanda.
- No. - rispose semplicemente.
Kevin non li ascoltava nemmeno, perso tra i suoi pensieri, e Ginevra non aveva avuto reazioni.
Nicholas non lasciava mai nessuno toccare Ginevra.
Era sua, come se le avesse marchiato il corpo con la scritta 'proprietà privata'.
Come se ci fosse scritto 'Nicholas' su ogni angolo della sua pelle.
Ma non si accorgeva che era il contrario.
- Dai, fratello, solo per un'ora. -
- Ho detto di no. -
Joe sbuffa, ma Nick non dà segno di cambiare idea, così il mezzano si rassegna.
Da sotto il tavolo, il minore prende per mano Ginevra.
Lei contraccambia saldamente la stretta, come piaceva a lui.
Sempre e solo: come piaceva a lui.

_


Nicholas giocava con un filo d'erba del giardino.
Lo poggia sulle sue labbra, ci soffia sopra e infine si accarezza con esso la punta del naso.
E' silenzioso, sdraiato a pancia in su.
Accanto lei: la sua mano destra e la sinistra di Ginevra combaciano perfettamente.
'Pace'.
Tutto quello che voleva Nicholas e tutto quello che gli dava Ginevra.
- Sta sera esco. - questa affermazione coglie impreparato il giovane cantante.
Alza un sopracciglio perplesso.
Ginevra sa benissimo che lui le darà il permesso: non ha mai chiesto di uscire e sarebbe la prima volta in tre anni.
In quello stesso istante, come per proteggerla, la fa salire sopra di lui.
I gomiti appoggiati vicino alle orecchie di Nick e il respiro leggero che gli solletica il viso.
E poi scatta il bacio, come da copione.
Un po' per convincerlo, un po' perchè Ginevra sa che a Nicholas piace vivere come nei film.
Gli piacciono le situazioni romantiche, il melodramma e crede nella 'scintilla'.
- Dove vai? -
Da quando lui si era lasciato con la recente ragazza, faceva più pressioni sul suo giocattolo.
Innanzi tutto era molto più 'voglioso', è naturale.
Ora aveva solo una ragazza con cui potersi sfogare, invece che due.
E poi sentiva che Joe cominciava ad avvicinarsi troppo a Ginevra e le richieste di prestito erano aumentate molto nell'ultimo mese.
La ragazza alza le spalle, indifferente.
Suppone a fare un giro: ha deciso di cambiare registro.
Diciannove anni e nessuna vita.
Non poteva andare avanti così.
- Torna entro mezzanotte, Gin. -
Lei gli bacia una guancia e si alza da terra.
Per la prima volta avrebbe potuto scegliere da sola cosa mettersi.
Per la prima volta con i suoi gusti.
Per la prima volta come piaceva a lei.
   
 
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