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Autore: Phantom of a Rose    11/04/2011    4 recensioni
Pur avendo sempre trovato i tritoni attraenti, Kurt non aveva mai realizzato che la cosa potesse valere anche per gli umani. Questo umano era di gran lunga la persona più attraente che avesse mai visto. I suoi capelli scuri e ricci erano semplicemente fantastici. Alcune ciocche cadevano sul suo viso, sul quale campeggiavano meravigliosi occhi nocciola e un gran sorriso.
Traduzione di una fanfiction americana liberamente ispirata al film di animazione Disney "La Sirenetta".
[Klaine]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Kurt Hummel
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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KISS THE BOY

4. Finalmente Parte del Tuo Mondo

Era tardi e Blaine era fuori. Aveva preso la chitarra e stava strimpellando la vecchia melodia che lo ossessionava. Non era nemmeno sicuro di che cosa lo ossessionasse di più: se il fatto che fosse la stessa che sua madre gli suonava quando era piccolo, o l'uomo che l'aveva cantata e che lui non sembrava riuscire a trovare.
Blaine guardò verso il castello. La luce di una delle finestre era accesa. Kurt era alla finestra e guardava fuori. Sembrava un angelo...
Forse era una cosa stupida inseguire un sogno, quando aveva qualcosa di reale proprio di fronte a sé.
Frustrato, Blaine buttò la chitarra a terra e mosse alcuni passi verso la finestra da cui Kurt stava ora scomparendo. Aveva bisogno di parlargli. Era bello, carino, e anche se non poteva parlare era una bella persona. Blaine sarebbe stato fortunato ad averlo.
E poi la sentì. Era la voce. La voce che aveva perseguitato i suoi sogni, ma li aveva resi degni essere sognati.
Blaine guardò giù verso le onde dell'oceano. C'era un uomo alto che camminava, i vestiti mossi dalla brezza. Stava cantando. Cantanto la canzone con quella voce divina.
Ma come poteva essere lui? L'uomo che ricordava era piccolo... un po' più come Kurt. Quest'uomo era molto grosso e molto alto.
Una luce apparve dove c'era l'uomo. Era accecante e ipnotica. Scintillò verso Blaine e improvvisamente fu come svuotato.

***

Kurt aveva il cuore spezzato. Quando si svegliò per colpa di Finn che entrò in camera sua volando attraverso alla sua finestra e dicendogli che il Principe aveva annunciato il suo matrimonio, Kurt aveva pensato di essere riuscito a conquistarlo.
Ma era corso giù per vedere Blaine al braccio di un altro uomo.
I piedi nudi di Kurt si mossero sull'acqua mentre la nave nuziale si allontanava. Sospirò e si appoggiò sulle mani. Che cosa poteva fare? Non poteva dire a Blaine che era lui quello che stava cercando. Non aveva voce.
Gli occhi di Kurt si volsero verso il sole. Stava tramontando ormai. Era il terzo giorno. Presto si sarebbe ritrasformato in un tritone... sarebbe stato di Karofsky per sempre.
"Kurt! Kurt!" gli occhi di Kurt volarono verso il punto dove si trovava Finn nel cielo. Stava volando verso di loro, cadendo sul molo con uno schianto.
"Stavo volando," iniziò inciampando sui suoi piedi.
"Certo che stavi volando," sospirò Rachel.
"E l'ho visto! Il Bello! Voglio dire, il Bullo!* Il Bullo del Mare!" Finn stava saltando. "Stava cantando con la voce che ti ha rubato! Ma avete capito che cosa ha intenzione di fare?" Prese Rachel e la scosse. "Il Principe sta per sposare il Bullo del Mare perché è stato imbrogliato!"
"Che cosa possiamo fare?" disse Mercedes dall'acqua.
Kurt era già in piedi. La nave stava navigando verso il tramondo. Si guardò attorno e sentì la voce di Karofsky... non avrebbe lasciato che rovinasse tutto quanto. Così Kurt prese la rincorsa e saltò, tuffandosi nell'acqua.
Era diverso nuotare con una pinna, ma le sue gambe erano abbastanza forti. Mercedes nuotò accanto a lui.
"Devo andare a chiamare Re Tritone!" urlò Rachel. "Finn, ritarda le nozze!" saltò in acqua più velocemente che poté.

