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Autore: Maryjed    12/04/2011    2 recensioni
Io sono colei che per un giorno entrerà nella testa di questi tre uomini per sapere come trascorrono le giornate, cosa pensano e come agiscono.
Jared,Shannon e Tomo tre nomi, tre uomini tre caratteri completamente diversi.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con il PENULTIMO capitolo di questa FF, devo dire che ho abbastanza fifa a pubblicarla perchè so che tra voi ci sono degli ottimi critici e che,sicuramente, hanno letto opere molto più belle di questa. Spero di non suscitare il vostro odio :s IO vedo Jared in questa maniera, mi sono ritrovata a scrivere tantissimo e in maniera sproporzionata e alla fine credo che questo sia davvero il mondo in cui lo vedo.
Ringrazio Cath_ per la recensione, mi sono divertita tantissimo a descrivere queste scene e ovviamente la mia sister Fe.
Ecco questo capitolo lo dedico proprio a te, sperando che ti piaccia e ti faccia un po' divertire ed emozionare.
Ovviamente ringrazio di cuore tutti coloro che leggono e seguono questa storia. Grazie grazie.
Buona lettura ^-^

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“Jared, Jared svegliati siamo appena arrivati!Manchi solo tu sono tutti all’appello fuori”.
“Ah sì scusami, mi sono addormentato…” mi alzo dal sedile e non ci riesco! Cavolo e adesso come faccio? Sono rimasto inchiodato? Sono talmente tanto grasso da non riuscire ad alzarmi?
Aiuto! Aiuto!
Qualcuno mi mandi un fottuto aiuto! Comincio a sudare.
La mia fronte si bagna di gocce di sudore fredde, mi muovo cercando di vincolarmi dalla stretta del sedile e se fossi costretto a passare il resto della mia vita su questo sedile? Dovrei fare i concerti attaccato a una sedia e sicuramente Hollywood non vorrà mai attori con addosso una scenografia a parte! Sono fottuto.
“Jared ma che stai facendo?” mi fissa Emma con un’espressione incredula.
“Emma lo vedi cazzo, no? Non riesco ad alzarmi! Fa qualcosa, ti prego aiutami! Giuro che farò ciò che vorrai…”.
“Tutto ciò che voglio?”.
“Sì, giuro…” tutto ti scopo, basta chiedere.
“Allora mi dai due giorni di ferie?”.
Oh cazzo, ed io che mi aspettavo altro ok dai.
“E ferie siano ma adesso va a chiamare aiuto ma attenta ai giornalisti non vorrei mi vedano inchiodato alla poltrona”.
Emma senza fiatare avvicina le sue mani sempre più a me, ma cosa fa? Vuole forse sbottonarmi i pantaloni? Certe voglie cerca d fartele venire dopo tesoro…
In un’azione che dura meno di un secondo, mi libera dalla stretta della cintura di sicurezza.
Ok sono un cretino.
“Bene Jared, ci vediamo fra due giorni. Sei libero!”.
“Oh beh guarda che io stavo solo scherzando… Insomma mica sono così scemo da non sapere di avere la cintura ancora attaccata”.
“Sì Jared come no… Hai ragione tu!” mi risponde con un’aria d’indifferenza che può permettersi solo lei.
Dannata Emma! Se non fosse che non vuoi scopare con me e che sei dannatamente brava ti avrei già licenziata da un po’.
“Ehi Jared ma dov’eri finito?” mi chiede Tomo.
“Fatti i cazzi tuoi!” gli urlo in faccia mentre mi dirigo a prendere i miei bagagli. Maledetto Tomo ci si mette anche lui adesso, se non fosse che è davvero bravo con quella chitarra che quando la suona, insieme al violino, sembra un Dio e che, cosa più importante di tutte, cucina da favola, l’avrei già sbattuto a calci dalla band quel croato amante degli orsacchiotti.
“Non preoccupatevi ragazzi, Jared ha avuto…Problemi con la sicurezza…” li tranquillizza la mia assistente.
“Gli hanno trovato i pacchetti di erba nella giacca?” ride Shannon.
“Ma cosa dici Sha , Jared mica fuma lui è contro queste cose è anche vegetariano” lo corregge Tomo.
“Esatto e inquina il corpo solo con rimedi naturali, vero fratellino? Lo so che mi stai ascoltando…!” mi urla quel burbero di mio fratello.
Corro più in fretta.
Maledetto Shannon se non fosse che è mio fratello… Beh l’avrei già eliminato dalla faccia della terra.
“Emma cara, puoi prendere tu i miei bagagli? Io ho urgenza di uscire fuori da quest’ aeroporto. Grazie!”.
Non ascolto minimamente la sua risposta, è la mia assistente e questo è il suo compito.
