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Autore: ChristineB    12/04/2011    7 recensioni
Kate rimane scioccata ma alla fine chiude gli occhi e si lascia andare a quel bacio.
A quel bacio desiderato da anni, a quel bacio che non si aspettava, a quel bacio improvviso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sexy dimples.


Il caso andava avanti anche senza le battute di Castle e il signor Hastings, il cecchino, era dietro le sbarre. Kate non era molto convinta che fosse tutta opera sua ma eroa sicura che aveva ucciso il Dr. Addison per vendetta.
Castle aveva chiamato, il giorno prima, per chiedere a Kate notizie sul caso, magari anche delle fotocopie.
Così, il giorno seguente, appena finito il turno, la detective Kate Beckett della Omicidi, si stava dirigendo a casa dello scrittore di mistery più famoso di New York: Richard Castle.
Nelle ultime settimane tra loro era nato qualcosa. Non sapevano cosa, effettivamente, ma qualcosa c'era eccome.
Kate arriva al piano di Castle con l'ascensore e poi suona.
Come sperava, lo scrittore le aprì e lei fece un sorriso.
Castle la tira per il braccio, portandola dentro, molto preoccupato.
«Oh finalmente una persona normale... ma lo sai che mia madre ha portato qui una specie di psicopatica per farmi l'imposizione delle mani?!» Non aveva mai visto un Castle così sconvolto.
«L'impo che?» Kate lo guarda accigliata, non capisce minimamente cosa le sta dicendo lo scrittore e perciò tira fuori una cartellina gialla. «C'è scritto tutto quello che sappiamo sul caso, quando scopro qualcos'altro però ti chiamo...»
Non se ne rende conto ma Castle la spinge con una mano fino in camera da letto e chiede la porta a chiave.
«Non essere così sconvolta, non ti voglio mica saltare addosso! Mia madre e quella pazza sono ancora in giro per casa da qualche parte... Non vorrei che tornasse a tormentearmi con le sue tecniche voodoo!» Castle si siede sul letto e poi si rende conto che Kate è ancora in piedi.
«Guarda che il letto non morde, eh.»
Kate sorride e risponde a tono con un: «Il letto può anche non mangiarmi ma non posso dire che tu sia un cagnolino docile...»
D'un tratto sentono dei passi fuori dalla porta e Castle si allarma.
«Te l'avevo detto io che stavano ancora facendo danni in giro per casa...» poi si avvicina di più a Beckett, che ormai si era seduta sul letto, e dice: «Oddio, speriamo che non hanno traumatizzato la tartaruga di Alexis o non me lo perdonerà mai!»
«Allora fai bene a nasconderti.»
Kate si alza e si accuccia davanti alla porta, toglie la chiave, la passa a Castle e cerca di vedere la tizia strana dal buco della serratura.
Rick si inginocchia accanto a lei e le spiega che l'amica di sua madre dovrebbe avere un cappello a forma di nido sulla testa.
«Spero che qualche uccello lo scambi per un vero nido e che ci deponga le uova. Sarebbe una bella rivincita!» Lo scrittore soffoca una risata sulla spalla della detective e lei, di conseguenza, sorride.
Ma quando Castle sbircia dal buco vede sua madre e la sua amica che buttano le cibarie più deliziose nella pattumiera facendo spazio a cibi più sani.
«Mi faranno rosicchiare gambi di sedano per il resto della mia vita!»
«Non ti farebbe male sai? Devi togliere un po' di pancetta...»
Kate, la bocca della verità.
Castle le pungola un fianco facendole il solletico e la detective cerca di non ridere troppo forte.
«Spiritosa... Guarda che vado anche in palestra! Bhè... si... ho la tessera!»
«Richard se continui a farmi il solletico potrei cadere...» dice lei cercando di soffocare le risate. Non vuole che Martha e la tizia strana la sentano.
«Oh, bhè, in quel caso ti prenderei al volo...» replica facendo un sorriso malizioso, poi cade un leggero imbarazzo tra i due. «E poi dovresti cadermi addosso dalla parte sinistra altrimenti potrebbero strapparsi i punti.»
E, naturalmente, Castle doveva rovinare l'atmosfera. Kate lo guarda e poi si rigira verso la porta per vedere se le due donne siano andate via.
«Sai, le cose che rovino poi le so anche aggiustare piuttosto bene...» Restando alle sue spalle, lo scrittore, le sposta piano i capelli da un lato e le sfiora il collo con la punta del naso. «...continui a profumare di ciliegie, incredibile.»
«Quel profumo lo metto tutti i giorni e, per favore, non distrarmi. Non se ne sono ancora andate.»
Richard sorride all'ultima parte della sua frase.