***
Karofsky stava aspettando sull'altare con Blaine al suo fianco. "Vuoi tu, Blaine, prendere David come tuo sposo?"
"Lo voglio," disse quello sciocco babbeo.
Karofsky sorrise allegro. Il sole sarebbe presto tramontato e Kurt sarebbe stato suo.
Poi stormi di uccelli gli arrivarono addosso. Ogni sorta di creatora marina saltò a bordo, spaventando gli ospiti. Andarono tutti verso Karofsky. Fu gettato sulla torta da alcune foche, mentre tutto ciò che gli stava intorno veniva fracassato.
Si alzò in piedi e un grosso uccello gli starnazzò in faccia. Lo prese per il collo mentre lui cercava di fare altrettanto. La collana con la conchiglia che conteneva la voce di Kurt.
E poi - il dolore. Quello stupido bastardino che gli ringhiava sempre contro l'aveva morso. Ruggì. La collana stava volando per aria... atterrò ai piedi di Kurt.

***

Kurt ce l'aveva fatta finalmente. Si arrampicò sul bordo della nave, ancora una volta grato per le sua braccia forti. A bordo era tutto un caos. Ogni sorta di creatura marina stava fermando le nozze.
Vide Karofsky. Vide Finn prendere la collana e la vide volare per aria. Si ruppe ai suoi piedi e la sua voce, una dolce, sottile nebbiolina, vorticò fino alla sua gola.
Kurt poteva finalmente sentire di nuovo la sua voce, calda e confortante.
La nuvola che annebbiava gli occhi di Blaine scomparì improvvisamente. Lui sbatté gli occhi e perse l'equilibrio. Si guardò attorno, tra tutto quel disordine, e i suoi occhi si feermarono su Kurt. C'era una luce attorno a lui... e la voce era lì che cantava ancora.
La bocca di Kurt era aperta e la luce entrò e improvvisamente era Kurt a cantare. Era il viso di Kurt quello che aveva visto il giorno in cui era stato salvato dallìoceano. Era lui.
"Kurt?" chiese Blaine con tono speranzoso.
"Blaine!"
Sentire Kurt dire il suo nome per la prima volta fu come una magia. Blaine si ritrovò a correre da lui, mettendo le mani in quelle di lui. "Allora puoi parlare," disse felicemente. "Sei tu."
"Blaine, sta lontano da lui!" Era la vera voce di Karofsky questa volta, l'incantesimo si era spezzato.
"Eri tu fin dall'inizio," disse Blaine, ignorando l'altro uomo."Avrei tanto voluto dirtelo," disse Kurt, gli occhi che gli si riempivano di lacrime.
Poi, Blaine si piegò verso di lui. Ecco qui, pensò Kurt. Questo era il suo bacio.
Dolore. Lo stesso dolore che Kurt aveva sentito quando Karofsky l'aveva trasformato in un umano. i suoi pantaloni si strappavano mentre le sue gambe si fondevano insieme, tornando ad essere la pinna che Kurt aveva avuto per tutta la vita, prima degli ultimi tre giorni.
Blaine cercò di farlo stare in piedi, ma Kurt cadde sul ponte, incapace di farlo. Guardò verso Blaine, impaurito. Blaine fissò Kurt con gli occhi spalancati.
"Ormai è troppo tardi!" Karofsky stava uscendo dal suo travestimento umano, i tentacoli brutti, orribili. Karofsky stava già prendendo Kurt prima che lui potesse anche solo pensare. "Addio, ragazzo innamorato," disse con un occhilino. Poi saltò nell'acqua.
Fu quasi scioccante per Kurt essere di nuovo sott'acqua. Non aver più bisogno d'aria. Era qualcosa su cui però non si soffermò. Era troppo impegnato a cercare di liberarsi dalla presa di Karofsky.
Improvvisamente Burt, il padre di Kurt, arrivò. Il suo tridente brillò minacciosamente, puntato al petto di Karofsky. "Lascia andare mio figlio," ruggì.
"Non ci penso nemmeno, Hummel," disse Karofsky. "E' mio ora. Avevamo un patto." Il contratto luminoso che Kurt aveva firmato, firmato stupidamente, era di fronte a lui. Le due murene tenevano Kurt imprigionato, così che non potesse muoversi.
"Papà, mi dispiace, io-" ma le sue parole vennero interrotte.
Suo padre cercò di rompere il contratto con il tridente, ma era legale e vincolante. "Prendi me al suo posto," disse Burt all'improvviso.
"Aww, non sei il mio tipo," disse Karofsky, dandogli un buffetto su una guancia. "Tuo figlio, d'altro canto." Karofsky era andato da Kur e aveva preso il suo mento tra le mani, scuotendolo. "E' lui quello che voglio. E ora, ce l'ho." Rise e baciò la guacia di Kurt.
Il sangue di Kurt si congelò. Gli venne la pelle d'oca. Karofsky aveva solo voluto Kurt per tutto questo tempo?
"Ti darò qualsiasi cosa," la voce di Burt era disperata. Fece fermare Karofsky. Fissò il potente tridente per un lungo momento.
Beh, pensò all'improvviso, un piccolo imbroglio sarebbe andato bene. Avrebbe potuto avere il ragazzo e il potere su tutti gli oceani. Karofsky sorrise dolcemente. "Credo che potremmo trovare un accordo..."

