Veronica non riusciva
a stare ferma, si era stesa sul letto ma non era in grado di
risposarsi,
continuava ad essere in agitazione per Rouge , per il suo
destino… no, non
poteva continuare così, i suoi nervi non avrebbero retto
ancora per molto.
Uscii velocemente da casa, correndo: c’era un ragazzo che
l’aspettava…
La giovane madre prese
il suo neonato al grembo e la sua bambina per la mano; erano due giorni
che
vagavano, dormendo poco, in lungo e in largo senza trovare tregua, e
ancora non
sembravano trovare pace…
-Mamma- la flebile
vocetta della bambina ruppe il silenzio – è caldo,
è caldo! –
-Lo so, Maria, ora
vieni! Rifugiamoci in quel bosco!-
Si
diressero piano verso un boshetto, al limite di un’altra
città, sconosciuta.
Sotto le fronde il caldo era meno asfissiante così Sandra,
la giovane madre,
decise di attraversare il bosco per giungere alla città
dall’altra parte. Dopo
pochi passi, però, iniziò a sentire alcuni
rumori: voci maschili una concitata
e l’altra più calma, sebbene sembrasse tesa; si
stavano avvicinando, vi era
anche più luce come se dopo pochi passi vi fosse una radura
ora le parole si
facevano più chiare:
- …chi è più
saggio: chi sbaglia ma sa di
averlo fatto o chi giudica e poi cade nel medesimo errore?-
…Ma il coltello non
comparse. La prima reazione di Cal fu sicuramente di sorpresa: come era
possibile? Lui poteva creare qualunque cosa!! Era una semplice coltello
che
voleva! Riprovò, si concentrò tantissimo ma non
riuscì a far nulla.
-Cosa c’è, biondo- il
ragazzo di fronte a lui stava parlando –non hai il coraggio
di uccidermi?-
Dette ciò,
Rouge pensò che fosse arrivato il momento di liberarsi, non
per attaccare,
bensì per poter scappare; non voleva far del male, non in
quel momento, non
più… Fece sparire le corde, o meglio, provò a
far sparire le corde ma non ci
riuscì, non riuscì a distruggerle: anche per lui
venne all’inizio
l’incredulità; dopo aver distrutto tante cose,
provocato tanto dolore, ora non
poteva usare la sua capacità per
sé?
…Il vento di nessuno
si era finalmente preso la sua rivincita: nessuno avrebbe dovuto
possedere
quelle capacità , nessuno; neanche l’uomo
più buono o più cattivo del mondo,
nessuno…
Cal subito dopo pensò che qualunque cosa, in quella situazione, sarebbe bastata per il suo scopo allora si girò, cercando una pietra appuntita, qualcosa per ferire, quando vide…
Veronica, camminando
nel boschetto, riusciva perfettamente a vedere le orme del suo ragazzo… Piano piano capii
di essere vicina ad una radura
poiché la luce iniziava a filtrare sempre meglio. Giunta al
limite, dopo
qualche secondo perché gli occhi si abituassero alla nuova
luce, poté vedere la
scena con sufficiente chiarezza. Un istante dopo iniziò a
correre verso quella
figura legata al ramo…
-Rouge, Rouge!!-
Il rosso strabuzzò gli
occhi:
-Veronica! Cosa ci fai
tu qui?!? Non ti avevo detto di stare in casa?-
-Taci!- la ragazza
aveva trovato un po’ di energia, adatta per salvare Rouge.
Tirò fuori dagli
stivali un piccolo pugnale e tagliò le corde in poco tempo.
Cal, intanto, era
rimasto a vedere: chi era quella donna? Cosa ci faceva lì?
Ma soprattutto cosa
centrava con il Rosso? La risposta gli giunse, inaspettata, dal bacio
che i due
si dettero. Come era possibile? Quell’uomo non era in grado
di amare, non ne
possedeva le capacità! Lui, Cal, poteva amare una donna, non
il rosso, il
Diavolo Distruttore. Poi i suoi occhi si posarono sull’altro
lato della radura,
dove una giovane donna, la giovane donna che aveva trattato molto
rudemente due
giorni prima, stava nascosta da un tronco; poteva leggere la sua paura
di
fronte a quello spettacolo. E piano piano si fece strada in lui un
qualcosa che
era stato sopito da un po’ di tempo a quella parte: e se
fosse di lui che aveva paura quella
giovane
madre? E se fosse lui ad aver
smesso
di amare la vita, amare il mondo? Si inginocchiò a terra:
quando era stata l’ultima
volta che aveva osservato un bocciolo schiudersi? Eppure un tempo lo
faceva
sempre… quando era stata l’ultima volta che aveva
sorriso ad un uomo? Con le
mani sulla testa cercava, disperatamente di frenare il flusso di
pensieri
mentre Rouge e Veronica erano corsi via: aveva mai perdonato la sorte
per
quello che gli aveva fatto? Perché era stato abbandonato
prima dalla madre,
morta, poi dal padre, fuggito, e anche dalle Suore?
…No… aveva nascosto tutto dietro
al suo progetto di comprendere la natura. E ora che aveva trovato
qualcuno su
cui sfogarsi era riuscito perfino a rinnegare se stesso, cancellando
quegli
sforzi che aveva fatto… per dimenticare… per
garantirsi un futuro. E ora? cosa
rimaneva di quel futuro, eh? Brandelli, singoli
fili di una trama che si era disfatta in poco tempo… era ora
di ricominciare a
filare. Qualcosa, anzi, qualcuno lo
aveva fatto precipitare in quello stato…. No…
quel qualcuno era lui stesso, e a
lui toccava rinascere dalle proprie
ceneri.
Alzò piano un
ginocchio, poi l’altro e, tremante riuscì
a mettersi in piedi. Cosa gli
diceva che sarebbe riuscito a farlo? Si, il vento di nessuno poteva
concedergli
quest’ultimo desiderio: raccolse le forze e, come aveva fatto
per tanto tempo
senza essere cosciente di cosa realmente
poteva fare, evocò una casa, splendida, in quel
luogo che era
già così splendido di suo, che potesse essere un
opera talmente mirabile da
conquistare la vista e il cuore di chiunque.
Sandra osservava l’opera
finita e si chiese perché il ragazzo biondo avesse voluto
fare quella casa
Lui, ora, le si
rivolse con semplici parole:
- scusami…. Ora tutto
questo è per te!-
E
se ne andò,
correndo.
ciao a tutti!!!
Si lo so! sono in terribile ritardo... è che in questo periodo ero strapieno di cose da fare, e verifiche e esami... non ne posso più. Ma eccomi qui con il nuovo capitolo!! dunque dunque.... dovremmo essere, anzi siamo, quasi alla fine... tutto si sta sistemando.... insomma , dai, io sono una persona troppo positivista per far finire le cose male... :D
va bene concludo qui!! mi raccomando RECENSITEEEEEEEE
BuonCiao a tutti!
_Arthur_
P.S. oh mio dio!!! avevo sbagliato storia!! ho messo il capitolo nell'altra! -.-" sono messo proprio male!!