«Non mi dispiace che siano ancora là fuori.» Le mette un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. «Non sanno che siamo qui... Potremmo, come dire, ingannare il tempo intanto.»
Con totale sicurezza, Castle le da un leggero bacio sul collo. Kate sente un brivido di freddo salirgli sulla schiena ma non è solo per quello...
Risale con i baci lungo il collo fino ad arrivare al mento. All'improvviso si blocca di colpo.
«Non ti sembra che ci sia troppo silenzio?»
La porta della camera si apre di scatto e Kate si ritrova sdraiata addosso a Castle sotto gli occhi di sua madre.
«Mamma!» dice Castle guardando sua madre. Poi si rivolge a Kate. «Giusto, avevo dimenticato che questa serratura non funzionava da qualche anno...»
«Potevi ricordartelo prima?»
Si sistema la fascia al braccio e poi va a dire due paroline a sua madre. Non voleva mangiare sedani per il resto della vita!
Quando Martha esce di casa con la sua amica, i due restano finalmente soli. Castle lancia una bottiglietta d'acqua a Beckett e poi si siede accanto a lei.
Castle nota un piccolo ma bellissimo dettaglio nel viso della donna al suo fianco.
«Dovresti sorridere di più, detective. Ti si formano delle fossette davvero sexy qui.» dice sfiorandole il punto interessato.
«Forse non te ne sei accorto ma prima stavo sorridendo, nella tua camera...»
«Pensi davvero che io non me ne sia accorto? Io ti guardo, Kate. Noto ogni dettaglio: i riflessi ambrati dei tuoi capelli,» dice sfiorandoglieli. «le piccole rughe che ti si formano intorno gli occhi quando ti dà fastidio la luce del sole e le fossette sulle guance quando sorridi...»
Il sorriso della detective scompare istintivamente. Tra lei e Castle non era mai successa una cosa del genere prima di qualche giorno prima e, ovviamente, non era pronta a sentire complimenti su complimenti.
«Potresti dire qualcosa di carino anche tu...»
«Okay, diciamo che... per puro caso non mi dispiace rimanere da sola con te...»
«Puro caso eh?»
Castle sorride e poi, senza aggiungere altro le cattura le labbra in un bacio. Impulsivo? Sicuramente, ma ne era valsa la pena eccome.
Le mordicchia appena il labbro inferiore, poi passa il braccio sano dietro la schiena, accarezzandola.
«Sai, credo di avere una forma grave da amnesia da bacio...» le sussurra contro le labbra.
«E' una malattia grave? Non vorrei ammalarmi...»
I volti di Kate e Rick erano talmente vicini che neanche la cosa più fine del mondo poteva passarci attraverso.
«Temo che sia troppo tardi, piccola Kathy.» le sussurra, poi le prende una mano e, intrecciando le dita con le sue, torna a baciarla. Lentamente sposta le labbra, scendendo di nuovo lungo il collo per poi risalire a mordicchiarle piano il lobo dell'orecchio.
D'un tratto, Castle si stacca e solleva lo sguardo, incontrando quello di Kate.
«Sai, non avrei mai pensato di dirlo ma ora credo di sapere cosa intendesse Shakespeare in "Sogno di una notte di mezza estate".» Sorride, la guarda e poi continua. «"Non è mai notte quando vedo il tuo volto."»
L'aveva spiazzata. La dolcezza di quell'uomo l'aveva spiazzata. Era come se fosse sotto incantesimo, un incantesimo bello però.
Kate non sapeva se parlare o restare a guardarlo. Poi le venne in mente un'altra citazione di Shakespeare.
«"Come sarebbe più dolce morire se i miei occhi potessero spegnersi sul tuo viso. In questo caso vorrei nascere mille volte per poter morire altrettante volte..."»
Non può fare altro che sorridere e lo guarda negli occhi. Kate non era mai stata così con un uomo. Neanche con Demming o con Josh...
Castle le propone una gara di citazioni ma avrebbe già perso, senza rendersene conto.
Senza staccare gli occhi dal suo viso, lo scrittore, le sistema un ciuffo dietro l'orecchio. Nota il trucco quasi invisibile della detective e poi si morde appena il labbro, combattuto. Vorrebbe dirle milioni di cose, tutto ciò che gli passa per la testa ma probabilmente avrebbe rovinato il momento.
Poi un sorriso beffardo si apre all'improvviso sul suo viso e Castle la bacia frettolosamente.
Era corso nella sua camera e aveva preso la panna spray, la nascose bene dietro di sè e, tornato dalla bella Kate, le intima di chiudere gli occhi.