***

Blaine stava remando verso il mare che ribolliva. Non avrebbe perso Kurt un'altra volta.

***

Insieme, Kurt e Blaine furono in grado di distrarre Karofsky. Quando il bullo, accecato dal potere, si era trasformato fino a diventare gigante, l'unica cosa che Blaine poté fare fu trafiggerlo con una vecchia nave, uccidendolo all'istante.
Quando morì, l'incantesimo che imprigionava il padre di Kurt e tutti gli altri poveri tritoni e sirene, fu spezzato. Blaine era incoscente, ma vivo. Kurt lo trasportò fino ad una spiaggia e tornò tristemente in mare. Nuotò verso la sua caverna, dove c'erano ancora le rovne dei suoi tesori.
Kurt si guardò attorno. I suoi comesichiama preferiti erano rotti. Kurt ne prese uno e lo lasciò subito cadere. Perché era venuto qui? Non c'era nient'altro che un cuore spezzato.
Poi Kurt vide il carillon. Lo tirò su delicatamente e lo aprì, quasi spaventato che potesse essere rotto anche quelo.
Non lo era. La bellissima usica riempì l'acqua attorno a Kurt. Era quasi confortante. Kurt chiuse lil carillon e lo strinse al petto.
"Kurt, figliolo." Burt l'aveva seguito lì. Mise una mano forte sulla sua spalla.
"Papà," disse Kurt tra le lacrime.
"Lo ami, non è così?" chiese Burt burbero.
"Te l'ho detto che era così," disse Kurt, più orgoglioso che poté.
"Me l'hai detto," disse Burt. "Ma è stato quando ancora ti piaceva solamente. Era un girino d'amore," fece una risatina, poi tornò serio. "Ma ora lo sai che cos'è l'amore, vero?" Kurt rimase in silenzio. "L'amore è quando vuoi il meglio per una persona, anche se significa che non potrai essere parte della sua vita. Hai lasciato quel ragazzo sulla spiaggia. L'hai salvato anche se sei di nuovo un tritone."
"Non volevo che morisse," disse KUrt tirando su col naso.
"E questo, figliolo, è amore." Burt pensò brevemente a sua moglie, ormai morta da molti anni. Guardò suo figlio. Kurt aveva molto di sa madre. Il colore della sua pinna, le espressioni del suo viso e, soprattutto, il suo cuore.
Gli sarebbe mancato suo figlio.

***

Blaine gemette. Il sole splendeva su di lui e gli bruciava gli occhi. Si sedette, la sabbia che si appiccicava alla sua schiena. Gli eventi del giorno precedente gli tornarono alla memoria. Si guardò attorno; dov'era Kurt?
"Blaine!" la sua testa si voltò verso l'acqua. Ecco Kurt, immerso fino al ginocchio nell'acqua, vestito di una camicia e dei pantaloni che sembravano fatti di onde.
Un momento, immerso fino al ginocchio.
"Kurt!" esclamò Blaine, correndo nell'acqua e abbracciando l'altro uomo. "Ma Kurt, non sei... non hai..."
"La pinna," disse Kut con un sorriso. "Mio papà è il Re del Mare e ha poteri molto più grandi di quanto Karofsky potesse mai sognare di avere. Adesso ti approva, perciò mi ha dato quello che voglio." Kurt alzò un piede pallido e delicato dall'acqua.
Blaine poggiò una delle sua mani callose sulla guancia liscia di Kurt. "Mi ha dato te," sussurrò. Blaine avrebbe voluto sollevare Kurt e farlo girare in aria. Avrebbe voluto ballare con Kurt e ridere.
Per ora, però, Blaine si limitò ad abbassare le sue labbra su quelle di Kurt dandogli il bacio che avrebbe dovuto dargli da tempo.
Kurt mise le braccia attorno al collo di Blaine, intrecciando le dita nei ricci di Blaine. Blaine strinse di più le braccia attorno ai fianchi di Kurt, avvicinandolo di più a sé. I due nemmeno notavano le onde che si infrangevano sulle loro gambe, troppo persi nel loro mondo.