Esco dall’uscita secondaria con tanto di occhiali neri e cappello, mi nascondo da tutti e accendo la mia magica sigaretta.
Aspiro il fumo che mi entra in gola, lo mando tutto giù: mi penetra nei polmoni e nello stomaco e sì! Questa è proprio meglio di tutte le sigarette e i rimedi chimici che esistono in circolazione.
Mi accorgo che gli altri sono già fuori e di scatto getto tutto a terra: speriamo che non se ne siano accorti.
“Strano che non sia venuta nessuna echelon in aeroporto vero? Gli echelon Argentini sono un po’ freddini…” sospiro io.
“Ma veramente siamo a Parigi” mi corregge Emma.
“Ah davvero? Certo ovvio che lo sapevo cosa credi? Volevo solo vedere se siete attenti ai nostri impegni” salvato in fallo.
“Emma perché fai la bambinaia di Jared? Perché non lo lasci perdere e segui me?” la stringe tra le braccia Shannon, che stronzo! Lui è proprio il migliore tra i due. Il più grande, ha avuto la fortuna di conoscere nostro padre e di ricordarselo, il primo a prendersi l’affetto di nostra madre, quello che riesce sempre a portarsi a letto tutte le ragazze che desidera, che riesce a farsi amare davvero dalle echelon, il più bello, intelligente e spiccato; lui non ha bisogno di fare sforzi per apparire forte o simpatico, lui lo è e basta. Sono io quello che recita la parte del leader, di colui che sa tutto.
“Come sarebbe a dire bambinaia?” sogghigno io come un neonato.
Ed ecco che sbottiamo tutti in una fragorosa risata e Shannon ride di gusto davvero, se non fosse per la sua risata contagiosa io, non riderei in questo momento: sono dipendente e succube di ogni suo gesto e parola anche se lui non lo sa probabilmente.
Siamo appena arrivati in albergo e ovviamente ci sono un mucchio di echelon e fan pronte a sbranarci.
“Mamma mia che paura!” sussurro sperando che nessuno mi senta.
“E dai Jared sono un mucchio di ragazzine…”
“Pronte a sbranarsi l’esile corpo di mio fratello se solo ne avessero l’opportunità” continua la frase Shannon.
Ok. Devo comunque scendere dall’auto: tre, due, uno.
Via.
“Hi girls, how are you?”, le saluto, faccio qualche autografo qua e là e mi tirano a sé come delle matte: aiuto!
Sento mille voci urlare il mio nome, chiedermi autografi, foto, una stretta di mano ed io sono onorato ma davvero merito tutto ciò? Cos’ho fatto io per meritarmi la dedizione e il loro amore?
Entro in albergo e velocemente vado in camera mia: sono giorni che non dormo e mangio decentemente, sono tremendamente stanco.
Mi guardo allo specchio e noto il mio corpo sciupato, terribilmente dimagrito da quando siamo partiti per il tour e anche la mia faccia è cambiata: ho delle enormi occhiaie. Hanno ragione i fan quando scrivono che siamo troppo stanchi, magari per Shannon e Tomo non si nota così tanto perché loro in fondo sono belli robusti( specie mio fratello che farebbe bene a mettersi a dieta piuttosto u.u) ma io invece ho delle enormi borse nere sotto gli occhi.
Vado a farmi la doccia.
L’acqua attraversa tutto il mio corpo rigenerando la mia pelle, chiudo gli occhi e mi abbandono alle sensazioni di tranquillità che mi dà il momento: ogni parte del mio corpo si sta abbandonando a essa.
“It's a beautiful lie, It’s the perfect denial…”.
“Jared!”
“Shannon ma cosa vuoi?Non vedi che sono nudo sotto la doccia?”.
“Dai scemo esci di lì e vieni qui, devo parlarti”.
Ma cosa vuole, che strano.
“Cosa c’è?” gli chiedo io.
“Ma non potevi metterti un asciugamano invece di uscire completamente nudo e bagnato???” mi urla arrossito.
“Ma come la fai tragica Sha, ricordi quando la mamma ci faceva fare il bagnetto insieme?”.
“E questo che cosa c’entra adesso? Avevamo 4 e 5 anni!”.
“Ah quindi dici che è perché siamo cresciuti che la mamma ha smesso di farcelo fare?”.
“Sei proprio uno stupido” mi urla, “Stai bene?” la sua voce si è immediatamente fatta seria, così come il suo sguardo.
“Sì certo, sono solo un po’…”.
“Stanco!” completa lui la frase per me mentre mi dà un asciugamano da ancorare ai miei fianchi.
“Senti io lo capisco che tu sei il leader della band, Jared Leto il matto e l’instancabile ma sei un umano pure tu e non voglio che ti ammali solo per far sfondare la nostra band che poi è anche abbastanza affermata!”.
“Shannon qual è il tuo sogno?”.