«Cos'è non ti fidi di me? Okay, non rispondere. Dai, chiudi gli occhi, ti prometto che non farò niente di sconveniente...»
Kate chiude gli occhi e Castle tira fuori la panna. Spruzza, senza far rumore, la panna sul suo dito e poi lo spalma sulle labbra della meravigliosa donna che ha accanto. Poi, dolcemente, appoggia le labbra su quelle di Kate, iniziando a leccarle via la panna piano.
Naturalmente lei non aveva capito cosa volesse fare Castle ma quando avverte qualcosa di freddo sulle sue labbra le vengono i brividi. E si ricrea la stessa scena anche quando sente qualcosa di caldo.
A Kate piaceva quel gioco e non poco.
Così apre gli occhi e lo bacia con passione, cadendogli addosso.
«Richard Castle non puoi capire cosa hai scatenato con quella panna...»
Castle aspettava solo quello. Quando Kate atterra su di lui, afferra il cuscino e lo getta sul pavimento, quasi con forza.
«Vedo che ti piace il mio giochino, piccola Kathy...» Kate sta quasi per dargli un pugno in pieno petto ma lui le blocca tutti e due i polsi. «...Oh andiamo: so che adori quando ti chiamo così... Non negarlo.»
Si solleva appena con la schiena e, nuovamente, intrappola le loro labbra in un bacio lungo e intenso.
«Non chiamarmi più piccola Kathy. Trovami un altro soprannome mentre io penso al tuo, sedano.»
«Dai su! Se non mi concedi quello posso chiamarti piccola hippie o Xena?»
«Va bene ti concedo il "Piccola Kathy" per un altro po' ma poi dovrai tenertelo per te, okay?»
Castle ride e poi si morde un labbro ragionando su cosa dire.
«Perciò quando siamo davanti agli altri dovrò trovare un altro soprannome. Però quando siamo soli posso chiamarti piccola Kathy...» Assume l'aria di un bambino che sta per dire o fare qualcosa di cattivo. «Questo rende la faccenda decisamente più, come dire, proibita... Mi piace.»
Beckett gli da un piccolo schiaffo innocente sulla guancia e poi ride.
«Ora che mi ci fai pensare tu potresti essere sidekick. L'hai detto quel giorno a casa mia quando volevano togliermi il caso riguardante mia madre, ricordi? Sei il mio braccio destro.»
In pochi attimi, Kate si ritrova a pensare a sua madre. Aveva una strana espressione sulla faccia, come se fosse lontana mille miglia da lì con il pensiero.
Rick capisce all'istante e lentamente si sposta sul divano, facendola scivolare accanto a lui. La circonda con un braccio, lasciando che appoggi la testa sul suo petto.
«Sai che puoi parlarmi di tua madre quando vuoi, vero?» sussurra dolce, accarezzandole i capelli lentamente.
«Si, sto solo... solo pensando a quel bastardo che hai preso a pugni. Ancora non sono tornata in carcere per metterlo sotto torchio... Ho paura della sentenza: lo scagioneranno? Lo terranno in carcere il tempo sufficiente?»
Di nuovo si ritrova a pensare a quella maledetta tabella costruita sulla finestra, che guarda ogni sera, prima di andare a dormire.
«Andrà tutto bene, piccola Kathy.» le sussurra tra i capelli. «Avrà ciò che merita. ti accompagnerò a trovare tua madre quando lo chiuderanno in cella, in attesa dell'ergastolo. Te lo prometto.»
Le sorride, respirando il profumo dei suoi capelli ma il rumore di una chiave li fa sbalzare e Kate rimane un po' delusa.
«Si direbbe che la nostra giornata sia finita qui...»
Kate ritorna in una posizione normale e fa la vaga quando Alexis e Martha entrano in casa.
Castle va ad aiutarle con la spesa e, intanto, la bella detective si avvicina alla porta, per prendere la sua roba.
Sua madre e Alexis si dirigono al piano superiore e Castle ne approfitta per andare da Kate che è vicino alla porta.
«Immagino che adesso andrai a bere qualcosa con i ragazzi... Salutameli e mi leggerò il fascicolo che mi hai portato. Se mi viene in mente qualcosa ti chiamo, okay?»
La detective indossa il suo cappotto e prende la sua borsa poi sorride. Si guarda attorno e, vedendo che sono rimasti da soli, lo bacia.
Lui le circoda la vita con il braccio sano e poi la stringe leggermente più a sè.
«Buonanotte, Castle...»
«Se resto sveglio magari più tardi ti mando il messaggio della buonanotte...» le sussurra a fior di labbra.
Kate sorride, poi gli volta le spalle ed esce dal loft di Castle con un'espressione tenera sul volto.
  
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