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Autore: TheBlazer    11/04/2011    2 recensioni
Prima di diventare un esperto Domadraghi e il Campione della Lega di Johto, Lance deve pur essere stato un ragazzo come tutti gli altri... o forse no? Cosa significa lo strano marchio che gli segna la mano fin dalla nascita? Chi è la misteriosa figura che di quando in quando gli appare in sogno, ammonendolo di stare in guardia da un certo "Disertore"? Un dono senza precedenti scorre nel sangue di Lance, un dono magnifico e terribile allo stesso tempo. E ora che un Male antico come il mondo si prepara a sciogliere le sue millenarie catene, il compito di fermarlo spetta proprio a Lance, ad una giovane e coraggiosa ricercatrice di nome Reason Elm e a N, un enigmatico ragazzo dagli insoliti poteri. Ma tra maschere e verità, confessioni e segreti non detti, per il nostro Domadraghi non sarà facile distinguere gli amici dai nemici... (LanceXOC?, NXWhite)
Genere: Azione, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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-Voci Oltre i Ghiacci-


La Via Gelata era un vero e proprio labirinto di roccia e ghiaccio. Il terreno saliva e s'abbassava di continuo, in un eterno susseguirsi di fenditure e biforcazioni, e in diversi punti la strada si confondeva, dando l'impressione di stare girando in tondo. Di quando in quando, tra una svolta e l'altra, piccole corolle di stalattiti sbocciavano gocciolanti dal soffitto, simili a magici fiori calcarei. A tratti qualche fioco raggio di luce riusciva a penetrare il soffitto e rischiarava la Via, ma per il resto del tempo Lance e Reason dovettero affidarsi esclusivamente al bagliore emesso dalla coda di Charmeleon, che oltretutto spandeva anche un meraviglioso calore. Lo spettacolo del ghiaccio e dei filoni metallici scintillanti dietro la roccia era molto bello, tuttavia i due viaggiatori se lo sarebbero goduto forse di più se nell'arco di mezz'ora la temperatura non fosse bruscamente precipitata.
Benché stessero scendendo di quota rispetto alla Dorsale Argento, il gelo si faceva sempre più pungente. La tuta da Domadraghi isolava Lance piuttosto bene, ma lo stesso non si poteva dire di Reason: nonostante tremasse da capo a piedi, per un bel pezzo la ragazza aveva insistito che stava benissimo e che non aveva alcun bisogno di aiuto, e solo quando le sue labbra avevano cominciato a diventare blu aveva accettato che Lance le prestasse almeno il mantello.
- Avresti dovuto metterlo subito - la rimproverò Lance, dopo averglielo avvolto strettamente attorno alle spalle.
- N-n-non d-dire sciocchezze - balbettò lei, lottando per fermare il tremito alla voce. - Io s-sono p-p-perfettamente in f-forma, a N-Nevepoli faceva m-molto più f-f-freddo. -
- Okay, d'accordo, fatto sta che adesso stai congelando. -
- N-n-non è v-vero. -
Esasperato, Lance si scarmigliò i capelli rossi, già sufficientemente arruffati per conto loro. Sandra gli ripeteva sempre che era cocciuto, ma quella dannata ragazza aveva la testa ancora più dura di lui.
Sandra.
Scosse la testa, scacciandola a malincuore dai suoi pensieri. Ora aveva bisogno di concentrazione.
Era già stato alcune volte nella Via Gelata, ma solo nel tratto iniziale o tutt'al più a metà. Non si era mai spinto così lontano. Sarebbe riuscito comunque a trovare una via d'uscita, ne era convinto, ma Reason lo aveva anticipato sfoderando una macchinetta rosso fiammante, un PokeNav. Il chiarore verde emesso dal piccolo schermo rettangolare si rifletteva nei suoi occhi scuri, mettendo in evidenza il viso pallido e serio.
- S-secondo il P-PokeNav, ci t-troviamo nell'area s-s-sud-ovest della V-via - osservò debolmente. - Il che s-significa che d-dobbiamo continuare a m-muoverci v-verso ovest e s-se p-possibile salire verso n-nord. -
Il PokeNav includeva una bussola digitale. Seguendone le indicazioni, i due trovarono un passaggio molto alto ma dai lati ristretti, e vi s'insinuarono in fila indiana, Lance e Charmeleon in testa, Reason subito dietro. Camminarono per alcuni minuti, poi di fronte a loro si spalancò una caverna tanto gigantesca da poter comodamente ospitare l'intera Ebanopoli. I due ragazzi rimasero senza parole: non avevano mai visto nulla di simile. La caverna era costellata di cumuli rocciosi e pilastri naturali, simili ad alberi pietrificati, e contro la parete rocciosa si apriva una larga cascata argentea, che ricadeva gorgogliando in un fiumiciattolo sottostante. Guardandola, Lance s'illuminò: aveva già sentito parlare di quel posto, glielo aveva descritto Galahad.