“Vederti felice!” le sue parole mi lasciano certamente zitto, non mi sarei mai aspettato una risposta del genere: avrei pensato di ricevere un 'farmi tutte le ragazze del mondo' o ‘diventare la band numero uno di tutto l’universo’.
Sorrido, non so più cos’altro fare.
“Senti fratellino prometti che qualsiasi problema avrai me ne parlerai?”.
“Ma certo! Oh Shannon che bel fratellone che ho!” lo abbraccio a me e lo stringo forte forte, ritrovando in quella stretta vecchie sensazioni: come quando andavamo a scuola e tutti ci prendevano in giro perché non avevamo un padre ed io aprivo la fontana sempre, mentre Shannon se ne fregava di tutte quelle dicerie e mi portava in un posto tranquillo per ricordarmi che mi voleva bene.
“Vorrei tanto essere come te, sai?” gli rivelo.
“Cosa? Come me? E perché scusa?”.
“Perché tu sei autentico, non hai bisogno di fingere per farti ammirare dalle persone! Mentre io sono una frana in tutto…” abbasso lo sguardo e in un attimo la mano di Shannon si schianta violentemente contro il mio volto.
“Sha ma che cazzo fai?”.
“Ma Jared smettila di dire queste assurdità! Tu piace alla gente! Ok, magari a volte sei un po’ eccentrico specie quando ti spogli ai concerti e ti tingi i capelli come un puffo solo per attirare l’attenzione, ma queste cose vengono da te! Tu sei così e le echelon tutti i tuoi fan ti amano per questo, perché lo sanno che hai un caratteraccio ma sai anche essere dolce e professionale. Ti stimano e anch’io, Tomo, Emma e tutti gli altri che ci permettono questo tour e questo sogno ti stimiamo.
Adesso cambiati che abbiamo un’intervista.”, si alza dal letto dirigendosi verso la porta.
“E comunque se non fosse stato così, ti avrei buttato via dalla mia band!”.
Il mio fratellino!!!! Lo amo!!!! :D :D
“Allora Jared dicci state lavorando a qualche nuovo singolo?” mi chiede la giornalista: alta, bionda, sguardo accattivante proprio una bella sventola.
“Sì, ogni giorno è una nuova ispirazione, siamo persone mature e abbiamo dietro l'esperienza necessaria per farci ispirare da tutto ciò che ci circonda e cogliere l’attimo nelle nostre canzoni” che risposta da duro, se solo mi avesse visto due minuti fa con Shannon mentre piangevo tra le sue forti braccia come una bambina.
“Si dice in giro che  state organizzando con i tuoi ekelon un po’ di temi per i concerti, di cosa si tratta?” mi fissa con uno sguardo malizioso: vuole il mio pisello, ovvio tesoro.
“Si chiamano echelon e non posso dirti altro dal momento che non capiresti!” mi alzo annoiato da questa domanda: l’intervista è terminata.
“Jared, scusa” mi corre dietro come un cagnolino.
“Tranquilla, scusa ma devo andare in camera a… cambiarmi”.
La donna capisce al volo e mi segue.
Chiudo la porta dietro di me e mi salta addosso, sento la sua eccitazione sui miei pantaloni: le strappo i vestiti di dosso e mi ritrovo un corpo perfetto e scolpito, la bacio con violenza e lei ricambia.
Sussurra il mio nome e mi chiede di cantare per lei mentre la penetro disinibito davanti la porta.
Le canto Savior e con un gemito termino la canzone, le sono venuto dentro (ovviamente con profilattico, non vorrei ritrovarmi un bambino oggi o domani).
“Mi raccomando fa un buon concerto!” mi saluta la giornalista contenta e scodinzolante.
“Come sempre Bachi!”, la chiamo come il mio cane.
Il pubblico è in delirio.
Mi butto tra la folla mentre intono con ferocia the kill: sento le loro mani tra le mie magre gambe, qualcuna mi tocca il sedere e sento una mano che afferra il mio pene con tutta la delicatezza e forza di cui è dotata. Oh sì, continua a farlo, eiaculo il liquido prespermatico mentre la mia voce diventa ansimante a causa dell’eccitazione che questa piccola mano mi sta procurando, così faccio cantare il pubblico per evitare una figuraccia: ho dimenticato anche le parole.
Risalgo sul palco e fisso la ragazza che mi ha toccato: se sapesse che le sono venuto in mano chissà cosa farebbe.
Gli echelon non fanno altro che cantare dietro le mie canzoni è questa la cosa che più adoro: sentire che qualcuno apprezza il mio lavoro, che i miei sforzi, il mio sudore, le mie lacrime non sono a vuoto.
Grazie a Dio ho un talento e voglio portarlo avanti finchè la morte non mi porta via.
   
 
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