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Autore: Alesya    12/04/2011    1 recensioni
ciao!! questa è la mia prima storia scritta per il contest "A color, a story" di ellesse e SofiiLovesStarbucks spero vi piaccia!!
Autore;MaryAlesyaCullen
Titolo;L’alba del risveglio
Personaggi:Isabella Swan,
Colore scelto;giallo
Rating;verde
Genere;introspettivo, triste,sentimentale
Avvertimenti;One Shot
Introduzione;una Bella lasciata da Edward, che si fa forza per tornare a vivere
NdA può sembrare strana la scelta del giallo per una storia triste, ma io per giallo ho voluto intendere quel pallido bagliore dei primi raggi solari, che pian piano aumenta, come alla fine della storia. Spero di non aver fatto molti errori!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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ciao!! questa storia è stata scritta per il contest "A color, a story" di ellesse e SofiiLovesStarbucks ma per qualche problema non è stata considerata. Comunque, io ci tenevo a pubblicarla e quindi l'ho fatto lo stesso. Fatemi sapere cosa ne pensate!!

Autore
;MaryAlesyaCullen
Titolo;L’alba del risveglio
Personaggi:Isabella Swan,
Colore scelto;giallo
Rating;verde
Genere;introspettivo, triste,sentimentale
Avvertimenti;One Shot
Introduzione;una Bella lasciata da Edward, che si fa forza per tornare a vivere
NdA può sembrare strana la scelta del giallo per una storia triste, ma io per giallo ho voluto intendere quel pallido bagliore dei primi raggi solari, che pian piano aumenta, come alla fine della storia. Spero di non aver fatto molti errori!

 

 

 

Chiudo gli occhi e sospiro.

Una lacrima mi riga la guancia. Un’altra.

Non è la prima né  l’ultima che verso da quando mi ha lasciata; ho una voragine nel petto, tanto grande che non riesco a respirare. Vorrei dire che andandosene si è portato con sè il mio cuore, ma non è vero.

 Come so che c’è ancora? Fa male. Tanto. Troppo per ignorarlo, troppo per andare avanti, troppo per una persona che si è lasciata col ragazzo.  Ma io non ho perso solo il frutto di una cotta passeggera, nata durante l’estate, fra un bagno e una passeggiata.

No.

Io ho perso l’amore della mia vita, il più grande, l’inimitabile, forse l’unico.

“Hai solo 18 anni” direbbe qualcuno “sei troppo piccola per capire cosa sia davvero l’amore”.

Secondo me non è vero. Perché è impossibile pensare che un sentimento talmente grande e sconvolgente non sia amore.

Come lo so?

Se non è amore, cos’è l’attorcigliarsi dello stomaco quando ti guarda, le mani che sudano mentre ti parla, e la mancanza d’ossigeno quando non c’è, quasi a testimoniare che senza di lui non sei niente, non sei viva.

Ed è così che mi sento adesso.

Sono diventata un guscio vuoto: mangio, cammino, vado a scuola e sto con gli amici. Ho sempre intorno tanta gente, ma io non vedo nessuno. Sono sola. Sola con questo dolore che mi attanaglia il petto, con la mente rivolta a lui, alle sue frasi, alle sue carezze, ai suoi baci. Chiamatemi masochista, non importa. Ricordare è l’unico modo per non dimenticarlo, per non credere che sia stato solo il frutto della mia fervida immaginazione.

È sparito dalla mia vita così in fretta da farmi chiedere se ci fosse mai stato.

Sono stata così poco importante per lui? È stato così facile dimenticarmi?

Sospiro di nuovo e mi asciugo rassegnata un’altra lacrima che, traditrice, è andata a far compagnia alle tante altre sul mio cuscino ormai bagnato, durante questa notte insonne.

Sai che novità penso sarcastica è da molto tempo che non faccio una dormita decente. Ma basta il pensiero che ogni volta che chiudo gli occhi rivivo il suo addio, per farmi passare ogni voglia di dormire.

Sospiro un’altra volta, e accarezzo con l’indice tremante il suo profilo sulla foto che stringo fra le mani.

Edward...

 

Qui siamo tutti a casa sua, il giorno del mio diciottesimo compleanno, un giorno che ha cambiato la mia vita per sempre.

