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Autore: Kate_88    12/04/2011    17 recensioni
Il grande errore di Mamoru era stato quello di sottovalutare Usagi, ritrovandosi a pagare le conseguenze di tutti i suoi sbagli.
Poggiato alla ringhiera, da lontano osservava la sua ragazza parlare con un altro ma nei suoi pensieri c'era qualcosa, come un campanello che lo avvertiva che Usagi non era più la sua ragazza.
Aveva fatto uno sbaglio o forse uno più grande di tutti gli altri.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Makoto/Morea, Mamoru/Marzio, Nuovo personaggio, Usagi/Bunny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Capitolo 5 – Ad un passo dal baratro.

 

 

 

Uscire in quelle condizioni non era l'ideale ed Usagi avvertiva lo sguardo di Mamoru su di se, una pressione pesante che avvertiva sulle spalle.

Mamoru era di pessimo umore, silenzioso per non apparire scontroso ed ai genitori questa situazione non passava inosservata; nonostante la giornata di sole, sopra la testa dei due ragazzi aleggiava una nube carica di pioggia.

C'era aria gelida tra i due, irrespirabile, pesante da annullare l'ossigeno e rendere tutto fumo.

Kyoko, continuando ad osservare quella situazione, afferrò il polso del marito e sfruttando la tanta gente sulla via principale, s'allontanò dalla coppia, lasciandoli soli.

Non restava che sperare in quel sabato pomeriggio e in quel sole così caldo.

 

Usagi guardava a terra, mantenendo lo sguardo basso e un passo lento, respirando silenziosamente, annullandosi al fianco di quel ragazzo.

Una coppia del genere non poteva passare inosservata in un paesino di campagna, d'altronde Mamoru era un ragazzo che manteneva i tratti da città e un modo di camminare piuttosto elegante mentre Usagi con quei capelli biondi e gli occhi azzurri manteneva la sua innocenza, attirando fin troppi sguardi che davano fastidio a Mamoru.

Erano entrambi così orgogliosi da non parlare, così distratti da accorgersi troppo tardi che i genitori non c'erano più, quando Usagi si fermò attirata da un abito in vetrina: era un abito da principessa a suo avviso, con morbidi drappeggi, cerchi dorati, senza spalline e accompagnato da alcuni accessori per il corpo e per i capelli.

« Kyoko guarda che bello... »

Si girò indicando il vestito eppure di Kyoko e del marito non c'era ombra; lì davanti a se c'era solo Mamoru che si limitò a dire: « Provalo... »

« Non fa niente... »

« Non indugiare. Vai e provalo. »

Quelle parole furono per Usagi quasi rivelatrici.

Priva di sorriso annuì ed entrò accompagnata da quel ragazzo che non passò inosservato agli occhi delle commesse.

« Buon pomeriggio. Possiamo aiutarla? »

Una commessa si avvicinò a Mamoru mentre Usagi iniziava a girare lentamente per il negozio, pensierosa.

« Vorrei che faceste provare l'abito bianco in vetrina a quella ragazza. » affermò indicando Usagi.

« Quell'abito? Bene. La sua sorellina è davvero carina. » con una frecciatina la commessa si rivolse a Mamoru, andando a prendere un abito uguale a quello esposto in vetrina.

« Non è mia sorella... » borbottò Mamoru incrociando le braccia ed avvicinandosi al camerino dove poco dopo entrò Usagi.

Passarono pochi minuti e da quella piccola stanza uscì Usagi, con quel vestito bianco che rendeva omaggio alla purezza di quella ragazza.

« Usako sei bellissima... »

Non parlava.

Silente osservava Mamoru mentre tutte le commesse non si perdevano quella scena, mordendosi la cosa di fronte a quella ragazza che faceva del suo sguardo dolce il suo punto di forza.

Eppure Usagi si sentiva in imbarazzo, quasi nuda di fronte a quell'uomo, vestita con un abito bianco che scatenava le lacrime dentro di sè.

Mamoru non poteva fare a meno di osservare quella ragazza.

Apprezzava questo suo lato così puro ed ingenuo che faceva emergere la ragazza che realmente era, lontana da ripicche e sogni infranti: vedeva per un attimo la vecchia Usagi, quella ragazza che aveva amato, che aveva tradito e che continuava ad amare.