***

"Oh, mio Dio," disse Blaine. Dopo essersi baciati, lui e Kurt avevano iniziato a camminare verso il castello. Blaine aveva detto che c'era un matrimonio da preparare, se Kurt lo voleva.
Kurt aveva risposto con un lungo bacio e Blaine aveva supposto che fosse un sì.
"Che cosa?" chiese Kurt.
"Il carillon..."
urt aggrottò le sopracciglia e guardò giù. Il carillon era lì, riposto nel tessuto scintillante dei suoi vestiti. "Oh, sì. Questo è uno dei miei tesori," disse, tirandolo fuori. "Colleziono cose dai naufragi,£ spiegò.
Avevano smesso di camminare. "Posso vederlo?" chiese cautamente Blaine. Kurt annuì e gli passò l'oggetto. Blain fece correre le mani sul legno liscio e lo aprì.
La musica era la stessa. La minuscola ballerina che girava nel velluto era la stessa.
"Era di mia madre," sussurrò Blaine. "E' morta. In un naufragio." Blaine guardò verso Kurt. Kurt sgranò gli ochi.
"Oh," disse. "Anche mia madre è morta... c'è stato un incidente." Kurt aggrottò le sopracciglia e mise una mano su quella di Blaine. "Mi dispiace."
"Va tutto bene," disse Blaine. "Ma questo... mia madre me lo faceva sempre ascoltare prima di dormire. Quando ti ho sentito cantare quando mi hai salvato sapevo che era la stessa melodia."
"La canto sempre," disse Kurt emozionato. "E' bellissima." Kurt rafforzò la presa sulla mano di Blaine. "Sono certo che tua madre fosse bellissima."
"Lo era," disse Blaine annuendo. Sorrise a Kurt. "Pare che fosse destino," disse, accennando al carillon.
"Immagino di sì," disse Kurt con un piccolo sorriso.
"Kurt?"
"Sì Blaine?"
"Canta per me."
Kurt non ebbe bisogno di farselo ripetere due volte. Il carillon stava ancora suonando la musica della madre di Blaine.
"Come vorrei stare qui con te, cosa darei per restarti accanto?" Kurt prese Blaine a braccetto mentre continuavano a camminare verso il castello. "Vorrei che tu potessi sorridermi." Blaine gli sorrise e Kurt arrossì.
"Ora si può restare qui per tutto il giorno al sole così," Kurt cambiò le parole sul momento. Perché Kurt non aveva più nulla da desiderare. La sua vita era chiara davanti a lui, era una vita con Blaine, nel suo mondo.
"Soltanto noi se tu lo vuoi, solo noi due," cantò Kurt, appoggiando la testa contro quella di Blaine.
"Ti amo," disse Blaine. Baciò la fronte di Kurt mentre arrivavano all'entrata del castello.
"Ti amo," disse Kurt. Ricordò quello che aveva detto suo padre sull'amore.
Kurt era certo che ciò che c'era tra lui e Blaine fosse vero.
"Tu del mio mondo parte sarai," cantò improvvisamente Blaine, prendendolo di sorpresa. Kurt non aveva mai sentito Blaine cantare. Aveva una voce rotonda, potente. "Sempre con me, proprio così, solo con me."
Kurt baciò l'uomo che amava al loro matrimonio il giorno seguente, matrimonio al quale parteciparono tutti gli umani della piccola isola e tutte le sirene e i tritoni del mare che la circondava.



*Nella versione inglese: "The Bull! I mean, the Bully!" ovvero "Il Toro! Voglio dire, il Bullo!"... il gioco di parole che mi è venuto in mente è molto triste e se qualcuno avesse idee migliori sono assolutamente aperta ad ogni suggerimento! xD
NOTE della TRADUTTRICE

Ehilà!^^
Ecco a voi l'ultimo capitolo della fanfic... le parole della canzone alla fine sono state cambiate da Phantom in inglese... io ho seguito la versione italiana del finale, per la parte di Blaine invece ho seguito "Part of Your World-Reprise" (che in italiano non ho idea di come si intitoli) modificandola un po'... spero che non faccia proprio schifissimo! lol
E anche questa, purtroppo, è finita... sto già lavorando ad un'altra one-shot... a mio parere la più bella che Phantom abbia mai scritto u.u spero di poterla postare presto!!

Hugs&Butterfly Kisses,

DreamGirl<3
  
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