Percorro attentamene con lo sguardo i suoi tratti marcati ma fini, la sua mascella squadrata, l’angolo più morbido delle labbra piene in quel momento aperte in un sorriso, la linea dritta del suo naso fino ad arrivare a quei suoi topazi d’oro liquido, spezzati da un ciuffo di capelli bronzei che gli solletica la fronte.

È incredibile quanto siano magnetici quegli occhi anche solo in fotografia, così come risalti la sua bellezza anche fra altri sei aitanti vampiri.

Lui è così perfetto che io, scialba e insignificante, mi chiedo come abbia fatto a stare con me. Infatti il sogno è finito mi ricordo quel giorno si è  finalmente reso conto dell’enorme divario fra me e lui.

Non ce l’ho con lui per avermi illusa. Mi ha solo fatto provare un sentimento tanto grande e destabilizzante, anche se da parte sua non era lo stesso.

Ma d’altronde, io cosa avevo per trattenerlo?

Una mente muta e un sangue sublime?

Immergo la testa nel cuscino per soffocare i singhiozzi che sempre più forti mi pervadono il petto.

Stupida, stupida, stupida mi ripeto come un mantra cosa pensavi? Che un dio sceso in terra potesse amarti?

Prendo un respiro profondo e cerco di calmarmi mentre asciugo le lacrime colate per sbaglio sulla fotografia. È troppo importante perché rischi di rovinarla.

È l’unico ricordo che ho di lui, di lei di loro.

Eh già, perché io, oltre all’amore della mia vita, ho perso una confidente, una sorella, la mia migliore amica.

Alice

Mi chiedo io per lei, invece, cosa sono stata.

Forse solo un passatempo, un giocattolo, una barbie da vestire ed acconciare, ma della quale dopo un po’ di tempo ci si stanca, e la si abbandona in un angolo a prender polvere.

I miei pensieri volano ad Esme e Carlisle, che consideravo e considero alla strenua di una madre e di un padre, ad Emmet, il mio fratellone orso, all’algida Rosalie e al riservato Jasper. Con gli ultimi due  non ho avuto un gran rapporto, ma speravo che col tempo la situazione migliorasse, che una volta entrata in quella grande famiglia, mi accettassero.

Che stupida sono stata. Stupida, stupida, stupida.

Ma ora basta.

Basta.

Non dimenticherò mai, ma devo andare avanti.

Devo risollevarmi e continuare a vivere: per Charlie, per me, per lui.

Infondo gliel’ ho promesso, no? “Non fare niente d’insensato o di stupido” mi aveva detto.

E io come una sciocca ho annuito, inerme, davanti all’oro bruciante dei suoi occhi.

Come avrei potuto mantenere una promessa tanto inutile? Come dimenticare la voglia di farla finita per sempre giù da quella scogliera?

L’unica cosa che mi aveva fatto desistere era...

Un cellulare vibrò nella notte. Sbuffando lo raccolsi e sorrisi inconsciamente quando lessi il messaggio:

 

ciao Bells

ti ricordi che oggi ci dobbiamo vedere per le moto? E non uscirtene con la scusa che dormivi perché so che sei sveglia!!Ti voglio bene

Jake

 

Jake...

Sorrisi, di nuovo, più serena ora. Jake è stato l’unico motivo per il quale ho deciso di andare avanti, l’unico che mi ha dato la forza di sorridere ancora.

È lui che rischiara il buio delle mie giornate, delle mie notti eterne, come un raggio di sole che, prepotente, si fa largo a forza, sgomitando fra le nuvole cupe per riscaldarti col suo pallido tepore e per strapparti un sorriso.

E mentre faccio questo pensiero, un raggio del sole che si risveglia penetra la finestra, raggiungendo il mio viso screziato dalle lacrime. E sembra volerle asciugare e scacciare via quella sofferenza che mi attanaglia il cuore.

È pallido e tiepido, ma pian piano tornerà a risorgere con tutta la sua potenza.

Come me, adesso.

Il suono metallico della sveglia mi avvisa che un nuovo giorno è arrivato.

Un nuovo giorno per tutti, ma per me, l’alba del mio risveglio.
allora? com'è venuta?? spero bene!! è stata la mia prima storia e il mio primo contest, ma ho in programma di scivere altro!! fatemi sapere il vostro parere!!kiss
Alesya

   
 
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