Si domandava come fossero arrivati al punto di non rivolgersi quasi la parola dopo quel bacio, come mai l'orgoglio aveva radici tanto profonde nei loro cuori, perché tutto il loro rapporto fosse sul punto di crollare e non risalire più.

Domande, troppe domande e nessuna risposta.

Usagi si cambiò nuovamente, ringraziò le commesse ed uscì dal negozio seguita da Mamoru.

« Potevi comprarlo... »

« E quando lo metto? A scuola? » con una punta d'acidità la ragazza rispose a Mamoru.

In quella giornata si sentiva più sola che mai, non riusciva a guardare quel ragazzo in viso, non riusciva a capire perchè si sentiva così.

Aveva l'inverno nel cuore.

Ripensava a quel bacio, alla dolcezza di quel gesto, all'infinito donato da quell'istante e poi la telefonata: lui stava con quella Meiko e probabilmente voleva lei solo per divertirsi perchè pensava stesse con Hiroki.

La detestava tanto?

Voleva sapere perchè quel ragazzo fosse cambiato tanto, avrebbe voluto saperne di più o forse no, l'importante era uscire da quella situazione malata e cambiare strada.

Mamoru la osservava.

Notava la testa china, gli occhi bassi e la mortificazione che portava sulle spalle, evidente forse anche agli altri.

Le aveva fatto del male e quella ragazza, a distanza di un anno continuava a portare sulle spalle il suo ricordo come un peso morto.

 

 

Mamoru era in classe, circondato dai ragazzi e dalle ragazze, in attesa del professore dell'ora successiva.

Si rideva, si scherzava e poi si arrivava al discorso cruciale, quel discorso che lui odiava con tutto se stesso, che faceva uscire la parte peggiore di lui.

« Ieri ho portato la mia ragazza in un love Hotel! Finalmente l'ho convinta! » aveva esclamato un ragazzo che gli stava vicino.

« E tu Mamo chan? Ancora con la ragazzina stai? » stavolta era una ragazza dai capelli castani ad aver parlato, con le forme occidentali e gli occhi da cerbiatto.

« La ragazzina si chiama Usagi. Si sto ancora con lei. »

« Ho sentito che alle medie si vanta di stare con uno più grande. Mia sorella frequenta quella scuola. » continuò a parlare vicino Mamoru.

« Secondo me devi lasciarla. Va bene essere amici d'infanzia, ma lei è ancora piccola. Mamo sei l'unico vergine qui eh! » un suo amico scosse il capo poggiando la mano sulla spalla di Mamoru.

« E dai smettetela. Avrà i suoi tempi. E non ci credo che si vanta con le amiche. Non è il tipo. »

« Mah, sarà come dici Mamo! Comunque stasera usciamo tutti insieme, vieni? Andiamo al nuovo pub – karaoke. Non portarti però la bambina eh. » nuovamente quella ragazza parlò.

Mamoru uscì dalla classe saltando la lezione.

Passò l'ora successiva sdraiato sul tetto: aveva appena preso la decisione più sbagliata della sua vita, quella che l'avrebbe costretto a vedere la donna che amava allontanarsi sempre di più.

 

 

Usagi continuava a camminare, stavolta avanti a Mamoru, precedendolo di poco e svoltando verso un parco.

Là, dove tante coppie si scambiavano le effusioni, dove le persone sorridevano e i bambini giocavano ad nascondino o acchiapparella, lei osservava tutto con nostalgia e tristezza.

Voleva Mamoru.

In cuor suo sapeva che voleva Mamoru più di ogni altra cosa al mondo ma era stanca e non se la sentiva di lottare.

Sarebbe stata una battaglia persa in partenza perchè lui avrebbe visto una Usagi debole e stanca, una ragazza preda facile di quel ragazzo così bello e che poteva avere di meglio.

Entrò in quel parco e la determinazione prese possesso di lei.

Le squillò il telefono prima di parlare con Mamoru: era Hiroki.

« Chi è? Un messaggio? »

« Mi hanno inviato un file » affermò aprendo la busta.

