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Autore: Betta_cha    12/04/2011    1 recensioni
Primo capitolo di una storia tra Yamamoto e Gokudera (8059).Come d'abitudine, i due hanno problemi di vita di coppia,lasciandoci con l'amaro in bocca mentre litigano e si feriscono l'un l'altro.
Narrazione in prima persona!
I hope you'll like it! :3
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hayato Gokudera, Takeshi Yamamoto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo sentii mormorare il mio nome,quasi una supplica.

Mi appoggiai,in ginocchio,con le mani alla porta,incurante del respiro roco che mi usciva dalle labbra come un sibilo.

L'ho fatto di nuovo!L'ho ferito di nuovo!

Dovevo aprire quella porta,essergli di conforto e lasciare che le nostre emozioni di fondessero ancora e ancora,come in passato.

Ma non lo avrei fatto,quella porta sarebbe rimasta chiusa.

Ad ogni respiro i polmoni bruciavano;mi sembrava persino di sentire le sue lacrime sulle mie dita.

Sperai se ne andasse presto e abbandonasse i ricordi che aveva di me,lì con i suoi sentimenti.

Non lo fece,era ostinato.

"So che sei lì,ti sento respirare".

Rimasi paralizzato;mi mossi lentamente,alzandomi ed allontanandomi.

Perchè doveva rendere tutto così complicato?Perchè tanta cocciutaggine?

Amore

Fu un pensiero che respinsi con più forze di quante ce ne volessero;era probabilmente un'intrusione dei miei sentimenti,che mi illudevo di riversare su di lui.

Non mi ero ripromesso di lasciarlo in pace?Di non scocciarlo con il mio amore inutile e soffocante?

L'ho lasciato perchè non dovesse più sentirsi il "secondo".

Annuii tra me e me,come a rafforzare le convinzioni che non avevo.

"Ti prego,dovresti andare.Non posso permetterti di entrare di nuovo nella mia vita,non puoi--" .La voce mi si spense,prima in un sussurro e poi nel silenzio.

"Non posso andarmene.Non ho intenzione di smettere di amarti perchè hai paura."

Sono un libro aperto,non è così?

Fu un pensiero rabbioso,inconcludente.

Lo avevo sempre saputo,sperato nel più profondo dell'anima.

Se l'amore non era condividere tutto,allora valeva la pena?

Se non era complicità nella forma più semplice e immediata,per cosa si rischiava il proprio orgoglio?

Mi resi conto che aveva appena affermato di amarmi.Il mio cuore si rallegrò,codardo.

Improvvisai un sorriso stanco,rassegnato e riaprii la porta.

 

 

La porta si spalancò,di nuovo,mentre in lacrime,stavo lì imbambolato e un sorriso sciocco;assolutamente incapace di alzare lo sguardo.

"Per te è solo paura,non è vero?Ma la paura ha sempre un fondamento e io ho più paura per te  che per me.Non cre--"

"Le solite stronzate." - lo sbeffeggiai con quel sorriso sciocco mutato in sornione-"Lo sai meglio di me.Credi che non sia consapevole delle sofferenze?Di quello che una coppia comporti?"

Finalmente alzai lo sguardo e Yamamoto mi sembrò più imbambolato e stupito di me.Lo avevo decisamente preso a calci.

Il mio sorriso aumentò e ormai era un ghigno un po' malevolo.

"Lo farei anche io,sai?Fuggire,intendo.La verità è che sono stanco e non trovo sensato scappare da te...o da me"

Lo fissai mentre chiudeva la bocca con uno scatto.

Diamine,è così semplice chiudergli la bocca!

Sogghignai vistosamente a quel pensiero,ma altrettanto velocemente la smorfia morì,dagli occhi fino alle labbra.

...è stato facile anche togliergli il sorriso...

Sbattè le palpebre,come un bimbo che vede sè stesso allo specchio per la prima volta,smarrito.

Per qualche istante sembrò non vedermi più,quasi che la brezza estiva che si era alzata lo avesse portato altrove,su suo desiderio.

Anche io non avrei voluto più essere lì.

Ma tentai un passo verso di lui,stupendomi di riuscire :volevo essere consolato,non consolarlo.Non ero bravo in quello.

Indietreggiò;avanzai per poi fermarmi ancora.

"Non puoi volerlo davvero.Non puoi voler altra sofferenza." Lo ascoltai piagnucolare.

Accidenti,svegliati!!Questo non sei tu!!

"Sono solo questo per te,a questo punto?Una sofferenza?"

Sputai quelle parole,per ferirlo e riuscii con zelo:prima lo vidi impallidire,poi avvicinarsi,allungando una mano.Infine ritrarsi ancora,temendo il contatto.

"Non sei mai stato una sofferenza"

Decretò con sicurezza ma con un briciolo di menzogna.Era convinto di quel che diceva ma c'era altro e io non ero in grado di intuirlo.

Sembrò rinsavire da quello stato comatoso in cui era piombato e mi abbracciò.Finalmente.

Mi parve banale pensarlo,ma se il tempo si fosse fermato non avrei avuto obiezioni.

"Mi spiace,mi spiace davvero.Non tornerò indietro,non ti posso accontentare.Hai ragione,sono terrorizzato e il mio timore più grande è ferirti ancora"

Sussurò,con il viso vicino e le sue lacrime che si fondevano alle mie e scendevano lungo le mie guance e giù,fino al petto già gonfio di dolore.

"Non so superare questa paura,non ora.Stammi lontano,è meglio"

Avrei voluto baciarlo e farlo stare zitto;avrei dovuto.

Si staccò e mi accompagnò a casa,sparì.

Sparì su un treno per Tokyo a quanto pare,perchè non lo rividi il giorno dopo,nè quello successivo.

Aspettai,certo che ne valesse la pena,sicuro che sarebbe tornato.

Se la speranza è per i deboli e gli sciocchi,io fui entrambi senza rimorso.

   
 
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