- Questa è la grotta delle Grandi Cascate! - disse con entusiasmo, volgendosi verso Reason. - E' l'ultimo tratto che ci separa dall'uscita. Presto saremo fuori di qui, Ree! -
- 'Ree'? - Reason inarcò un sottile sopracciglio.
- Mi hanno detto che le Grandi Cascate sono piene zeppe di Sneasel, quindi faremmo bene a tenerci lontani dai loro nidi. Sono gelosissimi del loro territorio - continuò Lance con impazienza, ignorandola. - A meno che non ci capiti tra capo e collo un branco di Sneasel impazziti e desiderosi di farci a pezzi, s'intende. -
I due s'inoltrarono nella caverna. Era quasi come camminare in un bosco fossilizzato. A parte il mormorio dell'acqua corrente, l'unico rumore era quello dei loro passi, e il silenzio attorno a loro aveva un che di sinistro. In un paio di occasioni Lance ebbe l'impressione di scorgere grappoli di nidi tondeggianti, ma non era sicuro se si trattasse di tane di Sneasel o semplici sporgenze rocciose. Charmeleon camminava davanti ai due, tuttavia la sua coda non era più necessaria: il soffitto della caverna era solcato da numerose aperture, e la luce del sole filtrava più liberamente.
Motivo per cui sia Lance che Reason per poco trasalirono, quando il buio calò di colpo.
- O grande Arceus! - Reason alzò gli occhi, sbigottita. Un'enorme figura alata si era appoggiata al soffitto, oscurando le aperture. Tra uno squarcio e l'altro della roccia s'intravedeva uno scintillio di squame dorate. - Quello è un Dragonite! -
Un sordo boato squassò la caverna.
- E non un Dragonite qualsiasi - disse Lance, non senza una certa sorpresa. - Questo è Thuban, il Dragonite di mio nonno. Se è qui, vuol dire che è successo qualcosa di grave! Diamoci una mossa e usciamo, forza. -
Guidati dal PokeNav, accelerarono il passo. Mentre camminavano percepivano mille occhietti circospetti puntati su di sé, ma per fortuna niente, né Sneasel né altro, venne loro incontro. Quando finalmente videro l'uscita (un antico portale naturale invaso dalla luce) Lance non poté che sorridere e Ree si lasciò sfuggire un leggerissimo sospiro di sollievo. Al di là di esso si stagliava una graziosa vallata punteggiata di pineti, su cui si rispecchiavano i rami verdi dei pineti.
Lance si concesse un momento per ammirare il paesaggio, dopodiché si volse verso il cielo.
- Thuban! - chiamò a voce alta.
Silenzio.
Lui e Ree si scambiarono un'occhiata perplessa, poi lui gridò più forte il nome del Dragonite.
Nulla da fare.
- Ma dove... - iniziò Lance, però fu subito interrotto da uno strillo acuto.
- No! No, ti prego, non uccidermi! -
A quella voce disperata fece eco un ruggito selvaggio, terrificante. Subito dopo dalla macchia di pini più vicina comparve una ragazza, intenta a correre a perdifiato come se fosse stata inseguita da chissà quale demone infernale... e in effetti, subito dietro di lei emerse un immenso drago dorato, pulsante di malvagità, le pupille dello stesso rosso cremisi del sangue fresco.
- Thuban - sussurrò Lance con un filo di voce.
- Lance! - Reason lo prese per una spalla. I denti non le battevano più, la sua espressione era calma e determinata. - Dobbiamo fare qualcosa, e subito. -
E seppure a malincuore, Lance acconsentì.
- Vai, Dragonair! -
- Forza Glaceon! -
Il ragazzo non ebbe tempo di osservare la delicata creatura felina appena chiamata da Ree. Notò solo che aveva un pelo lucente e bianco come la neve, poi dovette coprirsi il volto con una mano per proteggersi la vista da un abbagliante Geloraggio. Tenendo gli occhi coperti, urlò: - Dragonair, Fulmine! -
I due raggi, l'uno azzurro e l'altro giallo, colpirono Thuban contemporaneamente. Il Dragonite emise un lamento scomposto e indietreggiò, accovacciandosi a terra, ma era tutt'altro che sconfitto: un ringhio furibondo gli vibrava tra le zanne serrate, gli occhi sanguigni inchiodati su di loro.
La ragazza inseguita si nascose dietro Lance, ansimante e in lacrime. Appena in tempo.
- Protezione! - Dragonair proiettò una rapidissima barriera di fronte ai tre, e una frazione di secondo più tardi contro di essa esplose un violento Iper-raggio. Prima ancora che le scintille rossastre si fossero spente, il Glaceon di Reason, simile ad una folgore bianca, schizzò a tutta velocità verso Thuban.
- Gelodenti! - ordinò Ree. Il Glaceon balzò agilmente sul dorso del Dragonite e gli affondò i denti nella spalla, fino all'osso, facendo sprizzare rivoli di sangue denso e appiccicoso. Il ringhio di Thuban fu sostituito da un pianto straziato.
Se contrattacca adesso, ci ucciderà, pensò Lance, guardando quel corpo così grande e così carico di rabbia. Perdonami, Thuban.
- Dragonair... Extrarapido. -
- Finiscilo con un altro Geloraggio, Glaceon! -