Hiroki la informava che dopo quello che avrebbe sentito non avrebbe trattenuto le risate.

« Search for your love! Dai Hiroki canta con me! »

« Sei stonata Mako! Dai falla bene che devo registrati! La devo mandare ad Usagi versione depressa! »

« Ascoltami Usagi! Sei la mia principessa! Search for your Love! Dovresti vedere Seiya! In copertina è uno schianto anche se so che preferisci Yaten! Nel cd c'è il book! Torna presto! Dobbiamo ascoltarlo insieme! Principessa dagli occhi blu! »

« Mako sei stonatissima! Usa chan perdonala! Torna presto! Baci da questa coppia di scemi! »

Usagi scoppiò a ridere.

Makoto era qualcosa d'improponibile, stonata oltre l'inverosimile ed Hiroki era un vero fenomeno.

Anche Mamoru involontariamente ascoltò quella registrazione ed oltre alla gelosia che lo corrodeva dentro, capì che quei due facevano davvero sorridere Usagi.

« Makoto è stonata. » affermò Mamoru affiancandosi alla ragazza.

« Già. È andata in fissa per i Three Lights. Anche se ammetto, piacciono anche a me. Search for your love è davvero bella. »

« Ma non sei gelosa che Hiroki passi tutto questo tempo con Makoto? »

« Sono cugini. »

Usagi prese un grande respiro e poi aggiunse: « E io ed Hiroki non stiamo insieme. »

Mamoru tacque.

A quelle parole un senso di piacere, gioia, liberazione ed altro che non riusciva a descrivere s'impadronì di lui.

« In che senso? Ti ha lasciata? »

« Dai per scontato che sia stata io ad essere mollata? »

« No bè... mi sembravi felice al telefono con lui. »

« Non siamo mai stati insieme. Ascoltami e dopo che avrò finito ti farò una richiesta che spero accetterai... »

« Non siete mai stati insieme? »

« Già.... »

 

 

 

Usagi era in giro per il centro con Makoto ed Hiroki per un'uscita post esami.

Avevano superato l'esame d'ammissione alle superiori ed a breve si sarebbero diplomate, entrando all'istituto Juban.

Eppure Usagi non sentiva troppa felicità nel cuore, perchè la ferita inferta da Mamoru mesi prima, era ancora aperta, sanguinante e si rifiutava di richiuderla.

« Usagi, sei ancora giù per Mamoru? É quasi un anno che vi siete lasciati. » affermò Makoto carezzando una guancia della ragazza.

« Non posso farci nulla. Mi sento così delusa, amareggiata, usata eppure così innamorata. Chissà lui come sta. »

« A me quel tipo non piace. Sai Usagi credo che tu meriti di meglio però so che vuoi solo lui. Senti non credi sia il momento di parlarci? Se non gli chiedi spiegazioni non potrai mai metterti il cuore in pace. » intervenne Hiroki che indicò poi il karaoke aperto in centro.

« Andiamo a cantare dai, così ti tiri su di morale! » esclamò Makoto mentre Usagi annuiva a quella richiesta.

Dopo un pomeriggio al karaoke, usciti dal locale, Usagi incrociò Mamoru eppure i loro sguardi non s'incontrarono affatto.

In quel momento Makoto guardo Mamoru di spalle e storse le labbra.

« Io non lo perdono. Non lo perdonerò mai ma tu Usa stai male per lui e qui bisogna rimediare. Senti mi è venuta in mente un'idea, ti va? »

« Di che parli Mako? »

« Facciamolo ingelosire. Voglio vedere la sua reazione se ti vede con un altro. »

« E scusa dove lo trovo un altro? Appendo un cartello con scritto che cerco un finto fidanzato? »

Makoto osservò Hiroki.

« Io? Ma... »

« E dai Hiroki. Sei amico di Usagi dalla prima media, non sarebbe difficile per voi fingere di stare insieme. »

« Mako non possiamo sfruttare Hiroki così! »

« A pensarci accetto! Ho una cotta per una tipa che verrà alla nostra scuola. Magari mi dice bene! »

« Ne sei certo? » chiese Usagi titubante.

« Si. Da oggi inizia il piano “Riconquistiamo Mamoru e troviamo una ragazza carina ad Hiroki!” »

« Scusa ma che nome hai dato al mio piano? » chiese Makoto verso il ragazzo.

« Su su non ti arrabbiare! »

Makoto, Usagi ed Hiroki se ne tornarono a casa, stavolta con un piano da attuare.

 

 

 

« E così era solo un piano... perchè non sei venuta a parlarmi? »

Mamoru sembrava amareggiato.

Non era tanto il piano che dava fastidio quanto più il fatto che la sua Usagi era riuscita a ricorrere a simili trucchetti per riaverlo, per farlo ingelosire e cosa ancora più fastidiosa, c'era riuscita.

« Perchè tanto era inutile parlarti. Senti io voglio tornarmene a casa. »

« Va bene andiamo. »

« Credo che tu abbia capito male. Voglio tornare a Tokyo. Non sopporto più questa situazione. »

« Cosa? Senti anche io devo parlarti riguardo stamane... »

« Non voglio sapere nulla. Sono certa che ogni cosa mi farebbe male. Per favore. È l'ultima cosa che ti chiedo. Portami a casa o in stazione. Chiamerò poi tua madre e mi scuserò. »

« Senti Usako io devo dirti... »

« Per favore... » Usagi guardo Mamoru. Aveva le lacrime agli occhi ed il volto chiaro rigato da quell'acqua salata. « rispetta per una volta una mia decisione. Voglio tornare a casa e dormire. Non forzarmi a mantenere quella facciata da ragazza felice. Non chiedermi ancora questo. Voglio tornare a casa. »

Usagi era distrutta e le lacrime uscirono spontanee

Mamoru non potè fare nulla e rassegnato, di fronte a quella ragazza annuì: « Va bene. Ti riporto a casa. »

 

 

Il viaggio sembrò fin troppo lungo anche a causa del silenzio tra i due ragazzi.

Usagi guardava fuori dal finestrino, nascondendo a Mamoru le lacrime, lasciandolo guidare in tutta tranquillità.

Entrambi avevano mille pensieri per la testa.

Usagi era convinta che quel ragazzo che tanto amava, ormai aveva un'altra ragazza e non era affatto cambiato, anzi continuava a tradire nonostante stesse con la ragazza che già un anno fa glielo aveva rubato.

Aveva il cuore in subbuglio, tutto sembrava girare e la voglia di abbracciarlo era troppo forte, quasi impossibile da reprimere tanto da dover richiedere l'intervento del suo orgoglio.

Mamoru dal canto suo non capiva ancora perchè era ricorsa a quel piano così sciocco ed infantile.

Quel giorno nel negozio aveva rivisto Usagi eppure non era la stessa di un tempo e la gelosia era così forte da fargli dimenticare quale parte di Usagi amava così tanto.

Il piano aveva funzionato, era riuscita a farlo ingelosire e l'aveva reso insicuro. Ora sapeva che Usagi era ancora più bella e di fronte a quel piano aveva capito che in qualsiasi momento un uomo gliel'avrebbe potuta portare via.

Davvero aveva bisogno di quella recita per bambini per capire che durante quell'anno aveva sofferto come un cane per la mancanza di Usagi?

Entrambi, mentre la strada scorreva e Tokyo s'avvicinava sempre di più, si domandarono con una punta di amarezza: l'amore per loro era un gioco?

Di fronte a quell'addio, erano certi fosse così.





Salve a tutti!
Eccomi con un nuovo capitolo!
Scriverlo non è stato facile perchè ho dovuto narrare eventi tristi, momenti davvero di debolezza e rancore.
Si sono detti Addio, almeno per ora è così.
So che molte non accetteranno questa scelta, ma pensandoci, una Usagi poteva davvero reggere quella situazione/recita? E poteva davvero perdonare un Mamoru in pochi giorni?
La scelta è ricaduta quindi su questa interruzione della vacanza.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto comunque, nonostante i flash back che spiegheranno con il tempo tutto quanto.
Spero continuerete a seguire questa storia!

Grazie per tutte le recensioni che sto ricevendo. Mi fate davvero felice!

Un bacione!


Kate

   
 
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