Il secondo attacco combinato abbatté del tutto il Dragonite. Il colossale drago dorato rovinò pesantemente a terra, esausto, le ali che battevano debolmente contro la schiena piagata. Non c'era nient'altro da fare: rattristato, Lance scelse una ultraball e gliela lanciò contro, e Thuban scomparve in un lampo di luce rossa. 
- Lo rispedirò al nonno dal Centro Pokemon di Mogania - disse laconico, riponendo l'ultraball alla cintura, ma prima che potesse richiamare anche il suo Dragonair si ritrovò letteralmente avvinghiato tra le braccia della ragazza da loro salvata.
- Oh, grazie, grazie! - singhiozzò lei, stringendolo con foga. Leggermente imbarazzato, il Domadraghi le diede qualche goffa pacca sulla schiena, senza sapere bene cosa dire. Ci volle il più che eloquente colpo di tosse di Reason perché la ragazza si staccasse da lui. Nonostante le vesti sbrindellate e le gambe coperte di graffi, non si poteva negare che era bellissima: era alta e slanciata, con un décolleté esplosivo che lasciava ben poco spazio all'immaginazione, e il suo viso era un ovale perfetto, semplicemente incantevole, incorniciato da lunghi riccioli di un'esotica tonalità azzurra. I dolci occhi castani erano incatenati a quelli di Lance, pieni d'innocenza. 
Il Domadraghi spostò faticosamente l'attenzione su un ciuffo d'erba pallida ai suoi piedi.
- Ehm... sei ferita? - domandò, un po' impacciato.
- No, ed è solo grazie a voi. - La ragazza s'asciugò le lacrime e gli rivolse un sorriso radioso, bianchissimo. - Io sono Mion, di Amarantopoli, kimono girl e vostra eterna debitrice. Grazie ancora, davvero... Se non fosse stato per voi, quel mostro mi avrebbe uccisa. -
Lance s'irrigidì appena nel sentire definire 'mostro' Thuban, orgoglioso starter di Galahad e punta di diamante della guardia di Ebanopoli. Poi però ripensò al modo in cui il drago dagli occhi rossi s'era gettato all'inseguimento di Mion. Non poteva mandare giù l'idea che l'orgoglioso guardiano di Ebanopoli avesse tentato di uccidere una ragazza inerme.
Inerme e fantastica, si ritrovò a pensare Lance. Assomiglia un po' a Sandra.
Sì, quanto un Magikarp assomiglia ad un Milotic, sbuffò una voce sarcastica nella sua testa.
Cosa?!
Le uniche persone nelle vicinanze erano Reason e Mion (le quali, anche se Lance questo non lo notò, si stavano fissando a vicenda con aria parecchio bellicosa). Il ragazzo cominciò a chiedersi se lo stress non gli stesse giocando brutti scherzi. Cogliendo il suo disagio, Dragonair gli sfiorò gentilmente la schiena con la coda.
Sto impazzendo, Dragonair, pensò lui.
Io non la chiamerei pazzia se fossi in te. Preferirei definirlo... una specie di sesto senso.
E la voce nella sua testa gli rispondeva anche!
- Lance? Stai bene? - gli chiese Ree in tono preoccupato.
- Lance... - Mion lo scandì lentamente, sensualmente, come gustandosi ogni lettera. - Bel nome, Lance. Suona così cavalleresco e al tempo stesso così, ah, piccante... -
- Lance non è piccante, non parlare di lui come se fosse un piatto di nachos - ribatté la castana infastidita. - A proposito, tu cosa ci fai ancora qui? Ora che ti abbiamo impedito di essere scannata puoi pure procedere per la tua via. -
- Veramente ero venuta per esercitarmi - disse Mion, lanciando a Reason un'occhiata velenosa. - Stavo giusto per tornare indietro quando quel bruto di un drago è spuntato fuori e ha messo K.O. il mio povero Jigglypuff. Ho paura a girare da sola, adesso... vorrei tanto che qualcuno mi scortasse di nuovo in città... -
- Non guardare noi - ribatté Reason, ma nello stesso istante Lance esclamò: - Sarà un vero piacere! -
Stupidi uomini imbottiti di testosterone, pensò Reason piccata, richiamando Glaceon nella sua pokeball.
Nel frattempo, Mion stava sorridendo tra sé e sé. Il suo piano aveva funzionato alla grande! Ora doveva solo augurarsi che quella testa quadra di Sasha non commettesse qualche errore cruciale. Se tutto fosse andato liscio, presto avrebbero avuto in pugno il Custode.



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Finito anche questo capitolo. Niente da dire, mi diverto xD
Grazie Elettroshock99 ^^ Sandra è un'ombra sempre presente, che Lan lo voglia o meno, e ogni tanto rispunta fuori anche lei. Grazie anche a tutti coloro che hanno enumerato la storia tra le seguite, le ricordate o lo preferite ^^

Thuban è la stella alfa della costellazione del Drago. Per lo starter di un Anziano ho pensato che ci volesse un nome antico e altisonante, e questo mi piaceva. Scusatemi se taglio corto ma sono proprio a pezzi ^^"

Bacio,
- Flames

  
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